Anteprima
Vedrai una selezione di 18 pagine su 84
Riassunto esame Storia Medievale, prof. Comba, libro consigliato Storia Medievale, Comba Pag. 1 Riassunto esame Storia Medievale, prof. Comba, libro consigliato Storia Medievale, Comba Pag. 2
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Medievale, prof. Comba, libro consigliato Storia Medievale, Comba Pag. 6
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Medievale, prof. Comba, libro consigliato Storia Medievale, Comba Pag. 11
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Medievale, prof. Comba, libro consigliato Storia Medievale, Comba Pag. 16
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Medievale, prof. Comba, libro consigliato Storia Medievale, Comba Pag. 21
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Medievale, prof. Comba, libro consigliato Storia Medievale, Comba Pag. 26
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Medievale, prof. Comba, libro consigliato Storia Medievale, Comba Pag. 31
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Medievale, prof. Comba, libro consigliato Storia Medievale, Comba Pag. 36
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Medievale, prof. Comba, libro consigliato Storia Medievale, Comba Pag. 41
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Medievale, prof. Comba, libro consigliato Storia Medievale, Comba Pag. 46
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Medievale, prof. Comba, libro consigliato Storia Medievale, Comba Pag. 51
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Medievale, prof. Comba, libro consigliato Storia Medievale, Comba Pag. 56
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Medievale, prof. Comba, libro consigliato Storia Medievale, Comba Pag. 61
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Medievale, prof. Comba, libro consigliato Storia Medievale, Comba Pag. 66
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Medievale, prof. Comba, libro consigliato Storia Medievale, Comba Pag. 71
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Medievale, prof. Comba, libro consigliato Storia Medievale, Comba Pag. 76
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Medievale, prof. Comba, libro consigliato Storia Medievale, Comba Pag. 81
1 su 84
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Privilegium Ottoni che nessun Papa avrebbe più potuto essere consacrato senza la conferma preventiva

dell’imperatore.

I successi di Ottone I

Gli sforzi di Ottone I non arrestarono il processo di disintegrazione dello stato. Suo figlio Ottone II dovette

fare i conti con una forte ripresa del potere da parte dell’aristocrazia nell’Italia meridionale. Ottone I aveva

puntato sul rafforzamento del potere regio soprattutto in Germania. Ottone III invece seguì invece

prospettive meno concrete, cerco di attuare un programma di Renovatio imperii di restaurare cioè l’impero

cristiano che egli voleva guidato dal Papa e dall’Imperatore. Il suo disegno però falli perché non tenne

conto dello stato di disgregazione politica dell’impero. In Italia una parte della grande aristocrazia

capeggiata da Arduino di Ivrea tentò di spezzare il legame dinastico tra il regno italico e quello tedesco

creato dagli Ottoni. Il legame che Ottone aveva instaurato fra il regno d’Italia e quello tedesco era ormai

troppo forte per essere reciso ma creava all’impero un mare di problemi. Enrico limitò il potere dei grandi

vassalli laici ma non riuscì mai a cambiare il rapporto concorrenziale che si era stabilito fra il potere regio e i

nuclei di forza locali. 35

La potenza delle grandi chiese

Nel IX e X secolo le immunità e i privilegi concessi dai re trasformarono le grandi chiese e i monasteri più

potenti in veri e propri organismi territoriali. Tali organismi divennero centri attivi di potenza politica

autonoma e contribuirono a disgregare l’ordinamento pubblico dell’Impero. Nella costruzione della propria

potenza politica ogni nucleo signorile si basava anche sul possesso di chiese private. Anche le chiese

entrarono dunque in concorrenza con altri centri di potere per l’organizzazione del territorio. Per esempio

l’abbazia di Cluny in Borgogna riuscì a trasformare la sua irradiazione religiosa in un’organizzazione stabile

di abbazie dipendenti. Alla fine del XII secolo Cluny controllava oltre 1200 monasteri.

Nuove formazioni politico-territoriali

In seguito all’insediamento degli slavi e alla sedentarizzazione degli Ungari nell’Europa centrale si sono

costituite nuove formazioni politico-territoriali. Ungari e tedeschi dividono in due la grande massa degli

slavi: a sud ci sono croati, serbi e bulgari. A nord del regno degli ungari si trova il regno di Polonia. Ancora

più a est altre tribù slave hanno occupato da secoli la pianura russa e ucraina sulle cui vie commerciali sono

nati veri e propri nuclei urbani. Il contatto della pianura russa con i paesi di antica civilizzazione e il

cristianesimo avvenne attraverso i traffici commerciali di Bisanzio.

La carta politica dell’Occidente dopo il Mille

La Gallia è ora suddivisa nei regni di Francia e Borgogna. In Francia la crisi dell’ordinamento pubblico non

ha limiti. Nel 987 diviene re Ugo Capeto, capostipite della dinastia capetingia che governerà la Francia fino

alla rivoluzione francese. Ma la corona è debole: i capetingi controllano ormai solo la regione compresa fra

Parigi e Orleans. Il regno d ‘Italia non copre che la pianura del Po e il nord della penisola. È esclusa Venezia

dominata dall’aristocrazia. Nell’Italia centrale alcune grandi famiglie dell’aristocrazia romana si sono

impadronite del dominio pontificio. Il sud è in gran parte bizantino tranne Napoli, Gaeta, Sorrento che sono

autonome cosi come Amalfi. Benevento e Salerno e Capua e sono dominate da principi longobardi. Nella

Spagna è diverso. La situazione si rovescia nei primi anni del XI secolo: approfittando della crisi degli stati

arabi della penisola iberica, i conti di Barcellona estendono i loro domini fino alle bocche dell’Ebro e Sancho

il Grande di Navarra impone il proprio protettorato al Leon, alla Castiglia e all’Aragona. Canuto il Grande ,

invece, riunisce per alcuni anni i regni di Danimarca, Norvegia e Inghilterra. Nel 1035 la Norvegia riacquista

l’indipendenza, e nel 1042 un re anglosassone, Edoardo III il Confessore riprende il potere in Inghilterra.

Questa situazione però non ha impedito alla cristianità di estendersi. Alcune caratteristiche infatti

dureranno per secoli: l’autonomia dell’Inghilterra, la divisione in più regni della Spagna cristiana, il

frazionamento dell’Italia, lo stretto rapporto dell’Italia e della Germania nell’ambito dell’impero e la

suddivisione dell’Europa centrale tra Slavi e Ungari. 36

Riepilogo

Il IX e X secolo sono caratterizzati dalla fine dell’ordinamento pubblico carolingio. A provocarla no è lo

smembramento in più regni dell’impero, ma lo sviluppo signorile: i comitati, si sfaldano, si afferma

l’ereditarietà dei benefici e delle cariche pubbliche, nascono organismi regionali. Favorisce il processo l

rapida moltiplicazione dei castelli, eretti spesso per far fronte alle incursioni arabe, normanne, saracene, ma

utilizzati poi per imporre ai contadini il potere signorile, sostitutivo, nella sostanza, di quello regio.

In questo contesto anche le chiese, già strumento dell’egemonia politica del re, diventano strumenti del

potere dei signori, la cui forza politica si basa anche sul possesso di un certo numero di chiese private.

Questa situazione di fatto costringe gli imperatori a trovare una propria collocazione nel quadro delle lotte

per il potere, a cercare appoggi in questa o in quella parte dell’aristocrazia: gli imperatori della casa di

Sassonia riescono ad affermare la propria egemonia grazie soltanto all’alleanza con le chiese più potenti del

regno. Sopravvive tuttavia, come modello ideale, l’idea di una monarchia universale della cristianità, che

l’imperatore Ottone I si sforza di rinnovare. 37

PARTE TERZA: L’apogeo del Medioevo

CAPITOLO XII: Lo sviluppo nelle campagne

Gli aspetti chiave di un periodo di espansione

I secoli XII e XIII sono caratterizzati in Europa da una grandiosa espansione economica resa possibile da una

larga disponibilità di terra e dalla diffusione di alcuni miglioramenti tecnici. L’aspetto importante

dell’espansione è l’incremento della commercializzazione delle derrate agricole. Il XII e XIII secolo sono

quindi anche secoli in cui nelle campagne le distanze economiche e sociali fra i ricchi e i poveri aumentano

sensibilmente.

L’avanzata dei dissodamenti

Dopo il X secolo si diffonde in Occidente l’aratro a versoio. L’attrezzatura agricola si trasforma grazie all’uso

crescente del ferro che spesso rinforza, rivestendole certe parti degli arnesi di legno. Ci fu anche la

diffusione del mulino ad acqua e la comparsa dei mulini a vento consentono un risparmio di manodopera.

Un'altra opera fu quella di dissodamento di terre incolte infatti i dissodamenti raggiungono il culmine nel

XII secolo: i signori, desiderosi di rinvigorire le loro rendite e di speculare sull’aumento dei prezzi esortano i

contadini a estendere le coltivazioni. Infatti offrono agli immigrati terre incolte perché le dissodino e perche

vi costruiscano dei mansi. I mansi sono aziende agricole a carattere familiare dotate di abitazione.

La fondazione di nuovi villaggi

Associato al dissodamento è la creazione di villaggi nuovi. Questi villaggi sono il frutto di imprese collettive.

In molte regione prendono il nome di ville nove. Uno dei più cospicui movimenti di villaggi è connesso con

la colonizzazione della Germania Orientale.

La diffusione delle abitazioni isolate nelle campagne

La conquista di nuovi spazi agricoli comporta in alcune regioni una certa diffusione delle dimore rurali

isolate nelle campagne . Si tratta delle prime testimonianze di un processo di dispersione dell’insediamento

che diverrà macroscopico soltanto alla fine del medioevo. Nell’Italia centro-settentrionale la dispersione

delle case nelle campagne è strettamente legata al passaggio delle terre nelle mani dei cittadini e alla

nascita del podere, cioè dell’azienda rurale isolata nei campi e corredata dalle terre dipendenti. Fra il XIII e

XIV secolo il processo di dispersione si è affermato soltanto in parte e non ovunque anche perché le

campagne sono insicure a causa delle lotte per il potere tra le famiglie nobili.

L’incremento demografico

L’aumento della popolazione affonda le proprie radici nella ripresa economica e produttiva del IX secolo e

può essere valutata solo in modo approssimativo. Di certo l’aumento fu ineguale tra le diverse aree e

continuarono a esistere i forti squilibri tra le densità regionali già presenti nell’Alto Medioevo. Fra il XIII e

XIV secolo le campagne dell’Occidente erano spesso sovrappopolate cioè assai più abitate di quanto

effettivamente non lo consentissero le debolezze strutturali di un ‘economia arretrata.

La nascita delle signorie locali

Abbiamo accennato a una trasformazione molto importante per la vita istituzionale delle campagne. La

nascita della signoria locale o di banno. Nel XII secolo con lo sviluppo degli scambi che accresceva il bisogno

di denaro dei signori molte corvees furono sostituite da pagamenti in denaro anche perché il miglioramento

delle tecniche agricole consentiva di utilizzare gruppi di lavoratori meno numerosi di un tempo. Domini loci

o di banno erano quei signori che approfittando della grave crisi del potere regio avevano imposto la loro

protezione e il loro dominatus ai villaggi rurali. Possedendo diritto di banno o coercizione i signori ne

38

procuravano un duplice sfruttamento giudiziario ed economico. I signori assorbirono gran parte dei

proventi che i contadini ricavavano dall’accresciuta possibilità dei prodotti agricoli.

La crescita delle comunità rurali

La resistenza dei contadini contro le esazioni signorili diede origine a un grandioso movimento di

affrancamento. I signori messi alle strette dalle capacità di lotta delle comunità rurali dovettero concedere

loro numerose carte di franchigia o scritti che definivano e limitavano certi diritti signorili. Spesso però

furono i signori a concedere franchigie per attirare i rustici nei villaggi di nuova fondazione, in questo caso

offrivano condizioni vantaggiose specie per quanto riguardava l’esercizio del diritto di banno e il

miglioramento delle condizioni giuridiche dei nuovi abitanti. Fu soprattutto importante per i contadini il

riconoscimento del diritto di vendere le terre avute in concessione. Il diritto di vendita infatti dava ai rustici

una maggiore libertà d’azione, e metteva a disposizione dei signori una nuova fonte di reddito. Un altro

fattore fu quello di soddisfare il desiderio delle masse rurali di poter disporre liberamente della terra. le

terre soggette al pagamento di un censo si avvicinarono sempre di più all’allodio cioè alla proprietà piena.

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
84 pagine
4 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/01 Storia medievale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher evolution87 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia Medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Comba Rinaldo.