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Tra la fne dell'800 e l'inizio del 900 ( anche se il concetto di interiorità venne messo in dubbio

anche già dalla fne del 700) il concetto di interiorità passa alla psicologia =D c'è necessità di

ritrovare la propria interiorità per opporsi a un mondo fondato sull'apparenza ed esteriorità. Si

avverte il bisogno di:

=D privacy

=D spiritualità

=D dare uno sguardo alla propria interiorità

Nella storia della flosofa ci furono anche alcune fgure che si opposero al concetto di interiorità:

Nella flosofa continentale: Sartre felice della vittoria dell'intenzionalità

Merleau-Ponty che ritieneva non esistesse alcun mondo interiore

che non si affacciasse su quello esteriore.

Nella flosofa analitica: Wittgenstein: la flosofa si è creata un falso problema attorno

all'interiorità. Non esiste un linguaggio privato per esprimere l'interiorità in quanto il linguaggio

è per defnizione pubblico.

Agostino---Lo collochiamo nel 300-400 d.C

• Con lui nasce il termine interiorità. Questa parola viene dal latino e signifca disposizione

intima dell'anima.

• Il compito dell'uomo è quello di scendere nell'interiorità e di trovare la verità, solo

facendo ciò è possibile. Egli dissocia i termini verità e mondo e associa quelli verità e

interiorità

• L'interiorità ha una triplice valenza:

Gnoseologica: insita nell'affermazione che la verità risiede nell'interiorità

Teologica: insita nell'affermazione che la somma verità corrisponde con Dio

Morale: bisogna sforzarsi ripiegandosi in noi stessi e seguendo la giusta condotta

• L'opera per cui ricordiamo Agostino sono le Confessioni ==D si presenta come un

monologo intimo con Dio, non è solo svelamento delle proprie debolezze, ma è anche

incontro con il divino. Vi è una novità importante: l'anima non viene più connessa a Dio

tramite concezione politica o metafsica

• Vi è tensione tra corpo e anima. Il corpo è lo specchio dell'anima, l'anima costodisce le

motivazioni delle azioni

• Affnché l'anima rappresenti davvero il luogo dell'interiorità bisogna staccarsi dalle

occupazione mondane, politiche amministrative. Questo concetto era presente anche in

Epicuro e nello stoicismo con Epitteto e Marco Aurelio==D afferma che vi è una parte

dell'anima può diventare una rocca sicura, è l'organo direttivo che ha una natura plastica

e mutevole e che può essere modifcata solo da cose interne e non esterne

Agostino affonda le sue radici in:

Socrate---lo collochiamo nel 400-300 a.C

• Egli si rifà alla concezione orfca della purifcazione dell'anima e a quella naturalistica.

L'anima è imprigionata nel corpo e per questo deve essere purifcata e liberata. Il corpo è

assoggettato all'anima che riunisce le facoltà di intendere e di volere. L'anima ci distingue

dagli altri esseri viventi ed è il centro della nostra individualità, è portatrice di un destino

interiore e decide tra ciò che è bene e ciò che è male. Può diventare virtuosa se si rivolge

verso l'interiorità

Platone—allievo di Socrate

• Si interroga sull'immortalità dell'anima, secondo lui è per forza immortale altrimenti tutta

la teoria della cura dell'anima di Socrate sarebbe inutile, ma quest'ultimo ha solo detto di

non occuparsi delle cose ultraterrene e che bisogna affrontare la morte con serenità

Montaigne---Lo collochiamo nel 500

• Al centro della sua flosofa vi è l'uomo e la concezione umana.

• Interiorità vuol dire riconciliarsi con la propria imperfezione. Per trovare l'interiorità

bisogna allontanarsi dalle occupazioni mondane e ritirarsi in se stessi. Non sarà mai una

vera e propria solitudine in quanto il nostro io è ricco e ci basta.

• L'obiettivo è la conoscenza di sé.

• Vi è la critica al modello eroico-aristotelico secondo cui bisogna puntare alla visibilità e al

riconoscimento esteriore. Per lui queste cose sono inutili e bisogna sapersi accettare senza

pretendere di cambiare. Il perfezionamento morale avviene nell'interiorità

• L'opera più famosa sono I Saggi che possono essere confrontati con le Confessioni di

Agostino. Qui Montaigne svela se stesso a lui e agli altro. È un'opera autobiografca con

parte di fnzione in quanto è veramente diffcili essere sinceri quando si parla di se stessi.

Il saggio non è solo discorso ma è anche atto in quando non vi è solo descrizione ma

anche sperimentazione

Cartesio---Lo collochiamo del 500/600

• Cartesio era un matematico e darà vita a una scienza nuova: geometria analitica.

• Capovolge il rapporto tra anima, corpo e mondo. Prima l'anima era collocata nel corpo

che era collocato nel mondo ora invece l'anima è rappresentazione del corpo e del mondo

• Scrive Discorso sul metodo in forma anonima dove dice di entrare nella sua interiorità

alla ricerca di un nuovo metodo per fare flosofa. Troviamo l'esigenza di mettere in

dubbio ogni conoscenza già acquisita, cioè permette di svuotare la mente..da qui nasce la

certezza di esistere in quanto essere pensante e la frase cogito ergo sum

• Importanti nella sua flosofa sono il pensiero e la volontà. Esse hanno il compito di

controllare le nostre passioni, quindi noi stessi e di ottenere il riconoscimento altrui.

Looke ( interiorità)--- Lo collochiamo nel 600

• Una nuova concezione di flosofa.

• Egli dice che bisogna ancorare io a un'identità che persiste nelle variazioni materiali del

corpo. deve essere accompagnata da una parte spirituale e dal corpo. Non ha un

Identità:

carattere spontaneo, ma è il risultato di un lavoro che si protrae per tutta la nostra

esistenza.

Essa è il prodotto della coscienza ==D percezione di ciò che accade nella nostra mente.

Non è un insieme di ricordi, ma qualcosa di più complesso dato che fa riferimento al

presente, al passato e al futuro.

• In Looke non vi è la separazione tra anima e coscienza e corpo come in Cartesio. In

Looke l'anima non può vivere fuori dal corpo ed essa ha bisogno di memoria.

• Vi è l'assottigliamento del soggetto umano alla sola dimensione psicologica della coscienza

e della memoria. L'interiorità riacquista così la sua connotazione psicologica presente

anche in Agostino.

Hume (interiorità)---lo collochiamo nel 700

• Segue la scia di Looke

• L'identità personale si fonda sulla memoria consapevole, ma a differenza di Looke non vi

è un criterio psicologico che garantisca l'unità della percezione della nostra identità.

• Teoria del tra le diverse percezioni vi è un rapporto causale ed

fascio delle percezioni==D

esse vengono a raggrupparsi attorno all'identità. La continuità delle percezioni è resa

possibile grazie alla memoria.

• La dimensione dell'interiorità sembra avvicinarsi ad una scena teatrale dove la coscienza è

un luogo dove scorrono mille emozioni

• L'io non è solo sostanza, ma neanche insieme di fenomeni stabili. Esso ha alla radice una

passione che ci spinge a continuare quella condotta che ha incontrato l'approvazione

altrui e che ha generato in noi il piacere derivante dall'approvazione

• Rousseau---lo collochiamo nel 700

• Rousseau ritiene importanti le esperienze che ci hanno segnato. Non sono da trascurare le

esperienza infantili e adolescenziali per la nostra identità perché una rielaborazione di

queste può far ritrovare se stessi al di là della dispersione della vita sociale.

• Egli tra le sue opere scrive anche Le Confessioni sove sottolinea come confessandosi il

soggetto riveli parti di sé meno edifcanti, ma riesce a riscoprire sentimenti provati. In

questo modo prova la sua bontà ed onestà. A differenza di Agostino qui non viene

chiamato in causa Dio, ma la confessione ha signifcato di ripiegamento sul proprio

passato alla ricerca di un'innocenza originaria. L'obiettivo è la depurazione di sé. In un

abbozzo della prefazione delle Confessioni rimprovera Montaigne per aver aggiunto degli

elementi di fnzione, ma in un'opera successiva: Le Fantasticherie del passeggiatore

solitario riconoscerà che anche lui ha usato elementi di fnzione

• L'interiorità rappresenta il luogo per accedere al bene e alla moralità e ci permette di

distinguere tra ciò che è bene e ciò che è male

• Inizialmente Rousseau non esclude il riconoscimento altrui però a un certo punto cambia

direzione e vi è il puro ripiegamento in se stesso. L'interiorità viene valorizzata oltre ogni

limite. L'uomo fnisce così per trasformarsi in un misantropo egoista

• La vita coincide con una continua inquietudine dominata dalla ricerca di sé, quando essa

di placa l'uomo è arrivato alla fne

Dopo Rousseau

Vengono messe a punto nuove forme di scrittura per trovare la propria interiorità.

Nasce il viaggio immobile e cioè il viaggio che deve compiersi all'interno della propria stanza. Un

esempio è De Biran con il suo diario intimo che butta già durante il periodo di ritiro nel castello

di Grateloup. Però ci sarà sempre una contrapposizione:

-Gioia ed esultazione per quel luogo dove ritirarsi

-Frustrazione e delusione per quel luogo privo di stimoli

Kant contrappone l'io puro a quello confessionale di Rousseau

Schopenhauer---Si colloca tra il 700 e l'800

• Egli fa la sua distinzione kantiana tra cosa in sé e fenomeno. L'individuo è effmero solo in

quanto fenomeno mentre come cosa in sé è fuori dal tempo e quindi non ha fne. Come

fenomeno è distinto dalle altre cose del mondo. Come cosa in sé è la volontà che in tutto si

mostra.

• Agli occhi della natura l'individuo non ha nessun valore

• La nostra coscienza individuale è quotidianamente interrotta in modo completo dal sonno

che non è diverso dalla morte se non per la sua durata che è limitata.

• Non esiste una conoscenza pura di noi stessi slegata dalla conoscenza di qualcosa e per il

soggetto non è possibile conoscersi penetrando la propria interiorità

• Secondo lui la flosofa ha commesso un errore nell'anteporre la conoscenza alla volontà

Dettagli
A.A. 2014-2015
6 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher StudentessaImpegnata di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della filosofia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Piazza Marco.