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STORIA DEL RAZZISMO
Sotto alla patina della Belle Epoque sta un insieme di tensioni e contraddizioni che
possono essere spiegate anche attraverso il tema del razzismo
Il razzismo per come si intende ora è essenzialmente qualcosa che sembra una novità
nell’800, ma in realtà non è per niente un fenomeno nuovo —> alla radice della civiltà
occidentale, alcune forme di tensione che ora chiameremmo razziale, erano già presenti:
contrapposizione Greci-Persiani che simboleggia una contrapposizione tra oriente e
occidente. L’asse di contrapposizione dell’antichità non è quello tra nord-sud a cui siamo
abituati noi, ma una contrapposizione tra oriente e occidente. Le contrapposizioni sono
dettate da linee di discorso sociale che stigmatizzano certe peculiarità delle une e delle
altre popolazioni: il mondo greco comincia a veicolare l’idea che a occidente la
popolazione sia bianca, profilo greco (il bello greco contrapposto a quello orientale),
uomini depilati.. tutte caratteristiche che vengono stigmatizzate come tratti caratteristici di
caratteristiche psicologiche e antropologiche di alcune società.
≠ a oriente c’è un tipo diverso di società (passiva, indolente, disponibile ad essere
sottomessa, che accetta passivamente le oppressioni) che viene stigmatizzato anche
attraverso tratti fisici, a questa società vengono attribuiti tratti di sottomissione, impotenza,
accettazione dell’oppressione
Anche i romani accettano questa idea —> idea di barbaros, associati ad una serie di
stigma: visti come incolti, sporchi, incivili.. I romani non sempre stigmatizzano in senso
negativo i barbari, soprattutto quelli più letterari
Es. Memorie di Adriano Adriano nelle sue memorie elogia la vita dei barbari, gente che
vive la vita davvero.
Es. Soprattutto davanti alla decadenza di Roma, la vera forza è vista altrove —> Tacito
trova la potenza nei Germani, sono forze guerriere nel momento in cui Roma non è più in
grado di tenere alto il proprio nome, ha perso la spinta, lo slancio vitale
Ci sono nazioni invece che hanno un senso di libertà e di identità molto più grande di
Roma, non si sono mischiati con legami in società diversi —>nasce l’idea che a Nord ci
siano popolazioni pure, che riescono a mantenersi pure!hanno un senso di libertà ed
identità molto più forte delle altre. la loro identità è intaccata
Questo è un pensiero che caratterizza la società francese 500/700: pensano che quelli
che si sono mischiati con i romani, cioè i Galli, hanno perso valore; quelli che conservano
invece la loro identità di originalità e forza interiore che li qualifica sono i Franchi e sono
considerati superiori, è su di loro che la società francese fa poi affidamento!si sganciano
dal passato di Roma. Il senso di identità di un popolo innerva tutto il percorso tra
illuminismo e romanticismo in cui le diverse aree di Europa pensano di avere un popolo
con una certa identità che rivendicano, le popolazioni del Nord si contrappongono a
Roma!miti delle popolazioni nordiche che hanno un senso di libertà, una forza tutta loro.
Romanticismo: le diverse aree di Europa pensano di appartenere a un popolo che ha una
certa identità, le nazioni soprattutto nordiche rivendicano la loro identità basandosi sui miti
delle società nordiche antiche, la loro identità sta nel loro passato
—> mito del Volk tedesco
Bisogna considerare il clima culturale dell’800: tutti questi temi identitari si muovono in un
tempo che è attraversato da Illuminismo e Romanticismo —> dentro un clima che viene
dall’Illuminismo, che ha sollevato il problema dell’identità lontane e passate con il
Romanticismo, nasce il Darwinismo.
Darwin dice che ci sono gruppi umani che competono per la sopravvivenza evolutiva,
alcuni gruppi sono più forti di altri e i più deboli soccombono: il tema dell’identità si sposa
con il tema della selezione evolutiva.
Il tema della razza nasce in una logica sostanzialmente illuminista: classificazione su base
razziale che viene fuori da una tendenza diffusa nel 700 alla tassonomia e alla
classificazione = il 700 per conoscere classifica, è un approccio empirico osservativo
Dentro a questo clima passa l’idea di connettere caratterizzazioni di tipo mentale a
classificazioni di tipo anatomico —> gli uomini non sono tutti uguali, si comincia a
diffondere l’idea che ci siano certi tipi umani con particolari caratteristiche: rilevazioni
antropomorfiche sul cranio (forma, aspetto, caratteristiche del cranio) con cui si
identificano i tipi umani a cui corrispondono determinati atteggiamenti, comportamenti.
L’Illuminismo viene prima di Darwin: fino a questo punto si tratta di una classificazione
scientifica, in assenza di una teoria evolutiva sull’uomo c’è una impossibilità di spiegare le
differenza razziali—> concezione per cui le razze devono essere specie diverse con origini
diverse
Darwin mette in crisi il poligenismo (specie diverse con origini diverse) e sostiene che le
razze vengano dalla stessa specie, ma si differenziano con il tempo
Si calcola che negli anni dopo il 1860 20 milioni di europei sono stati sottoposti a
misurazioni antropomorfe, si veniva misurati nel corso della propria esistenza.
Andreas Rezius, uno studiosi del 700, individua un criterio per la classificazione che deve
essere sintetica e sempilificata: sulla base delle misure delle caratteristiche del cranio
individua il tipo nordico (cranio allungato) e tipo mediterraneo (cranio schiacciato) —>inizia
la contrapposizione tra nord e sud. Sarebbe stata solo una classificazione se non fosse
esistito alle origini dell’Europa un mito basato sull’idea di un’invasione da sud che ha
portato un popolo di invasori che si sono installati nell’Europa nordica. Gli studi
antropologici hanno dimostrato di movimenti di popolazioni che vanno da nord verso sud.
—> il mito e la classificazione creano l’idea di una superiorità teutonica dei popoli nordici e
recupero di temi storici, i nordici si sono mantenuti puri e non si sono mischiati con altre
civiltà. Questa idea influenza i teorici razzisti del 900.
E’ la filologia dell’800 lo strumento che terrà insieme queste teorie che mettono insieme
mito e classificazione: si scopre il nesso di rapporto del sanscrito con le lingue europee =
si capisce che c’è un’origine linguistica comune di molte lingue —>es. radice
indogermanica. Nasce all’inizio del 18esimo secolo l’idea di un antenato comune a tutti i
popolo d’europa!Urvolk = popolo ariano originario indoeuropeo che migra nella preistoria
dall’india settentrionale, scende in Europa dal nord per popolarla e conquistarla —> la
filologia mostra che c’è una radice comune che ha a che fare con il nesso tra europa e
asia: parte di questo popolo si mantiene puro, un’altra parte si mischia con altre
popolazioni. Il popolo ariano è tenuto a battesimo in questa logica da friedrich leisen.
Il mito di questo tipo è ben visto dal Romanticismo, soprattutto dai romantici tedeschi
(Renan) che hanno in mente di separare le proprie origini o le origicni etnico culturali
dell’europa dalla tradizione giudaico-cristiana e dall’autorità della Bibbia —> riforma
luterana che vuole sganciarsi dalla cultura papista romana!mito della popolazione
nordica, germanica!tema della pervasività del popolo ebraico avente un ruolo nella
creazione del meticcio!la tradizione ebraico-giudaica porta a mischiarsi, uno dei temi di
questa faccenda è la diaspora ebraica che porta gli ebrei dappertutto (nel mondo
germanico ci sono comunità ebraiche enormi ma i germani vogliono slanciarsi da questa
logica)
Renan è uno dei primi a studiare storicamente la figura storica di Gesù: Gesù non ci viene
rappresentato come un medio-orientale anche se in realtà è palestinese, viene
rappresentato dal romanticismo tedesco con un’immagine molto nordica, altrimenti non è
più la loro radice.
I romantici tedeschi spostano il baricentro della loro origine verso nord, si staccano dalla
cultura giudaico-cristiana —> tutti i popoli europei sono ariani, ma alcuni sono meno ariani
degli altri perché sono frutto di unioni promiscue.
In questa logica si guarda all’ebreo come un vero e proprio tipo rappresentativo spirituale,
non solo fisico, ma anche dentro, sono materialisti, legalisti, attaccati al denaro, alla
realtà! fondamentale per capire totalitarismo, il fascismo e il nazismo. Abbiamo perso
l’ideologia della destra: qui nasce la destra che no non chiamiamo destra, mondo
materialista, legato alle cose, all’avarizia e poi c’è il mondo degli ariani, spirituale, creativi,
che seguono lo slancio creativo, il senso di libertà, la sfida della storia, la volontà di
conquista, essere protagonisti del loro tempo. I germani così come erano gli antenati delle
libertà costituzionali (magna carta) erano anche la più pura delle razze anche se il termine
germano era vago: chi erano i germani? I franchi? Ma come distinguerli dai galli?
L’antisemitismo sorge un po' ovunque in Europa, non nasce con il Nazismo e nasce in
tutta europa con una posizione sostanzialmente condivisa, certo più si scende a sud meno
questa cosa è fondata e credibile:
è il riflesso di un nazionalismo esagerato che si riflette contro l’Ebreo che non ha una
• nazione, che è la perfetta incarnazione del contrario di quello che il romanticismo ha in
mente per il suo popolo
forma di opposizione di retorica anticapitalista, perché il modello dell’Ebreo è il capitale,
• è quello che si attacca al denaro, accumula soldi.. nelle nazioni nordiche non ci si basa
su questo, ma sullo slancio vitale, sulla pulsione essenziale. C’è una sfida nella storia
che certi popoli sanno cogliere.
Darwin dentro questa logica funziona, nel darwinismo c’è una popolazione che ha davanti
la sfida di sopravvivere e se sarà in grado di adattarsi all’ambiente, plasmare il mondo
attorno sé a proprio uso e consumo sopravviverà altrimenti sopravviveranno gli altri! es
hitler alla fine dei suoi giorni dirà “è giusto cosi, non siamo stati bravi, i tedeschi hanno
tradito e non sono stati all’altezza della storia e se non lo sono stati la storia li cancella, gli
altri popoli vincono, prevarranno i russi”.
Cosa deriva dal razzismo?
Eugenetica = nome coniato da Francis Dalton (genero di darwin), è il fatto di intervenire
sulla genetica con propositi di