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Riassunto esame Storia della religione, prof. Camassa, libro consigliato La religione greca, Burkert (quarta parte) Pag. 1
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La mitologia dell'oltretomba

Il culto dei morti sembra presupporre che il defunto sia presente e attivo nel luogo di sepoltura. I defunti bevono il sangue che cola, le libagioni che filtrano nel terreno ed essi devono mandare i loro benefici sulla terra. Anche presso i Greci, esiste l'esperienza dei fantasmi: si narrano storie di defunti che non trovano pace e si aggirano intorno alle proprie tombe e spaventano i passanti. Si teme quindi l'ira dei morti. L'animale che personifica questo terrore è il serpente: - Compare inaspettato; - Magari lecca i resti delle libagioni; - Scompare poi nel buco. Nei testi letterari questi aspetti raramente vengono menzionati. La poesia epica è quella che si è addentrata nella descrizione dell'aldilà e per i Greci le due scene determinanti sono: 1. L'apparizione in sogno di Patroclo nell'Iliade; 2. Il viaggio in Ade di Odisseo.

Momento della morte, questo è definito PSYCHÉ. Questo termine significa respiro e il cessare di esso è irrimediabilmente il segno che un uomo è morto. Essa non emana alcuna energia vitale, alcuna forza. A partire dal VI secolo l'arte figurativa le rappresenta come piccole figure umane alate. Queste separano nettamente l'uomo dalla sfera della vita.

Le immagini di morte e di aldilà erano soggette ad un cambiamento forte e radicale:

  • Appaiono i culti misterici;
  • Iniziano le promesse di beatitudine;
  • Nella dottrina della metempsicosi, la psyché viene decisamente rivalutata. Nei sofisti essa diventa un concetto dotato si senso empirico.

Il culto dei morti e quello degli dei hanno alcuni punti in comune:

  1. Entrambi prevedono luoghi di culto prestabiliti e ben distinti dalle zone profane;
  2. Entrambi prevedono banchetti sacri, in cui si riunisce la comunità con sacrifici animali, libagioni, fuoco e preghiere.

Tuttavia i riti sono...

anche molto differenziati, infatti se da un lato abbiamo "coloro che appartengono alla terra", definiti CTONI; dall'altro abbiamo "coloro che sono celesti", definiti in questo caso OLIMPICI:AGLI DEI CI SI PRESENTA PULITI, ALLE POTENZE SOTTERRANEE I CONTAMINATI SONOa SENZA CORONA;DA UN LATO VI È ESALTAZIONE; DALL'ALTRO DEPRESSIONE;a PER GLI DEI VI È UN ALTARE DI PIETRA, PER I DEFUNTI UN FOCOLARE A LIVELLO DELa SUOLO.PER GLI DEI, LA VITTIMA SACRIFICALE VIENE PIEGATA ALL'INDIETRO AFFINCHÉ LA GOLAa POSSA ESSERE RECISA, PER LE POTENZE SOTTERRANEE IL SANGUE FLUISCEDIRETTAMENTE NEL TERRENO.PER ALCUNI LA FESTA È DI NOTTE, PER GLI DEI È AL LEVARSI DEL SOLE.aNel culto delle potenze ctonie vi è sicuramente qualcosa di molto antico. Ma la caratteristica della religione greca è indicata nella contrapposizione tra potenze ctonie e divine:Degli dei possiamo raccontare solo il mito dellanascita;
Un dio di cui si lamenta la morte è sempre visto come qualcosa di estraneo.
Gli uomini dipendono dagli dei, che li proteggono ed elargiscono loro doni, ma il loro limite
rimane l'essere mortali.
Dei dell'Olimpo e morti sono due mondi completamente diversi tra loro.
Il culto degli eroi è correlato al culto degli dei Come sua controparte ctonia con:
1. Sacrifici cruenti;
2. Offerte di cibo;
3. Libagioni.
Non raramente si trova la preparazione del BAGNO, pianti e lamenti sono testimoniati di frequente. Il culto
degli eroi rappresenta l'identità di gruppi locali. La schiera degli eroi non è mai definita e fissata. Grandi dei
non vengono mai più generati, ma dal mondo dei morti, sicuramente possono sorgere nuovi eroi, nel momento
in cui una famiglia, un gruppo o una città tributano onori di culto. Dall'eroe ci si attende ogni bene e gli eroi
prestano aiuto nella lotta per la propria tribù, la propria

città e terra. Gli dei sono lontani, gli eroi sono vicini. Ifigli degli dei sono considerati eroi ed è la QUALITÀ che fa l’eroe e davanti ad un heroon si passa in silenzio.

Gli eroi sono sempre al culmine della loro giovinezza, non sono mai vecchi e brutti.

ERACLEÈ una figura dalla doppia natura. Egli è il più grande degli eroi greci ed è assolutamente atipico; infatti nonesiste alcuna tomba di Eracle ed egli è dio ed eroe contemporaneamente. Non esiste alcun poema normativosu di lui. Ha specialmente a che fare con gli animali:Uccide le bestie pericolose;

Dettagli
A.A. 2012-2013
4 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/02 Storia greca

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jessicabortuzzo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della religione e della storiografia greca e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Camassa Giorgio.