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STUDIO III: METODO

La competenza narrativa è stat rilevata attraverso la produzione di una storia. La consegna chiede al

bambini di provare a raccontare o inventare una storia. Per ciascuna storia sono stati individuati il

livello di struttura, di coesione e coerenza.

STUDIO III: RISULTATI

I risultati prima e dopo sono statisticamente significativi, e ciò indica una progressione delle abilità

narrative nel compito di produzione di storie in questa fascia d'età. Si conferma ciò che sosteneva

Orsolini, ovvero che i 5 anni rappresentano l'età critica in cui i bambini passano dalla produzione di

ciò che più si avvicina ad una cronaca al padroneggiamento dell'abilità di produrre episodi completi

con una conclusione. Corso di Psicologia dell'Educazione

Facoltà di Psicologia di Firenze

Le competenze fonologiche di alfabetizzazione emergente nel bambino prescolare

Capitolo 4

STUDIO IV: ANDAMENTO EVOLUTIVO DELLA CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA

La consapevolezza fonologica è la capacità di riflettere sulle proprietà sonore delle parole e di coglierne i suoni

costitutivi. Presuppone l'analisi del flusso sonoro delle parole e prelude all'acquisizione di altre abilità come

lettura e scrittura, ed è quindi alla base del processo di alfabetizzazione. E' la capacità di individuare i fonemi ed

operare mentalmente su di essi, ovvero identificare le componenti fonologiche di una lingua e di saper

intenzionalmente manipolare. Non si tratta semplicemente di discriminare i suoni, dato che richiede anche

l'identificazione conscia di una unità sonora.

Le forme di suddivisione possibili sono sostanzialmente tre: fonemi, sillabe e unità intra o intra sillabiche

(gruppi di consonanti e vocali posti in apertura/chiusura della parola). Va precisato che i bambini tra i 5-6 anni

percepiscono agevolmente e manipolano intenzionalmente solo una parte dei segmenti sonori. Le ricerche tese a

rilevare la presenza/assenza di forme esplicite e consapevoli di controllo sul linguaggio hanno utilizzato i

seguenti compiti:

• Sottrazione del fonema iniziale e intermedio da parole reali

• Corrispondenza, ovvero segnalare ognuno dei suoni in cui poteva essere scandita una parola

• Identificare l'estraneo (oddity task) entro triplette di parole, due delle quali accomunate da suoni

mancanti nella terza

• Scegliere fra due, la parola per completare la rima

Tali ricerche documentano nell'insieme una marcata sensibilità in bambini ancora lontani dall'alfabetizzazione

formalizzata, alle caratteristiche fonologiche dell'espressione verbale e la capacità in bambini di 5 anni di

riconoscere e manipolare appropriatamente talune unità fonologiche. Si parla quindi della capacità di eseguire

analisi fonologiche anche senza aver imparato a scrivere e a leggere. In particolare i bambini che non hanno

ancora imparato a leggere sembrano in grado di individuare e operare più agevolmente sui suoni iniziali o finali

delle parole piuttosto che sui suoni intermedi.

STUDIO IV: METODO

L'obiettivo dello studio è quello di esplorare l'andamento evolutivo delle abilità fonologiche per verificare se

emergono dei cambiamenti significativi nell'arco dei 5-6 anni. Le prove sono due:

• Riconoscimento e produzione di pattern sonori: consiste nel chiedere al bambino di ascoltare lo

sperimentatore (che solitamente legge una filastrocca) e di produrre qualcosa di analogo. Sono stati

oggetto di analisi la presenza o l'assenza di alcuni elementi, quali: rima, (gruppi di suoni identici in

posizione finale) e allitterazione (ripetizione di suoni o sillabe uguali o simili all'inizio di due o più

parole successive).

• Prova di riconoscimento fonemico: compito di identificazione di parole che si somigliano, all'interno

di triplette di parole, due delle quali aventi in comune i suoni iniziali o finali.

STUDIO IV: RISULTATI E CONCLUSIONI

Le forme poetiche prodotte presentano più rime che allitterazioni (70% >30%): le allitterazioni sono risultate

minori di numero e meno fantasiose, solitamente un riadattamento del modello. Le differenze tra le medie

(prima e dopo) sono significative: si evidenzia una forte progressione evolutiva di questa abilità nell'arco

dell'ultimo anno di scuola dell'infanzia. Per quanto riguarda la seconda prova, i soggetti erano in grado di

categorizzare più agevolmente le parole come somiglianti quando esse avevano in comune il suono finale,

piuttosto che quello iniziale o intermedio. Le differenze tra le medie (prima e dopo) non sono risultate

significative.

In conclusione, lo studio mostra che le forme di consapevolezza fonologica sono presenti prima e

indipendentemente dall'insegnamento formalizzato. I bambini sono in grado di riconoscere e produrre rime e

allitterazioni anche molto tempo prima di andare a scuola, probabilmente grazie alla frequenza con cui, nella

vita quotidiana, hanno occasione di familiarizzarsi con questo tipo di materiali (es. routine

dell'addormentamento, programmi televisivi, messaggi pubblicitari in forma ritmica).

Corso di Psicologia dell'Educazione

Facoltà di Psicologia di Firenze

Le competenze pragmatiche di alfabetizzazione emergente nel bambino prescolare

Capitolo 5

LA COMPETENZA PRAGMATICA

La competenza pragmatica è la conoscenza delle regole che guidano e prescrivono determinate usi del

linguaggio in relazione ai contesti entro cui si utilizza. Si tratta quindi di:

• Conoscenza delle regole che permettono al codice scritto di costituire una simbolizzazione

della lingua parlata, e quindi la capacità di distinguere la scrittura da altre configurazioni

pittoriche.

• Conoscenza degli scopi assolti dal codice scritto e delle specifiche funzioni ad esso assegnate

nel processo comunicativo.

STUDIO V: ANDAMENTO EVOLUTIVO DELLE CONOSCENZE STRUTTURALI SUL CODICE

SCRITTO

Le teorie infantili sulla lingua scritta descrivono il passaggio che permette ai bambini di considerare

un disegno un simbolo, dividendolo in alcuni passaggi:

• Iniziale conduzione tra scrittura e disegno.

• Attenzione a distinguere sul piano grafico i segni destinati ad illustrare un'immagine dai segni

destinati a scrivere una parola (livello presillabico).

• I segni sulla carta rappresentano gruppi di suoni (livello sillabico).

• Corrispondenza biunivoca tra ciascuna lettera scritta e un singolo suono (livello alfabetico).

STUDIO V: METODO

L'obiettivo è quello di valutare le conoscenze espresse negli atti di lettura e di scrittura inventati.

Ad ogni soggetto è stata somministrata una prova di scrittura inventata, volta a valutare le competenze

del bambino in ordine alla consapevolezza del rapporto suono-segno. Il bambino è invitato ad

eseguire su carta 7 item ordinati in successione:

• Provare a scrivere il proprio nome

• Provare a scrivere le parole che conosce

• Provare a scrivere il nome dell'oggetto che ha disegnato (mela)

• Provare a scrivere "bambino" e "bambina" dopo averli disegnati

• Provare a scrivere "arcobaleno" e "re"

• Provare a scrivere la parola più lunga e più corta che conosca

• Provare a scrivere il nome dell'oggetto dell'immagine e poi il suo plurale (gatto, gatti)

Per ogni item, viene richiesto di provare a leggere ciò che si è scritto, seguendolo col dito.

La prova è stata condotta all'inizio ed alla fine dell'anno.

STUDIO V: RISULTATI

I bambini mostrano di padroneggiare la distinzione fra le forme iconiche e la scrittura, e tendono a

instaurare un primo legame tra segni e suoni; ciò avviene comunque in maniera casuale. Alla seconda

rilevazione la scrittura inventata viene padroneggiata in modo più maturo: i segni cominciano a

rispecchiare le proprietà fonologiche delle parole, la loro lunghezza e la loro composizione sillabica.

Parallelamente, si accompagna un graduale aumento della capacità di lettura inventata.

STUDIO VI: ANDAMENTO EVOLUTIVO DELLE CONOSCENZE SULLE FUNZIONI

SIMBOLICO- COMUNICATIVE DELLA SCRITTURA

La pragmatica è la consapevolezza circa quali siano le funzioni assolte dal codice scritto, i contenuti e

gli utenti. A 5 anni è ancora elevata la percentuale di bambini che non è in grado di assegnare un

valore semantico ai termini che si usano quando si parla dell'alfabeto. Carente è la consapevolezza

espressa dai bambini della medesima età circa le proprie capacità rispetto alla lettura e di scrittura.

Scarsa è anche la consapevolezza circa i modi attraverso i quali si possono migliorare le proprie

conoscenze: una percentuale elevata dei bambini di 5 anni spiega l'imparare a leggere e a scrivere

come l'effetto di un impegno di tipo comportamentale e solo in misura minore come il risultato di un

esercizio di tipo cognitivo (es. "stare fermi, in silenzio" invece di "cercare di capire, pensare").

Altra confusione verte sull'identificazione degli scopi per i quali si legge.

STUDIO VI: METODO

L'obiettivo è quello di verificare l'andamento evolutivo della consapevolezza funzionale nei bambini

di 5 anni. Al bambino vengono presentate delle situazioni problematiche e viene chiesto di provare a

trovare una soluzione. Le soluzioni alle varie situazioni è l'uso della scrittura (per ricordare, per

mandare messaggi, ecc…).

E' stato rilevato che i bambini hanno codificato le risposte su 3 livelli, ovvero 3 modalità di pensiero

per spiegare il funzionamento della lingua scritta:

• Modalità di tipo magico: il codice alfabetico ha la funzione di trasferire i significati per

magia.

• Modalità di pensiero concreto: gli effetti comunicative della lingua scritta scaturiscono da

azioni concrete.

• Modalità di pensiero simbolico: è presento il principio della corrispondenza segno-

significato

STUDIO VI: RISULTATI

I bambini del campione non hanno pienamente compreso le proprietà simboliche della lingua scritta,

fornendo risposte prevalentemente di tipo concreto. Le differenze prima e dopo sono al limite della

significatività: i bambini più grandi appaiono solo lievemente più capaci di rendersi conto della natura

simbolica della lingua scritta e soprattutto del suo legame funzionale con la vita quotidiana e delle sue

potenzialità comunicative. Il progredire della consapevolezza non appare ancorato dallo scorrere del

tempo e all'accumularsi di esperienze. I dati mettono in evidenza che le capacità funzionali

costituiscono un ambito il cui sviluppo non è generalizzato, risentendo probabilmente di altri aspetti

della riflessione sulla lingua, di particolari opportunità ambientali.

STUDI VI: CONCLUSIONI

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
23 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher pianoren di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dell'educazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Pinto Giuliana.