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Le truppe provengono dal vassallaggio: giuramento di fedeltà del al re/signore che
concede delle terre ecclesiastiche (infeudazioni) ai sudditi/vassalli (uomini liberi, NON i
chierici) che in cambio deve prestare il servizio militare. Ci sono 2 tipi di vassallaggio:
• Vassalli del re: unità leggere con servizio armato.
• Vassalli dei conti: esercito SOLO nelle regioni prossime alle operazioni.
3. principi, signori e cavalieri (X – XI secolo)
Morte di Calo Magno formazione di entità politiche autonome (principati territoriali
tempo dei principati) divisione dell’impero e declino del potere centrale.
Castelli = segni del potere pubblico e luoghi di rifugio per le popolazioni locali dalle
invasioni dei Saraceni, dei Normanni e degli Ungari che portano la formazione dei
principati (unità politiche).
L’incastellamento ha provocato una doppia frattura:
• Separa chi esercita il banno (rustici, liberi) da chi ne è sottomesso (milites, NON
liberi).
• Separa i detentori delle fortezze (domini) da coloro che li servono (milites).
Contee = nuovi centri di potere all’intero dei principati con conseguente indebolimento
del potere regio; con queste si ha la trasformazione dei principati da unità
amministrative a unità politiche da cui poi il vassallaggio si convertirà in feudalesimo.
Signore = autorità pubblica delegata che esercita in modo autonomo. Il cristiano deve
astenersi da queste azioni, MA deve cmq portare consiglio e aiuto al suo signore x
raggiungere il Bene tramite un giuramento di servizi/obblighi militari in cambio di
concessione di terre.
Nell’anno Mille si ha il moltiplicarsi dei castelli (fine del nomadismo radicamento
locale) e la crescente comparsa di personaggi chiamati milites (uomini in armi) che
costituiscono la cavalleria.
Aristocrazia dirigente = conti e signori del castello; attraversa diverse fasi:
• Non è una classe omogenea: diversi livelli sanciti dalla parentela. Si praticano
l’endogamia e l’ipergamia struttura orizzontale.
• Dall’anno Mille viene privilegiato il primogenito (i cadetti, privi di moglie, vivono
nella corte del fratello o dello zio come servitori armati; insieme ai contadini
arricchiti, costituiscono il gruppo dei milites). Si pratica l’esogamia e l’ipergamia
struttura verticale.
4. Nobiltà e cavalleria (XI – XIII secolo)
Nobiltà: 5 constatazioni
• NON è uno statuto giuridico definito, è una qualità che comporta gradi diversi.
• Prima del 13° sec. nessuno si attribuisce il titolo di nobile xk ha un significato
morale (sinonimo di rispettabile), quindi la nobiltà è una qualità morale e innata
dell’aristocrazia; poi il vocabolo dal morale scivolò nel sociale.
• È una categoria sociale aperta.
• È una qualità ereditaria: si nasce nobili, NON lo si diventa.
• Ci sono delle differenze regionali: le mentalità sociali erano diverse a seconda
dei luoghi. 4
Miles = intorno all’anno Mille designa uomini di ogni livello (NON solo persone
altolocate, infatti ha un’origine umile). Ha il significato di ‘servizio pubblico’ che
include il ‘servizio militare’ (Non smette di definire il soldato).
Miles casati = titolati di un beneficio signorile che assicura il loro mantenimento in
cambio di un servizio militare (come uno stipendio); possono innalzarsi al rango dei
domini in base alla generosità del signore (la professione della guerra porta, la
cavalleria, una promozione sociale).
L’11° è il secolo dell’ascesa dei cavalieri tramite l’identità miles = nobilis.
Ministeriales = raggiungono posizioni elevate (potenti nobili) grazie alla concessione di
molte terre per le loro funzioni amministrative e militari, MA NON sono liberi.
Nel 11° e 12° secolo si ebbe un cambiamento di terminologia: miles si sostituisce a
vassus.
Cavalleria = NON è una classe sociale, ma la professione dei guerrieri che ingloba
livelli differenti, infatti signori e i principi detengono il potere, e i miles sono gli agenti
esecutori.
Milites legittimi = milites riconosciuti tali in seguito alla cerimonia proclamatoria e al
rito di passaggio (pubblica consegna delle armi nei castelli). Fino al 12° secolo le
uniche restrizione per essere milites erano di tipo materiale (bisognava avere le
capacità fisiche) e finanziario (costo dell’equipaggiamento + acquisto del cavallo +
tempo libero). Per i cavalieri di origini modeste esisteva una cerimonia SIMILE. MA nel
13° secolo si hanno ulteriori restrizioni:
• Le Assise d’Ariano esigono la prova di avere un cavaliere fra i propri antenati.
• Proibizione dell’accesso alla militia ai figli di preti, diaconi e contadini; e il
signore che li ha ammessi ora li deve escludere.
• Gli Usatges stabiliscono che, se un figlio (riguarderà poi anche il nipote del
cavaliere) di cavaliere non ha le armi prima dei 30 anni (quest’età verrà ridotta
a 25), torna contadino.
MA nel Basso Medioevo ci sono ulteriori restrizioni x volontà di limitare l’ascesa
sociale:
• Le Costituzioni di Melf sanciscono che SOLO i figli dei cavalieri possono
diventare cavalieri.
• Il Grand coutumier ammette l’equivalenza fra lo stato di nobiltà e lo stato di
cavalleria.
dal 13° secolo NON si può essere cavalieri se non per nascita o per decisione regia.
Vi è però un’eccezione: le Coutumes dell’Angiò e gli Etablissements di San Luigi
sottolineano che i cavalieri devono essere nati da genitori nobili, MA legano lo statuto
cavalleresco al possesso di una terra, quindi è cavaliere colui che da almeno 4
generazioni ha una terra (NON feudo) cavalleresca mezzo per acquisire la nobiltà e
liberarsi degli oneri fiscali. Parta ❷: LA GUERRA
1. Dall’armato a cavallo al cavaliere
Sviluppo della cavalleria: inizia nell’11° secolo con la rivoluzione feudale; la sua forza
principale è il castello e il carattere militare resta preminente; si è dotata di
un’ideologia: i guerrieri che contano sono i cavalieri; ‘cavaliere’ sta per diventare un
titolo nobiliare e si differenzia dagli altri guerrieri per la cavalcatura il vocabolo
‘cavaliere’ evoca una superiorità militare, sociale, ideologica e economica (vocabolo
culturale). 5
Cavalleria pesante: dall’epoca carolingia assume un ruolo preminente negli eserciti xk
è rilevante nelle spedizioni fuori dai confini dell’impero in quanto temibili per via della
tattica a tenaglia (rapida progressione di 2 schiere di cavalieri) e per via del ferro
(efficace, MA costoso).
Vi è un movimento di radicamento locale dato dal declino del potere centrale e dalla
formazione delle signorie di castello; questo porta alla restrizione della nozione di
‘patria da difendere’, infatti i conflitti locali prevalgono sulle spedizioni lontane
evoluzione politica che porta ad un’evoluzione sociale: i cavalieri si assimilano ai
titolari dell’autorità e inoltre si aggiunge una solidarietà sociale a quella guerriera.
Nuovo metodo di combattimento dal 12° secolo: privilegio della carica con la lancia in
posizione orizzontale. Questo è il SOLO metodo esclusivamente cavalleresco, infatti in
precedenza non si differenziava il combattimento a cavallo dal combattimento a piedi;
in entrambi i casi c’erano 4 modi di utilizzare la lancia:
• Come arma da getto (giavellotto).
• Come arma da punta nei combattimenti ravvicinati.
• Colpo assestato dal di sopra
• Sfondagiaco dal di sopra.
La cavalleria appare dal 12° secolo nella letteratura: i cavalieri sono descritti in
combattimento nell’atto della carica cavalleresca che cerca l’urto frontale (questo
indica il passaggio al metodo nuovo, anche perché non si usa più “brandire la lancia”,
ma “calcare la lancia”). La letteratura grazie all’iperbole e al meraviglioso esalta le
virtù guerriere e amplifica i fatti d’arme.
Questo nuovo metodo era efficace SOLO a parecchie condizioni:
• Era necessario che il terreno fosse abbastanza vasto, pianeggiante e sgombro e
che l’avversario stesse al gioco accettando l’urto frontale.
• Richiedeva un intenso addestramento (disciplina e solidarietà) e quindi del
tempo libro x esercitarsi.
• Erano necessarie solide attitudini fisiche e morali.
• L’armamento difensivo deve essere rinforzato.
cavaliere = professionista della guerra; è meno interessato ad uccidere che a
vincere (modificazione della concezione della guerra).
Le armi dei cavalieri sono numerose, MA quella prediletta è la lancia; la spada si usa
SOLO a lancia spezzata.
Spada dell’11° - 13° secolo = arma da taglio di 90 – 100 cm e 1000 – 1800 g; 200 h di
lavoro per fabbricarla; lama a doppio filo con scanalatura centrale che la alleggerisce;
l’impugnatura è di legno/corno/osso coperta di cuoio/corda; ha un pomo per garantire
l’equilibrio. Il cavaliere dà un nome alla sua spada (attaccamento).
Lancia = arma caratteristica del cavaliere per tutto il Medioevo; arma d’urto di 250 –
350 cm e 15 – 18 Kg; è in legno di frassino/melo/quercia, ornata con un
insegna/bandiera; ha una rondella d’arresto per la mano
L’armamento difensivo:
• Usbergo (sotto si indossava un giubbotto imbottito) = lungo, aperto x
permettere si salire a cavallo e con 2 lembi per proteggere le cosce; flessibile e
leggera. Inoltre si inizia a coprire anche il cavallo.
• Armatura di piastre = nel 13° secolo la tunica in maglia si rinforza con parti
rigide in metallo.
• Éprouvée = nel 14° secolo è l’armatura che protegge dai dardi, ma NON dalla
balestra. 6
• Armatura bianca = nel 15° secolo è l’armatura completa formata da parti rigide
articolate. Massima protezione, MA aumento del peso.
• Armatura da guerra = nel 16° e nel 17° secolo diventa più spesse x resistere
alle armi da fuoco.
Si ha anche l’evoluzione del casco e dello scudo:
• Modello normanno = nell’11° e nel 12° secolo l’elmo viene dotato di una placca
facciale e viene indossato su una cuffia che raccoglie i capelli; lo scudo è in
legno ricoperto di cuoio, appuntito alla base e convesso in cima.
• Nel 13° secolo si ha l’elmo chiuso con strette fessure per gli occhi, ma limita la
vista e l’udito ed è troppo pesante; lo scudo è ricoperto di insegne ed è
insufficiente di fronte alla forza