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Est) venne evitata da Hitler e portò alla Seconda Guerra Mondiale, grazie al patto d'Acciaio con l'URSS con la

quale i tedeschi si coprirono le spalle. Hitler, deciso a bruciare i tempi per impedire il riarmo inglese e francese,

invase così il 1 Settembre 1939 la Polonia e il 3 Settembre Francia e Gran Bretagna li dichiararono guerra.

Iniziava la Seconda Guerra Mondiale.

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La Seconda Guerra Mondiale fu l'evento più catastrofico dell'intera umanità, con 51 milioni di vittime, un

coinvolgimento massiccio delle popolazioni e di territori con l'uso di aviazione e di mezzi corazzati veloci;

modificò inoltre gli equilibri internazionale a svantaggio delle potenze europee e l'inizio di 2 grandi paesi quali

gli USA e l'URSS. Essa divenne mondiale solo alla fine del 1941, con l'aggressione tedesca all'URSS e quella

giapponese agli USA.

Benchè Francia e Gran Bretagna avessero dichiarato guerra alla Germania il 3 Settembre 1939, la Polonia non

potè contare sul loro aiuto e dovette cedere, il 26 Settembre cadde Varsavia. A sua volta l'URSS entrò nel paese

da est, e in seguito al patto stipulato con i tedeschi procedette alla spartizione del territorio. Caduta la Polonia,

dopo alcuni mesi Hitler decise di puntare sui paesi scandinavi, importanti da un punto di vista strategico e per le

materie prime (ferro). Stalin nel frattempo dopo l'occupazione di Ucraina e Bielorussia avevo deciso di puntare

alla Finlandia, ma la campagna mostrò l'inefficienza dell'esercito russo. Gli alleati occidentali, decisi ad aiutare i

paesi scandinavi dalle invasioni, inviarono corpi di spedizione in Norvegia per aiutare la Finlandia l'8 aprile

1940. Il giorno dopo partì l'attacco tedesco contro la Danimarca e la Norvegia. La prima cedette quasi subito, la

seconda capitolò invece a Giugno. A questo punto Hitler si mosse deciso verso la conquista della Francia: i

tedeschi erano nettamente superiori in uomini e divisioni corazzate, ma uno sbaglio strategico costò caro ai

francesi, convinti di bloccare i tedeschi attraverso una lunga serie di fortificazioni (linea Maginot ad est lungo la

frontiera tra Germania e Svizzera). L'attacco tedesco scattò il 10 maggio, invece, attraverso l'Olanda e il Belgio,

che caddero entro la fine del mese. Il 28 maggio essi raggiunsero il canale della Manica, costringendo alla

ritirata le truppe alleate inglesi, e cominciarono ad accerchiare la Francia. Il 14 giugno 1940 le truppe naziste

occuparono Parigi e il maresciallo Petain firmò un armistizio che divise la Francia in 2 parti: il nord sotto diretto

controllo tedesco, il sud sotto l'amministrazione collaborazionista ai tedeschi di Petain, con capitale a Vichy. Sul

continente europeo la vittoria tedesca era completa, rimaneva solo la Gran Bretagna. Winston Churchill aveva

qui assunto la guida di un governo di coalizione, e fece le prime contromosse: intanto chiese degli aiuti agli

USA che inviarono armi e munizioni, successivamente, denunciata l'alleanza collaborazionista francese con i

tedeschi, ne attaccarono le flotte in Algeria, potendo così instaurare un blocco navale nell'Atlantico e nel

Mediterraneo, forte della propria potenza navale. Le cose andarono male per i nazisti nella cosiddetta "battaglia

d'Inghilterra". Superiori anche per tecnologia (radar), gli inglesi riuscirono a difendere efficamente il loro

territorio subendo 11 mesi di bombardamenti (settembre 1940 - giugno 1941). I tedeschi ripiegarono sull'oceano

Atlantico, cercando di limitare gli aiuti statunitensi in difeda dell'Inghilterra. L'Italia entrò in guerra il 10 giugno

1940 a fianco dei tedeschi, quando la Francia era stata sconfitta, aprendo dei nuovi fronti in Africa, ancora

soggetta al dominio coloniale. Da Londra il generale francese De Gaulle lanciò un proclama ai francesi nel

continente africano alla resistenza in Ciad e Africa Equatoriale, mentre un contingente anglo-francese sbarcava

in Senegal. L'Italia riuscì comunque ad aprire nuovi fronti in Etiopia, Eritrea e Somalia; tra Libia e Egitto e

nella penisola balcanica. Nell'agosto 1940 l'Italia invase la Somalia britannica e si preparò ad attaccare l'Egitto,

con l'obiettivo ambizioso di acquisire il controllo delle aree petrolifere e del canale di Suez. Le truppe guidate

dal generale Graziani furono però bloccate dai mezzi corazzati britannici nel dicembre 1940 a Tripoli. L'altro

attacco effettuato dall'Italia fu quello dell'ottobre 1940 all'insaputa di Hitler contro la Grecia. Anche in questo

caso dopo qualche iniziale successo, le truppe furono bloccate e ricacciate in Albania. Il fallimento

dell'iniziativa venne sancito poi da uno sbarco britannico a Salonicco che prese il controllo dell'area, mentre nel

marzo 1941 le flotte italiane dovettero arrendersi a quelle inglesi lasciandogli il controllo del Mediterraneo. Fu a

questo punto che si ebbe l'intervento tedesco, che fu risolutore sia nei Balcani che in Africa del Nord:

approfittando dell'instabilità politica in Jugoslavia Hitler mosse rapido dall'Ungheria e conquistò il paese,

smembrato tra Croazia e Serbia mentre la Slovenia veniva divisa tra Italia e Germania. Poi si passo alla Grecia,

che dovette capitolare nonostante gli aiuti inglesi nell'aprile 1941; e all'Africa del Nord, dove, al comando del

generale Rommel l'Afrikakorps (truppe tedesche in Africa) respinse gli inglesi oltre l'Egitto. Nel maggio 1941

l'Italia dovette rinunciare all'Etiopia a causa della controffensiva britannica. Si può affermare che nella prima

metà del 1941 quasi l'intera Europa (con l'eccezione dei paesi neutrali) era sotto il dominio tedesco; mentre

nella seconda metà del 1941 le cose cominciarono a cambiare con il coinvolgimento di USA e URSS. Hitler

mosse all'attacco dell'Unione Sovietica il 22 giugno 1941 con "l'operazione Barbarossa", che fu la più colossale

operazione militare fino ad allora realizzata (4 milioni di uomini, 3500 carri armati e 3000 aerei). L'Armata

Rossa non resse l'urto e i tedeschi entrarono in luglio alle porte di Mosca. Qui l'offensiva si arrestò dopo aver

inflitto ai sovietici larghissime perdite. Nel frattempo Hitler decise di optare per il fronte sud (grano Ucraina,

carbone Donetz, petrolio Caucaso). Dopo aver occupato l'intera Crimea, l'esercito tedesco tornò a concentrarsi

all'attacco di Leningrado e Mosca, che venne stoppato l'8 dicembre: la controffensiva sovietica, il rigore

dell'inverno e la stessa arretratezza del paese (vie di comunicazione e approvigionamenti mancanti o limitati)

affossarono le speranze di Hitler di una rapida conclusione della guerra. Bloccato il fronte sovietico in attesa

della primavera, la guerra si spostò al Pacifico. Il 7 dicembre 1941, senza preavviso, i giapponesi attaccarono la

flotta americana a Pearl Harbor per avere in mano il Pacifico. Nel frattempo conquistarono Birmania, Indonesia

e le Filippine. Alla fine del mese gli USA dichiararono guerra al Giappone, e la Germania e l'Italia agli USA: a

questo punto la guerra poteva dirsi mondiale. Mentre il Giappone si teneva lontano dai conflitti europei,

firmando un trattato di non aggressione con l'URSS; in America dopo l'attacco di Pearl Harbor si ebbe la fine

dell'isolazionismo. Roosevelt aveva individuato nella Germania il nemico principale della situazione e

prevedeva interventi in Europa e nell'Atlantico per un eventuale impegno militare. Con una legge "Affitti e

Prestiti" e il varo della "Carta Atlantica" con Churchill, venne autorizzata la fornitura bellica ai paesi amici a

prezzi vantaggiosi e allo stesso tempo gettate le basi per un futuro ordine mondiale fondato sul rifiuto delle

guerre, sull'autodeterminazione dei popoli e la libertà del commercio. In risposta al Giappone, vennero

sequestrati i beni presenti nel paese e congelati i loro crediti. Con la primavera 1942 ripresero le operazioni

belliche in Europa: Hitler decise di dividere le proprie forze in 3 parti per la conquista dell'URSS: raggiungere

Stalingrado (confluenza tra Don e Volga); occupare il sud del paese attraverso il Caucaso; occupare l'estremo

nord. La dispersione delle armate naziste si rivelò un errore che favorì la risposta sovietica, nell'autunno 1942 i

tedeschi furono accerchiati a Stalingrado; mentre nel Pacifico gli USA ribaltarono il predominio giapponese

attraverso le battaglia di Guadalcanal. Nel Novembre 1942 approfittando dell'accerchiamento, l'armata di

Stalingrado tentò una sortita e nel febbraio 1943 contrinsero i tedeschi alla ritirata, contrastando gli ordini di

Hitler a resistere. In Africa, le truppi britanniche al comando di Montgomery sfondarono le linee ad El-Alamein

costringendo alla resa le armate italo tedesche di Rommel (ottobre 1942). Nel novembre 1942 uno sbarco anglo-

americano il Algeria aprì un nuovo fronte alle spalle delle forze dell'Asse, che si ritrovarono circondate, che

dovettero ripiegare in Tunisia, dove resistettero fino al maggio 1943. Il 10 luglio 1943 le truppe americane

sbarcarono in Sicilia e procedettero alla liberazione del paese (aiutate dalla Resistenza, movimento interno al

paese ribellatosi al fascismo comprendente i partiti come DC, PCI e Partito Liberale), mentre il 25 Mussolini

veniva arrestato e Badoglio firmava l'armistizio. Il 1944 fu dominato dalla ritirata dei tedeschi: mentre l'Armata

Rossa avanza ad Oriente, il 6 giugno 1944 gli occidentali aprirono il secondo fronte con un enorme sbarco in

Normandia, a cui parteciparono 3.000.000 di uomini e 5.000 imbarcazioni. Nell'agosto 1944 gli Alleati

entrarono a Parigi, i Russi arrivarono davanti a Varsavia dove nel frattempo era scoppiata un'insurrezione

brutalmente repressa dai tedeschi. Ristretto il territorio alle parti rimanenti di Polonia, Ungheria, Italia e

Cecoslovacchia, le truppe tedesche furono costrette a capitolare definitivamente nel maggio 1945, cadute l'Italia

e Vienna e assediata Berlino dall'armata Rossa. Hitler si tolse la vita nel suo bunker a Berlino il 30 aprile,

mentre una settimana dopo venne firmata a Reims la resa senza condizioni nelle mani dell'americano

Eisenhower e del maresciallo sovietico Zukov. Rimaneva solo il Giappone: la guerra nel Pacifico si rivelava

ancora lunga e difficoltosa, per questo gli americani insistettero perchè i sovietici entrassero in guerra, cosa che

fecero l'8 agosto 1945. Due giorni prima il nuovo presidente americano Harry Truman approvò l'utilizzo di una

terribile arma di distruzione di massa: la bomba atomica, sganciata ad Hiroshima, mentre 2 giorni dopo un'altra

veniva lanciata a Nagasaki, provocando 200.000 morti oltre ai danni terribili delle radiazioni. Il 14 agosto 1945

il Giappone firmò la resa senza condizioni. Tratto caratteristico della seconda guerra mondiale fu la

persecuzione attuata dai nazisti nei confronti degli ebrei, con continui maltra

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
20 pagine
3 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ahmed89 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia Contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Travagliante Giuseppa.