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ATTIVITÀ SPECIALI

Progettare: pre-figurarsi quale sarà il cammino di un progetto, di un lavoro; significa tentare di fare qualcosa

che è difficile da verificare.

Le fasi del progetto sono:

sapere quale sono i soggetti richiedenti

 problematizzazione dei bisogni (saperli individuare e dare un nome al bisogno)

 Analisi risorse: servono risorse per mettere in piedi il progetto

 Obiettivi

 Metodologia di intervento

 tempi

 luoghi

 costi

 verifiche

seguendo i punti si evitano:

casualità dei fatti

 mette in gioco Competenze, Apprendimenti, Abilità, sociali e progettuali

 ha qualità di fattibilità e fallibilità

 deve essere verificabile

Progettazione speciale

vuol dire: - osservare

comprendere

 rispondere

si parla di bisogni speciali nei paesi anglosassoni.

IANES da la definizione dei BES (nato da combinazione di più fattori)

OSSERVARE

il BES deve essere visto, me ne devo accorgere

 attenzione a non rimandare

 attenzione ai falsi positivi

COMPRENDERE

-mi sono accorta, li ho osservati, ora devo capirli e provo a dargli un nome dopo essermi confrontato con i

colleghi.

RISPONDERE

-attivare strategie di intervento sul singolo: SPECIFICHE PER QUELLA PERSONA

pedagogia speciale terminologia.

le fondamenta della pedagogia speciale sono: e la

Disciplina che si occupa dell'educazione di condizioni particolari

teorico-pratica, che non porta alla normalità; favorisce lo sviluppo del potenziale

umano di ogni individuo indipendentemente dalle condizioni di partenza.

1

Uguaglianza: dare tutto uguale a tutti

Equità: distribuire in base alle necessità dei soggetti

COMPETENZE E PROFESSIONALITÀ

1.

la pedagogia speciale, nonostante la storia alle spalle, nei contesti abituali e formativi tradizionali è vissuta

come una branca a sé, un settore poco considerato sul piano delle attrattive professionali. Negli ultimi anni

la sua importanza è aumentata MA viene vista come qualcosa che non inerisce alle competenze personali

essenziali per ogni insegnante, educatore, dirigente. Il “comune sentire” del mondo educativo vive la

diversità come problema speciale, come aspetto che si sottrae alla responsabilità dell'intervento normale

perché sotto la gestione specialistica, medica, riabilitativa, assistenziale. Le competneze pedagogiche

specialii sono fondamentali SOLO se sono diffuse: è importante per le persone con disponibilità, incontrare

professionisti capaci di capire i loro bisogni e soddisfare le loro necessità.

Le persone con deficit non hanno solo bisogno di professionisti ma anche di contesti sociali, educativi e

lavorativi comuni in cui la cultura del rispetto e dell'inclusione sia di livello molto elevato. → è realtà

quando si accetta l'idea che nella preparazione di ogni persona non è più consentito esimersi dall'affrontare il

problema della diversità.

L'incontro con il disabile crea maggiori incongite e preoccupazioni rispetto all'incontro di altri soggetti

“normali”; spesso con il disabile non si sa cosa dire o fare ma è una situazione in cui il disabile si trova

sempre perché nota il disagio e il fastidio che provoca negli altri.

LA NECESSITÀ DI UN PROGETTO DI VITA

1.

la società di oggi è priva di ideali stabili che consentano di perseguire obiettivi comunitari: Bauman afferma

che viviamo in un mondo difficile, in un passaggio dalla fase solida a quella liquida in cui tutte le forme

sociali so fondano rapidamente e non hanno quindi il tempo di solidificarsi, inoltre non possono fare da

struttura di riferimento per le azioni umane, è più breve di quanto richiederebbe l'adempimento corente di un

“progetto di vita”.

Lavorando con le persone disabili si è capito che è possibile impostare correttamente un progetto di vita; è

anzi auspicabile per il bene del soggetto con problemi. La “normalità” della disabilità nei contesti sociali,

culturali, lavorativi e sportivi è sempre più una realtà perché queste persone hanno incontrato un contesto

educativo in grado di promuovere e coordinare attività riabilitative e specialistiche indispensabili per la loro

crescita inoltre sono stati inseriti in un campo affettivo, sociale ed educativo in grado di dare senso compiuto

agli sforzi, alla luce di un progetto di vita che è da pensare in modo dinamico ed evolutivo. Quando le

competenze hanno proceduto in modo unitario sono stati ottenuti risultati positivi.

Il problema del “mondo liquido” investe anche la vita del disabile. Nonostante la conoscenza dei problemi

del disabile i cambiamenti del sistema educativo e scolastico non hanno portato alla costruzione di un vero

percorso strutturato in grado di proporre ai disabili un progetto di vita idoneo.

Il disabile deve vivere in contesti idonei per sviluppare le proprie potenzialità MA nache se il contesto è

adatto lo spacialista che lo segue deve essere assunto a tempo indeterminato per impostare un0azione

riabilitativa continuativa nel tempo; nel sistema scolastico invece l'insegnante dovrebbe essere di ruolo per

ottenere la stabilità e la continuità educativa che richiede la sua condizione.

QUALI COMPETENZE

2.

è necessario riuscire a mettere in evidenza le abilità professionali da mettere in gioco per rispettare i diritti di

tutti, trovare contesti educativi idonei a sviluppare al massimo le potenzialità. Le incompetenze sono diffuse

anche tra le figure professionali che avrebbero necessità di una preparazione molto avanzata in campo

pedagogico speciale; figure come insegnante ed educatore professionale. L'Italia dagli anni 70 ha

abbandonato la cura in istituzioni chiuse a favore dell'idea di sviluppo delle potenzialità solo nella norma. Le

leggi 118 del 71 e la 517 del 77 stabilirono che i disabili potessero accedere ai servizi della società a iniziare

dalla scuola.

inizia il percorso integrante

le leggi 104 del 92, 68 del 99 e 6 del 2004 hanno tutelato, dato la possibilità al disabile di usufruire di tutte le

opportunità che ogni italiano aveva a disposizione. 2

il problema sono le competenze:

le competenze pedagogico speciali devono diventare patrimonio di tutti gli educatori e insegnanti; è

necessario uscire dal pressapochismo formatico per arrivare ad una vera proposta educativa, sociale e

riabilitativa fondata scientificamente.

idea espressa da 3 pedagogisti:

Sante de Sanctis: per lasciare l'incerto ed entrare nel determinato bisogna appoggiarsi a base

 scientifica

Eduard Claparède: anche lui sottolinea l'esigenza di basi scientifiche infatti le verità

 pedagogiche non si sono ancora imposte perché mancano delle basi scientifiche → viene

considerata una materia filosofica e inoltre implica una parte di metafisica e di morale. La

pedagogia passa per una disciplina puramente filosofica: solo una base scientifica e

psicologica darà alla pedagogia l'autorità necessaria per conquistare l'opinione e forzare

l'adesione alle riforme desiderabili. I risultati si otterranno solo con lo studio dei fatti e

l'esperienza: i pedagogisti sono riluttanti ad accettarlo infatti gli autori si basano sulle

opinioni. Binet sostiene che la pedagogia tradizionale deve essere bandita perché viziata da

idee preconcette, di sostituire i fatti con ammonimenti. A questo metodo va sostituito il

metodo sperimentale che si interroga sui fatti che devono essere raccolti, confrontati

basandosi SOLO sull'osservazione. Claparède fu il precursore degli studi psicologici

sperimentali, lancia la formula della “scuola su misura”.

Jean Piaget: la pedagogia è un'arte che si deve appoggiare su basi scientifiche.

CAPIRE LE ESIGENZE DELLE PERSONE CON

2. DISABILITÀ

la prima competenza necessaria è capire le esigenze delle persone con disabilità, capire i bisogni è il primo

passo necessario per iniziare un percorso educativo: se si opera adeguatamente sul piano educativo i risultati

si possono ottenere.

Amore e solidarietà da soli non bastano, è necessario inserirli in contesto educativo serio e globale, il solo in

grado di completare ciò che la cura attenta può avviare.

Capire la disabilità vuol dire considerare l'educazione come via d'uscita che molti ritengono irrisolvibile; i

risultati delle ricerce effettuate dicono che la qualità della vita della persona con disabilità dipende

dall'educazione.

LA VIA È L'EDUCAZIONE

1.

dell'importanza dell'educazione ne sono consapevoli tutti coloro che hanno lavorato con i disabili; grandi

personaggi che hanno lavorato con questi soggetti lo confermano: tra questi ci sono Vincenzo Chiarughi,

Vygotskij, Decroly.

◦ Chiarugi (1793) fu il primo medico italiano ad aprire i manicomi alla cura educativa e

l'educazione si forma il carattere degli uomini”

morale dei malati di mente: “attraverso

◦ Vygotskij il

influenzò le ricerche psicologiche ed educative della seconda metà del 1900: ”

compito dell'educaizone dei bambini è instaurare reazioni vitali essenziali per realizzare un

loro adattamento all'ambiente, fare di loro membri utili della società e dare senso alla loro

vita. I metodi utilizzati sono uguali a quelli normali ma hanno un ritmo più lento; dal punto

di viista psicologico è poi importante non rinchiuderli in gruppi particolari ma stimolare i

loro rapporti con gli altri bambini. La separazione dei bambini ritardati in scuole speciali

non è utile anche se per seguire i programmi è meglio liberare le scuole comuni dai bambini

che rimangono indietro.

Nei casi di ritardo grave sono scuole create appositamente a doversene occupare, una scuola che deve avere

un ambiente sociale semplificato, deve essre in grado di non soffocare un intelletto debole.

Nei casi dibambini nervosi, epilettici... che hanno bisogno di cure, secondo Zalkind, non si può separare la

3

cura dall'educazione: per la giusta educazione serve l'organizzazione dell'ambiente in modo che li possa

aiutare. Bisogna adattare l'ambiente alla malattia nervosa degli educandi. “

◦ Decroly gli

(1925) fondatore dell'ecole pour enfants irreguliers e la scuola dell'ermitage: “per

innatisti il fanciullo non è modificabile, l'educazione non può modificarlo; per gli altri nulla

è impossibile all'educazione e tutti i fanciulli possono essere trasformati in piccoli angeli.

La verità si trova nel compromesso tra le

Dettagli
A.A. 2015-2016
40 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sonia.filippini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica speciale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Maggiolini Silvia.