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AREA FONOLOGICA

 Consapevolezza fonologica (riconoscimento di fonemi, produzione di rime e

allitterazioni) ↔ scrittura inventata (livello sillabico; livello fonemico)

AREA PRAGMATICA

 Conoscenze funzioni codice scritto ↔ conoscenze narrative

L’elemento che arricchisce il modello precedente è offerto dalla peculiarità del ruolo

svolto dalle abilità narrative: appaiono il vero fulcro e punto di snodo della competenza

linguistica rispetto all’alfabetizzazione emergente à chi voglia raccontare una storia

deve necessariamente attenersi ad una specie di “grammatica” affinché le diverse

parti siano in relazione di connessione semantica e di continuità tematica l’una con

l’altra à queste abilità possono facilitare l’acquisizione di altre forme di linguaggio

decontestualizzato.

Una terza area che si evidenzia è quella della consapevolezza fonologica: in essa

confluiscono le capacità di manipolare i segmenti sonori delle parole e quella di

concettualizzare il rapporto fra segni e suoni (scrittura inventata).

Un elemento di novità è costituito dal disporsi delle competenze desumibili dalla

scrittura inventata, che concorre sia al dominio outside-in che al dominio inside-out,

ma con aspetti diversi: con i suoi livelli basilari (la scrittura non è un disegno) al primo,

e con i livelli più evoluti al secondo.

L’articolazione del modello in due distinti domini ha trovato nei nostri studi una

validazione empirica.

Anche le abilità rilevate nei nostri bambini prescolari sono riconducibili entro

ambiti distinti, tra loro interagenti: le abilità che consentono l’elaborazione di info

esterne e le abilità che permettono di dotare selettivamente di significato tali

informazioni. Questo modello non è detto che spieghi completamente ciò che concorre

all’avvio dell’alfabetizzazione vera e propria; infatti le abilità da noi assunte nel

costrutto dell’alfabetizzazione emergente potrebbero entrare diversamente in gioco

nel momento in cui si avviano i processi di lettura e scrittura.

CAPITOLO 7 - Leggere e scrivere

Verrà esaminato il contributo che le varie componenti dell’alfabetizzazione emergente

forniscono all’apprendimento della lettura e della scrittura, per stabilire se e quali

costituiscono dei predittori dell’alfabetizzazione formalizzata.

7.1 Dall’alfabetizzazione emergente all’apprendimento di lettura e scrittura

Imparare a leggere: Il processo richiede l’acquisizione di capacità che permettono il

riconoscimento e la decodifica delle parole scritte.

Per spiegare quali siano i processi mentali per accedere alla lettura corretta di una

parola sono state avanzate due ipotesi:

- primato dell’informazione fonologica o extralessicale: riconoscimento delle lettere

attiva un codice fonologico che può riferirsi ad un fonema o ad una sillaba e sul cui

collegamento si fonda la pronuncia della parola.

- preminenza dell’informazione visiva o lessicale: riconoscimento delle lettere attiva

una rappresentazione ortografica della parola, che a sua volta permette al lettore di

recuperare il significato e la pronuncia della parola.

Secondo il modello a due vie (Harris, Coltheart) sia per l’apprendimento della lettura

che della scrittura sono operanti due processi: uno attiva l’immagine fonologica della

parola scritta, via sub-lessicale (maggiormente utilizzata nel caso di parole non

conosciute o non parole); l’altro coinvolge il sistema semantico preposto al

riconoscimento delle parole di cui è già immagazzinata la forma ortografica,via diretta

o semantico-lessicale (maggiormente utilizzata nel caso di parole conosciute –

abbiamo un magazzino di parole).

Fino a circa metà degli anni ’80 ha dominato una prospettiva evolutiva: tutti i bambini

acquisiscono le medesime abilità e nello stesso ordine, via via che imparano a leggere

(apprendimento induttivo, attraverso

l’applicazione di regole), ispirandosi a un modello di progressive trasformazioni

(Piaget).

Coltheart e Rastle (94) hanno ordinato le varie fasi del processo di lettura secondo una

progressione evolutiva delle modalità confluenti nel modello a due vie:

1. Preminenza del vocabolario visivo (associazione di parole alla loro pronuncia

attraverso la via diretta);

2. Discriminazione entro la rete (identificazione grazie a suggerimenti frammentari –

lunghezza, particolari lettere..);

3. Ricodifica fonologica (attraverso la corrispondenza lettera-suono si legge qualunque

parola nuova);

4. Fase ortografica (riconoscimento della parola sulla base del riconoscimento visivo

delle lettere che la compongono).

Tuttavia vi è la possibilità che vi siano tra i bambini differenze non di tipo evolutivo:

bambini si affiderebbero a uno dei modelli, giungendo all’adozione di stili individuali di

lettura.

All’estremo opposto si collocano le teorie connessioniste (McClelland), secondo cui

imparare a leggere si basa sull’incontro con le parole scritte (connessioni di varia

intensità tra l’ortografia delle parole scritte e il suono di quelle già rappresentate in

memoria) e non su regole, diventando dunque un apprendimento induttivo, che si

snoda lungo un continuum che si realizza attraverso l’elaborazione di singoli item.

Una posizione intermedia (Ehri) concilia il vantaggio di descrivere il progredire del

processo in termini di modalità prevalenti con quello di rendendo conto della grande

variabilità esistente all’interno di ogni fase.

L’acquisizione della lettura è come una sequenza evolutiva che si articola in quattro

fasi:

1. Pre-alfabetica – interpretazione dei soli indizi visivi forniti da una parola (lunghezza,

pattern di segni,..); non da ritenersi parte integrante del processo di lettura vera e

propria.

2. Parzialmente alfabetica – sulla base di indizi fonetici: il lettore utilizza la sua

rudimentale conoscenza dei nomi delle lettere (o suono) per formare delle connessioni

embrionali fra i segni scritti e la loro pronuncia à attenzione prestata all’ordine delle

lettere (prima e ultima posizione).

3. Pienamente alfabetica – completa corrispondenza segno-suono: padronanza della

segmentazione della scrittura in grafemi e quella di abbinarli fluidamente ai suoni

corrispondenti; avvio della memorizzazione dei nessi tra i segni e la loro pronuncia:

permette la lettura immediata delle parole più comuni ( dalle sillabe, le radici, i suffissi

ed i prefissi).

Imparare a scrivere: la scrittura si presenta evolutivamente prima della lettura;

imparare a scrivere significa passare da un sistema di rappresentazione di prim’ordine

(linguaggio orale dove i pattern sonori stanno l posto di oggetti, azioni, relazioni) a un

sistema di second’ordine, in cui una combinazione di segni scritti sta al posto di

simboli orali.

Frith (1985) ha individuato un processo evolutivo stadiale della scrittura:

- stadio logografico (la scrittura rappresenta le caratteristiche concrete

dell’oggetto a cui si riferisce);

- stadio alfabetico (trascrizione fonologica delle parole);

- stadio ortografico (codifica e ricodifica non lettera per lettera ma

attraverso configurazioni complesse; è basato sulla conoscenza di regole

ortografiche).

La prospettiva cognitivista, invece, sottolinea che sscrivere è un’attività complessa di

problem solving (che prevede la formulazione di piani e l’attuazione di strategie) che

non corrisponde alla trasposizione della lingua orale in un codice scritto, ma richiede

un maggior grado di astrazione, elaborazione e riflessione. Un altro impulso alla

ricerca è di matrice socio-costruttivista, che include la scrittura nei comportamenti

simbolici-comunicativi: la dimensione socio-relazionale esercita un’influenza cruciale

sull’apprendimento del processo di scrittura.

In un recente contributo, Daiute, passa in rassegna una serie di studi in cui vengono

esaminati gli effetti delle interazioni con l’insegnante e i compagni sulla scrittura: le

conoscenze socialmente costruite attivano processi affettivi e critici e concorrono in

modo rilevante alo sviluppo della scrittura vista nella sua più autentica natura di

dominio e di strumento simbolico.

Gli effetti delle diverse abilità di alfabetizzazione emergente sull’apprendimento di

lettura e scrittura: quello che interessa è il rapporto tra le diverse abilità che il

bambino acquisisce quando ancora padroneggia il solo

sistema linguistico orale e il modo in cui progredisce nell’apprendimento della

scrittura: indipendenza o continuità evolutiva?

Linguaggio orale e scritto si presentano cronologicamente in successione e,

inizialmente, è stata ipotizzata una sostanziale indipendenza: al primo viene

generalmente attribuita una matrice “naturale”, mentre il secondo si riconduce ad una

genesi culturale.

Negli ultimi venti anni, nuovi studi che hanno studiato la rilevanza predittiva di singole

abilità di alfabetizzazione emergente, piuttosto che studiarne sistematicamente i nessi

con quella formalizzata.

Studi a carattere correlazionale nei quali venivano misurate le conoscenze fonologiche

e le prestazioni nelle abilità di lettura in bimbi delle elementari hanno evidenziato forte

concomitanza tra il livello delle prestazioni in consapevolezza fonologica e il livello di

lettura.

Per sapere se c’è un rapporto di causa-effetto è necessario prendere in esame gli studi

predittivi che hanno mostrano come i livelli della consapevolezza fonologica misurati

prima dell’alfabetizzazione predicano significativamente gli esiti nell’apprendimento

della lettura e scrittura, anche in prospettiva cross-linguistica; invece l’esposizione ad

ambienti alfabetizzati e la conoscenza delle convenzioni sottostanti la stampa,

sebbene presenti e relativamente stabili in età prescolare, non apparivano di grande

importanza nel determinare le successive capacità di lettura.

7.2 Studio 8. Quali relazioni fra le abilità di alfabetizzazione emergente e

formalizzata?

Imparare a parlare significa padroneggiare la corrispondenza esistente tra il flusso

sonoro (significanti) e gli elementi della realtà cui esso si riferisce (significati).

Imparare a leggere e a scrivere significa acquisire un nuovo sistema di

rappresentazione, caratterizzato dalla capacità di tradurre simboli grafici in suoni e di

comporli in parole e frasi, attribuendo ad esse un significato; sono qui operanti due

livelli di rappresentazione:

a) le parole e le frasi scritte significano qualcosa, rappresentano un linguaggio

dotato di un senso;

b) i singoli segni alfabetici e le loro sequenze rappresentano suoni.

Possiamo

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Publisher
A.A. 2012-2013
42 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Psyxchox di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dell'educazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Pinto Giuliana.