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CAPITOLO QUINTO: POLIS E POLITEISMO
Illustrare il significato della religione greca, significherebbe enumerare gli dei uno dopo l'altro e il compito dellastoria della religione potrebbe dissolversi nella storia di ogni singola divinità. Questo significherebbe incorrerein alcuni errori.
Politeismo significa che molti dei vengano adorati, non solo nello stesso luogo e nello stesso tempo;ma anche dalla stessa comunità e dallo stesso individuo. Solo la totalità forma il mondo divino. Diviene fatale solo trascurare un dio, perché questo significherebbe amputare la ricchezza del mondo e l'integrità dell'umano. Le circostanze del culto sono inequivocabili: Nelle feste si sacrifica non solo ad un dio, ma ad un insieme di dei.
Un temenos appartiene di regola ad un singolo dio, ma al suo interno si possono esporre anche statue di altre divinità. Si possono presentare doni votivi anche ad altri dei, ai quali possono essere rivolte
preghiere.
A volte gli dei dividono lo stesso temenos, a volte anche il tempio. Molto spesso recinti e templi di diverse divinità sono situati l'uno accanto all'altro e stanno tra loro in rapporto reciproco, stabilito dal culto. Questo può anche raggruppare santuari lontani fra loro o feste distanti nel tempo.
Gli dei olimpici appaiono come una comunità familiare: né il pantheon antropomorfo né la famiglia degli dei sono una particolarità della religione greca. Ciò che contraddistingue la famiglia degli dei greco-omerica è la compattezza e la chiarezza. Solo una volta l'ILIADE descrive la moltitudine di divinità, compresi tutti i fiumi e le Ninfe. Nella poesia come nella coscienza dei Greci, sono realmente presenti solo i grandi dei. Nella generazione dei genitori troviamo la coppia centrale ZEUS-ERA, attorno ai quali ci sono i due fratelli POSIDONE-DEMETRA, che hanno il ruolo di zio e zia.
Posidone insiste sulla parità dei diritti e si arrabbia se decisioni importanti sono prese alle sue spalle. Demetra, anch'essa presa dall'ira, sembra esistere solo in virtù della figlia. Le restanti figlie si dividono per il loro atteggiamento verso la sessualità:
- Afrodite, seduzione e unione amorosa fatta persona
- Artemide, che appaga la sua natura con la caccia e la danza
- Atena, sempre armata
Ciascuna di queste dee è affiancata da uno dei figli divini. Abbiamo poi altre divinità importanti:
- Efesto, abbassato al rango di artigiano
- Apollo, fratello gemello di Artemide, diventa ideale di energia, bellezza e spiritualità
- Ares, dio della guerra, ha un intimo rapporto con Afrodite
- Ermes e Ecate, che oltrepassano il confine fra il regno degli dei e dei morti
- Dioniso, sta in rapporti pacifici o di tensione con tutti gli dei
Zeus e Era sono la coppia più importante fra gli dei.
ed è il prototipo della coppiamatrimoniale in assoluto. Anche i loro rapporti matrimoniali, illustrati dai poeti, rispecchiano l’intensione interna a un ordine matrimoniale, che trova conferma proprio nel suo opposto.
APOLLO+ARTEMIDE sono liberi dalle tensioni sessuali, che vengono accennate solo nel mito apocrifo. Nelle feste degli dei, i mortali rendono onore ciascuno alla propria immagine. Le ragazzedanzano per Artemide a Carie, i ragazzi a Sparta celebrano le Ginnopedie in onore di Apollo; ragazzi eragazze danzano insieme a Delo. Lo storico può e deve separare i due fratelli; il santuario centrale di Delo appartiene ad Artemide, il tempio di Apollo venne eretto di fianco solo alla fine del VII secolo, mentre a Delfi Artemide non ha un proprio luogo di culto e donne e ragazze danzano piuttosto vicino al tempio di Atena Pronaia.
EFESTO+ATENA Sono dei – artigiani. Vengono menzionati insieme da Omero, ma tale rapporto è fissato e reso profondo.
della dea con Ade per il rapimento di sua figlia Persefone è uno dei miti più noti. Demetra è associata alla fertilità della terra e al ciclo delle stagioni. Il suo culto è legato all'agricoltura e alla coltivazione dei campi. HERA è la regina degli dei e moglie di Zeus. È spesso rappresentata come una donna maestosa e severa. Il suo ruolo principale è quello di protettrice del matrimonio e della famiglia. Hera è spesso gelosa delle amanti di suo marito e punisce sia Zeus che le donne coinvolte. HERMES è il messaggero degli dei e il dio del commercio, dei viaggi e dei ladri. È spesso rappresentato come un giovane con ali ai piedi e un cappello alato. Hermes è noto per la sua velocità e astuzia. È anche il protettore dei viaggiatori e dei mercanti. POSEIDONE è il dio del mare e dei terremoti. È spesso rappresentato come un uomo barbuto con un tridente, che è il suo simbolo. Poseidone è uno dei dodici dei dell'Olimpo ed è considerato uno dei più potenti. È spesso associato alla forza e alla potenza del mare. ZEUS è il re degli dei e il dio del cielo e del tuono. È spesso rappresentato come un uomo maturo con una barba e un fulmine nella mano. Zeus è il padre di molti dei e delle dee e ha il potere di governare il mondo degli dei e degli uomini. È considerato il dio più potente e influente dell'Olimpo.generazionale è bandito dalla sfera degli dei dominanti. Apollo e Atena sono legati al proprio padre Zeus: Atena realizza i piani del padre; Apollo dà le indicazioni per il futuro. Più tesi sono invece i legami di vecchio e giovane al di fuori del rapporto genitori-figlio. Atena e Posidone sono connessi tramite il loro legame con il cavallo: Posidone genera il cavallo; Atena inventa le briglie e rende il cavallo maneggevole per l'uomo. Apollo e Posidone sono stranamente legati al culto, non vengono considerati come polarità, ma la loro condizione di zio e padrino può essere in fondo legata alle iniziazioni. Simile è la posizione di Atena e Artemide-Ecate rispetto a Demetra. Dioniso si sottrae ad una precisa configurazione, le sue relazioni con gli dei olimpici sono ambivalenti e paradossali: la prossimità diventa segreto misterico, l'antitesi si capovolge in identità. Artemide e Dioniso sembrano contrapporsi eppure i loroculti hanno molti paralleli: Hanno il loro tiaso, il proprio seguito di danzatrici le Menadi e le Ninfe; → Le danze di Artemide fanno uso di maschere e anche del mascheramento fallico come per → Dioniso. Le loro feste si incrociano a Patrasso. → Il mito ha illustrato in modo vario i rapporti tra Era e Dioniso. Si racconta di come ella perseguiti con odio Dioniso, ma anche come questa inimicizia si trasformi in intimità, pertanto mandare la follia appartiene al dio furente. Ciò che si sa è che essi si condizionano reciprocamente. La più celebre antitesi è quella tra Apollo e Dioniso, fra dionisiaco e apollineo. Entrambi sono spesso connessi l'uno con l'altro. Una prima opposizione si viene instaurando nel campo della musica: infatti i loro canti sono il peana da una parte e il ditirambo dall'altra. Si contrappongono anche gli strumenti musicali gli strumenti a corde vs il flauto. Il luogo più importante del loro incontro eaccordo è DELFI. La più antica rappresentazione letteraria di un conflitto risale ad Eschilo. La sua tragedia LEBASSARIDI, rappresentava come Orfeo disprezzasse Dioniso e invocasse il dio del Sole, Apollo, al suo levare mattutino. Dioniso invia allora le Menadi, che dilaniano Orfeo. Spetta poi alle Muse di Apollo raccogliere i resti di Orfeo e seppellirli. Eschilo però osò anche equiparare Apollo e Dioniso egli fece seguito Euripide. LE FESTE La religione greca si concentra sulle feste, che interrompono e scandiscono la vita quotidiana. L'ordine del calendario si identifica con il susseguirsi delle feste ed è proprio per questo motivo che nei calendari domina un certo particolarismo, il che significa che per ogni città o tribù esiste un calendario. In ogni caso gli antichi calendari hanno la medesima struttura: Il mese è una luna, che dura dal novilunio, passa per il plenilunio, fino allo scomparire della.
luna. La corrispondenza con l'anno solare viene ottenuta con l'inserimento di mesi aggiuntivi, di cui si fa un uso piuttosto arbitrario.
Le dodici lune assumono nomi locali, che vengono presi quasi sempre dai nomi degli dei e delle feste.
Anno civile e anno religioso coincidono, tanto che si vive da una festa all'altra.
- Tutti gli dei maggiori hanno dato nome ai mesi e vi sono poi nomi presi dalle feste.
Il più noto dei calendari è quello attico. La forma fissata è quella della legislazione di Solone. Un certo Nicomaco nel 410 venne incaricato della redazione e sintesi dei calendari dei sacrifici in vigore: quello che ne risultò fu la più ampia iscrizione di Atene, collocata nella Stoà dei re. Di essa ci restano solo pochi frammenti. Il calendario presenta il susseguirsi dei vari mesi:
- Ecatombeone, dal nome di una festa in onore di Apollo.
- Metagitnione, con una festa del vicinato;
- Boedromione, con una
- Descrivere dall'esterno ciò che viene fatto, in una successione di processioni, purificazioni, sacrifici, danze e agoni.
- Enumerare eroi e dei, che ricevono onori uno dopo l'altro, in una scarna lista.
- Raccontare storie, che si riferiscono alla festa.
- In primavera
- Al termine della mietitura.