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SUDAMERICA
Gli USA considerano il Sudamerica un territorio sotto il proprio mercato in quanto parte delle Americhe (interventi militari e accordi
finanziari). Avevano il monopolio delle produzioni di molte materie prime nei paesi dell’America latina, definendo uno scambio vantaggioso
per entrambi ma non paritario. La crisi del ’29 non ruppe però gli equilibri politici ed economici dei paesi, instaurando in 11 dei 20 paesi
centroamericani dei regimi spietati.
Messico—> Riesce dapprima a rendersi indipendente dagli spagnoli e in seguito a respingere anche l’invasione francese. Gli viene però
sottratto il territorio del Texas dagli americani.
Vi era il regime di Porfirio Diaz che guida il paese verso la modernizzazione, Nel 1911 il governo viene ribaltato dalla rivoluzione populista
di Villa e Zapata, che rilasciano una Costituzione che introduce il suffragio universale e la giornata lavorativa di 8 ore (paese moderno).
Nel 1920 viene reinstaurato un governo filo americano con Obregon, che stipula un accordo con gli americani che garantisce il rispetto dei
diritti petroliferi americani.
Seguirono anni di rivolte e si instaurò il governo Cardenas, che forte del consenso popolare, nel 1937 nazionalizzò i diritti di diverse
compagnie petrolifere irritando molto gli USA e gli UK.
Tra il 32 e il 38 vi è la guerra del Chaco fra Paraguay e Bolivia, in cui vinse il Paraguay. Il territorio conteso era una terra di mezzo
deserta ma che si pensava ricco di risorse petrolifere.
In questa occasione la Società delle nazioni non intervenne perché dietro allo scontro vi erano due compagnie petrolifere americane e inglesi
(imperialismo).
LA NASCITA DELLA SOCIETA’ DI MASSA
A fare da protagonista del ventesimo secolo sono le masse, in quanto vogliono lo spazio adeguato dopo aver combattuto la guerra. Nascono
quindi la società di massa e i partiti di massa.
Si creò un’omogeneizzazione delle classi sociali e non più conflittuale che permise uno sviluppo sociale ed economico piuttosto uniforme
(sviluppo industriale, del terziario, scolarizzazione).
Si formarono nuovi ceti medi, come ingegneri, scienziati e operatori mass media, e nuove associazioni delle categorie professionali (come le
corporazioni).
A investire questa società fu anche il consumo di massa, che fu come un collante per mantenere questa classe sociale dedita al miglioramento
del proprio stile di vita, e la comunicazione di massa, come radio, cinema e giornali.
La giornata lavorativa di otto ore era ormai sdoganata in tutti i paesi e gli unici combattimenti sindacali erano per il salario minimo.
Gli USA furono il simbolo di questo benessere sociale e di libertà.
GLI USA VERSO IL 1929
Dopo Wilson (democratico) si succedono tre presidenti repubblicani (1921-1932): Harding, Coolidge e Hoover.
Gli USA non erano a favore del colonialismo, preferivano rendersi amici i governi altrui in modo che essi stessero sotto la sua sfera di
influenza (imperialismo).
Il paese si stava dirigendo verso un forte isolazionismo, per un forte sentimento nazionale e per paura che la crisi europea potesse
coinvolgere anche loro. Così nel 1920 la maggioranza repubblicana votò l’uscita degli USA dalla Società delle Nazioni.
Sono gli anni del proibizionismo, con il divieto di alcool, e la conseguente formazione della criminalità organizzata (Al Capone a Chicago o
Las Vegas finanziata dai soldi della mafia).
Rinasce il razzismo a sud con il Ku-Klux-Klan, prima contro gli afroamericani e poi anche contro gli ebrei.
Nasce anche Hollywood.
In questi anni (i ruggenti anni venti) vi è una crescita industriale ed economica esagerata, affiancata a un’innalzamento dello stile di vita
che viene ricordato come un periodo di benessere ottimo (è il periodo degli imperi finanziari, come Rockfeller, del jazz, delle flapper e del
charleston. Della Ford e della General Motors).
La produzione divenne altissima, tanto che riuscì anche a far riprendere l’Europa (1925). Questa produzione consentiva un incremento
notevole della produttività e un conseguente ribasso dei prezzi, rendendo accessibile l’acquisto anche alle classi lavoratrici.
Dal 1927 però, dopo la ripresa europea, la crescita borsistica non corrispose più alla crescita concreta, in quanto l’alto numero di produzione
non era più piazzabile sul mercato in quanto saturo. Inoltre per l’alto tasso di interesse gli europei smisero di investire negli USA, bloccando
il flusso di denaro utile agli americani e creando quindi allarme e panico.
IL CROLLO DEL ’29
Il 24 ottobre 1929 la borsa di NY ebbe un calo del 50%. Per il crollo vertiginoso gli azionisti cercarono di vendere immediatamente le
proprie azioni e i piccoli risparmiatori accorsero in banca a ritirare i propri risparmi, lasciando a secco quest’ultime e non consentendo più
azioni di credito.
Tra il 1929 e il 1932 i fallimenti industriali e commerciali aumentano dell’11% l’anno, i disoccupati passano da 3 a 15 milioni, il monte
salari da 55 miliardi a 33 miliardi, la produzione scende del 40% e oltre 5000 banche chiudono (USA). A essere colpiti maggiormente furono
Germania e i paesi dell’Europa orientale, mentre UK e Francia un po’ meno, solo il Giappone e l’URSS non subiscono perdite, al contrario
l’URSS ha una crescita dell’85%.
Si rafforzano i governi estremisti in quanto viene sfiduciata la democrazia statunitense di un paese in crisi.
Hoover è il presidente americano che affronta la crisi in quegli anni, tenta una politica deflazionistica, che però fallisce. Nel 1932 nasce la
Recostruction Finance Corporation (RFC) per finanziare le imprese in difficoltà, primo intervento statale in un paese completamente
liberista.
Nel 1933 sale alla presidenza il democratico F.D.Roosvelt che introduce una politica di lavori pubblici per abbassare la disoccupazione
(denaro pubblico). Inoltre introduce tagli alle spese amministrative, supervisione federale sui prestiti (caratteristica socialista) e un’inflazione
controllata.
Nasce quindi il New Deal con cui viene creato un ente assicurativo per le piccole imprese, viene vietata l’esportazione dell’oro e
dell’argento (per una riserva federale), viene eliminato il proibizionismo e tassati gli alcolici, vengono controllate le aziende agricole e viene
introdotto l’anti-trust (anti monopolio).
La seconda fase consente nell’esecuzione del lavoro pubblico, nella creazione di una libertà sindacale, di sussidi di disoccupazione e di
assicurazioni pensionistiche (rispettivamente Works Progress Administration, Wagner Act e Social Security Act).
National Industrial Recovery Act (1933)—> associazione governativa che controlla la politica e la concorrenza industriale.
Roosvelt viene appoggiato da democratici e sindacati, mentre la sua opposizione deriva dai repubblicani e dall’estrema sinistra.
Si assiste a un rilancio della cultura americana (Fitzgerald, Dos Passos, Gertrude Stein, Walt Disney).
Nel 1937 vi è un’altra crisi in quanto il finanziamento pubblico aumenta il debito pubblico.
L’ASCESA DEL NAZISMO
La crisi americana investe pesantemente anche la Germania in quanto legata imprescindibilmente all’economia degli USA. Vengono quindi
sottolineati i problemi della repubblica. In quel periodo vi erano dei forti partiti nazionalisti e comunisti, in più c’era il partito
nazionalsocialista di Hitler.
Nel 1919 era nato un partito dei lavoratori, con simpatie verso la destra e sostenitori della trincerocrazia; l’anno dopo Hitler ne prende il
potere e lo battezza come partito nazionalsocialista tedesco, nasce quindi il nazismo.
Il simbolo nazista (1920) è il contrario del simbolo del sole indocinese, in questo caso in direzione oraria a simboleggiare il contrario del
sole, cioè il buio.
Il partito nazista era socialmente formato dai ceti esclusi dalla modernizzazione (piccola e media borghesia e contadini), dai ceti emarginati
dalla crisi (proletari) e dalla grande borghesia. I voti sono quindi cresciuti in parallelo alla disoccupazione.
Hitler aveva un’ideologia antisemita legato a tradizioni austriache (gli ebrei come moderatori di congiure) e antidemocratica. Egli credeva
infatti in una popolazione ariana che non comprendeva neanche mediterranei, semiti o slavi in quanto voleva un territorio come spazio vitale
per preservare la purezza della propria razza. Per ottenerla aveva bisogno di una comunità nazionale basata su principi militari e gerarchici.
(attuò anche il progetto T4, che consisteva nella sterilizzazione delle persone portatori di handicap per evitare di produrre esseri imperfetti a
loro volta).
Nel 1923 Hitler tenta il putsch a Monaco. Fu un colpo di stato tentato per rendere indipendente la Baviera dal bolscevismo di Berlino (i
socialdemocratici venivano da loro considerati comunisti).
In seguito alla crisi del ’29, per la sfiducia nelle istituzioni, egli rifonda il proprio partito da uno regionale bavarese a uno nazionale tedesco.
Parallelamente Hitler si porta avanti attraverso la strada legale, lo scontro di piazza con i reparti d’assalto (con le SA nel 1921 e con le SS nel
1926. Socialdemocratici e comunisti stanno facendo lo stesso), con un’ottima propaganda e con la presenza di un leader carismatico. Finchè
non fallisce il primo governo tecnico (Muller dal 1928) e anche quello successivo (Broening dal 1930 al ’32) perché non riuscivano a
risolvere la situazione di crisi tedesca e nel 1933 Hindenburg lo nomina cancelliere (sotto la pressione Bosch e Krupp).
IL TERZO REICH
Il 1 febbraio scioglie il Parlamento, il 27 febbraio 1933 brucia il Reichstag dando la colpa ai comunisti e il giorno seguente fa firmare un
decreto che vieta le principali libertà alla popolazione (stampa, privacy,..).
In seguito fece sciogliere il partito operaio, i sindacati e il partito cattolico.
Hitler dichiarò le forze armate tedesche come l’unico organo militare dello stato, scatenando reazioni conflittuali fra le SA. Sentendo voci di
un colpo di stato di quest’ultimi il 30 giugno 1934 ci fu la Notte dei lunghi coltelli, in cui le SS assassinarono buona parte dello stato
maggiore delle SA.
Hindenburg morì l’agosto del 1934 e Hitler divenne capo della repubblica, oltre che del governo, del partito e delle forze militari. Egli
proclamò così l’inizio del Terzo Reich.
Lo stato nazista dovette affrontare un periodo di grave crisi economica e stanziò un progetto di lavori pubblici con un budget di 5 miliardi di
franchi. Questa forte decisione di ripresa fu adottata per reinvestire nel riarmo del paese (spese militari fino al 50% nel 1938).
Il nazismo fu caratterizzato anche dal fatto che non vi fu una resistenza di massa notevole.
IL FASCISMO
PRESUPPOSTI POLITICI E SOCIALI DEL FASCISMO
Il fascismo nasce a Milano nel 1919 in piazza San Sepolcro, da scuole nazionaliste, futuristi, socialisti rivoluzionari e interventisti. E’ infatti
l’unione di numeros