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LEADERSHIP DI COSTO
Fattori strategici chiave:
Investimenti in impianti efficienti;
o Ricerca di eds;
o Progettazione in funzione della produzione;
o Stretto controllo delle spese generali e dei costi di R&S;
o Eliminazione dei clienti marginali;
o
Risorse e sistemi necessari:
Accesso alle fonti di finanziamento;
o Competenze nella progettazione e gestione del processo produttivo;
o reporting frequente;
o stretto controllo dei costi;
o organizzazione strutturata e responsabilità definita;
o incentivi orientati al rispetto di obbiettivi quantitativi.
o
Le fonti del vantaggio di costo sono:
economie di scala al crescere del volume; è una delle principali fonti di guadagno
- in termini di costo perché grazie alla produzione di grandi volumi c’è l’abbattimento
dei costi unitari di produzione. (curva eds inclinata negativamente, asse x: capacità
di produzione impiegata, asse y: costo unitario di prodotto).
Economia di apprendimento determinate dall’esperienza; (curva di esperienza
- inclinata negativamente, asse x: produzione cumulata, asse y: costo unitario di
prodotto). È legata al risparmio di tempo nella produzione, dovuto al fatto che
l’esperienza è già stata ripetuta. Questo comporta un risparmio temporale e
conseguentemente di costi. La legge dell’esperienza, formulata dal Boston
Consulting Group, stabilisce che il costo unitario di un prodotto standardizzato si
riduce secondo una percentuale costante ogni volta che la produzione cumulata
raddoppia, di conseguenza conviene incrementare la quota di mercato relativa.
Tecnologie di processo superiore; gli impianti devono essere sempre gestiti in
- modo efficace ed efficiente.
Migliore progettazione del prodotto in funzione della produzione;
- Minori costi di input attraverso R&S di nuovi materiali con costi inferiori oppure
- approvvigionamento di materie prime a costo inferiore grazie ad accordi con i
fornitori.
Grado di utilizzazione della capacità produttiva;
- Efficienza residuale
-
Possibili esiti di una strategia di leadership di costo
Strategia Strategia riuscita
incongrua o
vulnerabile
Strategia fallimentare Strategia realizzata
parzialmente
SI
Costi
Inferiori
Rispetto a
Tutti i
Concorrenti NO BASSA ALTA
Accettabilità dell’offerta
Nel primo e nel quarto quadrante la situazione non è ottimale, per questo è necessario
intervenire da uno dei due lati per convincere il cliente ad accettare il proprio prodotto
soddisfacendo le loro richieste, senza però colpire i margini produttivi generati.
APPLICAZIONE DELLA CATENA DEL VALORE ALLA STRATEGIA DI COSTO
Identificare le attività chiave definizione della catena del valore
1. Allocare alle singole attività il totale dei costi e capire quanti costi vengono generati
2. dalla catena del valore
Identificare i “COST DRIVERS”, i generatori principali dei costi
3. Evidenziare i link tra le singole attività
4. Possedere le leve per capire dove ridurre i costi.
5.
DIFFERENZIAZIONE
I fattori strategici chiave sono:
Marchio e sua promozione;
o Progettazione;
o Assistenza;
o Qualità.
o
Risorse e sistemi necessari:
Competenze di marketing;
o Competenze progettuali del prodotto;
o Creatività;
o Competenze nella ricerca di base;
o Incentivi e valutazioni soggettive;
o Cooperazione stratta tra le funzioni.
o
L’impresa con una strategia di differenziazione deve:
Generare valore per il cliente tramite l’offerta di aspetti tangibili e intangibili;
1) Difendere tale valore e la sua unicità ossia, creare un valore che generi profitti che
2) solo l’azienda può realizzare;
Tradurlo in profitti cioè premium price > extra cost
3)
Per riuscire a perseguire tali obbiettivi l’impresa deve trovare un punto di incontro tra la
domanda potenziale di differenziazione dei clienti e la sua capacità di offerta differenziata.
L’impresa può analizzare la differenziazione sia dal lato della domanda che da quello della
offerta.
Per quanto riguarda il lato della domanda (clienti), l’impresa deve effettuare un’analisi del
prodotto (funzioni e caratteristiche), un’analisi sulle preferenze dei consumatori ed infine
un’analisi sui fattori psicologici e sociali dei clienti. Una volta effettuate tutte queste analisi,
per formulare una strategia di differenziazione vincente, l’impresa dovrà:
posizionare il prodotto in relazione alle scelte effettuate rispetto alle sue
- caratteristiche chiave;
selezionare il gruppo di clienti obbiettivo;
- assicurare la corrispondenza tra prodotto e clienti;
- valutare i costi e i benefici della differenziazione.
-
Dal lato dell’offerta (impresa) l’impresa deve:
analizzare risorse e competenze che determinano l’unicità del prodotto;
- sviluppare un progetto di differenziazione coerente;
- comunicare il valore della differenziazione al cliente;
- gestire con efficienza i costi di differenziazione.
-
Possibili esiti di una strategia di differenziazione
Vantaggio competitivo Vantaggio competitivo
realizzato a metà ben costruito
Strategia fallimentare Vantaggio competitivo
incongruo o vulnerabile
alta
Unicità percepita
Del sistema di
Prodotto offerto bassa inferiore ai C superiore ai C
di differenziazione di
differenziazione premium price o incremento dei ricavi
COME SI FA UNA STRATEGIA DI DIFFERENZIAZIONE
La si fa attraverso la catena del valore ogni singola attività può produrre valore per il
cliente. Per poter essere sicuri di generare valore per il cliente occorre capire quanto la tua
attività può interagire con il cliente, ovvero conoscere la catena del cliente per capire in
quale delle sue attività è possibile entrare.
STRATEGIA DI DIFFERENZIAZIONE DI SUCCESSO
Creare valore per il cliente è il punto di partenza
1. Occorre trovare un modo per difendere questo valore creato. Deve essere
2. difendibile e non facilmente replicabile
I costi subiti dalla differenziazione ( es. qualità superiore) devono essere inferiori al
3. prezzo (premium price= differenza tra i prezzi delle due imprese) Prezzo > Costi
CASO CASSINA E IKEA
Cassina Produce mobili di design, di alta qualità e alto prezzo, tutto made in Italy.
L’azienda opera principalmente in 2 ASA:
• Contract (30%), arredamenti per hotel, navi e le stazioni di Italo.
• Residenziale (70%), per i privati.
Per diventare leader di settore è necessario essere presenti con la pubblicità in tutti i
negozi di arredamento, in tutte le fiere di prodotto, non solo italiane ma mondiali.
Il vantaggio competitivo di Cassina è ovviamente la differenziazione,in particolare riuscire
a essere presente in ambedue i mercati che tratta offrendo un prodotto che risulti unico.
Le scelte che rendono Cassina capace di essere unica sul mercato sono:
La qualità delle materie prime iperselezionate;
- L’ artigianalità mantenuta ad alti livelli nonostante l’industrializzazione crescente;
- Identificare uno stile e rimanere costantemente su di esso, perché tale continuità
- permette di essere riconosciuti;
Il marchio che deve essere conosciuto come un marchio che performa ad alti livelli.
- Cassina infatti appartiene al gruppo Frau, che in tutto il mondo è sinonimo della
poltrona/divano in pelle di alta classe made in Italy.
IKEA applica una strategia di leadership di costo ma la sua peculiarità è che ha la capacità
di generare valore per il cliente in modo tale da generare una redditività molto elevata
anche se nel settore si posiziona in una fascia di prezzo molto bassa.
Un altro fattore di successo per IKEA è la capacità di comprimere i costi attraverso:
un forte controllo su di essi;
- una rigidissima attività di programmazione e controllo;
- grandi volumi sia di produzione che di acquisto, sia di MP che di componenti. IKEA
- infatti adotta la strategia di esternalizzare la produzione di molte componenti in
paesi esteri ma il vantaggio che altri competitors non hanno è che le materie prime
necessarie alla lavorazione sono fornite da IKEA stessa e in questo modo riesce a
ridurre ulteriormente i costi che deve sostenere. Questa linea sfrutta quindi
economie di scala basate su un controllo intensivo della logistica.
standardizzazione/progettazione. È necessario che tutti i mobili siano costruiti con
- pezzi che devono corrispondere a determinati standard garantiti dal maniacale
controllo sui fornitori.
Utilizza materiali alternativi: quando viene concepito un nuovo prodotto, l’azienda
- chiede ai designer di valutare quali possano essere i materiali migliori da utilizzare
per creare il trade-off tra qualità e prezzo.
Trasporto e montaggio sono garantiti attraverso cooperative, ma non sono attività
- primarie nel business di IKEA perché si basa principalmente sul self service del
cliente
Self service. Tranne l’assistenza nella fase di vendita, tutto il resto dell’esperienza in
- IKEA fatta direttamente dal cliente: ciò integra il magazzino al negozio e abbatte i
costi.
I pacchi piatti. Tutto ciò che serve è in pacchi con peso trasportabile dalle persone,
- tutti i prodotti devono avere un design particolare che permetta di smontare i vari
componenti in modo tale che siano inseribili nei pacchi piatti. I pacchi piatti
producono valore ad IKEA e al cliente, perchè quest’ultimo deve trasportare in
macchina i prodotti; inoltretali pacchi permettono di semplificare gli imballaggi e il
trasporto dei prodotti tra i magazzini e i punti vendita e di abbattere drasticamente i
costi di packaging.
IKEA si rivolge a clienti con budget limitato che vogliono anche dare sfoggio ad una spesa
istintiva, però il rischio è che ci si trova sempre al limite del livello di accettabilità da parte
del cliente: scendere al di sotto comprometterebbe la propria immagine; è per questo che
quando qualcuno si lamenta della qualità o difettosità di un prodotto, IKEA non ci pensa
due volte e cambia subito il prodotto, oppure applica garanzie importanti sui prodotti più
costosi come le cucine.
Per concludere queste, sono due aziende dello stesso settore, che producono mobili ma
fanno vedere come possa essere realizzato con catene del valore, modelli e strategie di
vantaggio competitivo e di successo molto diverse.
FOCALIZZAZIONE
Con la strategia di focalizzazione le imprese selezionano un segmento relativamente
ristretto all’interno di un settore e modellano la propria catena del valore in modo che risulti
il più coerente poss