vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
CAP.1: STEREOTIPI RELIGIOSI E VISIONE RETRIBUTIVA DELLA GIUSTIZIA
Risurrezione di Gesù non spiegata solo come credenza in un miracolo ma come
manifestazione dell’amore dinnanzi al male che apre alla pienezza della vita di Dio.
modello retributivo della
Per secoli si è fatto riferimento religioso per supportare il
giustizia. Giustizia = applicare ai soggetti responsabili di condotte reputate negative
conseguenze che riproducono negatività.
[visione retributiva della Resurrezione di Gesù: non viene visto l’amore che ha portato fino
alla croce, ma il patimento che Egli ha sofferto viene inteso come idoneo a fungere da
compensazione al peccato.]
Proprium dell’annuncio cristiano = convincimento che solo il bene/l’amore costituisce la
vera alternativa di vita allo scandalo del male.
CAP.2: LA NON ASSIMILABILITA’ AL BENE DEL NEGATIVO CHE RISPONDE AL NEGATIVO
Risposta al reato deve avere un significato restaurativo. Giovanni Paolo II = uguaglianza
tra gli uomini è l’incarnazione più perfetta della giustizia. RETRIBUZIONISMO pena
Bisogna chiedersi se agire al male con il male è costruttivo. =
corrispettivo del reato e implica far soffrire, non ha altro fine che quello di umiliare la
Pena retributiva = riproduzione analogica del male costituito dal reato. non
volontà. Ma
esiste la pena giusta in sé e è impossibile che un contenuto modellato sul male diventi un
bene solo perché inteso come corrispettivo.
Se la pena è concepita come una realtà negativa allora la prevenzione deve basarsi
sull’INTIMIDAZIONE. Necessità di operare NON CONTRO il condannato, ma ai fini di una
sua REINTEGRAZIONE nel patto sociale.
CAP.3: L’AFFRANCAMENTO DALLA LETTURA RETRIBUTIVA DI ALCUNI TEMI BIBLICI FONDAMENTALI
1.IL PECCATO DI ADAMO
Visione retributiva della giustizia il racconto biblico del peccato originale (soprattutto
nella teologia occidentale) viene visto come ricostruzione della sofferenza. Gli essere
umani non sono creati per la morte.
La Bibbia mette in evidenza che mangiare dell’albero produce fallimento. Non è la pena
che rende male il male ma è il male stesso che si manifesta come realtà di morte. Solo
Dio si manifesta come via di salvezza offrendo una strada che apre alla pienezza della
vita. 1
Collegamento peccato e morte
tra non deriva dall’esterno (ossia non è Dio che punisce il
collegamento è interno impedisce all’uomo di realizzarsi.
peccatore), ma il = Il giudizio
sulla libertà può essere operato solo da Dio.
2.PENA DI MORTE E IUS TALIONIS
Pagine della Bibbia riferimenti allo ius talions e alla pena di morte. Nell’Antico
Testamento si fa riferimento ad alcuni esempi di giustizia riconciliativa.
3.SULLA VIOLENZA ATTRIBUITA A DIO
Narrazioni bibliche intento pedagogico al fine di esprimere significati i quali vanno al di
là delle vicende descritte. Ira divina = inconciliabilità tra Dio e il male = mettersi in gioco
da parte di Dio dinanzi al male.
4.L’AGIRE DIVINO COME “GIUSTIZIA DEL PRIMO PASSO” NELLA PROSPETTIVA
VETEROTESTAMENTARIA
Giustizia del primo passo = dono il quale esige solo di essere accolto e di essere trasferito
nei rapporti interpersonali. (è Dio che si è sempre mosso verso di noi, che ha fatto il primo
passo).
5.LA REDENZIONE ATTRAVERSO LA CROCE: IL RIVELARSI DI DIO COME AMORE SPESO IN
RAPPORTO AL MALE
Giustizia di Dio = si realizza pienamente in quanto amore portato, dinnanzi al male, sino
Non è la sofferenza che apre alla risurrezione, ma è la
all’accettazione della croce.
gratuità dell’amore.
L’amore è salvifico proprio perché esiste, in quanto esiste Dio, che è amore. L’amore
esiste, perché esiste Dio e quindi i peccati possono essere rimessi.
6.ANSELMO E TOMMASO RETRIBUZIONISTI?
Secondo Anselmo, Dio non può non volere la salvezza dell’uomo questa è possibile
solo pagando il debito, ossia restituendo a Dio l’onore sottrattogli con il peccato. = Dio
deve mandare il suo figlio affinché paghi con la morte il prezzo del riscatto.
S. Tommaso obiettivo della redenzione = cambiamento della volontà umana che ha
abbandonato l’amore. Il Dio di Tommaso ama l’uomo. Quindi il Figlio viene visto come
dono e come scelta motivata esclusivamente dall’amore.
2
7.IL SIGNIFICATO DELL’INFERNO
Se Dio è amore e la sua giustizia è salvifica, l’inferno non può consistere in una
retribuzione divina del male compiuto. La dannazione (ossia l’inferno) non va attribuito
all’iniziativa di Dio, ma alla creatura che si chiude al suo amore.
giudizio è la verità stessa,
Quindi il e l’uomo diventa il giudice di sé medesimo perché
soltanto l’uomo che può porre limiti alla propria salvezza.
Cristo non condanna, è
CAP.4: LA GIUSTIZIA E IL MALE
1.UNA GIUSTIZIA CHE SI MANIFESTA NELL’AMORE
Amare è il sentimento che si realizza quando di fronte al male decidiamo di attivarci.
L’amore cosa viva protesta nei confronti del male, non con i mezzi del
è una = è però
male. Si ama a partire dal male.
Chi ha sperimentato più volte il peccare ha più possibilità di dare testimonianza di
amore. Necessità che ognuno stia nel proprio ruolo (es. il malfattore è malfattore e il
giusto è giusto. quando un malfattore cambia vita allora si scompaginano i ruoli. Perché
allora anche un giusto può diventare malfattore).
CONVERSIONE contraddistingue ognuno di noi come essere libero.
E’ la capacità di che
Per questo si confida in una convivenza pacifica fra gli uomini. Ma per convivere
essenziale la disponibilità ad ammettere gli errori non possiamo eliminare la nostra
capacità di fare il male, ma possiamo riconoscerla e contrastarla. Negandola finiamo per
moltiplicare il male.
Concetto di GIUSTIZIA = alternativa al male è il BENE (e non la ritorsione del male).
2.IL MALE DELLA COLPA (CHE PRODUCE VITTIME E RENDE VITTIMA), TRA LIBERTA’ E
CORRESPONSABILITA’
Atteggiamento nei confronti della colpa per la Bibbia il fallimento sta già nel fare il
Compiere il male non realizzarsi dell’individuo, genera sofferenza
male. = implica il e
rende vittima e produce vittime. La cultura giuridica occidentale – il nostro sistema
giudiziario sono basati sulla ricerca prioritaria del colpevole.
3.L’INADEGUATEZZA E L’INFECONDITA’, DI UNA RAZIONALIZZAZIONE RETRIBUTIVA DEL MALE
Nell’idea retributiva: c’è un male
Logica retributiva volta a razionalizzare il male. se
deve esserci stato un altro male che lo implica e lo qualifica come gesto restauratore del
bene.
Male-disgrazia colpisce anche
= si estende al male arrecato all’uomo in quanto
l’innocente. Il male resta quello che è, e mancano strumenti umani per poterlo
3
il male commesso non può essere cancellato
cancellare. Parola di Dio realista
dall’uomo.
CAP.5: SULLA NATURA “SALVIFICA” DELLA GIUSTIZIA
1.L’AGIRE SECONDO CIO’ CHE E’ ALTRO DAL NEGATIVO: LA PROSPETTIVA DI UNA GIUSTIZIA
CHE SAPPIA “RENDERE GIUSTI”
non è privo di senso agire dinnanzi al negativo secondo il suo
Dalla religione convinzione:
opposto chi fa verità sul male permette la liberazione dal male.
Dio è giusto perché rimane fedele a sé stesso, al suo essere liberatore, nonostante
l’infedeltà dell’uomo.
Per uscire male BISOGNA AFFIDARSI
dalla condizione del = si necessita di un intervento
atto di giustizia.
esterno = (Giovanni Paolo II “ non lasciarti vincere dal male, ma vinci con
il bene il male”). Giustizia, secondo la Bibbia, è rimanere fedeli al bene dinnanzi al male.
giustificare riportare a giustizia prassi
Compito della giustizia è quello di =
comportamentali e rapporti segnati dal male. ≠ OGGI GIUSTIFICARE = DEFINIRE GIUSTA
UNA CONDOTTA ORDINARIAMENTE ILLECITA.
FARE GIUSTIZIA consiste nell’operare affinché:
- sappiano rendersi giusti coloro che non hanno agito secondo il bene
- le vittime non cedano alla ritorsione dopo aver subito il male.
risposta giuridica ai peccati REINSERIMENTO
Quindi la delle persone condannate e
GIUSTIZIA RICONCILIATRICE.
promuovere una
2.NON C’E’ GIUSTIZIA SENZA PERDONO
PERDONO contro l’istinto spontaneo di ripagare il male col male.
Il va Perdono =
co-essenziale alla giustizia.
caratteristica colpevole percorso di rinnovamento interiore.
Il perdono chiama il al difficile Invito a
evitare di ripetere verso l’aggressore la medesima logica della sua condotta non
comporta che sia riprodotto il male commesso dal soggetto, ma comporta che il
colpevole ritrovi sé stesso.
Misericordia = atto relazionale, non passivo che delinea un percorso rispetto ad una
relazione mancata. (gli errori commessi non possono esaurire la realtà esistenziale di una
perdono APERTURA AL FUTURO/VERSO L’ALTRO.
persona). Componente del 4
3.L’ALIBI DI UNA QUALIFICAZIONE “SUPEREROGATORIA” DELLA GIUSTIZIA NON CONCEPITA
IN SENSO RETRIBUTIVO
La visione retributiva ha concepito l’approccio religioso come mortificazione dell’umano.
Al contrario la religione intende far emergere ciò che più profondamente corrisponde
Nel diritto penale uso indebito di riferimenti religiosi per giustificare la
all’umano. si è fatto
logica retributiva.
4.L’ESIGENZA DI RENDERE COMPRENSIBILI, OGGI, LE AFFERMAZIONI DOGMATICHE
RILEVANTI CON RIGUARDO AL TEMA DELLA GIUSTIZIA
teologia chiarificare il contenuto
Al fine di evitare questi usi indebiti la deve e il
significato autentico di alcuni concetti fondamentali del messaggio biblico e
dell’annuncio cristiano.
CAP.6: IL PROBLEMA DELLA PENA NEL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA
1.CATECHISMO E POTESTA’ PUNITIVA DELLO STATO
contribuire alla correzione del colpevole
Secondo il Catechismo, la PENA deve nella
orientare al reinserimento nella vita sociale.
misura del possibile, e
Forma punitiva del carcere crea più problemi rispetto a quelli che tenta di risolvere.
Quindi il diritto della Stato della Città del Vaticano prevede che le pene detentive
sostituite con sanzioni alternative, funzione educativa.
possano essere le quali abbiano PENE PROPORZIONATE
Il Catechismo afferma diritto e