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L’UNIFICAZIONE DELLA GERMANIA

1850 1873

Fra il e il l’area tedesca fu interessata da un’impetuosa crescita industriale.

Nel progresso dell’industria pesante giocò un ruolo determinante il forte coinvolgimento

delle banche. La borghesia tedesca otteneva solidi risultati economici e al suo interno si

consolidava il primato di alcuni dinastie industriali. modernizzazione dei sistemi

Anche l’agricoltura fu soggetta a grandi trasformazioni con la

di coltivazione , che avvenne sotto il controllo dello Stato e da un precedente accordo fra il

governo e le famiglie agrarie. Inoltre a fianco della crescita industriale si verificò anche una

profonda trasformazione dell’industria superiore , che produsse in breve una classe

intellettuale dalla solida formazione tecnico – scientifica.

Dopo la rivoluzione del 1848, la restaurazione in Germania non aveva affatto cancellato

l’impulso unitario, né l’orgoglio nazionalistico che lo animava. Lo stesso decollo industriale

infatti venne vissuto come una sfida patriottica tesa a dimostrare la superiorità tedesca nel

mondo.

Guglielmo I di Prussia si trovava a governare l’unico Stato tedesco che avesse conservato

una carta costituzionale. L’inizio del suo regno coincise con la crisi austriaca seguita dalla

sconfitta con la Francia (1859) e questo non fece altro che riaccendere il sentimento

nazionale tedesco, di cui la Prussia si faceva interprete. Inoltre decaduta ormai

l’impraticabile ipotesi della Grande Germania, tra i gruppi nazionalisti prendeva sempre più

unificazione incentrata sullo Stato prussiano

piede l’idea di un . Questo faceva dunque

resa dei conti con l’Austria,

presagire una definitiva tradizionale antagonista dell’autonomia

di rafforzare l’esercito

tedesca. Il re Guglielmo I come prima cosa decise con l’obiettivo

di renderlo un esercito professionale guidato dai rappresentanti della grande aristocrazia.

Ovviamente tale riforma si scontrò con il Parlamento , poiché i deputati liberali, che erano

in maggioranza, temevano che il re volesse servirsi dell’esercito per tornare a imporre

l’autoritarismo.

Così per tenere a freno il Parlamento il 22 settembre del 1862 assegnò la carica di

Bismack

cancelliere a esponente di spicco dell’aristocrazia e dichiarato conservatore.

Bismarck optò per la linea antiparlamentare.

E così tra il 1862 e 1866 il cancelliere non consultò il Parlamento e non gli presentò alcun

resoconto della politica governativa. Poté in questo modo procedere speditamente verso il

suo progetto, anche se per farlo dovette attuare una decisa repressione della libertà

d’opinione e governare con lo stile poliziesco.

riformava l’amministrazione

Contemporaneamente: e assicurava l’appoggio della

provvedimenti favorevoli alla liberalizzazione del mercato

borghesia industriale, con .

Inoltre la costruzione dell’unificazione tedesca prevedeva una complessa strategia di

politica estera, che sarebbe per l’appunto culminata nello scontro finale contro l’Austria.

trattato commerciale con la Francia

Nel 1862 Bismarck firmò un e nel 1863 favorì la

ℵ repressione russa della rivolta in Polonia, guadagnandosi così l’eventuale appoggio

di queste due potenze in caso di guerra.

un alleanza proprio con l’Austria

Nel 1864 strinse poi per strappare alla Danimarca

ℵ importanti ducati assegnati allo stato danese dal Congresso di Vienna.

E così una volta sconfitta la Danimarca si accese un violento conflitto con l’Austria per il

possesso di quelle regioni. Bismarck poteva contare sulla superiorità del suo esercito ma era

anche riuscito ad isolare diplomaticamente l’Impero asburgico, e inoltre si alleò con il

neonato Stato italiano, il quale chiedeva l’annessione del Veneto.

guerra austro – prussiana

La ( Terza guerra d’indipendenza per l’Italia) durò un

mese e vide il trionfo dell’esercito prussiano. La battaglia conclusiva fu combattuta a

Sadowa, in Boemia e segnò la disfatta dell’Austria che pure aveva battuto l’esercito italiano.

La pace di Praga (1866) segnava così il pieno successo della politica di Bismarck che

otteneva risultati fondamentali:

Lo scioglimento della Congregazione germanica, nata dal Congresso di Vienna e

• soggetta all’influenza asburgica

L’indebolimento dell’Austria che perdeva il Veneto

• La formazione di una Confederazione del Nord, costituita dagli Stati tedeschi sotto la

• direzione politica e militare della Prussia.

A parte il Veneto l’Austria conservava la propria integrità territoriale e Bismarck si rendeva

sempre più conto che il nemico, ormai inoffensivo, avrebbe potuto trasformarsi in un

prezioso alleato al nuovo scenario internazionale. Sconfitta l’Austria il solo ostacolo per la

Francia

Prussia sulla strada dell’Unificazione tedesca restava la : dunque Napoleone III che

era di fatti diventato l’ultimo ostacolo alla piena unificazione tedesca,guardava con

preoccupazione alla nascita di una forte Germania ai suoi confini. scontro

Per riuscire a scatenare il conflitto con la Francia Bismarck colse l’occasione dello

dinastico creatosi a proposito del trono spagnolo nel 1868 . Il Parlamento di Madrid aveva

infatti cacciato la regina Isabella II in seguito ad una rivoluzione antiborbonica e offriva la

corona a Leopoldo, principe della dinastia prussiana. Di fronte alla netta opposizione di

Napoleone III, che temeva un’alleanza fra Spagna e Prussia la candidatura di Leopoldo

venne momentaneamente ritirata da Guglielmo I.

In Francia gli ambienti conservatori pretesero però che Napoleone III richiedesse la garanzia

di una rinuncia definitiva alla candidatura tedesca. Guglielmo I incontrò così

l’ambasciatore francese nel 1870 e pur rassicurando il diplomatico francese rifiutò

cortesemente ogni imposizione. Il cancelliere Bismarck intervenne affidando alla stampa un

comunicato che modificava abilmente la cronaca dell’incontro, lasciando così intendere che

governo francese dichiarò

l’ambasciatore francese fosse stato ridicolizzato. Fu così che il

guerra al Prussia il 19 luglio senza tuttavia una strategia militare precisa e con un esercito

Guerra Franco – prussiana”

impreparato. “

Di fronte aveva il potente esercito prussiano, più numeroso, meglio armato e preparato da

tempo a quell’evento. Fu così che il generale tedesco guidò i suoi uomini ad una

schiacciante vittoria, sconfiggendo i francesi e dove lo stesso Napoleone fu fatto

prigioniero. fine del Secondo Impero alla proclamazione

In Francia questi eventi portarono alla e

della Repubblica (1870) che organizzò un inefficace resistenza all’invasione.

L’armistizio venne firmato il 28 gennaio del 1871 e la vittoria recò alla Prussia importanti

risultati:

La Germania otteneva dalla Francia l’Alsazia e la Lorena

• La Francia era temporaneamente occupata dalle truppe tedesche fino al pagamento

• di una forte indennità di guerra. Guglielmo

Il 18 gennaio a Versailles veniva proclamata la :

• nascita dell’Impero Germanico

I venne proclamato re di Germania dai principi riuniti e Bismarck coronava con

pieno successo il suo piano e un nuovo Stato unitario.

In seguito le elezioni per il nuovo Parlamento tedesco si tennero in un clima di grande

esaltazione patriottica si videro la vittoria schiacciante dei conservatori.

L’ETA DELL’IMPERIALISMO

La visione del mondo / la celebrazione

del progresso

Uno degli aspetti che caratterizza la cultura occidentale della seconda metà del secolo

dell’Ottocento è una grande fiducia nel progresso tecnico – scientifico.

Positivismo,

Specchio di questa mentalità è la fortuna del un movimento filosofico fondato

dal francese Comte. Nel suo “Corso di filosofia positiva” pubblicato tra il 1830/42 , Comte

descrive la storia umana come una progressiva avanzata verso forme sempre più mature di

conoscenza. Comte inoltre coniò il termine sociologia, intesa come scienza della società ,

volta a scoprire le leggi che ne regolano il funzionamento e l’evoluzione.

Per Conte la società umana era in continua evoluzione, attraverso 3 stadi successivi

Stadio teologico in cui predominano le spiegazioni teologiche

• Stadio metafisico che sostituisce le entità spirituali con principi astratti

• Stadio positivo caratterizzato dal metodo della scienza sperimentale

Una volta raggiunto l’ultimo stadio in tutti i campi del sapere, l’umanità potrà intraprendere

un cammino inarrestabile verso il pieno dominio sulla natura.

Comte dava massima importanza alle scienze naturali che offrivano i modelli per lo studio

scientifico

Seconda Rivoluzione industriale

Mentre la prima rivoluzione industriale aveva consentito il superamento delle tradizionali

modalità di produzione artigianale, queste rimasero in sostanza un fenomeno tutto interno

alla dimensione artigianale, la seconda metà dell’Ottocento fu caratterizzata , oltre che da un

stretto rapporto tra ricerca

impressionante incremento della produzione, da un più

scientifica e innovazioni tecnologiche e industria

. Questo avvenne in modo così sistematico

ed efficace da condurre in breve a profonde trasformazioni nel costume e nell’aspetto stesso

SECONDA RIVOLUZIONE

della società occidentale : sembra giusto quindi parlare di

INDUSTRIALE . energia meccanica

Cominciarono ad essere utilizzate macchine azionate da , nuove fonti

energetiche, e mezzi di produzione concentrati nella fabbrica. La grande innovazione della

elettricità

seconda rivoluzione industriale fu l’introduzione dell’ destinata a

petrolio

soppiantare il carbone, dei prodotti chimici e del avviato negli Stati Uniti.

Inoltre l’ultima grande invenzione di questo nuovo periodo di straordinario sviluppo

motore a scoppio,

produttivo fu il ben più flessibile, leggero e potente della macchina

a vapore, ben presto impiegato nell’industria automobilistica e seguito dal motore

Diesel.

La seconda rivoluzione industriale incise profondamente anche sulle modalità della

produzione. Agli inizi del 1900, negli Stati Uniti l’ingegnere Taylor teorizzò

un’organizzazione scientifica dell’attività di fabbrica , il cosiddetto “taylorismo”

basata su una suddivisione del processo produttivo in singoli gesti, per ciascuno dei quali

era calcolato un tempo standard. L’operaio si vedeva assegnato una sola mansione che

era tenuto a svolgere esclusivamente e

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A.A. 2014-2015
253 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher EMILY007 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Marmo Marcella.