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“VORSTELLUNGSREPRESANTANZ”
rappresentazione (rappresentazione della
cioè l’insula anteriore sarebbe dunque la sede dell’integrazione
rappresentazione- insula anteriore,
delle rappresentazioni dell’esperienza sensoriale vissuta e inscritta dai meccanismi di plasticità con
le rappresentazioni degli stati somatici associati). Ne consegue che dal momento in cui
un’esperienza è inscritta nel reticolo neuronale e che può essere riattivata in assenza di qualsiasi
esterno, può anche essere considerata come facente parte dell’ambito psichico.
stimolo A livello
dell’insula anteriore avviene la ri- rappresentazione, il legame tra: S (stato somatico) e R
(rappresentazione psichica dell’esperienza). Il mantenimento dell’omeostasi è dato dal legame tra
R e S, la sua assenza determina sintomi patologici. Il destino della pulsione, attraverso la tensione
che emerge da R e S, è il suo scaricamento che avviene con un atto che implica un oggetto.
E’ stato inoltre scoperto che “la corteccia del cingolo anteriore” è implicata nell’iniziazione
dell’atto motorio e riveste un ruolo importante nella motivazione all’azione, e si presenta collegata
con l’insula anteriore. L’insula anteriore costituisce “il relais sensoriale”, la corteccia del cingolo
anteriore “il relais motorio” del sistema limbico (implicato nelle emozioni). Entrambe appaiono
collegate da neuroni presenti solo nell’essere umano (i neuroni di von Economo). Questa
connettività da luogo al fatto che i neuroni che codificano le rappresentazioni R e gli stati somatici
associati S a livello dell’insula anteriore possano attivare neuroni della corteccia del cingolo
per iniziare un’azione finalizzata allo scaricamento della pulsione (dal punto di vista
anteriore di un comportamento motivato ai fini omeostatici (dal punto di vista
analitico), o nell’esecuzione L’insula anteriore è anche connessa: al nucleo accumbens,
delle neuroscienze cognitive).
fortemente implicato nei meccanismi di ricompensa; e alla corteccia decisionale
Vi è un parallelismo tra l’atto di prendere una decisione e la pulsione (la prima si
orbitofrontale.
origina dalle rappresentazioni coscienti, la seconda da quelle inconsapevoli). Per cui il legame tra R
e S si attua a livello dell’insula anteriore, la scarica attraverso l’azione avviene mediante
l’attivazione della corteccia del cingolo anteriore grazie alle connessioni garantite dai neuroni di
von Economo che collegano queste due regioni. La clinica illustra un problema noto come
“conversione”, si tratta della trasformazione di un conflitto psichico in un fenomeno somatico:
questo tipo di paralisi senza lesione è all’origine del percorso di Freud verso la costituzione della
si tratta di un’espressione somatica della rappresentazione
psicoanalisi. Nel caso della conversione:
in cui R si manifesta attraverso il corpo; nel caso dei fenomeni psicosomatici si tratta del corpo
che si impone senza la rappresentazione, in cui S travalica R in un cortocircuito somato somatico
–
per mancanza di rappresentazione R (pazienti che accusano somatizzano dolori cronici avendo un
corpo abbandonato alla rappresentazione. Ci riferiamo a tutte quelle malattie odierne classificate
come non malattie, che danno luogo a numerose visite specialistiche con importanti costi sanitari.
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5. Dai Pampers al fantasma
Dall’eccesso del vivente alla rappresentazione
All’inizio vi è esclusivamente: “l’eccesso del vivente, il suo sconforto, l’assenza di
soddisfazione e di significato”. Il neonato appare incompleto alla nascita, ed è maggiormente
sottoposto alle sensazioni interocettive (è invaso da sensazioni, fame, sete, disturbi digestivi,
motori, di fronte al quale si trova passivo e dipendente dalle risposte vitali dell’altro). Ciò che in un
secondo momento, verrà identificata come fame, sete, freddo, caldo, o il fatto di essere bagnato,
non ha alcun significato, “alcun senso”.
sporco, avvolto in pampers umidi e freddi, inizialmente Il
piccolo d’uomo alla nascita è invaso dal malessere, dallo sconforto (anche se potenzialmente
dispone della capacità di creare delle tracce grazie all’intermediazione del suo ancoraggio al mondo
preesistente del linguaggio: il grido legato all’eccesso del vivente viene trasformato dall’azione
dell’altro in un richiamo che l’altro comprende). Il significato, il senso, giungeranno solo dopo la
“soddisfazione esperita al di là del bisogno” che si otterrà soltanto attraverso la risposta
necessaria dell’altro (dell’altro umano). Da quel momento in poi ci sarà una soddisfazione
L’esperienza di soddisfazione crea una traccia
retroproiettata sulla base di una insoddisfazione.
associata a uno stato somatico, e ciò può spingerci a ricreare degli stati di bisogno per
riprodurre il piacere associato all’esito già sperimentato (il bambino piccolo ama farsi fare
Quando l’essere umano viene al mondo, non è in grado di
paura per poi venire coccolato).
trattare questo eccesso del vivente, di costituire delle rappresentazioni, ciò sarà possibile solo a
dell’altro umano, necessarie per la formazione della realtà psichica.
partire dalle risposte
Nello specifico ci riferiamo alle rappresentazioni R, associate a stati somatici S, a loro volta
associati all’esperienza (le tracce sono costituite da rappresentazioni dell’esperienza +
rappresentazioni di stati somatici). Come accennato nel capitolo precedente il legame tra R e S da
che, porta all’esigenza di scaricare l’eccitazione per ritrovare l’omeostasi,
luogo alla tensione
l’equilibrio. La pulsione deve trovare un oggetto per risolversi e realizzare il suo obiettivo: la
soddisfazione (lo scopo è sempre la soddisfazione, che può essere ottenuta sopprimendo lo
stato di eccitamento alla base della pulsione). Il percorso della pulsione da luogo a costituire
nuove tracce permanenti cioè nuove rappresentazioni. In questa capacità di costituire
rappresentazioni, il linguaggio gioca un ruolo essenziale, poiché consente di nominare o di
costituire rappresentazioni o immagini. Freud: la rappresentazione cosciente comprende la
rappresentazioni della cosa più la rappresentazione della parola che le appartiene, la
rappresentazione inconscia è la rappresentazione della sola cosa.
Quando il neonato viene al mondo, l’eccesso del vivente nel quale si trova travolto non
consente la costituzione di R poiché domina esclusivamente S. Progressivamente però, attraverso
le azioni dell’altro e del linguaggio, il piccolo d’uomo potrà sulla base del bisogno, costituirsi a
L’ancoraggio al linguaggio
soggetto. consentirà la messa in moto delle rappresentazioni R che
tamponeranno l’eccesso del vivente e gli consentiranno di dare un senso al non senso che lo invade.
Tale effetto di tampone di S mediante R potrebbe peraltro corrispondere a ciò che Freud
come la scarica dell’eccitazione.
considerava Ne deriva che: la spinta omeostatica che risulta dal
legame di R e S permette di scaricare l’eccitazione e di ristabilire uno stato di omeostasi (la
traccia ha una funzione equilibrante, omeostatica). Le reti di tracce entrano nella costruzione
degli scenari coscienti e soprattutto inconsci che partecipano anche alla cura del vivente,
fornendogli un destino in uno scenario fantasmatico. Il fantasma è quella soluzione grazie al quale
L’azione
le rappresentazioni possono giocare questo ruolo tampone (da senso al non senso).
dell’altro permette al piccolo d’uomo di costituire delle rappresentazioni R che tamponano l’eccesso
del vivente S che caratterizza lo stato di impotenza. Tuttavia talvolta è inoperante e può costituire
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un problema perché il fantasma è una finzione che deforma la realtà producendo nuovi problemi.
Per intermediazione delle rappresentazioni che lo costituiscono, mantiene indirettamente il contatto
con il vivente intrattabile S, che può attraverso di lui, invadere la scena a partire da una moltitudine
di eventi o di stimoli esterni o interni che, all’improvviso, ricreeranno il contatto con stati somatici
Nel piccolo d’uomo è dunque l’assenza di R e l’invasione di S che
che si pensavano neutralizzati.
In questo stato primordiale d’impotenza,
dominano. dominano gli stati somatici che invadono il
soggetto incapace di tamponare costituendo rappresentazioni R. Nel caso di pazienti con demenza
(a causa del loro deficit cognitivo) non sono in grado di costituire delle tracce o di mantenere
delle rappresentazioni R, per cui subiscono un ritorno allo stato d’impotenza, subiscono
l’eccesso del vivente. Facciamo riferimento ad un esempio letterario: Hugo Von Hoffmannsthal
(giovane poeta) ad un certo punto della sua carriera, dichiara di vivere un crollo che gli impedisce di
scrivere, la lingua si disfa, descrive se stesso come trasportato dal non senso, il linguaggio non lo
sostiene più. La lingua non organizza più gli stati somatici che lo invadono, egli si trova proiettato
alle frontiere del reale, laddove il linguaggio non lo sostiene più, ai limiti di qualsiasi voglia
possibile operazione semantica, riportato a un non senso radicale. Egli sembra non poter più
rappresentazioni in grado di canalizzare, di trattare l’eccesso del vivente. E’ ciò che si
costituire
osserva nella clinica, quando un soggetto non riesce più a disporre del linguaggio, quando il
linguaggio crolla, quando non ci sono più rappresentazioni disponibili di fronte al vivente, al
E’ ciò che avviene nella schizofrenia, nella psicosi “il linguaggio si disfa” (vi è un
suo eccesso.
disancoraggio rispetto alla lingua). Nella schizofrenia, il piacere in eccesso fa ritorno al corpo
mentre, nella paranoia, fa ritorno al linguaggio sotto forma di delirio organizzato. Il linguaggio
sequenziale, quello che permette di organizzare le sensazioni, di metterle in ordine, di tamponarle,
non tiene più e il vivente irrompe, invade la scena. La stessa ipotesi viene formulata nel caso del
soggetto autistico (un eccesso di stimoli travolgono il soggetto impedendogli la possibilità di
La neurobiologia spiega l’autismo attraverso l’iperconnettività tra i
aggrapparsi al linguaggio).
neuroni, “plasticità neuronale” fortemente accentuata che incrementerebbe la sensibilità agli
stimoli provenienti dall’ambiente esterno. L’autistico è invaso da afflussi interocettivi, è
Per tal motivo è importante l’