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D
rispetto al reddito (E ) e l'elasticità del prezzo rispetto al reddito (E ):
Q P
E = E + E
D Q P
Ma D = Q x P
Quindi:
E > E
D Q
[ MERCATO ]
Il mercato rappresenta il momento di incontro tra domanda e offerta; nell'analisi del mercato dei
prodotti agricoli è fondamentale considerare il Sistema dei Prezzi poichè essi, essendo indici di sintesi
delle caratteristiche del prodotto, rappresentano gli elementi su cui si basano gli operatori di mercato
per effettuare scelte.
Nel settore agricolo gli imprenditori non sono in grado di influenzare i prezzi dei propri prodotti e
correlarli ai costi sostenuti per la loro realizzazione, a causa della forte Variabilità a cui sono soggetti i
prezzi stessi e che si manifesta sia nel breve termine, che nel medio-lungo termine.
_ Breve Termine:
- Componente Erratica: deriva dagli aggiustamenti che vengono effettuati in fase di
formazione del prezzo e che subiscono domanda e offerta a seguito del manifestarsi di accadimenti a
carattere accidentale.
- Componente Ciclia Infrannuale: deriva dalla natura biologica della produzione e dal
fatto che generalmente i prodotti agricoli vengono immessi sul mercato subito dopo la loro produzione,
determinando una concentrazione dell'offerta in determinati periodi dell'anno, mentre la domanda si
manifesta uniformemente durante l'anno. Gli imprenditori agricoli possono intervenire provvedendo
loro stessi ad effettuare una prima fase di conservazione dei prodotti attraverso lo stoccaggio, al fine
di stabilizzare i prezzi durante l'anno.
- Componente ciclica Interannuale: deriva dal fatto che i produttori agricoli,
nell'organizzare la produzione, si basano su aspettative future dei prezzi, legate all'andamento storico.
Tale tendenza è speigata dal Teorema della Ragnatela:
si condisera una curva di domanda D relativa al tempo "t" e la rispettiva curva di offerta S relativa al
tempo "t-1" , e si ipotizza che tutti i prodotti siano immessi sul mercato subito dopo la produzione, e
che tutta la produzione realizzata sia venduta.
Ipotizziamo inoltre di considerare un momento in cui viene meno l'equilibrio e viene prodotta la
quantità Q ; al fine di ristabilire l'equilibrio è necessario che il prezzo si stabilizzi in corrispondenza del
0
livello P . In questo modo però, gli imprenditori al tempo t=1 tenderanno a produrre la quantità Q al
0 1
prezzo P : così l'offerta non riesce ad assorbire tutta la domanda, dunque è necessario che il prezzo
0
scenda fino al livello P . Al tempo t=2 , però, gli imprenditori produrranno la quantità Q al prezzo P e,
1 2 1
affinchè sia ristabilito l'equilibrio, è necessario che il prezzo "risalga " fino al punto P .
2
Il ciclo continua indefinitamente con andamento Convergente (poichè la ragnatela tende ad avvicinarsi
progressivamente all'equilibrio) in quando la pendenza della domanda è < rispetto a quella dell'offerta;
in caso contrario la ragnatela avrebbe avuto andamento divergente, poichè si sarebbe
progressivamente allontanata dal punto di equilibrio.
_ Medio- Lungo Termine:
- Componente ciclica: deriva dal fatto che l'andamento del settore agricolo
dipende anche dall'andamento del ciclo economico generale, caratterizzato da un susseguirsi
continuo di fasi di regressione ed espansione nel tempo. Nella fase di regressione vi è una
contrazione della domanda che comporta inzialmente la riduzione dei prezzi dei prodotti, e
successivamente la riduzione dell'offerta stessa. Nella fase di espansione vi è l'incremento della
domanda che conduce ad un progressivo incremento dell'offerta, che potrà determinare un aumento,
riduzione o stasi dei prezzi, in base al fatto che l'inclinazione dell'offerta sia rispettivamente minore,
maggiore o uguale a quella della domanda.
- Componente di trend: deriva dal fatto che, nonostante la loro rigidità,
domanda e offerta si espandono nel tempo. L'espansione della domanda non è però così marcata
come quella dell'offerta; la rigidità di quest'ultima non consente ai produttori di modificare ed adeguare
la produzione, soprattutto nel breve periodo, alle variazioni subite dalla domanda.
CAPITOLO 4 ~ AGRICOLTURA E SVILUPPO ECONOMICO
Il settore agricolo è sempre stato oggetto di notevoli cambiamenti a partire dalla fine del 1950: fino a
quel momento infatti l'agricoltura rappresentava l'attività dominante nelle aree rurali, in forte
contrapposizione con la predominanza del settore industriale nelle aree urbane. L'agricoltura
rappresentava dunque un settore al servizio dello sviluppo dell'industria. Era infatti essa a determinare
un incremento della produttività delle risorse poiché basata sui principi cardine della Modernizzazione,
quali:
- Economia di scala, ovvero incremento delle dimensioni economiche delle imprese
- Meccanizzazione dei processi, attraverso l'impiego di tecnologie capital intensive
- Divisione del lavoro e specializzazione dei processi, riducendo il numero di operazioni effettuate da
ciascuna impresa
- Standardizzazione della produzione
Affinchè anche il settore agricolo potesse incrementare la produttività delle risorse, era necessario
adottare un Modello di Modernizzazione proprio di tale settore, che condusse ad un'OMOLOGAZIONE
DELL'AGRICOLTURA AL SETTORE INDUSTRIALE, determinando alcune importanti sconnessioni:
- risorse impiegate dai processi non erano più locali, ma venivano fornite dall'agrubusiness
- conoscenze non erano più tradizioni tramandate oralmente, ma provenivano dall'esterno del settore
- riduzione della qualità dei prodotti offerti
- perdita di centralità della famiglia
Caratteristiche Sistema Agroalimentare
Il settore agricolo è oggetto di continue pressioni provenienti dai settori a monte e a valle di esso; al
fine di evidenziare l'interdipendenza tra tali settori è nato il sistema Agroalimentare, relativo ai prodotti
alimentari, o Agribusiness relativo a prodotti non alimentari.
Tale sistema può essere articolato in due sensi:
1) orizzontale: si evidenziano gli operatori e i settori che operano nelle fasi di trasformazione,
distribuzione, stoccaggio, impo ed Expo
2) verticale: si evidenziano le filiere, ovvero sezioni verticali del sistema relative ad un determinato
prodotto. Esse possono essere FILIERE PRODOTTO quando hanno per oggetto tutte le attività
relative alla produzione di un bene, dalla trasformazione degli input alla commercializzazione del
prodotto, oppure FILIERE PRODUZIONE relative alle attività successive svolte sulle materie prime.
Il sistema Agroalimentare si compone, inoltre, del settore distributivo, oggetto di una prima
macroclassificazione:
-> Distribuzione all'ingrosso: operano i grossisti che acquistano i prodotti direttamente dai produttori e
li rendono disponibili ai venditori al dettaglio. Svolgono l'attività in strutture pubbliche rappresentate da
magazzini, piazze o celle frigorifere e offrono i servizi di: ASSORTIMENTO, SCOPERTA DEL
PREZZO CON LA CONTRATTAZIONE E STOCCAGGIO.
Le principali tipologie di mercato all'ingrosso sono:
- Alla produzione: ubicati in prossimità dei luoghi di produzione
- Al consumo: ubicati in prossimità delle aree urbane
- Di redistribuzione: ubicati in luoghi strategici che collegano facilmente zone di produzione e di
consumo
- Misti
-> Distribuzione al dettaglio: imprese che acquistano i prodotti dai grossisti e li rendono disponibili ai
consumatori finali, superano alcuni GAP:
- spaziale: collegamento tra zone di produzione e di consumo
- temporale: collegamento tra momento in cui viene prodotto un bene e quello in cui si manifesta un
bisogno
- quanti/qualitativo
La distribuzione al dettaglio è stata oggetto di notevoli cambiamenti a seguito dell'avvento della
Moderna distribuzione o GRANDE DISTRIBUZIONE ORGANIZZATA (GDO). Essa può essere distinta
in base al grado di autonomia dei punti vendita:
- Grande distribuzione: insieme di negozi a catena, spesso in franchising, o di cooperative di
consumo
- Distribuzione organizzata: insieme di grossisti e dettaglianti che si uniscono attraverso accordi,
mantenendo la proprio autonomia gestionale ed organizzativa. Essa può essere inoltre distinta in
UNIONI VOLONTARIE sia di grossisti che di dettaglianti, oppure GEUPPI DI ACQUISTO relativi
esclusivamente ai dettaglianti.
Un'ulteriore forma distributiva introdotta recentemente è il Discount che ha forte capacita di
compressione dei prezzi poiché riduce drasticamente i costi di manodopera, assortimento e
arredamento dei locali.
La GDO ha comunque dato luogo ad un vero e proprio processo di Industrializzazione nel settore
distributivo grazie sia all'apertura delle Centrali di Acquisto, sia grazie ai grandi volumi di vendita
realizzati mediante i numerosi punti vendita di cui si costituisce; ciò ha concesso a tali imprese di
ottenere condizioni vantaggiose di acquisto da parte dei fornitori, trattamento non riservato invece ai
dettaglianti tradizionali.
I Margini Distributivi
Il sistema agroalimentare non si compone solo dell'attività produttiva, ma anche di quella distributiva
che garantisce il trasferimento dei prodotti fino ai consumatori finali. Tali operazioni sono ormai
sempre più esternalizzate dalle imprese produttrici, ed affidate ad operatori appartenenti al settore
secondario o terziario, remunerati proprio attraverso tali margini.
Le categorie principali di margini distributivi sono:
- Fisso
- Direttamente proporzionale al consumo
- Inversamente proporzionale al consumo
- Combinazione dei precedenti
Generalmente vengono applicate combinazioni tra margini fissi e direttamente proporzionali, poichè il
costo unitario del servizio dipende da due componenti fondamentali:
> Variabile: data dalla presenza di costi aziendali di struttura che si distribuiscono su tutta la
quantità commercializzata;
> Fissa: data dalla presenza di costi che incidono proporzionalmente aulla quantità
commercializzata .
I Consumi Alimentari
Il consumi è un fenomeno fondamentale che influisce sul comportamento degli operatori del sistema
economico, poiché i consumatori manifestano bisogni sempre diversi e complessi, spingendo le
imprese a ricercare sempre nuovi prodotti.
Per analizzare i consumi si impiega il Modello di Consumo Alimentare, basato su indagini statistiche,
che nel nostro Paese sono effettuate dall'ISTAT, e che hanno ricevuto l'effettivo opere della legge di
Engel, ovvero una tendenziale incidenza minore della spesa sui redditi dei consumatori; ciò si traduce
nel fatto che il nostro Paese sta attraversando la fase di sazietà