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L'IMPERO ROMANO D'ORIENTE
Giustiniano regnò dal 527 al 565 e perno della sua azione politica fu la riconquista dei territori della parte occidentale, e in particolare il Mediterraneo. La guerra greco - gotica durò dal 535 al 553. Il generale Belisario partì dal sud della penisola, ma trovò una coesione tra i goti e la classe senatoria, ma dopo la conquista di Ravenna quest'ultima si piegò, e Totila, il nuovo re dei goti, attaccò la classe senatoria concedendo libertà ai coloni. Per un po' egli riuscì a conquistare alcuni territori, ma infine l'esercito bizantino prevalse nella battaglia di Gualdo Tadino del 552. Nel 553 tutti i territori affacciati sul Mediterraneo erano soggetti all'autorità imperiale; nel 568 la penisola fu occupata dai longobardi e poi entrarono in gioco gli arabi. Nella prima metà del 5 secolo Teodosio fece raccogliere in un codice la legislazione romana. Nella parte
orientale. Giustiniano emanò il Corpus Iuris Civilis costituito dal codex, i digesta, le institutiones, le novellae constitutiones (529-534). La prammatica sanzione del 554 estendeva la compilazione legislativa di Giustiniano alle terre riconquistate dell'antica parte occidentale dell'impero. Questo progetto era però fragile, poiché la condizione finanziaria era precaria, esistevano enormi distanze geografiche ed etniche e culturali, l'arrivo di altre popolazioni ostili. Il nuovo imperatore Eraclio si trovò a dover fronteggiare i persiani, abbandonando la Spagna e la penisola balcanica; la guerra contro i persiani fu vinta e nel 638, per aggiustare i dissidi religiosi, fu proposta una nuova dottrina, il monotelismo (unica volontà del figlio di Dio). Questo non migliorò le cose, e comunque Siria e Palestina erano già state occupate dagli arabi. Nel 568 giunsero i Longobardi, che non ebbero mai il controllo totale della penisola.(Istria e laguna veneta, Romagna, le marche, parte dell'Umbria, Lazio, Napoli, Salento, Calabria e Sicilia rimasero bizantine). Questi territori furono affidati all'esarca, che risiedeva a Ravenna. In molte zone i ducati si resero indipendenti e l'autorità imperiale divenne solo nominale. Nel 751 Ravenna cadde in mano longobarda.
I LONGOBARDI E LE DUE ITALIE
I longobardi sono entrati in Italia nel 568 attraverso le alpi Giulie comandati da re Alboino. Secondo il mito detto Origo gentis Longobardorum essi discendevano dalla Scandinavia. Erano soprattutto un popolo in armi, e il re che era il capo militare, era contrassegnato dalla lancia, ed era elettivo. Tra liberi e servi esisteva uno strato giuridico intermedio, quello degli aldi, e la fara era un raggruppamento famigliare con funzioni di unità militare. I capi delle fare erano i duchi e la loro religione era basata sui culti germanici. I bizantini hanno sottovalutato l'irruzione longobarda, e nel 572
Pavia fu conquistata e divenne la capitale del nuovo regno. Dopo la morte di Alboino e il breve regno di Clefi vi fu un decennio senza re, e i duchi spinsero l'esercito sia a ovest che verso il centro e il sud. Venne eletto re Autari, a cui furono donati metà dei beni dei duchi per costituire il fiscoregio. Sposò Teodolinda, figlia del duca di Baviera. Morto Autari nel 590, il nuovo re Agilulfo tentò di condurre una politica ecclesiastica autonoma, ma Teodolinda aveva un buon rapporto con papa Gregorio Magno. Gradualmente i longobardi istituirono i ducati, una nuova rete di distretti pubblici, e nelle loro attività i duchi potevano essere affiancati da funzionari minori, come i centenarii e i decani. In ambito rurale avevano grande importanza i villaggi fortificati. Il consolidamento del regno longobardo, avvenuto nel corso del 7 secolo, è testimoniato dal ruolo crescente della capitale e dalla promulgazione di alcune leggi: nel 643 l'editto di.Rotari comprendeva le norme dei longobardi (la proibizione della faida). Sotto il regno di Liutprando fu conquistato vicino a Roma il castello di Sutri, poi ceduto al papa nel 728. Nella seconda metà dell'8 secolo, a causa della nuova alleanza tra papi e franchi: nel 751 grazie a re Astolfo fu conquistata Ravenna, per cui il papa Stefano II chiese l'intervento dei franchi, che grazie a due spedizioni guidate da Pipino il Breve riconquistarono a vantaggio di Roma i territori precedentemente persi. L'ultimo re longobardo, Desiderio, cercò di interrompere i legami tra chiesa e popolo franco, e per questo fu celebrato il matrimonio tra Carlo Magno ed Ermengarda. Papa Adriano I temendo un risveglio dei longobardi chiamò Carlo che ripudiò la moglie e scese in Italia tra il 773 e il 774. Solo i longobardi di Benevento mantennero la loro indipendenza, che fu spazzata con l'arrivo dei normanni nell'11 secolo. L'IMPERO ARABO-ISLAMICO AllaMorte di Maometto nel 632, i suoi seguaci avevano già convertito tutta la penisola. Questo territorio era meno urbanizzato di altri paesi, vi prevaleva la pastorizia, e la popolazione era aggregata in clan tribali. I bizantini e i persiani la tennero a bada grazie a stato cuscinetto. Le rivelazioni di Maometto avvennero intorno al 610, con il radicale rifiuto ad ogni politeismo. Dalla Mecca a causa delle accuse di indovino, si trasferì a Medina nel 622. Alla sua morte Maometto lasciava agli arabi una nuova concezione di comunità capace di oltrepassare il livello dei clan tribali. Non sapendo come dovesse avvenire la successione di Maometto, si aprirono due strade: califfo come semplice sostituto, califfo come discendente. Questa discussione si accese in particolare dopo il periodo dei primi 4 califfi "ben guidati". Il primo di questi, Abu Bakar, cominciò una politica di espansione, e le prime conquiste ebbero come effetto la costruzione di città.
fortezze;
il secondo califfo, Omar, sostenne che gli arabi dovevano essere un'élite militare. Nel 660 ebbe il culmine la lotta tra le due fazioni, e venne assassinato Alì, riferimento principale degli sciiti. Nel primo periodo di affermazione della dinastia omayyade, che stabilì la propria corte a Damasco, vi furono nuove stratificazioni sociali e l'afflusso verso le città di immigrati provenienti dalle comunità conquistate ma non islamizzate. Venne meno il principio di separazione, e la lingua ufficiale fu l'arabo. Il processo di conquista spagnola avvenne tra il 711 e il 715, e fu fermato in Francia da Carlo Martello nel 732. La rivolta che nel 750 portò gli abbasidi al potere fu sostenuta dai persiani islamizzati, e l'impero non si occupò più di nuove conquiste ma costituì un organismo politico del tutto nuovo, con il consolidamento dell'amministrazione centrale. Venne fondata Baghdad come nuova capitale,
Che divenne la città più grande del mondo; costituirono un apparato burocratico distinto in tre rami: cancelleria, esattoria fiscale, amministrazione delle spese militari e il wazir era il capo dell'amministrazione. Nel 945 a causa del malcontento popolare una dinastia locale si fregiò del titolo di califfo lasciando gli abbasidi come semplice autorità nominale.
I FRANCHI E L'EUROPA CAROLINGIA
Dopo la morte di Clodoveo, il regno fu diviso dai suoi 4 figli; Clotario II riuscì ad assumere per breve tempo il controllo di tutto il regno e i suoi figli Chilperico e Sigiberto avviarono un periodo di conflittualità, dove anche una donna, Brunilde, vedova di Sigiberto giocò un ruolo importante. Clotario II, figlio di Chilperico, come atto simbolico della presa del potere fece uccidere Brunilde in modo estremamente violento e rafforzò l'organizzazione politico amministrativa del regno consolidando la sua articolazione nei tre.
Regni regionali; emersero grazie al loro appoggio al re Arnolfo e Pipino il Vecchio, e la figlia di quest'ultimo sposò il figlio del primo, unificando così le due famiglie. Dopo la battaglia di Poitiers, il figlio di Carlo Martello, Pipino il Breve fece deporre Childerico III nel 751, sostituendolo così alla guida del regno, e dando vita alla nuova e sacralizzata dinastia dei carolingi. Essi iniziarono una lotta di espansione, partendo dalla cacciata dei longobardi tra il 754 e il 756. Dopo la sua morte, il regno fu spartito tra Carlo Magno e Carlomanno, ma poiché quest'ultimo morì precocemente, Carlo fu l'unico controllore del regno. Egli avviò una guerra contro i sassoni (sud della Francia), contro la Germania meridionale, e una spedizione in Spagna che terminò con una sconfitta nel 778 (chanson de Roland). Difendendo il papa e sconfiggendo i longobardi, Carlo Magno si presentava come il nuovo re cristiano (liberò
Nell'800 il papa Leone III (dall'aristocrazia romana) fu incoronato imperatore il 25/12/800. Fu eletta residenza principale Aquisgrana, dove esercitavano l'amministrazione centrale il conte palatino e l'arcicappellano; fu elaborata la carolina e furono chiamati a corte i più grandi intellettuali dell'epoca. Nell'806 con un atto ricordato come divisio imperii fu deciso che il regno sarebbe stato diviso tra i suoi 3 figli, ma quando morì nel 814, a causa della morte degli altri figli, l'impero passò a Ludovico detto il pio. La sua ordinatio imperi del 817 decise che il regno sarebbe stato diviso tra i suoi 3 figli, e nel 824 la constitutio romana vincolava la consacrazione papale a un precedente giuramento di fedeltà all'imperatore. A partire dall'830 vi fu una forte conflittualità interna alla famiglia, che sfociò nel 842 con i giuramenti di Strasburgo, dove Carlo il Calvo e Ludovico il Germanico si
giurava di proteggerlo e sostenerlo, mentre il vassallo si impegnava a prestare servizio militare e fornire consulenza al signore. I vassalli potevano a loro volta avere dei vassalli, creando così una gerarchia di rapporti feudali. Il signore era il capo della sua signoria e aveva il potere di concedere terre e privilegi ai suoi vassalli. In cambio, i vassalli dovevano prestare servizio militare e fornire supporto al signore quando richiesto. I conti erano i rappresentanti del re o dell'imperatore in una determinata regione. Avevano il compito di amministrare la giustizia, riscuotere le tasse e mantenere l'ordine. I conti erano spesso anche vassalli del re o dell'imperatore e avevano il controllo su un territorio specifico. I comitati erano le unità amministrative di base del regno dei franchi. Erano governati da un conte e comprendevano diverse città e villaggi. I comitati erano responsabili dell'amministrazione locale e della difesa del territorio. In sintesi, il sistema feudale dei franchi si basava sui rapporti di vassallaggio tra signori e vassalli, con i conti che agivano come rappresentanti del re o dell'imperatore e i comitati come unità amministrative locali. Questo sistema forniva un'organizzazione sociale e politica efficace per il regno dei franchi.si attribuiva un valore economico. Inoltre, il beneficiario di tali concessioni era chiamato vassallo e doveva prestare servizio al signore feudale in cambio della protezione e del sostentamento forniti. Il sistema feudale si basava su un rapporto di reciproca dipendenza tra il signore feudale e i suoi vassalli. Il signore forniva protezione militare al vassallo e in cambio il vassallo prestava servizio militare al signore. Questo sistema garantiva la stabilità e la sicurezza all'interno del feudo. Oltre al servizio militare, i vassalli potevano essere chiamati a svolgere altri compiti per il signore feudale, come la gestione delle terre o la partecipazione alla corte del signore. In cambio di questi servizi, i vassalli ricevevano una porzione di terre, chiamata feudo, che potevano coltivare per il proprio sostentamento. Il sistema feudale era gerarchico, con il signore feudale al vertice della piramide e i vassalli subordinati a lui. I vassalli potevano a loro volta avere dei vassalli propri, creando una catena di dipendenza che si estendeva su più livelli. Il sistema feudale è stato un elemento chiave dell'organizzazione sociale ed economica dell'Europa medievale. Ha contribuito a stabilizzare le comunità locali e a garantire la sicurezza all'interno dei feudi. Tuttavia, il sistema feudale è stato anche fonte di conflitti e tensioni, poiché i vassalli potevano rivendicare terre e privilegi sempre maggiori, mettendo a rischio l'autorità del signore feudale.