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Estratto del documento

Strategie per il successo nel settore dell'aviazione

1. Continua formazione delle RU 2. Riduzione tempi di atterraggio/decollo 3. Sicurezza e manutenzione aeromobili 4. Tariffe competitive 5. Yield management 6. Solidità finanziaria

Strategie basate sui FCS

- Focus delle risorse sui FCS e sudifferenziazione - Sviluppare differenze rispetto ai competitors (segmentazione) - Cambiare i FCS del settore

SWOT Analysis

Forze: - Vantaggi sulla concorrenza (prezzo, ampiezza offerta, servizi postvendita...) - Capacità innovative - Sistema di distribuzione efficiente o esclusivo - Notorietà del marchio - Solidità finanziaria o reddituale - Elevata qualità tecnica - Forti alleanze strategiche Opportunità: - Espandere la linea di prodotti (poca differenziazione) - Entrare in nuovi mercati - Migliorare le relazioni con clienti e fornitori - Ambienti demografici favorevoli (evoluzioni popolazione) - Diversificareripartire irischi Agevolazioni fiscali o legali. DEBOLEZZE: - Impianti e tecnologia obsoleti - Scarsa qualità del management - Debole immagine commerciale - Scarse disponibilità finanziarie - Scarsa capacità di R & S - Capacità commerciali inferiori alla media - Prezzi e costi elevati - Forte dipendenza da terzi. MINACCE: - Nuovi concorrenti (poche barriere ingresso) - Cambiamenti sfavorevoli domanda - Cambiamenti legislativi/fiscali sfavorevoli - Crisi economica generale - Chiusura mercati esteri. 12 LE PRINCIPALI STRATEGIE 16 I° II° Market Development Penetration Product Development Diversification III° IV° Strategie di sviluppo di ANSOFF: le direttrici della crescita sono il mercato di riferimento e il prodotto. - I. Market Penetration: continui a produrre i soliti beni continuando a soddisfare gli stessi bisogni, quindi lo stesso mercato. La leva del prezzo è strategica, ma anche la distribuzione (ampliare i canali distributivi). In fase di maturità siadotta questa strategia. II. Product Development continui a soddisfare lo stesso bisogno (stesso mercato) ma con un prodotto nuovo; c'è lo sviluppo del prodotto, aggiungendo una gamma ulteriore. Il vantaggio deriva dalla fedeltà e reputazione del marchio. III. Market Development gli stessi prodotti vengono proposti ad un nuovo segmento, in quanto c'è un eccesso di saturità nel mercato originale e quindi si ricerca un mercato in via di sviluppo. IV. Diversification ricerca di nuovi settori, attraverso la diversificazione del prodotto e del mercato. Cambia tutto. Da qui parte la pianificazione strategica! Essa deve servire per coordinare gli obiettivi e le politiche su tutti i livelli d'azienda e deve guidare i vertici a verificare se questi obiettivi ridanno. La pianificazione doveva essere costante/coerente per almeno 5 anni, fino agli anni 80; oggi i piani possono avere una valenza massimo triennale. Il piano strategico va costruito a

livello centrale ma l'assemblaggio deve essere ricostruito in base all'assetto organizzativo, quindi in base ai vari centri di responsabilità della società. 17 Quindi ogni divisione/funzione sviluppa il proprio piano che poi dovranno andare a coordinarsi con tutti gli altri. È in questa fase che diventano fondamentali i fattori critici di successo.

Missione e Visione aziendale: la missione è la ragione di esistenza dell'azienda; la visione è il modo in cui si vuole realizzare la missione. Ci si focalizza sui prodotti e sui mercati si identifica in base al bisogno da soddisfare, se la lego ai mercati e ai clienti faccio capire che la conosco.

Le strategie a livello corporate:

Strategie competitive (come distinguersi da altri) Leadership di costo; di differenziazione; di focalizzazione (nicchia); di multifocalizzazione.

Scelte delle combinazioni prodotto-mercato (come servire il mercato e crescere nel tempo) Penetrazione del mercato;

  1. Sviluppo del mercato
  2. Sviluppo del prodotto
  3. Diversificazione

Strategie di portafoglio nelle multibusiness (come gestire e distribuire le risorse tra le diverse ASA): Investire, mantenere, eliminare, mettere.

Obiettivi strategici (requisiti): devono essere QUALIFICABILI/VERIFICABILI e devono essere CONDIVISI.

Per quanto riguarda gli aspetti qualitativi, bisogna essere in grado di poter stimare i costi e di conseguenza i ricavi. I costi devono ovviamente essere inferiori ai ricavi, al fine di creare VALORE (Profit Plan).

Business Plan Budget

Illustra il valore che ti aspetti di ricevere da un investimento/gestione/vincoli delle risorse; è lo strumento che esplica la strategia e gli obiettivi di performance delle unità.

Permette di valutare varie alternative strategiche.

Permette di valutare il margine

Di merito ai massimi valori di costi-profitto derivante dalla strategia necessari all'applicazione di una strategia. Manca il collegamento con il margine del valore e servono per il controllo operativo. Non è uno strumento che guarda ai fattori esterni.

Il business plan è diventato un modello della pianificazione strategica ma oggi deve essere accompagnato ad un Business Model, il quale guida il percorso di creazione del valore.

Il modello di business deve adeguarsi perfettamente al mercato perché è il modo attraverso cui ci si relaziona al mercato andando a soddisfare i vari bisogni che crea valore per l'azienda.

È l'architettura dei prodotti, servizi e informazioni fornite al mercato e include la descrizione degli attori e delle regole secondo cui gestire la propria attività.

Il Modello descrive come un'organizzazione crea valore e lo trasferisce al cliente, realizzando un profitto, attraverso specifiche risorse impiegate.

inattività efficienti, canali distributivi e alleanze strategiche. Questo modello deve essere compilato prima dello studio dei costi/ricavi.

Il percorso da seguire per la creazione di un Business Model è:

  1. Definire la Value Proposition: che bisogni vuoi soddisfare/con quali prodotti?

All'interno del processo di pianificazione strategica si sviluppa un nuovo approccio per sviluppare gli elementi del piano strategico. Si distingue il processo di applicazione e il documento adiacente al processo, rappresentato dal piano. Il processo di pianificazione va dall'analisi strategica e si sviluppa attraverso un primo step che è la definizione della mission e della vision. Si verifica la consistenza dell'identità dell'azienda (se un'impresa vuole proporsi sul mercato con quell'offerta/attività).

MISSION: obiettivo di medio termine si collega alla strategia corporate che l'impresa deve conseguire per raggiungere obiettivi.

Segna la fase dell'individualizzazione degli obiettivi strategici fissati dopo aver fatto un'analisi di mercato comparata alla situazione aziendale. Bisogna stabilire un obiettivo nel medio periodo che consente di essere competitivo e forte nel settore.

Proprietà degli obiettivi:

  • Quantificabili - facili da controllare/monitorare, associato ad un mercato/settore di riferimento. (es. obiettivo sul fatturato: quota di mercato - l'impresa usa come leva i prezzi e i costi)

La strategia corporate si muove su due direzioni:

  1. Si individua un vantaggio competitivo da perseguire (3 opzioni: Leadership di costo, Differenziazione e Focalizzazione)
  2. In che modo cambiare i prodotti nel mercato (4 opzioni: Penetrazione del mercato, Sviluppo del mercato, Sviluppo del prodotto e Diversificazione)

Una volta scelta una strategia, prima di andare avanti per poter poi consentire alle singole funzioni di sviluppare i loro piani, la strategia generale orienta i piani operativi (marketing,...

Investimenti, ecc). Ogni area (possono essere anche ASA) rimanda al vertice una serie di piani nel quale si inseriscono obiettivi specifici, risorse necessarie (fisiche, intangibili e finanziarie), risultati attesi e attività da svolgere. Si innesca un processo di competizione tra le varie aree. La direzione valuta tutti i piani per stimare i possibili ricavi derivanti dai costi delle varie aree.

  1. Value Proposition: primo elemento da analizzare nel Business Model:
    • Individua l'elemento che distingue un'azienda da altri competitors;
    • Spiega quale valore si può trasferire con la propria attività economica (l'offerta) al mercato;
    • Deve emergere il plus valore che giustifica la presenza in un mercato con un DIFFERENZIALE;
    • Impatta sulla scelta delle misure di risultato (performance);
    • Può essere declinato per i clienti, gli azionisti e gli stakeholders.
  2. Individuazione dei clienti:
    • Obbligatoria segmentazione del mercato;
    • Identificazione dei target di riferimento;
    • Definizione dei bisogni dei clienti;
    • Definizione delle caratteristiche dei clienti;
    • Definizione delle strategie di penetrazione del mercato.
Descrivere come creare valore per i clienti nei vari mercati; Individuare i mercati di nicchia o i multi-sides (ovvero mercati paralleli che devono interagire). Per i mercati ci sono diversi obiettivi che vanno esplicitati per ogni segmento. Bisogna individuare il modo attraverso cui raggiungere il mercato. I clienti, canali, relazioni, value pro position permettono di individuare il primo parametro di riferimento del modello: RICAVI. Metodi di stima dei ricavi: I. Punto dell'analisi dell'ambiente esterno (macroambiente) attraverso macrostatistiche del settore a cui posso aggregarmi e fare come il settore. II. Minimi quadrati utilizzando dati interni all'azienda (ricavi storici e costi operativi). Il problema è che non cresco come cresce il settore. Ulteriori stime che si possono fare in questa fase: dal metodo 1 possono derivare altri dati come il mercato potenziale, o la domanda primaria, cioè il mercato con fatturato reale. Il gap tra mercato potenziale e

Il fatturato delle imprese è importante perché permette di individuare il GAP POTENZIALE (mercato potenziale/domanda primaria). Tanto più il gap è ampio, tanto più ci sono possibilità di crescita nel settore. Tanto più il gap è sottile, tanto più il mercato/margine è sottile e il mercato si sta saturando. Il gap potenziale ci fa capire se stanno operando in un settore saturo o meno.

Un altro parametro che si stima è la domanda secondaria, che rappresenta la quota di mercato dell'azienda. Si determina un altro gap che l'azienda deve monitorare.

GAP CONCORRENZIALE = domanda secondaria/domanda

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
45 pagine
3 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Fricassè di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Strategia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Di Berardino Daniela.