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SITUATO EAS
«Un EAS è una porzione di azione didattica, ovvero l’unità minima di cui consta l’agire
didattico dell’insegnante in contesto; in quanto tale esso costituisce il baricentro a partire
dal quale l’intero edificio della didattica si organizza».
PRESUPPOSTI TEORICI
Freinet, neuroscienze, semplessità e:
Freinet e la “scuola del fare” (1920 ca.)
Flipped lesson: la lezione rovesciata (Mazur, 1991) = piccole lezioni frontali in
autonomia e in aula si fa riflessione, esercitazione, chiarimenti
Mobile Learning e micro-learning (Pachler, 2007) = si ragiona su cosa il soggetto deve
apprendere durante quell'EAS. Spezzetto l'obiettivo.
I mobile learning sono tablet, smartphone che ben si presentano a questo compito.
Progettazione per competenze (Indicazioni, Assi e C.M febbraio 2015 su
Certificazione per il primo ciclo)
«Il metodo degli EAS si deve considerare come un approccio integrale (e integrato)
all'insegnamento che, certo, nel caso dell’utilizzo di dispositivi digitali mobili trova la propria
applicazione preferenziale, ma che funziona a prescindere dalla loro presenza». Rivoltella,
2013, p. 52 27
Struttura del metodo
FASI EAS AZIONI FORMATORE AZIONI LOGICA
(dipendono FORMANDO DIDATTICA
da contenuto e target)
Preparatoria/ant 1- Assegna attività anticipatoria (es. 2- Svolge attività 3- Problem
icipatoria lettura del testo); fornisce gli anticipatoria solving (perché
strumenti all'educando. Ascolta, legge, il lavoro è
Espone framework concettuale = comprende lasciato
inquadramento teorico, estrapolare all'autonomia
i concetti che il soggetto avrebbe del soggetto)
dovuto sottolineare (15-20 min.).
Fornisce uno stimolo (es. video o
domande)
Dà una consegna = descrizione
della situazione d'apprendimento
che si svolgerà la volta dopo (1 ora)
Operatoria Definisce i tempi dell’attività Produce e Learning by
Organizza il lavoro individuale e/o condivide un doing =
di gruppo (relo playing, cartellone, artefatto (c'era imparare
riflessione, collage)= attività anche in Freinet) facendo
operativa, i soggetti devono essere i
protagonisti.
Ristrutturativa Valuta gli artefatti = analisi critica di Analizza Reflective
(si sviluppa ciò che emerge. criticamente gli learning =
metacognizione) Corregge le misconceptions artefatti apprendimento
Fissa i concetti. Sviluppa la riflessivo
Si riflette sul lavoro svolto, si fa riflessione sui
debriefing. processi attivati
Il soggetto torna su ciò che deve apprendere 3 volte.
SI APPRENDE PER...
Esperienza
Modellamento
Ripetizione 28
«Il metodo EAS ottimizza tutti e tre gli scenari di base dell'apprendere che la ricerca nel
campo delle neuroscienze ha dimostrato essere all'opera nell'apprendimento umano».
Esperienza
«L’esperienza è all’opera sia nel momento anticipatorio, quando viene affidato allo studente
in formazione il compito di andare in avanscoperta, di confrontarsi con le difficoltà legate
all’acquisizione del dato, di riflettere su quanto sia o non sia direttamente comprensibile, sia
nel momento operatorio quando gli si chiede di risolvere un problema attraverso un’attività
di produzione».
Modellamento
«Il modellamento opera in tutti e tre i momenti strutturali dell’EAS: nel momento
anticipatorio, grazie agli esempi portati dall’insegnante, alle situazioni-stimolo proposte, al
modo in cui un concetto può essere introdotto o richiamato; nel momento operatorio,
soprattutto se questo prevede delle attività collaborative o cooperative grazie alle quali
modalità di risposta o di elaborazione dei problemi possano essere proficuamente messe a
debriefing
confronto tra gli studenti; infine, nel (fase ristrutturativa), ancora una volta grazie
alle indicazioni di sintesi dell’insegnante o alle considerazioni degli studenti.»
Ripetizione nell'EAS si torna più volte sullo stesso concetto
«La metodologia EAS […] consente allo studente di ritornare ricorsivamente sullo stesso
concetto: prima nel lavoro domestico, poi grazie al framework presentato dal docente,
ancora nel momento dell’attività, infine nel debriefing che chiude l’episodio. In seconda
istanza, nella presentazione/condivisione in classe del risultato dell’attività svolta, attraverso
la discussione delle singole attività si ha la possibilità di tornare più volte sullo stesso
problema favorendone implicitamente la persistenza».
FASE PREPARATORIA
svolgere azione di recupero e rinforzo dei prerequisiti necessari ad affrontare la fase
operatoria in aula
permettere emersione delle rappresentazioni sul nuovo oggetto di studio dell'EAS e
non di tutto il programma
mettere in relazione il nuovo contenuto con le esperienze pregresse degli discenti e i
relativi significati
amiliarizzare con il lessico che verrà utilizzato nell’EAS (glossario, mappa...)
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favorire una prima ricognizione esplorativa sul tema
Funzione di anticipazione
Tipologie di lavoro a casa → varia molto in base alla creav i t à del progettista
Lettura: di giornali, storie...
Ricerca: preventiva sull'argomento
Analisi per estrapolare i concetti es. dai familiari
Esperienza personale, interviste...
Riflessione individuale guidata (domande date dal conduttore per far riflettere)
La fase iniziale del modulo
Framework concettuale: elementi-chiave = spiegazione teorica (non sempre), si
richiama al lavoro domestico e si fa sintesi
Situazione-stimolo: provocare, mettere in discussione, enunciare una tesi =
provocare, mettere in discussione una tesi sulla quale andranno a lavorare i soggetti
Consegna: piano di lavoro dell'attività che i soggetti dovranno svolgere nella fase
operativa
In conclusione
Pensiero breve
«La brevità, come l’ha definita la tradizione retorica, consiste nel dire molte cose in poche
parole e, se fosse possibile, a far pensare più di quanto si dica» (Roukhomovsky, 2001; 4)
Curricolo breve: Significatività vs Quantità → si gioca più sulla significatività dei
contenuti che sulla quantità
FASE OPERATIVA
è l'attività in cui il formatore è meno coinvolto nell'attuazione, ma deve svolgere la parte
progettuale.
lo studente lavora su quello che ha già acquisito nella fase preparatoria e deve
produrre un artefatto che non è l'obiettivo però.
lo studente costruisce significati producendo artefatti
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METODOLOGIE DIDATTICHE
Brainstorming
Letteralmente tempesta di cervelli . Dato un problema da affrontare, ciascuno dei
partecipanti, entro prefissati limiti di tempo, è libero di esprimere la propria idea senza che
l’ insegnante
esprima giudizi sulle idee emerse. Alla fine tutte le idee sono raccolte ed opportunamente
analizzate per giungere alla soluzione del problema
→ Collage → ritaglia e incolla immagini che rappresentano l'idea di... costringe le persone a
riflettere di più e cercare immigini evocative. È molto importante po la fase di analisi.
→ Mappa
posso usarlo nella fase operatoria perché ci sono varie tecniche che posso usare. Può
essere usato per raccogliere le rappresentazioni dei soggetti rispetto a una tematica.
Lavori di gruppo
E’ una metodologia organizzativa fondamentale per la crescita umana e la socializzazione
degli alunni. A seconda dell’ attività da svolgere, il docente può formare lui stesso i gruppi
che potranno essere di livello , di compito, misti, oppure lasciare liberi i ragazzi di unirsi
liberamente in gruppo.
Spesso si ricorre per acquisire la competenza sociale.
Suggerimenti > regole per organizzare e strutturare un Gruppo
1 REGOLA: Conoscere gli studenti, le relazioni e le dinamiche di classe.
2 REGOLA : Il gruppo da 3 a 5 . 3 è poco ( maggioranze vs minoranze ) e 5 è molto
(dinamiche complesse).
3. REGOLA: Quasi Mai gruppi omogenei (gruppi composti in base agli stili di
apprendimento). Sia per il bilanciamento delle zone di sviluppo prossimale, sia per una
composizione di differenti stili cognitivi. Eventuale sociogramma. = grafico che fa vedere le
relazioni all'interno del gruppo.
4 REGOLA : Strumenti per osservare il gruppo di tipo oggettivo e meno soggettivo( simpatie,
antipatie)
5 REGOLA : Strutturare il lavoro, non lasciare mai gli studenti inoccupati.
6 REGOLA. Assegnare ruoli di autoregolazione del gruppo
7 REGOLA: assegnare tempi di lavoro
5 e 6: soprattutto per i gruppi con bambini più piccoli → lavoro più strutturato = tutti
devono avere un ruolo a cui lavorare. Ruolo di autoregolazione= negli adulti c'è il leader, c'è
chi è più pratico, chi tiene meglio i tempi... 31
Problem solving
E una tecnica didattica che intende l apprendimento come il risultato di un attività di
scoperta e per soluzione di problemi. Il problem solving è sempre preceduto dalla fase di
problem posing, quella cioè in cui l’ alunno è chiamato a individuare chiaramente i
termini della situazione problematica per poi passare all’ attuazione di una strategia
risolutiva. Il problem solving è , quindi, unametodologia di analisi utilizzata per
individuare, pianificare edattuare le azioni necessarie alla risoluzione di un problema.
Le fasi dell’ analisi sono:
1. definizione del problema;
2. raccolta delle informazioni;
3. identificazione delle cause più probabili;
4. formulazioni di cause possibili ;
5. sviluppo operativo dell’analisi;
6. controllo dei risultati.
Role playing → il formatore costruisce uno schema della situazione di partenza
Significa gioco di ruolo. I partecipanti dovranno mettersi nei panni di uno dei personaggi ed
essere capaci di cambiare ruolo, perché l’ aspetto più importante è dimostrare di
possedere punti di vista diversi.
→ COMPETENZA AGITA IN SITUAZIONE
Cooperative learning → può far parte dei lavori di gruppo, ma è più complesso.
E un metodo didattico-educativo di apprendimento costituito dalla cooperazione fra gli
studenti, ciascuno dei quali mette a
disposizione del gruppo il suo sapere e le sue competenze.
Positiva interdipendenza. I membri del gruppo fanno affidamento gli uni sugli altri
per raggiungere lo scopo. Se qualcuno nel gruppo non fa la propria parte, anche gli
altri ne subiscono le conseguenze. Gli studenti si devono sentire responsabili del loro
personale apprendimento e dell