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L'ALTO MEDIOEVO

Capitolo VI: sorgere della potenza araba e trasformazioni dell'impero bizantino.

Nella prima metà del VII secolo la predicazione di Maometto diede origine all'Islam. Gli aspetti più

significativi delle sua diffusione nel alto Medioevo furono:

1- Trasformazione delle bellicose tribù beduine del deserto in un popolo unito dalla fede in un unico Dio.

2-Trasformazione di questo popolo in un popolo di conquistatori che elevarono la razzia al rango di guerra

santa.

3- L'espansione araba fece decadere il Mediterraneo come zona commerciale pur rimanendo un'area di

scambi relativamente importante.

Spostamento del cuore politico ed economico verso settentrione.

I guerrieri arabi combattevano contro popolazioni indebolite da lacerazioni interne la capacità che essi

ebbero di controllare un impero così vasto fu davvero stupefacente.

L' Arabia preislamica

La penisola araba era in gran parte arida, il deserto era percorso da nomadi che si fermavano nelle oasi. La

vita era caratterizzata da:

1- Organizzazione sociale a tribù con un capo eletto fra gli anziani.

2- In campo religioso vi era un complesso mosaico politeistico nel quale non mancavano ebrei e cristiani.

3- Le attività commerciali e religiose si integravano presso i santuari, in maniera esemplare alla Mecca sede

del santuario della Kaaba.

Il primo messaggio religioso di Maometto

Egli iniziò a predicare intorno al 610 alla Mecca. parlando in nome di Allah, divinità meccana che egli

rappresentava come Dio unico (punto di innovazione).

Maometto rispettava comunque i riti del popolo poiché fossero dedicati ad Allah e riconosceva la ricchezza

per scopi benefici.

L'Islam comunque andava incontro alle aspettative per una società migliore penetrando soprattutto fra gli

artigiani, gli operai, gli schiavi. Incontrò l'opposizione dei Quraysh che erano preoccupati dalla predicazione

anti-politeistica che colpiva gli interessi economici del loro clan.

Perseguitati, Maometto e il suo seguito si trasferirono dalla mecca a Yatrib che prese il nome di Medina:

questa fu la famosa egira che segnò l'inizio dell'era musulmana.

Il superamento dell'ordinamento tribale della società araba

Il processo di arabizzazione dell'Islam è formato da tre momenti successivi:

1) Rottura dei legami originari con il giudaismo e con il cristianesimo.

2) Ricongiungimento alla tradizione beduina della razzia compiuta da chi era emigrato a Medina e viveva di

stenti. La razzia fu elevata al ruolo di guerra santa contro i nemici dell'Islam.

3) Rientro armato alla Mecca e e recupero della Kaaba .

Nel 633 morì Maometto;per la prima volta l'Arabia era unita ed era caratterizzata uno stato politico

superiore a quello delle tribù.

La prima fase dell'espansione e l'amministrazione dei territori conquistati

Maometto morì senza indicare con chiarezza un successore e tre fazioni cercarono di far valere il proprio

orientamento in merito:

1) I compagni del profeta che volevano scegliere uno dei primi e più fedeli seguaci.

2) I legittimisti che volevano applicare un criterio dinastico.

3) I Sunniti che si definivano come una comunità unita dalla tradizione e dal Corano e sostenevano gli

Omayyadi la più potente delle famiglie aristocratiche dei Quraysh.

Nei 30 anni che seguirono tutte le fazioni riuscirono a far eleggere almeno un successore di Maometto

(periodo del califfato elettivo ricco di travagli).

La politica espansionistica fu coronata da un enorme e rapidissimo successo: gli arabi riuscirono a battere

l'imperatore Eraclio conquistando Siria, Egitto e Mesopotamia. Le loro conquiste erano fomentate

8

dall'entusiasmo dei guerrieri arabi e dalla debolezza dei loro avversari.

Occorreva adattare le leggi della società araba primitiva ad una comunità ormai immensa.

1- Amministrazione statale: il modello fu offerto dall'efficienza della costruzione statale romano-bizantina e

dal sistema amministrativo persiano.

2- Modificazione della figura del califfo: divenne l'erede di una monarchi assoluta di tipo orientale con

potere assoluto e universale.

3- Creazione di una vasta clientela politica devota alla famiglia degli Omayyadi che si impadronì del

califfato grazie ad essa.

4- Trasformazione dei soldati arabi in proprietari terrieri.

La seconda fase dell'espansione e la frattura del mondo musulmano

Con la dinastia dei califfi omayyadi l'impero islamico conobbe una nuova fase di espansione.

L'Islam si estese in meno di un secolo dall'Indo all'Atlantico, dai monti del Caucaso ai deserti del Sahara.

Queste conquiste strapparono alla cristianità il dominio incontrastato del Mediterraneo.

Il mondo musulmano era comunque diviso da lotte politico-religiose che costituivano il prolungamento degli

antagonismi fra tribù.

Ora erano associate alle tendenze autonomistiche di alcuni gruppi ed in particolare della famiglia meccana

degli Abbasidi che si impadronì del califfato mentre gli Omayyadi fondavano un regno indipendente a

Cordova.

La società musulmana nell'età degli Abbasidi

-Arabizzazione dell'amministrazione pubblica, nuove monete, centralizzazione dello Stato con introduzione

della figura del visir.

- Crescita delle città, incontro della tradizione araba con la cultura delle città bizantine: rinnovamento della

cultura ellenistica.

-Produzione scientifica e filosofica: numeri arabi.

L'impero bizantino dal VII al X secolo

Le conquiste arabe aprirono la strada a nuove rinunce territoriali di Bisanzio. perdita di tutti i territori italiani.

Tra il VII e l' VIII secolo l'impero era ridotto quindi alla zona periferica del mar Egeo e necessitò di

cambiamenti nell'amministrazione centrale e provinciale.

La grande aristocrazia fondiaria fu privata delle terre conquistate dagli arabi e si sviluppò una piccola

proprietà di contadini liberi .

-Iconoclastia, dissidio fra Stato e Chiesa, province orientali contro il culto dell'immagine affiancate

dall'imperatore Leone III d'Isaurico.

-Nuova dinastia macedone (867-1057) che riportò i confini balcanici al Danubio ed evangelizzò le

popolazioni slave.

Capitolo VII: Sintesi romano-germaniche nell'Europa

Fusione di due mondi

Nel VII e VIII secolo il mediterraneo cessa di essere il fulcro politico ed economico della cristianità.

Il baricentro dell'Europa cristiana si sposta inesorabilmente nel regno creato dai Franchi dove avvenne una

rapida riforma delle strutture ecclesiastiche.

Trasformazioni più importanti:

1-Fusione dell'antica Gallia dei due mondi romano e germanico

2- Maturazione di un processo analogo anche in altri regni come quello dei Longobardi che hanno

praticamente distrutto il ceto senatoriale.

3- Nascita del vassallaggio nel regno Franco, obbligo di fedeltà verso un potente.

La sintesi fra il mondo romano e quello barbarico è favorita dalla conversione al cattolicesimo delle

popolazioni germaniche e dalla fusione della loro aristocrazia militare con quella terriera dei popoli

romanizzati.

L'evangelizzazione della Britannia e il monachesimo anglosassone

Nel 596 Papa Gregorio Magno inviò nell'isola un gruppo di monaci benedettini guidati da Agostino che

divenne arcivescovo di Canterbury. 9

Aspetti caratteristici del processo di evangelizzazione della Britannia

1- Il monachesimo diventò uno strumento di evangelizzazione.

2- Grande abilità dei monaci nel diffondere la religione cattolica nelle campagne.

3- Predicazione che avveniva sotto stretto controllo del papato.

4- Il territorio anglosassone fu suddiviso in diocesi e a capo di ogni diocesi fu posto un vescovo, anche abate

di un monastero.

Ripresa e scomparsa del regno visigoto

Il grande re Recaredo si convertì con tutto il suo popolo dall'arianesimo al cattolicesimo e fece così cadere

quella barriera religiosa che era diventata una delle principali motivazioni di debolezza del regno.

Avvenne in breve tempo la fusione dell'aristocrazia romano-iberica con quella visigota, che sancì l'unità

giuridica del regno.

A minare il regno visigoto furono però le tendenze anarcoidi dell'aristocrazia e i frequenti conflitti per la

successione al trono.

Il regno non resistette quindi all'attacco dei musulmani nel 711.

Il regno franco e il superamento dell'anarchia merovingia

Durante le lotte di successione fra i re merovingi emerse una nuova geografia della Gallia che venne divisa

in 4 regioni di ineguale importanza: L'Austrarsia, la Neustria, l'Aquitania e la Burgundia.

Gallia: concentrazione del potere nelle mani dell'aristocrazia (maggiordomi o maestri di palazzo) e la fusione

dell'aristocrazia militare franca con quanto rimaneva dei vecchi ceti senatori.

Nacque così una nuova aristocrazia legata alla terra e decisa ad approfittare della debolezza del potere

centrale.

Carlo Martello assicurò prestigio alla dinastia pipinide battendo a Poitiers nel 732 i musulmani di Spagna.

Il popolo franco si era ormai abituato a considerare il maggiordomo d'Austrarsia come capo effettivo di tutto

il regno tanto che quando morì il re merovingio Teodorico Carlo Martello non si preoccupò dei problemi di

successione comportandosi effettivamente come unico sovrano.

Gli succedette il figlio Pipino il breve che ottenne l'appoggio del papato facendosi consacrare da un vescovo

che agiva in stretto collegamento col papato (Bonifacio).

La consacrazione di Pipino fondò la monarchia franca su nuove basi, conferendo un carattere sacro al potere

regio.

La riforma dell'episcopato Franco ed intesa fra Carolingi e Papato

La forza dei Pipinidi nell'impadronirsi della dignità regia si basava su:

1- L'intesa con il papato: essa nasceva da un'antica collaborazione che aveva permesso la riorganizzazione

delle strutture ecclesiastiche del regno franco.

Bisognava impiantare un'organizzazione ecclesiastica e territoriale che consentisse ai vertici della gerarchia

di mettere ordine nella situazione.

La riforma della Chiesa franca avvenne attraverso numerosi concili. La disciplina fu restaurata, le diocesi

furono sottoposte all'autorità di un metropolita e furono ripristinate le funzioni die vescovi.

Venne posta particolare attenzione anche all'istruzione dei monaci e dei chierici.

2-La forza della clientela militare: i Pipinidi, ricchi proprietari fondiari riuscirono a legarsi ad una forte

clientela vassallatica.

Per garantire il reclutamento dei cavalieri cioè, si cercò di legarli al potere politico mediante un rapporto di

fedeltà militare chiamato vassallaggio che si riallacciava alla tradizione dell'accomodazione.

Il cavaliere giurava al signore di prestare servizio in armi e veniva poi ricompensato con un

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A.A. 2013-2014
47 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/01 Storia medievale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Fasloos di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia Medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Comba Rinaldo.