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VISION:
C'è una confusione infinita. La lettura che ci ha dato Ferretti è una lettura molto diffusa che sta a valle della mission, la
mission sono i valori, pur con tutti quei limiti che ci sono in questa mission, la vision dice “assicrare la sicurezza dei
lavoratori, il rispetto alla salvaguardia dell'ambiente attraverso un processo di continuo miglioramento delle
performance delle certificazioni, investire nella ricerca applicata alle nuove tecnologie di ingegneria di processo e
nell'evoluzione delle conoscenze chimico biologiche della depurazione delle acque e per quanto riguarda il
trattamento dei liquami”. Secondo me la visione è un qualcosa che uno guarda e una persona visionaria nel senso
positivo, che ha capacità di invisioning, visionario, capacità di vedere il futuro, Steve Jobs per esempio, Bill Gates,
vedere qualcosa prima degli altri e intuire come cambierà il mondo. La vision deve richiamare questi aspetti.
Normalmente invece viene usata come sinomnimo di intento strategico, nel senso, l'idea di impresa nel futuro. Io non
ho mai usato il temine vision in questo senso, è poco efficace secondo me. Ma nella letteratura di strategic
management spesso il temine vision viene utilizzato per l'intento strategico, quindi l'idea dell'impresa del domani. Io
non lo uso perché mi sembra non coerente con la parola vision. Sono in parte legate, quando si ipotizza ad esempio
l'ipod, di fatto ha realizzato una visione dando corpo ad un idea di impresa per il futuro.
L'intento strategico è il progetto d'impresa per il futuro, è chiaro che si fonda sulla visione che ho ottenuto ma è un
progetto non è solo una visione, è un qualcosa di più.
Qualche messaggio minore ma importantissimo: entrare con mille idee e uscire con una decisione. Spesso si discute
all'interno delle riunioni, il manager deve gestire il tempo, fare riunioni senza decidere non porta a nulla. Invece in
un'azienda bisogna confrontare le idee e uscire con una decisione. Importante non sprecare il proprio tempo. Bisogna
essere politicamente avveduti, essere leader vuol dire anche questo.
Ci hanno richiamato anche la swot tra gli altri messaggi, l'utilizzo dello strumento swot per come rappresentato è
stato un po' improprio per la non chiarezza tra interno ed esterno.
DOMANDA: La mancanza della soddisfazione del cliente nella mission può essere dato dalla mancanza di una
competizione pericolosa?
RISPOSTA: Si è chiaro che se questa azienda non fosse il monopolio locale e fosse in competizione con qualcun'altro ci
sarebbe un imperativo competitivo. Ma comunque non basta portare l'acqua alle nostre case ma la mission dev'essere
coerente e non deve trascurare questo aspetto. È una mission un pò storica, non corrisponde a quella rappresentata
nel piano industriale. Il Piano Industriale è un documento articolato, in formato word, in cui la prima parte ci può
essere la swot, che ci può essere la formula imprenditoriale, l'analisi delle risorse, delle competenze, vantaggio
competitivo e tante altre cose, poi c'è la parte quantitativa che sono i numeri, la parte economico-‐patrimoniale-‐
finanziaria. Poi tra le molte cose scegliamo le iniziative strategiche e calcolarci gli investimenti , i ritorni e poi infilarle
dentro il conto economino e lo stato patrimoniale, fare poi il prospetto dei flussi di cassa. Nel piano industriale c'è
quindi l'analisi swot, formula imprenditoriale, ci sono le ipotesi del piano industriale, tasso di crescita del mercato,
tassi di interesse, le ipotesi su cui si fondano i numeri, poi ci sono le iniziative per questa azienda e poi ci sono i numeri
e la tempificazione, grafici esplicativi che completano il piano. Quindi il piano industriale non è solo numeri, c'è la
parte di analisi strategica qualitativa, con una parte di ipotesi di scenario, con una parte di ipotesi di investimenti, con i
numeri e con delle rappresentazioni sintetiche dei numeri. Il messaggio che ci ha dato di non fare il piano industriale
come una retta che sale è un messaggio importantissimo perché se si fa un piano industriale splendido, ma poi non lo
realizzo, perdo il lavoro, dev'essere credibile e realizzabile, va dimostrato concretamente.
Parte 3 -‐ LA DINAMICA COMPETITIVA
Passiamo ad una prospettiva dinamica di analisi, fin ora abbiamo usato strumenti di analisi statica e di statica
comparata, la swot si applica all'oggi, la formula imprenditoriale è riferita a oggi, ieri e l'altro ieri, proviamo a passare
ad una prospettiva dinamica.
La frase chiave di questa slide che vi ho proiettato è l'ultima, nel senso che nella prospettiva dinamica noi non ci
chiediamo se l'azienda ha successo oggi, aveva successo 3 anni fa o 6 anni fa, ma come l'azienda può mantenersi nel
tempo su un sentiero di crescita redditizia, che è una domanda che un buon manager si deve fare, come abbiamo
visto ieri. Bisogna realizzare in modo efficace ed efficiente l'impostazione strategica, l'idea dell'impresa per l'oggi, il
progetto dell'idea di impresa dell'oggi che sta in tes