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L’abolizione effettiva della schiavitù rappresenterebbe un disastro per la Mauritania in almeno
quattro sensi:
- le caste superiori dei mori bianchi che hanno il controllo del paese e del suo governo
possiedono gli schiavi, quindi qualsiasi proposta di abolizione della schiavitù significa
attaccare l’economia stessa dello stato; qualora la schiavitù dovesse essere abolita
davvero, a collassare sarebbe lo stato intero
- la liberazione degli schiavi potrebbe portare ad una coalizione tra schiavi liberati e
afromauri ( i quali rappresentano l’opposizione al governo)
- non ci sarebbero terre da distribuire agli schiavi liberati
- agli occhi del mondo la schiavitù esiste ed è un problema, dunque molte organizzazioni
insistono nel voler dimostrare l’esistenza della schiavitù in Mauritania: per occultare ciò, il
governo ha allestito due organizzazioni per i diritti umani (il “Comitato nazionale per la lotta
contro le vestigia della schiavitù” e l’ “Iniziativa per l’appoggio alle attività del presidente”)
che le Nazioni Unite e gli altri paesi stranieri prendono per buone a causa del
fondamentalismo islamico
La schiavitù maura è una schiavitù di vecchio tipo trasportata nel presente. Poiché si tratta di una
schiavitù tradizionale, essa presenta dei problemi particolari che non troviamo nella nuova
schiavitù.
4. BRASILE
Le cause della schiavitù in Brasile sono da ricercare nel caos sociale dovuto alla distruzione delle
foreste pluviali e del restante entroterra → a causa di questo infatti la popolazione autoctona
perde la propria terra ed è così esposta al rischio della schiavitù.
I portoghesi usavano come schiavi i nativi indiani e gli africani, che venivano trasportati in Brasile a
migliaia: questo accade dall’inizio della colonizzazione fino al XIX secolo circa → nel 1888 il
Brasile fu l’ultimo paese delle Americhe ad abolire la schiavitù.
Negli anni ‘60 e ‘70 del ‘900 il Brasile ha vissuto un boom economico (ridotta mortalità infantile +
immigrazione) che ha fatto esplodere la popolazione: le città sono cresciute (e si sono
congestionate) ma dalle campagna affluiva più gente di quanta le nuove industrie fossero in grado
di accogliere → le sacche di povertà si fanno profonde e nelle grandi città nascono le FAVELAS
governate dai signori della malavita.
Oggi il Brasile è uno dei paesi che soffre delle più grandi disparità della terra.
Corruzione delle istituzioni pubbliche → fattore fondamentale, favorisce sia la schiavitù che la
distruzione dell’ambiente.
Territorio a NORD di Rio → area di ricchi depositi minerari che oggi è diventata un centro di
produzione di grandi quantitativi di ferro e acciaio. Per fare l’acciaio occorre il carbone → il carbone
è prodotto dagli schiavi.
Quando nelle grandi città si presentano gli uomini del reclutamento (chiamati “gatos”) per lavorare
in questi centri, le persone sull’orlo della fame accettano → i gatos sono figure fondamentali nel
processo che porta alla schiavitù.
Nei campi di carbone (o fornaci) i gatos hanno il controllo assoluto dei lavoratori e possono usare
la violenza quando vogliono → i lavoratori sono continuamente tenuti tra la speranza del lavoro e
dei soldi e il terrore.
Anche questo è un esempio di schiavitù usa e getta → i lavoratori del carbone non sono
lavoratori a vita (la loro permanenza dei campi è più breve di quella di una donna thailandese in un
bordello) e sostanzialmente per due ragioni:
- un campo di carbone ha una vita media di due o tre anni prima che la foresta che lo
circonda si esaurisca
- gli stessi lavoratori sia ammalano dopo pochi mesi di lavoro
Come funziona una fornace di carbone: le fornaci da carbone sono cupole rotonde di fango e
mattoni alte circa 2 metri e larghe 3. Attraverso un’unica porta, gli operai la stipano completamente
di legna, che viene accatastata fitta e fino al soffitto. Una volta finito, si sigilla la porta con mattoni e
fango e si accende il fuoco. La combustione dura due-tre giorni e gli operai devono monitorare
costantemente la fornace perché sia sempre alla giusta temperatura. Quando la combustione è
completata, si lascia raffreddare la fornace e infine si estrae il carbone.
In una parte del Brasile già molto calda e umida, la presenza di campi con circa 30 fornaci diventa
un inferno rovente, dove gli operai oltre a non avere aria e a respirare carbone, sono esposti a
bruciature, colpi di calore e disidratazione. Inoltre, tutto intorno alla fornace il bosco e il sottobosco
continuano ad essere abbattuti e bruciati per trasformare la legna in carbone. Questo costringe la
foresta a ritirarsi sempre di più.
Gli uomini che lavorano nei campi di carbone sono troppo isolati e analfabeti per rendersi conto
della trappola in cui sono caduti → di tanto in tanto i gatos pagano qualche operaio (seppur in forte
ritardo e meno di quanto era stato pattuito), quindi la possibilità di essere pagati inchioda questi
uomini al lavoro.
Tuttavia, non tutti i gatos sono degli schiavisti → in realtà essi sono dei subappaltatori che
rispondono alle grandi compagnie che possiedono terra e legna. La disoccupazione è alta e lo
stesso discorso vale per i gatos, che sono spremuti dai loro padroni. Essi vengono pagati sulla
base di quanto riescono a produrre e, per rimanere nel business del carbone, il gato deve
imbrogliare e ridurre in schiavitù i suoi dipendenti.
Queste società riescono a difendersi da ogni accusa di schiavismo organizzando il lavoro
attraverso una catena di subappalti → se le organizzazioni per i diritti umani scoprono e
denunciano casi di schiavismo, le imprese semplicemente esprimono il loro orrore e licenziano i
gatos che si sono resi colpevoli di quel crimine → in questo modo la situazione può andare avanti
senza cambiare mai poiché legalmente occultata.
Questo è un esempio perfetto di nuova schiavitù → senza volto, temporanea e ad altissimo
rendimento.
5. PAKISTAN
Tutte le famiglie che lavorano nel settore della produzione di mattoni sono vincolate a un debito
contratto nei confronti del padrone della fornace → anche i bambini sono un segmento importante
nella forza-lavoro, le famiglie spesso hanno bisogno del loro contributo per estinguere il debito, che
comunque rischia di non estinguersi mai → l’obbligo di restituzione di una data somma di denaro
spesso passa da una generazione all’altra (questo è un fattore chiave del tipo di servitù detta “da
debito”).
In Pakistan per avviare una fornace NON occorre un grosso capitale, il business è aperto a
chiunque abbia dei risparmi → questa è una della ragioni per cui esistono nel paese moltissime
fornaci per la lavorazione dei mattoni. Le fornaci sono fatte dello stesso materiale che producono,
cioè i mattoni, che vengono fatti direttamente con la terra. La fornace per la produzione di mattoni
è un’impresa colossale rispetto ai piccoli forni costruiti in Brasile per il carbone → enormi strutture
a nido d’ape che bruciano anche per 4-5 mesi.
La manodopera per le fornaci è cresciuta via via che aumentava la domanda di mattoni, dalla fine
della II Guerra Mondiale in poi → prima dell’indipendenza del Pakistan molti lavoratori delle fornaci
erano braccianti agricoli legati alla terra.
La prima generazione di lavoratori di mattoni venne attinta quasi interamente dalle schiere di
contadini che erano stati costretti a lasciare la loro terra → oggi i loro i figli e i loro nipoti ne
ereditano spesso il lavoro e il debito che ad esso li incatena.
Queste famiglie vivono accanto alle fornaci, dentro edifici lunghi e stretti.
Nelle fornaci esistono due tipi di manager:
- MUNSHI, il manager capo che risponde direttamente al proprietario della fornaci;
- JAMADAR, che sono i capi delle diverse squadre di lavoro.
In molte fornaci il jamadar è un appaltatore indipendente che recluta le famiglie e che riceve un
compenso in base al volume di mattoni che esse producono. Spesso adescano le famiglie con la
promessa di una buona paga e si adopera con il munshi a costruire la gabbia della servitù da
debito → questa in Pakistan è chiamata “sistema peshgi”
Nel sistema delle fornaci c’è anche la possibilità di vendere le famiglie, inoltre i matrimoni
dipendono dal consenso del padrone. Se un operaio muore o scappa, la moglie da sola non ce la
farà mai a ripagare l’intero debito da sola. Un altro fattore terribile è il trattamento sessista riservato
alle donne
la società pakistana infatti tende a collocare le donne in due categorie: le donne che l’uomo
↘
rispetta e protegge (appartenenti di solito al suo stesso gruppo familiare) e tutte le altre che
possono essere aggredite o violate appena si presenta l’occasione. Per le donne che
appartengono ad una minoranza etnica o ad una religione minoritaria il rischio di essere aggredite
è altissimo.
Esiste un’importante divisione sociale tra le famiglie ricche che si possono permettere di tenere le
donne chiuse in casa e quelle prive di mezzi che sono costrette a farle lavorare. Essere in uno
stato di privazione economica o sociale significa così per le donne essere esposte alle violenze
sessuali e queste violenze hanno quasi sempre come conseguenze liti sanguinose capaci di
decimare le famiglie, questo perché si è in un mondo maschilista con i suoi codici d’onore → in
Pakistan la vergogna è peggio della fame.
Come nasce il SISTEMA PESHGI: ha migliaia di anni e ha origine nel rapporto feudale fra
proprietari terrieri e contadini → nel corso del tempo si è trasformato in schiavitù a causa del
denaro anticipato dal padrone al lavoratore, ma nasce come sistema onesto
→ come funzionerebbe se applicato in maniera corretta: una famiglia che ha perso il diritto di
lavorare la sua terra per qualsiasi motivo, si rivolge alla fornace. Se il padrone la accetta, darà loro
un anticipo in denaro che consentirà alla famiglia di sistemarsi nell’abitazione messa a loro
disposizione e di procurarsi attrezzi e cibo. Da questo momento la famiglia è tenuta a lavorare per
il padrone fino all’estinzione del debito.
→ come diventa schiavitù: siccome non esiste salario e il debito viene calcolato in base al numero
di pezzi prodotti, i manager possono manipolare disonestamente il debito e il calcolo dei pezzi in
modo da tenere una famiglia in stato di perenne debito (e lo possono fare perché quasi tutte le
famiglie non hanno istruzione).
Sul debito delle famiglie non grava nessun interesse poiché il P