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Il 24 maggio 1919, nell’anniversario dell’entrata in guerra dell’Italia, D’Annunzio scrive un discorso che le
autorità gli vietano di fare ma che comunque si diffonde. Nelle sue argomentazioni c’erano molte falsità:
- Non è vero che l’Italia si è sacrificata per la guerra: la Francia ebbe molti più morti, sia militari che
civili, e molte più zone interessate con la guerra. Anche in rapporto della popolazione e della durata
18 della guerra.
- Non è vero che l’Italia combatte da sola: fino al 1917 l’Austria impiega quasi tutte le forze sul fronte
russo, dopo il 1917 le truppe vengono spostate e l’Austria sfonda sul fronte meridionale (Caporetto).
L’Italia sposta il fronte sul Piave e tiene duro per un anno circa. A questo punto l’Italia viene aiutata
parecchio dagli alleati, con truppe e sostentamento da parte di Americani (1917 entrano in guerra),
Inglesi e Francesi.
- Non è vero che l’Italia si trova in situazione peggiore degli sconfitti: raggiunge due grandi risultati.
Innanzitutto completa l’unificazione con Trento e Trieste e in secondo luogo si libera dell’impero
Austroungarico, si era quindi liberata della minaccia dal nord: i confini (Francia, Svizzera, Austria)
diventano sicuri.
Era vero:
- Gli altri tre grandi (Inghilterra, USA, Francia; la Russia è fuori perché chiude nel 1917) si dimostrano
molto poco ben disposti nei confronti delle richieste italiane, considerando l’Italia inaffidabile e una
potenza di secondo grado. L’Italia viene addirittura sottostimata.
- L’atteggiamento degli alleati era motivato dall’esosità delle richieste e da un atteggiamento molto
“italiano”, da furbetti. A Versailles vanno Sonnino e Vittorio Emanuele Orlando, che chiedono
fermamente il rispetto dei patti di Londra, anche al di là dei principi di nazionalità. Questa posizione
fa adirare gli USA. Sonnino non ha la lungimiranza politica di ingraziarsi gli USA. Siccome l’Italia non
ottiene quello che vuole, allora minacciano di andarsene: ovviamente gli alleati sono più che
contenti.
Il predecessore di Sonnino, ministro degli esteri, era contrario all’espansione sull’Adriatico, in quanto
avrebbero conquistato un territorio poi difficile da controllore. L’ostinazione di Sonnino e del governo blocca
l’Italia. Il contenuto del patto di Londra in ogni caso è segretissimo, gli italiano vengono a sapere del
contenuto “a grandi linee” alla fine del ’20 a causa di una fuga di notizie dall’ex Russia zarista. Quando i
diplomatici tornano da Versailles vengono accolti come eroi, anche se poi sono costretti a tornare a Versailles
con la coda tra le gambe per implorare “qualcosina". D’Annunzio mitizza la necessità di conquistare la
Dalmazia con la vicenda di Fiume. Grazie alla “sindrome dell’Italia mutilata” fa sì che l’Italia viva il dopoguerra
come una nazione vinta e non vincitrice. C’è assenza di coesione sociale. 23/11/16
[16] Il periodo post-bellico
Periodo di crisi, era impensabile pensare a uno sviluppo senza l’intervento dello stato. La disillusione per la
guerra porta a un sentimento che porta verso i totalitarismi. Gli stati che escono meglio dalla guerra sono
USA e Giappone. Ovunque nascono gruppi armati paramilitari, e la violenza inizia a diventare metodo
politico. La guerra fa maturare uno spirito di solidarietà nuovo che rafforza le organizzazioni e i gruppi sociali.
Le organizzazioni di classe crescono di importanza e di numero; queste organizzazioni hanno le spalle un
evento rivoluzionario e sconvolgente: la rivoluzione bolscevica del ’17, che significa sovversione dell’ordine
borghese. La fine della guerra e l’insoddisfazione per i trattati di pace convince l’opinione pubblica dei limiti
dei sistemi parlamentari, si conia l’espressione parlamentarismo. Il potere politico diventa sempre più
incapace di decidere, nascono nuove realtà tra i partiti: partititi di massa a struttura rigida (socialisti,
comunisti). Dal socialismo nasce il movimento dei fasci combattenti. Si cerca una soluzione intermedia che
regoli il sistema parlamentare, con Giolitti che cerca di assorbire i socialisti e poi, nel ’20, i fascisti. Giolitti
sottovaluta il fascismo, cerca di costituzionalizzarlo e non ha capito che si tratta di una forza nuova e diversa.
Le violenze però continuano e Giolitti si dovrà dimettere. Mussolini prende il potere con la marcia su Roma,
che non è un colpo di stato ma lui forza la mano e da una dimostrazione di forza. Il re nomina Benito Mussolini
capo del governo. Alle ultime elezioni politiche prima di Mussolini, del maggio del ’21, partecipano ben 15
partiti. I fascisti partecipano all’interno del blocco nazionale e prendono 45 deputati fascisti, che non è
19 neanche lontanamente la maggioranza. I fasci di combattimento, come lista, si presenta alle elezioni e prese
25'000 voti, quindi lo 0,4%. I primi governi Mussolini non sono di maggioranza, sono di coalizione. Ci si aspetta
che quando lui sale il potere è che finiscano le violenze, si desidera una stabilizzazione politica. Mussolini
riesce a governare grazie alla sua ambiguità, senza in realtà essersi impegnato in programmi precisi. La
seconda strategia è impedire la diffusione del malcontento attraverso l’uso della forza.
In Germania crolla l’impero guglielmino e si instaura la repubblica di Weimar, una repubblica social
democratica. La Germania è minata al proprio interno da primi focolai di rivoluzione di stampo sovietico. In
Germania nel ’18 si formano consigli di militari che non vogliono più partire per la guerra e di operai, i Soviet.
Nei socialisti si crea la lega degli spartachisti, una sorta di estremisti. La nuova repubblica di Weimar è federale
e cerca di tenere una sorta di pace e unità. Ci sono solo governi di coalizione, dal momento che il partito
maggiore (SPD) non ha la maggioranza. Si arriva ad avere 25 partiti. Nell’esperienza di Weimar ci sono una
serie di forze nostalgiche. Vengono create molte formazioni paramilitari. Si cerca disperatamente di tenere
l’ordine a destra e sinistra, ma comunque è un sistema un po’ debole. I trattati di pace sono durissimi per la
Germania e c’è forte malcontento. A causa degli enormi debiti di guerra e per non alzare le tasse c’è una
fortissima inflazione. Agosto del ’21 e giugno del ’22, due uomini politici disponibili al dialogo con le forze di
opposizione vengono assassinati. Nel ’23 la FR e l’UK traendo pretesto dal fatto che la DE non sta pagando i
debiti, occupano militarmente il bacino della Ruhr; la Germania appoggia la resistenza passiva dei cittadini
della Ruhr. 25/11/16
[17] Germania di Weimar
Hitler dichiara ripetutamente di aver avuto come maestro Mussolini. La relativa lentezza del processo di
ascesa fascista italiana mentre in Germania c’è un’ascesa relativamente veloce. Il fascismo sale al potere nel
‘20-‘22 mentre Hitler nel ’33. La Germania viene umiliata dalla pace di Versailles (chiamata diktat dai
tedeschi), quindi ad un certo punto smettono di pagare i debiti di guerra e la Francia occupa la Ruhr. La
Germania teoricamente è smilitarizzata e vessata economicamente e finanziariamente. Quando si arriva a
ridurre e fare un piccolo sconto ai debiti di guerra, la Germania avrebbe dovuto finire di pagare nel 1989.
Fanno una fatica enorme a creare coalizioni per governare la Germania. Nel ‘23 la destra di Hitler e la sinistra
tentano un colpo di stato, Hitler viene arrestato. La crisi economica a questo punto è pesantissima:
l’occupazione della Ruhr è la goccia che fa traboccare il vaso. Siccome la popolazione della Ruhr fa resistenza
passiva, la Germania deve affrontare nuovi costi per sostenere questa popolazione. Dalla seconda metà
dell’800 agli anni ’30 la Germania è il faro della cultura, c’è anche un clima estremamente libertino, sembra
una Germania avanzatissima. Weimar dal punto di vista costituzionale è estremamente all’avanguardia.
Come è possibile che la Germania, faro della cultura europea, produca il nazismo?
I ceti medi, ossatura del nazismo, furono i più colpiti dalla crisi economica.
Nel ’24 intervengono gli USA, con il piano Dawes: il debito viene rateizzato (fine prevista per 1989), gli USA
fanno dei prestiti per sovvenzionare, con accordi internazionali riprendono possesso della Ruhr (accordi di
Locarno). Questo fa partire la ripresa della Germania. Nel 1926 la Germania entra nelle società delle nazioni.
Nel giugno del ’29 c’è il Piano Joung che riduce l’entità delle riparazioni. Nel 1920 Wilson perde le elezioni,
vince Harding che è contrario alla Società delle Nazioni, che alla fine si crea ma senza USA e senza Russia. La
nuova politica USA è isolazionista. Le grandi compagnie aumentano il profitto tra 70/80%. 1920 negli USA
inizia il proibizionismo. Isolati dal resto del mondo, c’è una barriera all’immigrazione e un crescente
nazionalismo. Gli USA sono in crisi di sovrapproduzione, hanno bisogno di vendere sul mercato estero perché
il mercato interno non assorbisce più nulla. Però al di là dell’atlantico non hanno un cent. Siccome hanno
anche sovraprofitti, possono investire in Europa. Già iniziano a finanziare gli stati europei durante la guerra;
Francia, Inghilterra e Italia diventano debitori degli USA e cercano di cavare più soldi possibile dalla Germania
per ripagarli, la Germania però non ha più nulla: gli USA investono in Germania. Dentro gli USA, nel corso
20 degli anni ’20, un numero crescente di americani investe nelle industrie comprando azioni. Tutti sono convinti
che ci sia una crescita facile e illimitata. I prezzi delle azioni crescono. Molti acquirenti comprano azioni anche
se non hanno i soldi, facendosi prestare soldi. Gli agenti di borsa comprano azioni e le rivendono agli
acquirenti, comprando più di quello che si può permettere e facendosi prestare i soldi dalle banche. Nel ’29
scoppia la grande crisi c’è un’operazione della banca di Inghilterra che fa cambiare il tasso di sconto, la gente
inizia a vendere le azioni e più vendono più il valore scende. Le prime a crollare sono le banche (piccole e
frammentate), ovviamente sopravvive chi ha grandi capitali. Le grandi industrie devono diminuire
drasticamente la produzione. Questo ovviamente frena anche la ripresa della Germania, nel ’29/’30 c’è la
crisi e nel ’33 arriva Hitler. 30/11/16
[18] Bombardamenti sull’Italia
Milano viene molto bombardata durante la 2WW, fin dal ’40, anche se non quanto la Germania. Milano viene
considerata un importante obiettivo militare, essendo una