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PROBLEMI DI FONDO: OGGETTI E RICOSTRUZIONE STORICA

Nell'approccio alla linguistica romanza si può tenere conto di due differenti percorsi, uno analitico-

descrittivo e l'altro sintetico e ricostruttivo. Il primo è legato a dati e oggetti di un'indubbia

concretezza, per le fasi più antiche abbiamo forme singole (errori) o parole singole (barbarismi),

presenti nei testi latini. Il secondo percorso invece tiene conto di un processo linguistico e storico

culturale, la ricostruzione per via ipotetica di passaggi intermedi, tra forme latine e forme romanze.

Nel processo di formazione dal latino alle lingue odierne distinguiamo:

-passaggio dal latino a diversi sistemi linguistici

-sviluppo di testi legati al volgare

-definizione di lingue regionali e successivamente nazionali.

Un singolo testo vale in quanto documento di lingua, come prova dell' esistenza e base della

conoscenza della varietà linguistica che in esso si riflette.

Un testo letterario vale come documento di lingua, ma non può testimoniare l'esistenza di una

letteratura.

DIASISTEMA

la definizione di diasistema linguistico prende le mosse da quella di ogni lingua come sistema, ossia

come insieme di regole e principi che governano la linguistica all’interno della comunità di parlanti,

che ne definiscono una grammatica. Secondo Segre è un sistema di compromesso tra due sistemi in

contatto. Il diasistema può essere visto come somma delle varianti che compongono una stessa

lingua: il latino antico, repubblicano ed imperiale può considerarsi un diasistema, data la vastità

della sua diffusione, dell’ampiezza dell’arco cronologico su cui la sua storia si estende e della

complessità delle varietà in cui si articolava.

TESTO

Per testo si intendono anche frammenti minimi, composti anche da singole parole. Visto che i testi

antichi ci sono noti tramite condizioni molto disparate, esse andranno ogni volta esaminate ed

accertate nei limiti del possibile. Un oggetto testuale ha dunque tre dimensioni: una valenza

linguistica, una letteraria e una infine in quanto oggetto scritto.

DOCUMENTO/MONUMENTO

Il documento è tutto ciò che serve a documentare in un campo di ricerca: nel nostro caso sono

documenti tutti i dati di partenza delle nostre ricerche. Essi si definiscono monumenti se sono il

risultato di una conservazione volontaria, ad esempio i testi letterari. In ogni comunità linguistica

uno stato di lingua primitivo “documentario”, con funzione essenzialmente comunicativa, ed uno

stato secondario e “monumentario”.

ORALE/SCRITTO

Un primo terreno di confronto è di ordine linguistico: lo scritto non individua in maniera univoca

una realizzazione orale, soprattutto in epoche di transizione. La trasposizione scritta introduce

spesso un filtro rispetto al fatto linguistico dal concetto di lingua al concetto di scripta, che

individua l’insieme delle tradizioni grafico-scrittorie vigenti in un dato territorio e che regolano la

trascrizione dei testi volgari in assenza di norme costituite. Possiamo farci un’idea di fenomeni di

formazione e definizione dei volgari solo attraverso insorgenze scritte che fungono più o meno

come tracce o spie. I più antichi documenti e monumenti letterari hanno il carattere di luoghi di

frontiera, di incontro fra tradizioni colte, legate più o meno indirettamente alla tradizione del latino

e altre di livello inferiore e volgari. L'oralità prevale nella civiltà medievale: sino a tutto il XIII

secolo la maggior parte dei testi scritti in volgare era destinata ad essere ascoltata attraverso il canto

e la recitazione, o la lettura a voce alta si configura la distinzione rispetto al rapporto moderno tra

autore e pubblico. All’inizio dell’età moderna si stabilisce una nuova dialettica tra l’eredità

medievale e le nuove condizioni in seguito all’invenzione della stampa. Per l’Alto Medioevo resta

l’impressione di una barriera forte fra gli istruiti e gli illetterati, i primi legati alla scrittura, i secondi

all’oralità, i primi detentori della cultura egemone e i secondi di una subalterna.

LETTERATURA/ LETTERARIETA'

Rispetto all’età medievale definiamo come letteratura l’insieme delle forme scritte che costituiscono

in tradizione scritta la cultura di una società. Stabilito ciò va detto che la definizione di “letterature

volgari del Medioevo” sottintende alcune peculiarità: innanzitutto, in rapporto diretto con

l’opposizione orale/scritto, tale definizione parte da ciò che è conservato, e dunque esclude forme

dell’oralità; in più implica la competenza di coloro che scrivono e in ogni caso laddove sia in gioco

la componente scritta che opera una tradizione specifica, non solo tecnica, ma culturale ed

intenzionale. Questa tradizione si configura come una realtà a base latina e letteraria. Una coscienza

letteraria si forma comunque solo a seguito della precisazione della posizione e della funzione entro

la società del sistema formata da scrittore, testo e pubblico.

AUTORE, AUTORITA' E TRADIZIONE

L'autore è il creatore di un testo, lo scrittore al quale viene riconosciuta la qualità di scrittore

d'eccellenza ossia la funzione di modello accettato.

L'autorità, invece, è il modello di riferimento e comportamento. La questione legata a questi due

termini è la paternità delle opere, legata all'assenza dei nomi degli autori nei manoscritti.

La coscienza autoriale è una conseguenza della tradizione letteraria, nella quale sia riconosciuto il

ruolo dei singoli soggetti che acquisiscono dignità letteraria con la composizione di opere.

L'anonimato è spesso associato ad opere di livello basso o popolare, nei quali manca la coscienza

letteraria come i fabliaux francesi o i cantori italiani.

STATUTO E PRESENTAZIONE DEI TESTI

Vi è una mancanza di congruenza tra come leggiamo oggi il testo e come il testo è stato conservato,

perchè vi sono una serie di modifiche, adattamenti e correzioni, dovute alla mancata volontà

dell'autore. Ciò è dovuto:

-mancanza di autografi

-copie manoscritte

-decisioni editoriali.

2. IL PROBLEMA DELLE ORIGINI ROMANZE

Origini romanze individua il processo di formazione di nuovi sistemi linguistici e tradizioni

letterarie sul panorama romanzo. Tale processo comprende:

1. La formazione di parlate romanze, riconducibile al IX secolo e all'età carolingia;

2. L'affermazione delle letterature volgari, XII secolo in area galloromanza, XIII secolo in area

iberica e italiana.

Queste due fasi sono testimoniate attraverso i testi, ai quali si devono collegare la formazione di

sistemi ortografici, l' oralità e i manoscritti.

Nonostante la scelta consapevole dell'adozione della scrittura in volgare, quest'ultima risulta

storicamente obbligata, così come la comunicazione in volgare. In entrambi i casi si attua un

adattamento, un avvicinamento, ad una realtà trasformata in cui si avverte la necessità di una lingua

maggiormente comprensibile, immediata, pratica, rivolta ad un pubblico più elevato.

Le origini romanze devono essere collocate all'interno di due culture:

1. tradizione latina e latino-cristiana a cui fa capo tutta la produzione scritta;

2. tradizione profana e volgare, cui si devono aspetti delle letterature romaze, come la figura

del guerriero, della donna, della corte, dell'amore.

Si profilano così due chiavi di lettura per le Origini romanze, una trafila dotta, colta, legata

all'ambiente clericale e l'altra trafila popolare legata ai giullari e alla vita del volgo.

Tra gli aspetti innovativi sul piano dell'espressione troviamo nuove forme e una nuova retorica.

3.TARDA ANTICHITA' E ALTO MEDIOEVO

QUADRO STORICO

Il III sec. d.C. l’impero di Diocleziano, vede la separazione tra Impero d'Occidente e Impero

d'Oriente. Nel V sec. in Occidente, in concomitanza alla deposizione di Romolo Augustolo, nel 476

d.C., iniziano le invasioni barbariche e la fondazioni di regni germanici, che inizialmente sono

dipendenti dall’autorità imperiale. Questa crisi genera una serie di conseguenze anche sul piano

culturale e linguistico:

-Viene a mancare un’unità di centro e una gran parte della popolazione abbandona la città.

-Le invasioni e le guerre causano gravi danni all’istruzione e ai patrimoni librari.

-Appaiono nuovi diritti fondati sulle tradizioni etniche delle nuove popolazioni.

-Divisione del dominio franco nell’età precarolingia e carolingia.

-Sconvolgimenti nella Penisola Iberica dopo l’invasione arabo-berbera del 711 e ridefinizione dei

regni cristiani.

-Italia suddivisa al Nord dal Regno Longobardo, nel centro da una Longobardia minor e dai

Bizantini, il Papa e gli Arabi in Sicilia.

Il Regno di Francia si forma a seguito del collasso dell’unità imperiale voluta da Carlo Magno, a

causa della debolezza delle istituzioni centrali. Si affermano così grandi principati: Angiò,

Normandia, Champagne, Borgogna, mentre al Sud vi sono grandi signorie e prevale la media e

piccola feudalità. La conquista dell’Inghilterra nel 1066 per mano di Guglielmo il Conquistatore, è

vanificata dall’azione di Filippo Augusto, re di Francia, che porta con sé la cultura e la lingua

francese, alla base di alcune fra le più importanti menzioni letterarie come Artù, il Ciclo dei

Cavalieri, il santo Graal, Tristano e Isotta. L’invasione araba del 711 concentra la presenza cristiana

in veri e propri Stati, fino all’XI sec., momento nel quale parte la Reconquista a danno del califfato

musulmano e al XIII sec. che vede definitivamente crollare la potenza araba sotto la spinta della

Castiglia, della Catalogna e Aragona. In Italia si avvia il sistema comunale, principati e signorie si

affermano nelle maggiori città d'Italia, come i Medici a Firenze, gli Estensi a Ferrara, i Gonzaga a

Milano; si formano dei centri propulsori di cultura che fungono da punti di aggregazione per i

letterati.

FRA TARDA ANTICHITA' E MEDIOEVO: FATTORI DI CONTINUITA' E DI

CAMBIAMENTO.

Il passaggio da Età Antica a quella di mezzo è un processo lungo e costante nel tempo, che si attua

anche in maniera problematica, soprattutto riguardo il credo religioso degli invasori, che è cristiano

ma ariano, non prevede cioè la natura divina di Cristo.

Il riconoscimento della sede papale a Roma portò con se non solo il mantenimento di una centralità

romana, ma soprattutto un’idea di centro, che con le invasioni si era perso.

La cultura si conserva nelle scuole, nelle strutture amministrative e grazie al Cristianesimo, con a

fondamento il

Dettagli
A.A. 2014-2015
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/09 Filologia e linguistica romanza

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher saradigiovannantonio94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filologia romanza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Punzi Arianna.