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SINCRONICITA’ VS SINCRONISMO
Coincidenza temporale di due eventi non legati da rapporto Semplice
causale e che hanno uno stesso contenuto contemporaneità
di eventi
significativo
Simultaneità di un certo stato psichico con uno o più eventi esterni che paiono paralleli
e significativi della condizione momentaneamente soggettiva e, in certi casi, anche
viceversa. Gli eventi sincronistici si basano sulla contemporaneità di due stati psichici
diversi: lo stato normale/probabile (spiegabile in senso causale), e lo stato non
deducibile tramite questo principio, ovvero l’evento critico. Questa contemporaneità dei
due stati può essere verificata solo a posteriori.
Un contenuto inatteso in relazione immediata o mediata cpn un evento esterno
oggettivo coincide con lo stato psichico abituale: questo è quello che Jung chiama
sincronicità.
Gli stati emotivi sono fondamentali perché causano abbassamenti del livello mentale,
favorendo il raggiungimento della superficie da parte dell’inconscio (restringimento coscienza,
rafforzamento inconscio) e la sottomissione del conscio a impulsi, archetipi, percezioni
subliminari e pure immagini mnestiche dimenticate (inconscio collettivo: “presenza” a priori
svincolata da ogni base causale; sono immagini in relazione significativa con eventi obbiettivi
che non hanno con esse rapporti causali identificabili): lo scarabeo è una rappresentazione del
sogno o di uno stato già presente a livello inconscio del paziente; l’angoscia per la morte del
marito era già esistente, viene risvegliata dalla visione degli uccelli.
Esiste una conoscenza a priori non spiegabile con argomenti causali di una situazione che
non poteva essere nota in quel determinato momento. Il fenomeno della sincronicità è quindi
la risultante di due fattori:
• Un’immagine inconscia si presenta direttamente o indirettamente alla coscienza come
sogno, idea improvvisa o presentimento
• Un dato di fatto obbiettivo corrisponde e coincide con questo contenuto
Le rappresentazioni coincidenti prendono mossa dall’inconscio e appartengono quindi a quelle
idee che sono indipendenti da noi, sono “causate da Dio e non sorgono dal proprio pensiero”.
(La sincronicità era già stata in un certo senso studiata da Avicenna e Alberto Magno, che
avevano riconosciuto l’importanza dell’affetto).
Come dimostrare l’esistenza della sincronicità?
Metodi intuitivi (metodi mantici) che procedono dal fattore psichico e presuppongono come
ovvia la realtà della sincronicità (es. l’ I Ching, percepire un fatto singolo come parte del tutto,
nell’antitesi Yang e Yin: analogia stato psichico e fisico).
Oriente: 64 interpretazioni di combinazioni Yang e Yin; principio triadico
Occidente: principio tetradico, che forma esagramma con sedici quaterne di numeri pari e
dispari. Dodici di questi numeri vengono disposti secondo regole precise nelle “case”
astrologich. in entrambe si verificano coincidenze significative.
È partendo da questi presupposti che Jung prende in considerazione l’astrologia: fin dai
tempi più antichi pianeti, case, segni zodiacali, aspetti hanno significati costanti su cui può
basarsi l’interpretazione di una situazione di fatto. La corrispondenza astrologica, alchimista e
mitologica è antichissima, soprattutto nello studio dei rapporti coniugali. Relazione
sincronicità-numero: i numeri son stati usati dai tempi remoti collegati alle coincidenze,
esistono numeri sacri (i più frequenti dall’1 al 4) o numeri a cui sono legati significati particolari.
Le caratteristiche in comune tra s. e numeri: numinosità e mistero. I numeri sono intesi come
generatori di ordine all’interno del caso, forze ordinatrici; derivano per questo dall’inconscio,
sono suoi prodotti spontanei.
2. UN ESPERIMENTO ASTROLOGICO
Esistono delle corrispondenze tra la vita umano e l’astrologia, ad esempio nella scelta del
coniuge o nel livello di mortalità osservando le macchie solari. È già stato provato che
l’astrologia può avere effetti dal punto di vista fisiologico sull’uomo, Jung ipotizza che essa
possa avere anche effetti a livello psicologico. Non ci sono però ancora prove sufficienti per
sostenere questa tesi.
! Questi possono essere non considerati effetti della sincronicità, ma effetti dovuti ad
una causa. Jung prende in considerazione i rapporti tra coniugi (483 matrimoni),
analizzando, ad esempio, sole e luna in opposizione e congiunzione. I risultati restano però
nella media della probabilità, dando poche speranze di ottenere in un prossimo futuro dei
risultati favorevoli a questo legame, anche se proprio nelle relazione che da sempre sono state
messe in rilievo dalla tradizione astrologica si sono verificate combinazione quasi improbabili.
Tenendo conto anche dell’interesse e dell’aspettativa di Rhine che possono influenzare (Jung
e la sua collaboratrice lavoravano da anni a queste ricerche ed erano desiderosi di giungere a
determinati risultati), questo è secondo Jung un evento sincronistico; si è verificata una
combinazione casuale non solo praticamente ma anche teoricamente improbabile, che
coincide in maniera impressionante con l’aspettativa tradizionale astrologica. Il fatto che
una coincidenza del genere si verifichi è di per sé così improbabile e quindi così incredibile
che nessuno oserebbe prevederlo. In generale, si riproduce sempre casualmente il
risultato che si è verificato più frequentemente nella storia. Non è comunque dimostrabile
scientificamente che si tratti di qualcosa di più di un caso. Tutti i metodi mantici sono legati
all’affettività e riescono a far giungere in superficie l’inconscio (collettivo) e gli archetipi che vi
sono contenuti. Ricordiamo che nell’inconscio la conoscenza si trova sotto forma di continuum
spazio-temporale (qui spazio e tempo sono relativi). Da qui nasce la capacità di percepire dati
o eventi paralleli. Il termine ultimo di comparazione della sincronicità è il senso.
Nella tradizione questo fenomeno è stato spiegato in due modi: causalità magica (tipica dei
primitivi) o misteriosa corrispondenza di eventi naturali, legame significativo tra loro (tipica
della filosofia, quella secondo Jung più adeguata).
3. I PRECURSORI DELL’IDEA DI SINCRONICITÀ
Senso: criterio fondamentale della sincronicità che tuttavia si sottrae alla conoscenza umana;
bisogna comunque tener conto che l’atteggiamento intellettuale dell’occidente è diverso
da quello orientale, anche se dal punto di vista dell’alchimia e dell’astrologia non
esistono differenze.
Tao della cultura cinese è stato tradotto come “senso”, Richard Wilhelm (da Lao Tze definito
“nulla”; non compare nella realtà, è solo principio ordinatore): se in occid. Il principio della
realtà è la causalità, in oriente il principio è il senso (modo diverso di interpretare la realtà).
Secondo la tradizione cinese è possibile una conoscenza del mondo perché essendo il senso
un principio razionale, allora ogni cosa nel mondo nasconde un qualcosa di razionale. La
concezione taoistica si presenta come totalità.
• FILONE: l’uomo è un microcosmo, una piccolissima parte e fine della creazione; egli contiene il tutto
• TEOFRASTO: legame sensoriale o sovra sensoriale tramite la divinità
• PLOTINO: anime che nascono da un’anima universale
• PICO DELLA MIRANDOLA: nelle cose c’è unità; è grazie all’unità che una creatura viene unita alle
altre e infine tutte le parti del mondo formano un solo mondo. Mondo: unico essere, un Dio visibile.
Non c’è causalità, tutto è in relazione a Dio; l’uomo e un microcosmo
• AGRIPPA: tutto è in tutto, ma a seconda della natura degli esseri o delle cose che accolgono.
L’anima del mondo è uno spirito che penetra in tutte le cose; le cose in cui questo spirito è
particolarmente possente hanno tendenza a generare qualcosa di simile a sé coincidenze
significative
• KEPLERO: il nostro mondo è legato ad un mondo superiore e anche le sue forze sono governate
dall’alto; la sincronicità astrologica ha sede non nei pianeti ma nella terra, non nella materia ma
nell’anima telluris. Questa sincronicità viene percepita dall’inconscio
• LEIBNIZ: esistenza di un’armonia prestabilita, ovvero di una sincronicità tra eventi fisici e psichici
(parallelismo psicofisico). Dio è l’autore di questo ordinamento; non solo l’uomo è un microcosmo,
ma ogni singola parte/elemento (monadi) racchiudono il tutto. Le anime sono le monadi dei corpi
viventi, che agiscono secondo principi diversi rispetto ai corpi. Esse agiscono secondo le leggi delle
cause finali, appetizioni, fini, mezzi. La percezione è un processo inconscio, che consente alla
monade di rappresentare le cose esteriori. Principio di sincronicità: contemporaneità eventi interiori
ed esteriori
Nell’antichità, dunque, accanto al principio di causalità c’era quello di corrispondenza. È solo nel XIX secolo,
con l’ascesa delle scienze naturali, che questo concetto è completamente andato perduto.
La sincronicità presuppone un senso a priori in rapporto alla coscienza umana, senso che
sembra esistere all’esterno dell’uomo (ipotesi già avanzata da Platone o dalla matematica
antica). È stato un argomento dimenticato nel tempo a causa della sua poca pertinenza con
l’ambito materiale, per concentrarsi sull’ambito psicologico, e quindi più astratto.
4. CONCLUSIONI
Esistono quindi processi psichici in uno stato inconscio? Jung porta l’esempio di pazienti
che in seguito a traumi vengono ricoverati in ospedale in stato di svenimento, ma nonostante
ciò riescono a ricordare tutto quello che è avvenuto durante la loro momentanea “assenza
cosciente”. Come si possono ricordare dettagli di un lasso di tempo in cui ci si trovava in stato
incosciente e per lo più con gli occhi chiusi? Durante questi fenomeni, il paziente si sente
levitare dal suo corpo: sarebbe, secondo alcuni, la separazione della coscienza dal corpo.
Dipend
e tutto da cause organiche o si tratta di sincronicità?
Il fenomeno sincronistico si presente relativo come spazio e tempo: non presenta un carattere
di regolarità generale e facilmente dimostrabile, esso si dimostra valido solo in certe
condizioni. Mentre la causalità si occupa della macrofisica, la sincronicità si occupa della