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CAPITOLO III IL FAUT ETRE DE SON TEMPS (Daumier)
L'esigenza della contemporaneitfu uno dei motivi principali, se non quello dominante, del realismo
800esco. Il monito che l'artista dovesse appartenere al suo tempo una tesi che si puritrovare ginel
600; sull'importanza della contemporaneitsono fondati i giudizi estetici espressi verso la metdel 700
nei Salons di Diderot. Tuttavia solo nel primo 800 con il romanticismo, l'appartenenza al proprio
tempo fu considerata non solo come un pregio, ma come una qualitassolutamente positiva; il non
appartenere al proprio tempo aveva come conseguenza il fallimento artistico e letterario. Per i
romantici, quest'esigenza comprendeva un'ampia gamma di atteggiamenti:la ribellione alle regole
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tradizionali, contatto diretto con la natura..I romantici insistevano sulla necessitdi non ripetere il
gifatto e di non approvare ciche era gistato approvato. Questo atteggiamento ebbe la sua sanzione
ideologica definitiva nella teoria della periodicitdella storia e nella legge dei tre stadi dell'evoluzione
intellettuale di Comte.
Stendhal in Racine e Shakespeare afferma che romantico tutto ciche moderno e contemporaneo.
Appartenere al proprio tempo fu dunque una formula essenzialmente romantica, piche realista;
mentre pernel romanticismo questa esigenza rimase tale, nel realismo essa acquistun significato (i
realisti rifiutarono storicismo, esotismo, supremazia dell'immaginazione che erano stati alla base di
molte opere romantiche).
Il concetto stesso di contemporaneitcomplesso: artisti e scrittori sono fatalmente obbligati ad essere
contemporanei. Si offrono loro tre modi di essere contemporanei:
1possono cercare di esprimere gli ideali, le aspirazioni del proprio tempo servendosi di procedimenti
simbolici o allegorici
2possono immedesimarsi con gli eventi, il costume, gli aspetti tipici del proprio tempo
3si puintendere la contemporaneitin arte come qualcosa che obbliga a essere in anticipo rispetto al
proprio tempo
Il semplice fatto di trattare un tema tratto dalla contemporaneitnon implica in se per sun appartenere
al proprio tempo nel senso inteso dai realisti; l'appartenere al proprio tempo nel campo delle idee o
della politica non implicava un analogo atteggiamento progressista nei riguardi del fare pittorico.
Per i realisti l'unico modo valido per creare un'arte rappresentativa del proprio tempo consisteva nel
mettersi di fronte alle esperienze dell'epoca con serio impegno e con un linguaggio figurativo schietto
e impegnato. Rifiutarono quindi la retorica e i temi del passato, sentiti come estranei all'esperienza
attuale, preferendo la sorte degli umili lavoratori, la vita quotidiana del ceto medio, la donna
contemporanea. Tra tutti questi temi di vita contemporanea, quello che fu sentito come la vera
incarnazione dell'esperienza moderna fu il tema del lavoro.
•Onore agli eroi del lavoro
Il lavoratore rurale aveva gifatto la sua apparizione nell'arte fin dal Medioevo; nei secoli XVI e XVII
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era stato innalzato al rango di protagonista in opere di artisti atipici come Bruegel o i Le Nain .
Persolo dopo la rivoluzione del 48 , che riconobbe la dignitdel lavoro , gli artisti affrontarono in
modo impegnato e coerente la vita dei poveri e degli umili, facendo del lavoro e del suo ambiente il
soggetto principale delle opere (anche di grandi dimensioni). Con la rivoluzione del 48 infatti il
problema del lavoro divenne per la prima volta fondamentale: il diritto al lavoro divenne una
questione di primaria importanza; l'appellativo di lavoratore sostituquello di cittadino nel linguaggio
rivoluzionario. Per i realisti le conseguenze artistiche degli eventi del 48 non consistevano dunque
nella creazione di allegorie fondate sugli ideali rivoluzionari, ma nella preferenza data a contenuti
piumani e autentici, popolari. Gli ideali del 48 trovano il loro vero adempimento nelle opere di
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Courbet e di Millet, ma significativo che un artista conservatore come Couture considerasse i
lavoratori come un soggetto adatto per i pittori contemporanei.
Per coloro che simpatizzavano col movimento popolare nato nel 48 la rappresentazione fedele della
vita del proletariato costituiva un tema di scottante attualit nel dipingere i contadini con seriete con
lo stesso impegno riservato fino a quel momento alla pittura di storia, gli artisti facevano
un'affermazione di valore molto rilevante nel contesto della storia sociale del tempo,
indipendentemente dal fatto che l'artista volesse o no sollevare un problema di carattere sociale.
Pusembrare paradossale che l'esigenza della contemporaneitportgli artisti ad evadere dalla realtdella
cittindustriale per andare in campagna, e che il tradizionale lavoro dei contadini fosse preferito come
Pittore fiammingo del 1500
5 Fratelli, 1600
6 Maestro di Courbet; prediligeva temi classicheggianti di argomento storico.
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soggetto a quello meccanizzato degli operai. Nella Francia della met800 la realtsociale era
soprattutto una realtcontadina: 2/3 della popolazione abitava in campagna e la grande maggioranza
dei poveri apparteneva al proletariato rurale. La stessa distinzione tra proletariato rurale e urbano
non era netta: molti operai erano impegnati nell'industria solo una parte dell'anno. D'altra parte la
preferenza data alla figura del contadino come incarnazione del lavoratore contemporaneo faceva
parte integrante del mito del realismo. I contadini, anche se al momento formavano la maggioranza
dei lavoratori, erano sentiti come una realtprossima a scomparire. L'immagine del lavoratore dei
campi come prototipo delle virt48eshe, come figura di validitin un mondo industriale, commerciale e
urbano, fu il risultato: la mitica immagine del lavoratore era stata divulgata fin dagli inizi della
rivoluzione negli scritti di Rousseau, e pitardi dagli artisti di Barbizon, da Morris e Ruskin.
Alcuni pittori di ambiente rurale, come Millet, conferirono ai contadini un patos e una nobiltche
trascendevano (nonostante il verismo) la pura e semplice descrizione della realt Courbet invece con
gli Spaccapietre, fornuna rappresentazione del lavoro contemporaneo piviva, autentica e immediata.
Entrambi gli artisti intendevano dare una raffigurazione efficace della dura vita nei campi; tuttavia le
Spigolatrici di Millet trascende la specifica realtdelle tre contadine, implicando (grazie alla
grandiositdel panorama, la reiterazione delle figure..) una validitatemporale e quasi religiosa, una
bellezza morale del lavoro in generale. Le figure sono idealizzate e tipizzate, sono tradizionali nelle
pose e nelle vesti; Millet impregnato di spirito biblico e virgiliano.
Gli Spaccapietre, invece, nonostante la loro monumentalit non implicano nulla al di ldella semplice
esistenza fisica dei due lavoratori; non vi sono rassicuranti reiterazioni di significato nel paesaggio
descritto, manca la prospettiva. Courbet non ha fatto altro che ritrarre due proletariati della Franca
Contea incontrati lungo la strada, senza tipizzazione e idealizzazione, in tutta la loro goffaggine e
mancanza di articolazione. Le figure del quadro non servono pia suscitare emozioni o idee, ma sono i
corrispettivi formali di certe qualitproprie dei lavoratori pesanti (goffaggine, rigidezza..). Circa lo
stesso pudirsi del realismo di Van Gogh, che nonostante l'influsso di Millet, presenta un tentativo di
incarnare il pathos e l'asprezza del lavoro manuale.
Gli Spaccapietre sono il punto di partenza per tutto il movimento europeo che aveva come fine la
rappresentazione fedele e seria del lavoro delle campagne. Solo lui chiamo gli spaccapietre con il
loro nome, e per questo gli fu rimproverato di attribuire la stessa importanza agli uomini e alle pietre
che rappresentava.
Anche Van Gogh e Gaugiun nel loro primo periodo cercarono di cogliere l'autenticitcontemporanea
nella vita semplice della povera gente di campagna; le successive evasioni del primo a Arles e del
secondo a Tahiti furono dei tentativi di inseguire il sogno di un intatto paradiso naturale, che ormai
aveva cessato di esistere nella realtdella provincia francese.
Contemporaneamente il tradizionale tema classico della caritveniva reinterpretato in termini
piconcreti e maggiore coscienza di classe. Le signorine del villaggio fanno l'elemosina a una
guardiana di vacche di Courbet (1852) una rappresentazione schietta, attuale e priva di
sentimentalismo di un tema antico. I critici del tempo criticavano soprattutto le incongruenze di scala
e di prospettiva, e la bruttezza e goffaggine delle ragazze. Il quadro non solo una innocua
rappresentazione di personaggi di provincia visti nel loro ambiente naturale, ma un scomodo
promemoria, che ricordava le differenze di classe esistenti in provincia, e il fatto che non tutto nella
Franca Contea era idillio campestre. Per di pia bar beneficenza erano le sorelle dell'artista, ritratte
non in costumi tradizionali, ma in abiti contemporanei: i borghesi in visita al Salon non potevano
pidistanziarsi dal quadro con la scusa che si trattava di personaggi caratteristici o esotici: nel quadro
avrebbe potuto riconoscersi tutto il ceto urbano.
Una sottospecie del tema costituita dalla caritfatta dal povero al suo simile: la generositdel
proletariato si sostituisce a quella paternalistica dei ceti abbienti. Courbet, Elemosina di un
mendicante: caritfatta da un diseredato a uno zingarello scalzo.
Nello stesso tempo in cui si denunciavano le ingiustizie sociali, i realisti trovarono modo di affermare
l'eroismo, la dignitdel lavoro manuale senza ricorrere al simbolismo tradizionale. Il lavoro di
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Ford Madox Brown un esempio di questa ricerca di un nuovo repertorio di immagini atto a
esprimere il carattere eroico del lavoro. Il quadro pone un problema di estrema attualit anche se
l'esaltazione della vigoria fisica poteva risultare nostalgica in un momento in cui la macchina stava
prendendo il posto della forza dell'uomo. Fino alla metdel XIX secolo, il lavorare con le proprie mani
era ritenuto degradante. Il lavoro simile a Studio del pittore di Courbet (stesso sottotitolo di
allegoria reale): le opere presentano una distinzione tra coloro che lavorano e i ricchi oziosi, ciogli
amici del pittore. Lo stesso artista assume il ruolo principale, il centro generatore di attivit
Un particolare soggetto, scelto per amalgamare eroismo e vita quotidiana, fu quello del pompiere,
adottato anche da Courbet per una delle rare opere di ambiente urbano, e da Millais nel Salvataggio.
•Fra citte campagna: il problema del plain air
Se negli anni successivi al 48 gli artisti trovarono ispirazione nel mondo dei lavoratori agricoli e del
proletariato urbano, negli anni 60-70 il movimento si sviluppnell'ambiente dei parchi e dei pic-nic,
cionei punti di contatto fra natura e effimere usanze mondane. Questo nuovo tipo di realismo nacque
dal connubio tra la pittura all'aria aperta e i temi contemporanei, che non erano npropriamente urbani
nrurali, lontano da alzare problemi di poverte sfruttamento, o esaltare le virtdella gente legata alla
terra.
Si pensa di solito che il plain air sia una scoperta tec