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NON C’E’ NULLA CHE SI PUO’ FARE PER PREVENIRE.
cromosomiche . [Sede
dell’associazione a Torino, in Lombardia ospedale di riferimento il S. Raffaele
di Milano]
DIAGNOSI: clinica.
prevalentemente Non ci sono test medici, non è possibile
rilevare l’alterazione attraverso le diagnosi prenatale, serve solo
un’osservazione del medico.
E’ una sindrome con cui si può lavorare molto, come con il Down.
Caratteristiche varie età:
- Nascita fino ai 2 anni: ipotonia
- Prima infanzia e tarda infanzia: ritardo sviluppo, eccessivo appetito,
obesità
- Vita adulta: ritardo mentale medio, eccessivo appetito, aggressività.
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Nel 2001 revisione dei criteri diagnostici da 0 a 3 anni ottenere 3 punti, più
di 3 anni ottenere 8 punti. I criteri maggiori (presenti nella maggior parte dei
casi) danno 1 punto, quelli minori e di supporto danno mezzo punto.
CRITERI MAGGIORI CRITEMI MINORI CRITERI DI SUPPORTO
IPOTONIA INFANTILE = Pianto lieve ed Elevata soglia del
riduzione del tono irregolare dolore
muscolare, alla nascita
sono molli.
Problemi nutrizionali Disturbo del sonno Limitati attacchi di
vomito (tendono ad
ingerire tutto, anche i
rifiuti)
Rapido incremento Bassa statura Scoliosi
ponderale rispetto
all’altezza tra il 1 e 6
mese (= tendenza
eccessiva ad
alimentarsi)
Caratteristiche facciali Ipopigmentazione =
ridotta colorazione
della pelle
Ipogonadismo Ridotta dimensione
=sviluppo rallentato dei delle mani e dei piedi
caratteri sessuali. (Non
comporta la sterilità.)
Ritardo mentale Anomalie visive
Difetti del linguaggio
Pelle graffiata perché
hanno una elevata
soglia del dolore.
Problemi comportamentali
(violenti) 5
LE PROBLEMATICHE FISICHE
IPERFAGIA:
A. (cercare ossessivamente il cibo, ma diverso dalla bulimia
che è un disturbo di natura psicologica - relazionale). La sindrome di
Prader – Willi è una delle cause più conosciute di obesità congenita.
primi mesi inappetenza,
Nei di vita del bambino totale disinteresse
verso il cibo, anche a causa della fatica a deglutire: molte volte si
utilizzano delle tecniche nutrizionali particolari (sondino o contagocce).
Dopo 1 anno iperfagia: tendenza irrefrenabile, impulso incontrollato
ad ingerire quantità eccessive di cibo (compulsività alimentare). La
ricerca di cibo = bisogno fisiologico, urgenza nutrizionale psicologica
nessuna distinzione tra cibo
ed ossessiva infatti non viene fatta
commestibile o non, predilezione per dolci.
manifestano cibi A causa
della disfunzione ipotalamica non raggiungono la sazietà.
intervento educativo
Serve in famiglia e a scuola intervenire sulla loro
salute, e sulle loro relazioni affinchè creino dei legami meno ansiosi
collaborazione
possibile. Importante la di ogni persona che si prende
cura del soggetto, negare il cibo al ragazzo affetto da Prader – Willi si
può, molte persone però si trovano in difficoltà o in imbarazzo ma è
importante una una educazione alimentare.
dieta ipocalorica
Iperfagia: gestita con (aiuto da dietista e
esercizio fisico,
nutrizionista), e e dal punto di vista educativo
trasmissione di regole e assunzione di comportamenti corretti a volte
scatti di collera e aggressività.
IPOTONIA E SVILUPPO RITARDATO: basso livello di tono muscolare,
B. sin
flaccido privo forze
dai primi giorni di vita appare e di incide sia sulle
sviluppo
difficoltà di alimentazione sia sullo sviluppo del linguaggio. Lo
psico – fisico ritardato.
appare La statura bassa sia nelle femmine che
dell’ormone della crescita GH
nei maschi. Infatti trattamento a base
consente un livello calorico giornaliero superiore, e rafforza la massa
muscolare, aumenta la statura e la dimensione di mani e piedi.
Trattamento positivo (a volte però si sono anche riscontrate delle morti)
per: agilità motoria e funzione respiratoria. A Milano e a Verbania ci
sono i centri in cui vengono somministrati i trattamenti con il GH.
Ipogonadismo (sviluppo sessuale rallentato) in entrambi i sessi, ma più
evidente nei maschi. Piano educativo educazione sessuale.
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DISTURBI LEGATI AL SONNO: diurna e bisogno di dormire
C. sonnolenza
superiore alle altre persone. Sin da neonati, i bambini dormono più
degli altri bambini e sono molto difficili da svegliare.
apnea notturna
Durante il sonno: comportamenti anomali: (cessazione
ipoventilazione
del respiro per brevi periodi) , sindrome di (diminuzione
dell’ossigenazione). Si addormentano velocemente ma sono soggetti a
frequenti risvegli nella fase REM del sonno.
D. DIFFICOLTA’ DI REGOLAZIONE DELLA TEMPERATURA CORPOREA
ELEVATA TOLLERANZA DEL DOLORE FISICO:
E. quindi anche un minimo
lamento possono nascondere situazioni patologiche serie. Dolore =
sistema con il quale il nostro corpo ci segnala un problema: se il sistema
non funziona possono esserci degli incidenti.
ASSENTE STIMOLO DI VOMITO:
F. pericoloso quando ingeriscono alimenti
non cotti, non commestibili o deteriorati.
LE PROBLEMATICHE PSICO – COMPORTAMENTALI:
A. SCATTI DI IRA: aggressività,(molto simile a quello dei bambini piccoli a
cui viene negato un desiderio). Difficile da contenere perché
Attacco di collera
possono diventare azioni violente rivolte ad oggetti.
durata breve ma intensa. L’educatore deve sapere riconoscere i fattori
scatenanti e mai lasciare solo il ragazzo in queste situazioni causate
da ansia e stress elevati, confusione e cambiamenti repentini. In alcuni
si graffiano la pelle
casi, autolesionismo (arti superiori e inferiori con
scarso controllo
ferite profonde: pericoloso). Lo dell’aggressività
condiziona socializzazione.
le possibilità di
B. RESISTENZA AL CAMBIAMENTO (= STUBBORNESS): non apportare
ripetizione e ossessività.
modifiche alla situazione presente:
Testardaggine = causata dalla rigidità di pensiero. L’educatore deve
comprendere quando è il momento di assecondare e quando invece
bisogna opporsi. Rischio: da mancanza di flessibilità a atteggiamento di
chiusura totale e sfiducia.
COMPORTAMENTI OSSESSIVI/COMPULSIVI:
C. tendenza a compiere alcuni
gesti, azioni che possono dare gratificazione, sicurezza e protezione,
comportamenti bizzarri, stereotipati (es. mettere in ordine, tagliare la
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perseverazione verbale
carta, = continuare a fare le stesse domande
su argomenti già noti o dei quali si conoscono le risposte).
DIFFICOLTA’ DI CONTROLLO EMOTIVO (=VULNERABILITY): vulnerabile dal
D. punto di vista emotivo. Individui diversi: alcuni caratterizzati da una
discreta serenità emotiva, altri soggetti con stati patologici gravi,
oppure situazione intermedia (della > parte delle persone) marcate
difficoltà relazionali e atteggiamenti aggressivi e/o compulsivi.
potenziare il livello di autostima auto
Interventi educativi: ed di
efficienza, che contribuiscono alla costruzione di un’immagine positiva
di sé. Influisce anche la qualità del contesto che in alcuni casi crea
Progetti educativi valore delle emozioni
benessere emotivo. sul
relazionarsi con l’altro o nel gruppo.
proprie e altrui, oppure sul come
ACCAPARRAMENTO E POSSESSIVITA’:
E. tengono e collezionano molti
oggetti per sé (oggetti di collezione o anche pubblicità, brochure).
3.2 PRADER – WILLI E RITARDO MENTALE: IL FUNZIONAMENTO COGNITIVO E
LINGUISTICO 40 a 100, di solito 70.
Quoziente intellettivo da Il 40% ritardo mentale lieve
(51-70) soggetti che con sostegni sono in grado di raggiungere livelli di
scolarizzazione discreti e in assenza di disturbi comportamentali gravi
possono anche intraprendere un’attività lavorativa.
Per quanto riguarda l’acquisizione di competenze scolastiche serve un
insegnamento individualizzato riescono bene nei compiti che richiedono
attenzione ai dettagli visivi; complessi invece quelli astratti numerici o
ricordare eventi accaduti in un passato non
matematici; essi riescono a
recente; no capacità di problem solving; mancata padronanza dei
connettori temporali (prima, dopo) rende a loro difficoltosa l’organizzazione
elevata memoria
degli eventi; scarsa memoria a breve termine (MBT) ma
lungo termine (MLT): ricompaiono dei concetti che magari l’educatore
pensava di non essere riuscito a passare.
LA DISABILITA’ LINGUISTICA
ricettivo espressivo, pronuncia
Sia linguaggio che in oltre problemi legati alla
delle parole difficoltà pronuncia consonanti affricate e fricative (f, s, l ).
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Problema neurofisiologico: riconducibile all’ipotonia (basso tono muscolare)
provoca problemi nella: velocità di espressione, qualità di voce, abilità di
coordinare movimenti della lingua. Ma con programma logopedico fin da
piccoli si ottengono buoni risultati. Strategie comunicative: linguaggio a
Pur comparendo in
gesti, impiego di lavagne con simboli, segni e fotografie.
ritardo LINGUAGGIO = PUNTO DI FORZA, per comunicare, per entrare nella
società, per esprimere i propri bisogni. Gap tra capacità di comprensione e
capacità di rispondere (il linguaggio in entrata, cioè ciò che viene loro detto
lo capiscono, fanno fatica a rispondere).
Insegnanti ed educatori ruolo decisivo, ma molte volte tendono ad
abbassare gli obiettivi. Gratificare la persona invece di focalizzarsi sul
focalizzarsi su ciò che è stato detto.
come viene detto e quindi correggere,
Scienza pedagogica: valenza deontologica non si limita ad analizzare o
descrivere ma vede l’individuo in modo globale, lo accompagna lungo il
processo di costruzione di sé aiutandolo a divenire sempre più persona in
grado di partecipare alla società. Nel lavoro educativo con i disabili:
CREDERE NELLE LORO POTENZIALITA’.
3.3 SINDROME DI PRADER – WILLI: QUALE INTERVENTO EDUCATIVO?
soggetto disabile PERSONA
Anche un in quanto ha la propria originalità e
creatività. Importanti le prime fasi di inserimento scolastico e gestione
familiare.
Secondo Eiholzer (responsabile dell’associazione svizzera di Prader – Willi) i
genitori sono attenti ad un corretto intervento educativo fin da piccoli. I
soggetti che presentano problemi di depressione o ansia provengono da
famiglie nelle quali ci sono grandi conflitti riguardanti le scelte educative.
Elogio e incoraggiamento piuttosto che punizioni,