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E SVUOTATO DA OGNI COMUNICAZIONE CON IL MONDO, UN VERO E PROPRIO

SMARRIMENTO ESISTENZIALE.

Sia l’angoscia come esperienza psicopatologica che l’angoscia come esperienza antropologia

portano al franare delle speranze

Malinconia: concetto che presuppone chiusura di tempo e spazio;

VERSUS

Speranza: concetto che presuppone apertura al tempo e allo spazio futuri, che non ci sono

ancora ma in cui si spera. La speranza si contrappone quindi alla disperazione. Per quanto

riguarda la speranza, ecco la tematizzazione di Gabriel Marcel: ESPOIR, cioè speranza

contingente e quotidiana, la speranza determinata verso un oggetto e un elemento ben

preciso; ESPERANCE, cioè speranza assoluta e fondamentale, intesa come categoria

esistenziale che si manifesta quando svaniscono le precedenti; è una speranza indefinita, al

di là di ogni speranza precisa e concreta. Mentre nelle malattie somatiche sparisce l’espoir,

nella malinconia si verifica la cancellazione di ogni tipo di speranza, recuperata solo con

l’attenuarsi del disagio.

L’ENIGMA DEL CORPO

Il corpo riflette la condizione umana del soggetto sottratto alla comunicazione con il mondo e con

gli altri. In filosofia, dibattito sulla scissione anima corpo, vita psichica-vita somatica. Ad esempio:

PLATONE l’anima conosce le idee, il corpo no, non può giungere alla conoscenza. L’anima e il

corpo sono due regioni estranee l’una all’altra

CARTESIO cosa pensante, sottratta ad ogni influenza sul corpo, contro cosa estesa, sottoposta alle

leggi fisiche della natura

FILOSOFIA FENOMENOLOGICA: RIVALUTAZIONE DEL SENSO DE CORPO COSIFICATO

DELLA NATURA (KORPER) MA ANCHE DEL CORPO SOGGETTO (LEIB), IL CORPO

CIOE’ VIVENTE E INTENZIONALE: Il corpo non è solo korper, oggetto fisico, ma anche leib,

cioè esistenza nel mondo. Quest’ultimo non può vivere se non nel confronto dialettico con il

mondo: esso non è solo nel mondo, ma abita il mondo; è cioè alla base della

INTERSOGGETTIVITA’.

Nell’intersoggettività il corpo si apre all’altro, non solo con la parola, ma anche con il gesto, cioè

mediante la significanza del corpo. La fenomenologia attribuisce una diversa decifrazione al senso

del corpo, senso che non può essere afferrato se non nell’intreccio di legami e rimandi tra mondo e

corpo. Avviene così una vera e propria rivisitazione del concetto psichiatrico e psicologico del

corpo come semplice somatologia. L’UOMO E’ SEMPRE CORPO, VIVE CORPORALMENTE,

PARLA E SI ESPRIME ATTRAVERSO ESSEO.

È QUINDI NECESSARIO UNO SGUARDO RIVOLTO ANCHE VERSO L’INTERNO, NEI

CONFRONTI DI QUEL CORPO CHE SI SOTTRAE AL DIALOGO E AL MONDO:

CONFRONTARSI CON LE REALTA’ CLINICHE SENZA CONSIDERARE IL CORPO

SINGIFICA CANCELLARE ELEMENTI ESSENZIALI DEL DISCORSO E NON VEDERE

IN ESSE LA TRAGEDIA DELL’IMPOSSIBILITA’ ALLA TRASCENDENZA E

INTENZIONALITA’ CHE IL CORPO ESPRIME.

L’esistenza depressiva si accompagna SEMPRE alla metamorfosi profonda e irraggiungibile del

corpo. Borgna riporta alcuni esempi:

Paola descrive il proprio corpo come un peso insopportabile con la quale non si riconosce,

- vissuto come vuoto e in solitudine, desidera la sua scomparsa: lacerazione corpo-mondo

Anna si descrive non come un essere umano, ma come un accumulo di carne ed ossa; non si

- sente né viva né morta.

Nella crisi del corpo si manifesta quindi la crisi del Mondo e della comunicazione con il

mondo. (anche il dialogo col paziente, di conseguenza, non può esser solo corpo, ma anche

comunicazione col corpo – gesti, sguardi…)

LA SOLITUDINE AUTISTICA

AUTISMO: perdita del contatto con il mondo della realtà umana e cosale, cioè solitudine come

situazione esistenziale (esperienza di rinuncia) e isolamento come situazione psicopatologica

(esperienza di perdita) -> autismo come disfatta di ogni relazione e intersoggetività

AUTISMO COME SINTOMO SCHIZOFRENICO: presenza di distacco dalla realtà e di una

predominanza relativa o assoluta di vita interiore. Autismo presente non solo nella schizofrenia.

Autismo come sintomo secondario della schizofrenia, come dissolvenza e frantumazione delle

associazioni. L’autismo diventa metafora del modo di vivere: inteso NELLA SUA DIMENSIONE

ANTROPOLOGIA E NON SOLO SINTOMATOLOGICA (Minkowski lo classifica come sintomo

primario)

AUTISMO COME SINTOMO DEPRESSIVO: difficoltà del paziente a svolgere un colloquio

interpersonale, a causa del perdersi nell’inconoscibilità e nella solitudine. È più radicale che nella

schizofrenia seconda Borgna: destrutturazione del dialogo, da cui i pazienti fuggono poiché vissuto

come pressione. L’esito è l’allontanamento e perdita del mondo con cancellazione di ogni tipo di

intersoggettività e intenzionalità.

L’autismo come fenomeno non può non esser descritto se non tramite il metodo fenomenologico,

per entrare nella quotidianità delle esperienze e superare pregiudizi e teorie, cosa che non può esser

colta con la psichiatria sintomatologica: il paziente non deve esser più considerato come

OGGETTO, ma come SOGGETTO INTENZIONALE: nasce quindi la necessità di spostare l’asse

della conoscenza da razionale a INTUITIVO - > proposta di PSICHIATRIA INTUITIVA E

FENOMENOLOGICA, al di là delle categorie e del sintomo, orientata alla comprensione del

fenomeno, al confronto dialogico ed empatico tra soggettività.

Il DELIRIO SCHIZOFRENICO( contenuti mutevoli sulla scia di diverse storie di vita) è diverso

dal DELIRIO DEPRESSIVO (contenuti costanti, come senso di colpa, timore, condanna morale…)

Esiste una continua influenza tra AUTISMO E DELIRIO: è l’ autismo a separare Io/Mondo; è il

delirio ad alimentare le angosce umane. Il delirio, quindi, radicalizza la separazione Io – Mondo. Il

delirio malinconico è solitamente: COLPA DELIRANTE, IPOCONDRIA, DISSOLVENZA.

Se la psichiatria con il suo modello sintomatologico etichetta l’autismo come sintomo e quindi

come indice/indicatore della presenza di malattia, il modello fenomenologico legge l’autismo come

STIMMUNG, come stato d’animo che può sconfinare in WAHNSTIMMUNG (stato d’animo

delirante)

AI CONFINI INSONDABILI DELLA MALINCONIA

3.

LA LEGGEREZZA SFIBRATA DELLA MANIA

Depressioni endogene:

Unipolari: episodi depressivi (SOLO depressivi) che si succedono a distanza variabile di

- tempo e si esauriscono dopo una fiammata iniziale

BIPOLARI: EPISODI NON SOLO DEPRESSIVI MA ANCHE MANIACALI CHE SI

- ALTERNANO, IN SEQUENZE DIVERSE, NEL CORSO DEL TEMPO

MANIA: stimmung maniacale, dis-inibizione, spinta frenetica e febbrile al movimento, in cui

passato e futuro sembrano dissolversi a favore del presente qui-ed-ora. Non c’è coscienza di

malattia a differenza che nella malinconia. Ciò non consente un contatto significativo col

paziente.

È necessario in questi casi indagare la SOGGETTIVITA’ per ricostruire il senso dei suoi conflitti e

della sua interiorità:

Quando la mania viene diagnosticata: sensazione di benessere, il paziente percepisce ogni

- cosa come alla sua portata, come superabile; stimmung euforica, ininterrotta attività

Perdita di continuità e aggregazione del pensiero travolta da impressioni e sensazioni

- dilatate, in una perdita del filo del discorso (che viene trascinato da stimoli uditivi, sonori,

tattili..)

Conclusione dell’esperienza maniacale: ricordo spesso nostalgico , in alcuni casi come

- ricordo di un’esperienza positiva

FENOMENOLOGIA SOGGETTIVA: è seconda Borgna fondamentale immedesimarsi nella

soggettività del paziente e rivivere nelle proprie soggettività quelli che sono i vissuti del soggetto di

fronte a noi. Nella mania la comunicazione è solo apparente: sembrano rispondere attivamente e

volentieri, ma in realtà è solo apparenza: manca serietà, i discorsi sono spesso superficiali e

frantumati: il maniaco vive in un altro mondo-> MONDO: gli oggetti perdono peso, a favore di una

preponderanza per stimoli quali suoni, profumi, colori…; REALTA’ PERSONALE: riconoscono e

sono aperti al dialogo con l’esterno, ma non ammettono la loro situazione, e quindi ogni ostacolo (o

ogni persona che l può rappresentare) diventa fonte di eccitazione e movimento, spesso quindi

aggressività.

A differenza della malinconia, il maniaco presenta una frammentazione del linguaggio (telegrafico,

per associazione si suoni e immagini, non per logica)-> E’ NECESSARIA NON SOLO UNA

COMPRENSIONE LINGUISTICA, MA ANCHE PSICOLOGICA E ANTROPOLOGICA DEL

SOGGETTO.

Dilatazioni maniacali:

SPAZIO: vissuto come ristretto e oppressivo, fonte di continue sollecitazioni; non ci sono limiti per

il corpo e per il movimento (spazio infinito=movimenti infiniti). Modificazione anche dell’ambiente

geometrico: partecipazione emozionale ad ogni elemento dello spazio, che spesso acquista quindi

significazioni diverse e del tutto soggettive.

TEMPO: tempo veloce, precipitante, costituito al momento nel presente. Dissolvenza di passato e

futuro

La fenomenologia cerca di indagare il permanere del senso e del significa celato dietro a queste

depressioni bipolari:

NON BISOGNA CONSIDERARE IL PENSIERO E LE PAROLE MANIACALI COME UN

AMMASSO DI MACERIE, MA COME UNO STILE DI VITA CARATTERIZZATO DAL

GIOCARE CON I PROPRI PENSIERI, RECUPERANDO DUNQUE IL SENSO

DELL’ESISTENZA DEL PAZIENTE (BINSWANGER)

L’ORA CHE NON HA PIU’ SORELLE

Alla malinconia si collegano le ambiguità della condizione umana: angoscia, disperazione, morte,

spazio/tempo…

Esistono due tipi di morte secondo Borgna:

MORTE POSSIBILE: volontaria, o comunque come alternativa concreta per il paziente. E’

- preceduta dalla morte interiore; l’attesa e la possibilità della morte è intesa come attesa della

vita, di una possibile rinascita. Il suicidio è visto come una fine consolatoria, come

l’elemento che può porre fine al dolore

MORTE IMPOSSIBILE: vissuta come esperienza a cui non si può arrivare. Il paziente è

- talmente svuotato e lacerato che si percepisce quasi immortale, sottratto alla possibilità della

pace nella morte; a volte addirittura non vede speranza nella morte perché si sente già morto

interiormente, non vede niente di peggiore alla situazione in cui verte. Questa tipologia di

morte è la peggiore, perché il paziente prova maggiore angoscia a causa di una morte

lontana e impossibile, una forzatura alla sopravvivenza nella situazione in cui si trova, una

disperazione interminabile. Il corpo è talmente svuotato che la morte non può colpirli. A tal

proposito Borgna richiama la storia del caccia

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
11 pagine
7 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/01 Filosofia teoretica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher desidesi92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Ermeneutica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Giannetto Enrico.