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Partecipanti: 627 bambini (332 maschi e 295 femmine) con età media di 5 anni e 5 mesi, frequentanti le scuole per l’infanzia.
Materiali e procedura: le prove di alfabetizzazione emergente sono state somministrate al medesimo campione in due occasioni
successive: rispettivamente all’inizio e alla fine dell’anno scolastico.
Capitolo 3 – Le competenze linguistiche di alfabetizzazione emergente nel
bambino prescolare.
Il presente capitolo documenta la presenza, nei bambini prescolari, delle componenti linguistiche dell’alfabetizzazione emergente
costituite dalle abilità linguistiche generali e dalle abilità di comprensione e produzione di storie. Di tali abilità verrà illustrato lo
sviluppo fra i 5 e i 6 anni di età.
Studio 1: Andamento evolutivo delle abilit à linguistiche generali .
I primi anni di vita del bambino costituiscono un periodo di straordinari progressi sul piano linguistico. Per quanto attiene il lessico,
l’incremento quantitativo che si realizza nell’età prescolare è straordinario: i vocaboli aumentano esponenzialmente per tutti il periodo
prescolare. Dal punto di vista qualitativo, il lessico si arricchisce in modo significativo, grazie alla maturazione cognitiva e
all’interscambio continuo tra il bambino e i suoi partner. Tuttavia, il modo dei bambini di intendere le etichette verbali è ancora una
concezione ingenua del linguaggio. Alle soglie dei 4 anni la lunghezza media degli enunciati è di circa 34 parole; a 5 anni il livello
frasale incomincia a essere utilizzato a livello di discorso, ovvero di relazioni tra frasi, e il bambino giunge a cimentarsi con interazioni
verbali lunghe e complesse e con la comprensione e produzione di unità testuali di vario genere. I processi di inferenza gli permettono sia
di cogliere il significato delle singole proposizioni che di metterle in rapporto l’una con l’altra. Le preposizioni più difficili sono quelle di
moto, comprese dai bambini solo a 68 anni. La negazione è compresa parzialmente; il tipo di errore più comune è quello di interpretarla
come se fosse una frase affermativa. La comprensione delle congiunzioni coordinanti appare stabilizzarsi già a tre anni. Per quanto
riguarda i connettivi temporali, la maggior parte dei bambini tra i 4 e gli 8 anni commette errori che evidenziano il fatto che i soggetti
elaborano solo una parte della struttura frasale. Appare chiaro che nella comprensione di queste strutture entrano in gioco fattori non
soltanto linguistici, ma anche cognitivi ed esperienziali. Nelson ha scoperto che vi sono marcate differenze tra i bambini nel tipo di
parole che compaiono per prime. Queste constatazioni hanno portato a concludere che esista uno stile comunicativo non collegabile a
scansioni cronologiche ma a preferenze individuali.
Metodo:
Obiettivo rilevare la presenza e lo sviluppo delle abilit à linguistiche generali nel bambino fra i 5 e i 6 anni.
Procedura è stato somministrato il test TCR (test dei concetti di relazione spaziale e temporale) che valuta la comprensione di 56
concetti attraverso la presentazione di una serie di figure, in cui al bambino viene richiesto di indicare quella corrispondente alla frase
udita. Il punteggio 0 indica assenza della prova, un punteggio inferiore a 40 si colloca nella fascia bassa, tra 40 e 60 in quella media e
oltre 60 in quella alta della performance. Tale prova è stata somministrata due volte: all’inizio e alla fine dell’anno scolastico.
Analisi dei dati per verificare l’esistenza di una progressione evolutiva delle abilit à linguistiche generali si è proceduto a un confronto
tra le medie della prima e della seconda rilevazione tramite un T test per campioni appaiati.
Risultati i soggetti del campione preso in esame hanno riportato alla prova prestazioni compatibili con i livelli medi di abilit à attesi
per la fascia d’età di appartenenza. Il range medio dei punteggi è tra 40 e 60; il nostro campione, alla prima rilevazione, ottiene
punteggi intorno al 50, confermandosi nella media dello sviluppo linguistico generale. Si evidenzia una forte progressione evolutiva di
questa abilità nell’arco dell’ultimo anno di scuola per l’infanzia: le differenze primadopo tra le due rilevazioni risultano infatti
statisticamente significative. I bambini della nostra ricerca si attestano su valori ben superiori alla media attesa per la fascia d’età
considerata. Questi risultati avvalorano l’importante del fattore evolutivo nelle abilità linguistiche generali.
Studio 2: Andamento evolutivo della comprensione di storie .
La comprensione di un testo o di un discorso può essere considerata la ricostruzione di un modello mentale quanto più congruente
possibile con quello dell’autore. Essa è il risultato delle conoscenze pregresse, concettuali e linguistiche dell’individuo, delle procedure a
cui ricorre e delle risorse attentive che ha a disposizione nei diversi stadi di elaborazione delle informazioni. Da un punto di vista
evolutivo numerose ricerche mostrano come la capacità di trarre inferenze da storie ascoltate aumenti con l’età. Nei bambini di 5 anni il
ricordo migliora notevolmente se le categorie sono connesse causalmente piuttosto che temporalmente, poiché la relazione di causa
implica una connessione diretta tra le due. E’ stato raggiunto un accordo pressoché unanime sul fatto che l’unità costitutiva della
comunicazione linguistica sia il discorso e non la frase. La struttura, la coesione e la coerenza sono gli elementi definitori che finora
hanno trovato maggior riscontro fra i ricercatori. La struttura rappresenta il grado di completezza di un testo; la coesione è riscontrabile
nella presenza di indicatori linguistici che assicurino la continuità tra una frase e l’altra del testo; la coerenza consiste nell’assenza di
contraddizioni tra i significati espressi. Le ricerche mostrano come, nella modalità di ascolto versus lettura, i soggetti con scarsa capacità
di lettura abbiano una comprensione più bassa del materiale letto rispetto a quello ascoltato. In una ricerca di Gobbo, invece, emerge che
le abilità di comprensione non si differenziano molto a seconda che i bambini debbano leggere o ascoltare la storia. Il confronto tra la
modalità di presentazione orale delle storie versus quella accompagnata da immagini mostra che, quando i bambini hanno prestazioni
differenziate a seconda della condizione, il vantaggio è sempre per i gruppi nella condizione grafica. I risultati mostrano che nel
completare le storie la condizione grafica ha un effetto facilitante. Il compito di riesposizione consente d’indagare il grado di
comprensione della storia ascoltata dal bambino attraverso degli indicatori di struttura, coesione e coerenza. Tra questi indicatori
assumono maggior rilevanza i connettivi, soprattutto di tipo temporale e causale, che permettono di sondare la capacità dei bambini di
rispettare l’ordine logico della storia e di fare inferenze. La capacità di comprendere storie aumenta notevolmente nel corso dell’età
prescolare e si sviluppa maggiormente nel periodo di passaggio tra la scuola dell’infanzia e l’inizio delle elementari.
Metodo :
Partecipanti 627 soggetti (332 maschi e 295 femmine) frequentanti l’ultimo anno di scuola per l’infanzia.
Materiali e procedura la competenza narrativa è stata rilevata presentando ai bambini una storia appositamente predisposta. La
consegna era quella di ascoltare bene la storia e al termine del racconto provare a raccontarla. La storia raccontata da ciascun bambino è
stata registrata su un nastro in ambiente tranquillo, esterno alla sezione, e trascritta per poter essere analizzata. Per ciascuna storia
sono stati individuati: il livello di struttura, il livello di coesione e quello di coerenza. Struttura per analizzare questo livello della
storia sono stati individuati 8 elementi costitutivi, la cui presenza, assenza o combinazione è stata ordinata in 5 livelli indicanti gradi
crescenti di complessità strutturale: 1° livello “non storia” (descrizioni o elencazioni di eventi con discontinuità nei personaggi e
mancanza di conclusioni); 2° livello “abbozzo di storia” (combinazioni degli 8 elementi costitutivi in cui però mancano parti
importanti); 3° livello “storia incompleta” (presenti molti degli elementi strutturali, manca però lo svolgimento); 4° livello “storia
essenziale” (mancano elementi strutturali non essenziali); 5° livello “storia completa” (rintracciabili tutti gli 8 elementi costitutivi).
Coesione per analizzare i livelli di coesione presenti nella storia narrata dal bambino sono stati individuati due tipologie di connettivi:
i connettivi temporali (c’era una volta, quando ecc.) e i connettivi causali (allora, sicché ecc.). La coesione è stata valutata su 3 livelli:
scarsa (1), media (2), alta (3). Coerenza per analizzare questo aspetto si è fatto riferimento alla struttura del testo e all’uso qualitativo
dei connettivi, mediante una comparazione tra gli elementi di unità concettuale presenti nel testo e quelli riportati dal soggetto,
procedendo successivamente ad una valutazione articolata per livelli: assenza di coerenza (0), poca coerenza (1), coerenza media (2),
molta coerenza (3). Tale prova è stata somministrata due volte: all’inizio e alla fine dell’anno scolastico.
Analisi dei dati per verificare l’esistenza di una progressione evolutiva delle capacit à di comprensione di una storia, si è proceduto a un
confronto tra le medie della prima e della seconda rilevazione tramite un T test per campioni appaiati.
Risultati i bambini che hanno partecipato allo studio raggiungono punteggi che si collocano nella media rispetto alle altre ricerche che
hanno indagato la comprensione di storie nei prescolari. Si può osservare come le differenze primadopo tra le medie degli indicatori
utilizzati per la prova di comprensione della storia risultino statisticamente significative; il nostro campione è progredito dunque in
modo significativo tra le due rilevazioni e, sempre per quanto riguarda la struttura testuale, ha raggiunto il terzo livello. I dati di questo
studio confermano l’importanza del fattore evolutivo nella comprensione di storie.
Studio 3: Andamento evolutivo della produzione di storie.
Nella produzione di un discorso o di un testo ci si deve misurare con una serie di vincoli. Chi scrive deve assicurare la continuità del
discorso attraverso il collegamento di queste nuove informazioni con quelle già conosciute o già espresse nel testo. Tale continuità si
raggiunge attraverso l’uso di indicatori linguistici che variano da una lingua all’altra, ma anche da un livello di sviluppo a un altro, e
riguardano i processi referenziali e i legami tra predicati. Da un punto di vista evolutivo, nel periodo compreso fr