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EFFETTI:

Vennero arrestati i principali esponenti del partito comunista

 Hindenburg (presidente del Reich) firmò un nuovo decreto che soppresse a tempo indeterminato la

 libertà di stampa, di opinione e associazione, consentì la violazione del segreto epistolare e il controllo

dei telefoni.

Alle elezioni del ‘33 la NSDAP ottenne il 44% dei voti, la stessa percentuale dell’insieme

dell’opposizione(socialdemo, comunisti e cattolici), costringendo Hitler a formare un altro governo di coalizione

con il Partito Nazionalpopolare. Nello stesso giorno il capo delle SS aprì a Dachau un campo di concentramento

x oppositori politici; nasceva così un sistema carcerario parallelo e autonomo rispetto a quello statale, sottratto

al controllo della legge e gestito dalle milizie naziste.

Il nuovo parlamento fu subito chiamato a votare una legge che conferiva pieni poteri al governo (aveva

strumenti legali x imporre sua volontà), il quale poteva:

Legiferare in contrasto con la Costituzione,

 Gestione trattati internazionali

 Attribuire al cancelliere la facoltà di firmare decreti al posto del presidente.

EFFETTI: (allineamento)

Sottopose le istituzioni pubbliche e private al controllo degli uomini della NSDAP

 Partiti operai e sindacati furono distrutti (Dirigenti dei sindacati arrestati)

 Partito Cattolico del centro si sciolse dopo la firma di un concordato tra la chiesa e il regime (33)

 Poteri dei governi regionali passarono a governatori nominati dal centro.

 Allineamento dell’agricoltura e dell’industria avvenne in base a un accordo con le associazioni patronali:

 espulsi gli ebrei dalle cariche direttive, la stessa associazione degli industriali rinunciò alla propri

autonomia, accettando di integrarsi in uno stato che garantiva la fine di ogni opposizione sindacale.

Radio divenne la voce del regime

 Censura della stampa e soppressione delle pubblicazioni non allineate (nel 33 dati pubblicamente alle

 fiamme libri di autori antinazionali)

Il 6 luglio 33 Hitler poteva annunciare che la “rivoluzione” nazista era conclusa. Nello stesso mese vietò la

ricostruzione dei partiti: l’unico riconosciuto era la NSDAP, ormai identificata con lo stato.

1934: notte dei lunghi coltelli (dopo aver rafforzato alleanza con le forze armate e prendendo a pretesto le

 notizie di un colpo di stato organizzato dalle SA)dove le SS eliminarono buona parte dello stato

maggiore delle SA il capo di Azione cattolica, oppositori e concorrenti di Hitler. Tale notte venne accolta

con favore dalla popolazione, ansiosa che finissero le angherie delle SA, e dai poteri forti dell’economia

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e della società: H. consolidò il proprio potere e alimentò il mito del Fuhrer, che appariva come un capo

duro ma giusto.

con la morte di Hindenburg, un referendum plebiscitario (19 agosto) accettò Hitler come presidente della

 repubblica e il suo potere divenne illimitato: con la fusione delle cariche di capo dello stato, del governo,

del partito e delle forze armate (venne adottato un nuovo giuramento che obbligava soldati e ufficiali

all’obbedienza al Fuhrer) nella persona di Hitler l’edificio del Terzo Reich era ultimato.

Quello nazista si qualificò come un doppio stato:

normativo: espresso dalla burocrazia, rispettoso delle regole e impegnato ad applicarle, senza riguardo

 per i contenuti etici dei provvedimenti adottati

discrezionale: che agiva in odo arbitrario avvalendosi di strutture e sistemi di partito

Col tempo vinse la concezione discrezionale del ruolo dello stato: l’elemento dinamico della trasformazione fu il

partito, attraverso gli uomini immessi nell’apparato amministrativo e la creazione di organi nuovi (ex SS) che

prevaricarono i centri tradizionali del potere = elemento di differenza con caso italiano dove il dualismo tra stato

e partito si risolse a favore dello stato. Privo del contrappeso della monarchia, il nazismo affermò la supremazia

del partito allo stato, senza eliminare la concorrenza tra i diversi organismi per ottenere l’approvazione di Hitler.

Il sistema nazista era in primo luogo un sistema di dominio: la repressione violenta degli oppositori e dei

“diversi” (ebrei, criminali, omosessuali, zingari, vagabondi,…)era connaturata nel disegno di uno stato riservato

a cittadini razzialmente puri e rispettosi delle direttive del regime. L’allineamento della magistratura, pena di

morte, efficienza Gestapo (polizia segreta di stato)e delle S.S furono gli strumenti con cui venne realizzato tale

progetto.

Segno distintivo del nazismo fu la politica razziale:

sosteneva l’incremento demografico: vennero agevolate famiglie numerose e le cui madri rinunciassero

 al lavoro x dedicarsi alla famiglia (come in Italia la politica demografica passò attraverso l’esclusione delle

donne dai diritti politici e civili)

persecuzione degli ebrei tramite escalation di misure repressive:

 • 33 furono allontanati gli ebrei impiegati nelle amministrazioni statali e altri vennero esclusi

dall’esercizio della loro professione (ex professori, avvocati, medici, …)

• 35 approvazione leggi di Norimberga, vietarono matrimoni misti, esclusero dalla cittadinanza chi non

fosse di sangue tedesco e privarono gli ebrei dei diritti civili.

• 38 “notte dei cristalli”, in cui vennero saccheggiati negozi, assassinate persone e incendiate

sinagoghe.

• Circa 26.000 ebrei furono internati in campi di concentramento, che si trasformarono in strutture

appositamente dedicate alla morte di massa.

7.3 La politica economico-sociale e l’organizzazione del consenso.

Il regime nazista dovette affrontare una pesante crisi economica e un altissima disoccupazione.

Hitler affidò la soluzione del problema a Schacht ministro dell’economia, che attuò una politica dirigista di

intervento statale, finanziata col debito pubblico: furono favorite l’edilizia pubblica e privata e le industrie che

lavoravano al potenziamento militare e venne costruita una serie di rete di autostrade.

Inoltre grande importanza ebbe la scelta del riarmo, che occupava un posto cruciale nel programma nazista e

che nel 38 copriva la metà del bilancio statale. Schacht, che non condivideva tale forzatura fu sostituito da

Goring, e da allora la preparazione militare ebbe un’assoluta priorità nella politica economica del nazismo,

penalizzando la produzione di beni di consumo, con evidenti ripercussioni sul livello di vita della popolazione.

EFFETTO: intreccio tra pubblico tra privato: lo stato controllava il mercato e ne derivò una forte dipendenza dei

privati dalle scelte della burocrazia pubblica i cui vertici erano spesso occupati da rappresentanti di alcune

grandi imprese, tanto da accreditare l’idea di una privatizzazione della politica economica statale.

Nulla fu fatto per ridurre la grande proprietà latifondista dell’est, che esercitò un ruolo dominante nella

produzione di generi alimentari(patate e cereali).

La piccola proprietà venne tutelata e controllata con una legge sulla successione dei poderi, legando i contadini

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alla terra, imponendone il passaggio immediato ai discendenti e impedendone la vendita.

Pressoché inesistente fu la meccanizzazione e la modernizzazione delle campagne.

I contadini non avvertirono insomma miglioramenti ma erano allettati dalle promesse di una colonizzazione

dello spazio vitale a est con la prospettiva di entrare in possesso di grandi estensioni di terra.

Obiettivo dell’autarchia (autosufficienza economica della Germania) si dimostrò tuttavia illusorio a causa

dell’aumento del deficit dello stato e della mancanza di materie prime e generi alimentari: da tale situazione si

poteva uscire o con una politica di accordi internazionali o con la guerra.

Hitler optò per l’entrata in guerra, eliminando così anche il problema della disoccupazione. Ai lavoratori il regime

riservò particolare attenzione:

la propaganda insisteva sulla denominazione di Partito nazionalsocialista dei lavoratori e rosso era lo

 sfondo delle bandiere con la svastica.

Nel 33 venne costituito il Fronte tedesco del lavoro, che prese il sopravvento sulle organizzazioni

 sindacali.

Nel 34 una legge impose una rigida gerarchia nei luoghi di lavoro: tutti i lavoratori obbedivano ad un

 capo.

Dato che il conflitto era vietato x legge, stato e industriali si impegnarono in una politica sociale e

 assistenziale,

Il regime riuscì a mantenere i prezzi al consumo, facendo ritornare i salari a livelli pre-crisi, non x

 incremento di retribuzione ma x un allungamento della giornata di lavoro. In cambio: cibi caldi in mense

aziendali, colonie estive x figli dei dipendenti,…

aumento delle ferie retribuite aprì la strada alla gestione statale del tempo libero, con promozione del

 cinema e dello sport.

In Germania non si sviluppò nessun movimento di resistenza di massa contro il nazismo, perché:

durezza repressione

 alleanza stabilita dal regime con la grande industria e le forze armate, grazie a ripresa economica,

 normalizzazione SA e riarmo

la maggior parte della chiesa ne condivise i progetti, pur prendendo le distanze dalla dottrina della razza

e dalle violenze, considerate mali necessari x la buona causa del riscatto nazionalista e della lotta al

comunismo. La chiesa cattolica si era espressa contraria al nazismo prima della presa del potere ma la

firma del concordato nel 33 (Protezione delle organizzazioni cattoliche e libertà di pratica religiosa, Il

diritto di libertà della religione cattolica,…)fu segno del cambiamento di atteggiamento. Il regime negli

anni successivi accentuò la pressione sulla chiesa, con violazioni del concordato e dell’autonomia di

tutte le confessioni: la diffusione di concezioni neopagane come il mito della razza ariana e del volk

germanico costituì un’altra occasione di conflitto. Papa Pio XI (firmatario del concordato) promulgò 2

encicliche (1 contro ideologia nazional socialista, 1 contro antisemitismo mai pubblicata a causa della

morte del papa), ma sta di fatto che la chiesa non si pronunciò in maniera chiara e pubblica contro il

regime.

Distruzione dei partiti e comportamenti delle autorità religiose privarono la popolazione di ogni punto di

 rifermento alternativo al regime

Regime rese possibile superamento della crisi e riassorbimento disoccupazione

 Nuovi riti della politica di massa resero concreto e visibile il mito della “comunità di popolo”+ carisma

 Fuhrer

7.4 L’imperialismo nazista

A spiegare il consenso del popolo tedesco al regime nazista contribuì anche la sua politica estera aggressiva (x

rivalsa sconfitta del 18 e pace Versailles)e le annessioni territoriali a partire dal 1935.

1933: Germania esce dalla Società delle Nazioni manifestò la vol

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A.A. 2014-2015
108 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher xxxchrystellexxx di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Cartosio Bruno.