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Otello. Shakespeare rappresenta una spinta innovativa per i problemi drammaturgici insiti nei suoi
testi che richiedono scelte controcorrente.
Schama sostiene che l'arte sia maleducata perché colpisce l'uomo senza tenere conto dell'estetica e
della morale. Anche grandi musicisti non si sono mai posti nell'ottica del rispetto dei canoni
accademici. In questo senso Shakespeare è il più maleducato di tutti dato che ha fornito un nuovo
modo di guardare l'uomo. Per Bloom,Shakespeare ha influenza la vita più della letteratura. Se si
limita Shakespeare ad un contesto,si possono evidenziare alcuni aspetti ma non si può spiegare
l'influenza che ha sull'uomo.
L'uomo di Shakespeare fa a meno dei regolamenti sia divini che terreni che lo governano:i concetti
di Bene e Male sono diventati l'enigmatico universo entro il quale l'uomo di muove. Bene e male
sono due facce della stessa medaglia e Schama li paragona al quadro di Caravaggio Davide e Golia.
L'artista si è fatto un doppio autoritratto sia in Davide che nella testa mozzata di Golia. In questo
quadro si è attratti sia dallo sguardo eccitato del liberatore che da quello di dolore del tiranno. Si rifà
alla filosofia di Eraclito per il quale la vita è governata da forze opposte la cui essenza è la Contesa.
Il coro dell'Antigone definisce l'uomo come smisurato perché non c'è misura che lo possa definire.
Lo stesso Eraclito definì Zeus soggetto alla legge dei contrari perché vuole e non vuole essere
chiamato Zeus. Se neanche la divinità è finita,come può esserlo l'uomo che è sua immagine?
I cattivi di Shakespeare sono affascinanti perché non sono cattivi per partito preso o per possessione
demoniaca ma restano comunque umani. Lo stesso uomo che compie imprese straordinarie,compie
anche orribili orrori.
Brecht,invitato all'università di Lipsia,alla domanda che cosa serve il teatro? rispose vagamente.
Chiese poi ai professori e al commissario politico della DDR di uscire e quindi disse che il teatro
serve a mostrare che scandalo e che miracolo può essere l'uomo. Questa stessa cosa è quello che ha
sentito Verdi con la rappresentazione di Shakespeare.
Verdi e Shakespeare rappresentano la lingua per eccellenza nei loro campi ma sono due linguaggi
distanti.
In un convegno si cercò di stabilire quale fosse la lingua europea migliore per la prosa:vinse
l'inglese,seguito dal russo,dall'italiano,dallo spagnolo,dal tedesco e dal francese. I criteri si basavano
sulla recitabilità. Il francese ha una strana cantabilità che va bene per i suoi autori ma non per le
traduzioni. Il tedesco ha il problema che deve essere recitato velocemente perché,mettendo il verbo
alla fine,si perderebbe il senso della frase. L'inglese vinse perché l'accento può cadere ovunque
senza perdere il senso,cosa che ha in comune con italiano e russo,ma a differenza di queste ha molte
consonanti e parole monosillabiche. Vinse la lingua meno musicale.
Per la lirica,invece,non c'è lingua migliore dell'italiano;fatto già riconosciuto da Rosseau nel '700
durante la querrelle des buffons che oppone va l'opera comica italiana all'austera tragédie-lyrique.
Se si vuole rendere il parlato di Shakespeare in chiave musicale,il formalismo romantico di Verdi è
il meno adatto. Altra questione è come rendere il basso e il sublime che in Shakespeare si esprime
con l'alternanza tra versi e prosa. Verdi non può fare questa distinzione perché compone opere
liriche dove la musica porta solo toni alti.
Il teatro di Shakespeare riscontra delle semplificazioni nelle opere di Verdi. Rispetto allo scritto,la
musica ha più possibilità. Quando Hugo andò a vedere il Rigoletto di Verdi,tratto dal suo romanzo
Le Roi s'amuse,dovette ricredersi. Venne impressionato dal quartetto finale e giustificò il maggior
successo dell'opera rispetto al libro con il fatto che Verdi poteva farli parlare tutti insieme. Nella
lirica,anche se il testo non è perfettamente intellegibile,viene completato dalla musica.
Nessun compositore di oggi,per musicare Shakespeare,userebbe lo stile di Verdi. Ogni epoca ha il
suo linguaggio ma bisogna capire quale resiste al tempo. Linguaggi di epoche lontane possono
parlarsi ma non è detto che vengano comprese nello stesso modo:sia la Dickinson che Wordsworth
amavano le poesie di Saffo,ma solo la prima è diventata famosa.
Il sublime e il volgare di Shakespeare può trovare un paragone solo con Mozart. Quando a Goethe
venne chiesto chi poteva trasporre in musica il suo Faust,rispose che l'unico era morto:Mozart.
Mozart è lo Shakespeare del teatro musicale per la sua capacità di passare dal comico al tragico.
Verdi non è Mozart,il sublime e il volgare sono si vedono in modo così evidente anche se ci sono.
Emerge dai carteggi con i librettisti che si fatica a trovare una corrispondenza immediata con il testo
“anarchico” di Shakespeare.
Il primo che musicò Shakespeare fu il suo contemporaneo Purcell che scrive dramtic-operas,ovvero
una sorta di musica di scena estremamente cantabili. La musica non è bandita dalla recitazione di
Shakespeare,anche se Burton in una lezione alla Royal Academy sosteneva che se si volesse cantare
Shakespeare,bisogna rivolgersi a Verdi.
Shakespeare usa la musica del suo tempo e la cita continuamente:le canzoni sono spesso fonte di
metafora. In Misura per misura si dichiara che “niente come la musica fa del male un bene e induce
il bene al male”. Shakespeare ammetta che la musica è capace di trasformare il male in qualcosa di
attraente ma anche il contrario:è una dichiarazione d'amore verso la musica. In musica,male e bene,
sono della stessa essenza.
Nelle opere di Verdi,il libretto deve semplificare la trama e,se si rischia la superficialità,questa viene
compensata dalla musica. Centrale è il ruolo della passionalità:il libretto de Il Trovatore è sciatto e
inverosimile ma l'opera acquista tutto con la straordinaria musica. Verdi ha la passionalità,
Shakespeare la passione. La passione dei personaggi di Shakespeare non è mai un'esplosione ma
anzi è la sua repressione e il continuo sforza per controllarla.
Verdi non riuscì a comporre Re Lear ma sicuramente il monologo che il re fa quando viene cacciato
dalla figlie,con l'urlo di “Soffiate venti!” sarebbe diventato un cavallo di battaglia per i baritoni.
Molti attori si sostituiscono a Verdi quando devono affrontare questo monologo.
I personaggi di Shakespeare non esprimono mai le emozioni perché sono sempre nuove per loro.
Davanti a questa sorpresa non sanno come reagire e cercano di trattenersi. Shakespeare ha inventato
l'uomo che cerca di comprendere la propria passione;Verdi l'uomo che sfoga la propria passione,
cantando.
Mozart e Shakespeare hanno in comune il fatto di aver scritto di getto,senza correzioni. Shakespeare
per Verdi è stato una scossa e un'innovazione. Shakespeare non è sempre stato in auge come ora ma
è stato scoperto nel '700 dai drammaturghi tedeschi. Ad esempio Lessing venne chiamato a dirigere
il teatro di Amburgo e decise di inaugurare la stagione con l'Enrico IV diviso,come abitudine,in due
parti. La prima fu un fiasco. Lessing uscì in palcoscenico e spiegò che per i prossimo 15 giorni
sarebbe andato in scena solo quello,di non aspettarsi qualche commedia lacrimosa.
Lessing,Goethe,Schiller amano Shakespeare per rappresenta una scossa e una novità assoluta nel
loro panorama;la stessa cosa che significa per Verdi.
Macbeth:il racconto di un povero idiota.
Verdi scrive molto eccitato al suo librettista del Macbeth:si aspetta,se non una gran cosa,almeno
qualcosa fuori dal comune. Vuole versi brevi e un linguaggio sublime tranne per i cori delle streghe,
che devono essere stravaganti ma originali.
Lanari,impresario della Pergola di Firenze,commissiona a Verdi un'opera per la stagione di carnvale
e quaresima del 1847. Verdi è indeciso tra I Masnadieri di Schiller,che scarta al momento per
l'impossibilità di avere il tenore Fraschini,e Macbeth,su cui cade la scelta perché dispone del
baritono Varesi che verrà affiancato dalla Barbieri-Nini.
Dopo aver affrontato il tema del Risorgimento,Verdi inizia un profonda riflessione sul proprio
teatro. Macbeth è un'opera con alcune criticità:per prima cosa Verdi si deve confrontare con temi
che,fin a quel momento,erano rimasti estranei al panorama operistico italiano e in particolare con il
soprannaturale. Macbeth è l'unica opera di Shakespeare che mette con decisione al centro il
fantastico e lo materializza.
In Italia,Shakespeare si afferma nel '900 con il teatro di regia. In Europa era scomparso fino alla
metà del '700 e,anche se rappresentato,era in una versione edulcorata con lieti finali posticci. È
merito di Schiller,Goethe,Lessing e Schikaneder (collaboratore di Mozart per Il flauto magico) se
Shakespeare viene rappresentato integralmente.
Verdi venne influenzato dalla cultura francese,assunta come modello. La data di riscoperta di
Shakespeare è quella del 1827 a Parigi,dove l'attore Kean lo mise in scena. In realtà fu un fiasco a
causa dell'attore stesso che era ubriaco ma tutti i grandi letterati ne parlarono come promessa di una
rivoluzione culturale. L'eco di questa rappresentazione arrivò anche in Italia con un po' di ritardo:in
realtà Shakespeare si rappresentava raramente e senza attenzione filologica,come pezzo forte di
alcuni mattatori. Questa è l'immagine parziale che arriva a Verdi. Ma Verdi ha il merito di aver
diffuso Shakespeare in Italia,dato che dopo il su Macbeth aumentarono le rappresentazioni delle
opere shakespeariane.
Il Macbeth è avvolto in aurea nefasta nella trazione del teatro inglese e molti attori si rifiutano di
interpretare il ruolo;comunque è un capolavoro. Il Macbeth di Verdi colpisce per la sua ingenuità.
Al critico francese che lo accusa di non conoscere Shakespeare,Verdi ribatte che è il suo autore
preferito. Nonostante ciò a Verdi e al librettista Piave sfuggono delle cose.
Il personaggio di Macbeth non c'è:il suo personaggio è dominato dall'inconscio che genera mostri
che il conscio assume per verità. La coscienza è una prigione che porta allo sterminio di sé e degli
altri. In Verdi questo manca:Macbeth è un fantoccio comandato dal vero personaggio,Lady
Macbeth. Manca il monologo dell'inizio del delirio;il monologo del pugnale che precede l'assassinio
di Duncan è ridotto a tre righe. Di contro alcune scene diventano lunghe e patetiche. Ad esempio
quando Macduff apprende la notizia della morte de