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Riassunto esame Diritto, prof. Patrono, libro consigliato Diritto penale parte generale, Mantovani Pag. 1
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DA ALCOOL.

1) UBRIACHEZZA: ci sono 4 forme e, tra queste, solamente quella accidentale esclude o

diminuisce l’imputabilità, mentre le altre forme comportano addirittura un aumento di pena:

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A. U. ACCIDENTALE: art 91 cp: è l’ubriachezza dovuta a caso fortuito o forza maggiore.

Comporta la nn imputabilità: il sogg nn è rimproverabile. L’ubriachezza accidentale esclude

l’imputabilità quando è piena, cioè tale da escludere la capacità di intendere e volere. Se il

sogg che si trova in questo stato commette un reato, egli nn sarà punibile e nn gli si potrà

nemmeno applicare una m.d.s. L’accertamento va fatto in concreto dal giudice (se nn è

piena, la pena è diminuita). Es: operaio che lavora in una distilleria e si ubriaca perché si è

rotto l’impianto.

Se nn è piena, ma scema grandemente (senza escluderla) la capacità di intendere e di

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volere, il sogg è punito con una pena diminuita (art 91 cp).

Tutte le altre forme di ubriachezza nn influiscono sull’imputabilità:

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B. U. VOLONTARIA O COLPOSA: art 92 cp: nn dovuta a caso fortuito o forza maggiore. Il

sogg è imputabile, quindi punibile. C’è una finzione di imputabilità: essa deroga alla

disciplina dell’art 85 cp perché il sogg è imputabile anche se al momento della

commissione del fatto nn aveva la capacità di intendere e di volere. Questa ubr. nn esclude

né diminuisce l’imputabilità. Dunque: a che titolo l’ubriaco risp del reato commesso? Per

risp bisogna guardare al momento in cui il sogg si è ubriacato:

− Se si è ubriacato volontariamente, risponde x dolo

− Se si è ubriacato x negligenza/colpa, risponde x colpa

Problema: si confonde lo stato psicologico in cui si trovava il sogg nel momento in cui si è

ubriacato con il momento in cui è stato commesso il fatto! Interviene allora Mantovani ad

47 aggiornare la tesi: x vedere a che titolo risp è giusto riferirsi al momento in cui il sogg si è

ubriacato, in particolare se è

ubriachezza piena; MA:

• Se nel momento in cui si è ubr ha previsto la commissione del reato cm possibile ed

ha accettato il rischio che il reato si verifichi, allora il sogg sarà in dolo: +

precisamente DOLO EVENTUALE (ossia si ha quando un sogg agisce accettando

il rischio, essendosi rappresentato un certo risultato cm poss).

• Se nel momento in cui si è ubr il sogg ha previsto cm possibile la commissione del

reato, ma ha agito con la sicura convinzione che il reato nn si verificherà, allora

risponderà x COLPA COSCIENTE.

Problema: cm si accerta se il sogg accetta o no il rischio? Per Patrono occorre sempre

riferirsi al momento della realizzazione del fatto. Bisogna vedere il momento psicologico

esistente in quel momento. Se il dolo o la colpa va accertato quando viene realizzato il

fatto, ovviamente è un dolo o colpa particolare.

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C. U. PREORDINATA: art 92 cp: se l’ubr era preordinata al fine di commettere un reato, o di

prepararsi una scusa, la pena è aumentata. È un’ipotesi speciale di actio libera in causa:

il sogg aveva il potere di mettersi o nn mettersi in quella situazione di incapacità (il sogg ha

bisogno di ubr x commettere il reato). È speciale perché è un caso particolare dell’art 87

cp; quindi, addirittura il legislatore aumenta la pena!

Ma si viola il principio di colpevolezza? NO, perché:

− Il rimprovero è che si è messo in quella situazione di incapacità x commettere il

reato.

− Il giudice deve sempre e cmq accertare la corrispondenza tra reato ideato e reato

realizzato. 1 2

D. U. ABITUALE: art 94 cp: comporta un aumento di pena. Art 94 cp: ubriaco abituale = chi

è dedito all’uso di bevande alcoliche e in stato frequente di ubriachezza. È una sorta di

colpevolezza x la condotta di vita! È una situazione reversibile.

2) CRONICA INTOSSICAZIONE DA ALCOOL: art 95 cp: esclude o diminuisce l’imputabilità (di

solito si applicano le m.d.s.). Se cronica intossicazione, allora si applicano gli art 88 e 89 cp, ossia

vizio di mente tot o vizio di mente parziale:

− Vizio totale: esclude l’imputabilità perché nn c’è capacità di intendere e di volere

− Vizio parziale: riduce la pena

Cos’è la cronica intossicazione? È un’alterazione patologica irreversibile.

V. AZIONE DEGLI STUPEFACENTI

Art 93 cp: x gli stupefacenti si applicano le disposizioni di cui agli art 91 e 92 cp sull’ubriachezza.

Quindi la cronica intossicazione da sostanze stupefacenti è = a quella da alcool (ex art 95 cp).

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Altro elemento di cui è composta la colpevolezza è il DOLO o la COLPA. Art 42 cp: nessuno può

essere punito x un’azione od omissione preveduta dalla legge cm reato, se nn l’ha commessa con

coscienza e volontà. La condotta, prima di essere dolosa o colposa, deve essere umana, x dare

atto ad un intervento penale. “Coscienza e volontà” sono caratteri che la condotta deve sempre

avere! Senza essi il d.penale nn servirebbe. La condotta umana è solo quella cosciente e

volontaria.

La condotta deve essere:

• Dominata o dominabile dal sogg agente. Es la violenza fisica assoluta esclude la

coscienza e volontà.

• Libera: se nn posso dominare il mio comportamento si parla di atti automatici (tra cui quelli

riflessi)

• Cosciente e volontaria: coscienza e volontà possono essere anche solo potenziali. Es

atto compiuto in stato di incoscienza, ma che si poteva evitare. Per la giurisprudenza

maggioritaria, la condotta nn è cosciente solo quando era imprevedibile, cioè nn evitabile.

Es la madre che sa dei suoi movimenti notturni, eppure mette il bimbo nel letto con lei e lo

uccide. Questa è una condotta cosciente e volontaria. Oppure (altro es) un automobilista

stanco che continua a guidare, ha un colpo di sonno (che era prevedibile) e investe una

persona: questa è una condotta cosciente e volontaria.

Coscienza e volontà attengono alla condotta e nn hanno nulla a che fare con la

colpevolezza! Attengono all’elemento oggettivo del reato; attengono solo ad individuare una

condotta penalmente rilevante.

Coscienza e volontà effettiva è diversa dal dolo. Perché è indipendente: un’azione cosciente e

volontaria può anche essere colposa. Per Mantovani la suitas rientra nella colpevolezza, perché nn

è indipendente. Per Patrono, invece, appartiene all’elemento oggettivo del reato.

Se manca il fatto (cioè la condotta nn è cosciente e volontaria), allora il fatto nn sussiste.

Se manca un elemento del reato (es dolo), allora il fatto nn costituisce reato.

Suitas: appartenenza della condotta al sogg. Può essere reale o potenziale. La suitas è esclusa x:

− Incoscienza indipendente dalla volontà o grave perturbamento psichico (malore)

− Forza maggiore

− Costringimento fisico

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Art 42 cp: si riferisce ai delitti:

Il dolo è il titolo normale di imputazione (è la forma + grave di responsabilità)

o Colpa e preterintenzione sono titoli eccezionali di imputazione, x cui serve una espressa

o previsione legislativa. Se nn c’è l’espressa previsione legislativa, è doloso (es furto: nn

esiste il furto colposo, è solo doloso! Oppure rapina: la rapina colposa nn esiste).

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Art 42 cp: si riferisce alle contravvenzioni: un’azione cosciente e volontaria nn vuol dire

necessariamente dolosa o colposa. Si vedrà dopo se è tale.

Per le contravvenzioni si risp sia x dolo sia x colpa.

o Dolo e colpa sono titoli normali di imputazione (es art 650 cp)

o Ciò nn vuol dire indifferenza!! Si risp IN OGNI CASO, ma nn è la stessa cosa: perché il

o giudice, nel fissare la pena, deve guardare l’intensità del dolo o il grado della colpa (art 133

cp).

Nn c’è presunzione perché la colpa nn si presume.

o 3

Art 42 cp: si riferisce alla responsabilità obiettiva (cioè oggettiva). Quest’ultima dev’essere

espressamente prevista dalla legge.

DOLO

È la forma + grave di colpevolezza.

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Definizione di delitto doloso: art 43 cp: il delitto è doloso, o secondo l’intenzione , quando

l’evento dannoso o pericoloso, che è il risultato dell’azione od omissione e da cui la legge fa

dipendere l’esistenza del delitto, è dall’agente preveduto e voluto cm conseguenza della propria

azione od omissione.

Il dolo è la rappresentazione e volontà del fatto (voglio il fatto!). “Secondo l’intenzione” =

perseguendo un’idea, uno scopo, un risultato.

Il sogg agente “prevede (ossia rappresentazione; momento intellettivo) e vuole (ossia volontà;

momento volitivo)”. Questi due momenti insieme mi danno il dolo.

Ma preveduto e voluto cosa?? L’EVENTO dannoso o pericoloso: è l’oggetto del dolo. La

definizione di ogg del dolo è insuff ed equivoca, ambigua perché cm si definisce il dolo in quei reati

che nn hanno l’evento (es reati di pura condotta)? Allora qual è l’ogg del dolo? Guardiamo l’art 47

cp: rubrica = “errore di fatto”; testo = “l’errore sul fatto che costituisce il reato esclude la punibilità

dell’agente (=dolo)”. Realizzo un fatto perché penso che nn corrisponda a quello previsto dal

legislatore. Es somministro veleno al paziente credendo sia acqua! Oppure all’aeroporto prendo la

valigia altrui perché la scambio. Si ha una falsa rappresentazione di uno degli elementi essenziali

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del fatto. Quindi il fatto nn è punibile: il fatto nn costituisce reato perché manca il dolo. Se ci sarà

colpa, il sogg sarà punito x colpa.

Conclusioni: l’errore sul fatto esclude il dolo! X esserci dolo è necessaria, oltre all’evento ex art

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43 , la rappresentazione e volontà di tutti gli elementi essenziali del fatto materiale tipico. Quindi

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ogg del dolo è il fatto materiale tipico. L’art 47 completa la definizione del 43 .

L’art 43 è AMBIGUO. Perché? Il legislatore si riferisce all’evento naturalistico (cm risultato della

condotta) o all’evento giuridico? Esso sembrerebbe riferirsi all’evento giuridico, cioè cm offesa. Ma

allora occorrerebbe la conoscenza dell’illiceità penale del fatto. Questo, invece, nn occorre: è

suff la conoscibilità! Ciò sarebbe stato inutile perché fino al 1988 c’era l’art 5 cp, secondo il quale

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A.A. 2014-2015
91 pagine
4 download
SSD Scienze giuridiche IUS/17 Diritto penale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher testiandrea di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto penale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Patrono Paolo.