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I REGNI ROMANO-BARBARICI PIÙ IMPORTANTI.

Foederati romani dal 430. Fino alla fine del V sec. erano un eterogeneo di tribù; con Clodoveo

trovano una reale coesione. Nel 496 si fa battezzare: capisce l’importanza di stabilire rapporti

stretti con la chiesa cristiana. Per legittimare la sua sovranità, nel 510 fa redigere la Lex Salica,

FRANCHI raccolta di leggi consuetudinarie franche. Dopo la sua morte il regno fu spartito fra i suoi eredi: i

barbari hanno una concezione patrimoniale del potere.

Federati romani ma con un re barbaro, il potere militare e giuridico era in mano ai

Teoderico:

goti, quello amministrativo ai romani. Morto Teoderico, Giustiniano approfitta del vuoto di

OSTROGOTI potere per invadere l’Italia: inizia un conflitto ventennale che si conclude con la sconfitta degli

Ostrogoti.

Fu il regno più duraturo perché riuscirono ad integrarsi con la popolazione romana, di cui

ereditarono le strutture politico-amministrative. Redassero codici ispirati alla tradizione giuridica

VISIGOTI romana (466-480, codice di Eurico; Lex Romana Visigothorum, Alarico II). Furono separati dalla

popolazione romana dal credo ariano. Nel 711 il regno viene abbattuto dai popoli islamici.

Perseguitarono i nord-africani perché non ariani. Nel 533 i Bizantini li sconfiggono con la

VANDALI complicità della popolazione locale.

: erano già stanziati lungo le sponde del Meno e del Reno nel V secolo. Insieme di tribù

F r a n c h i

eterogenee unite dal generico nome che significava «uomo coraggioso». dei Romani dal 430 trovare

Foederati

coesione verso la fine del V secolo sotto il re Clodoveo discendente di un leggendario Meroveo da cui deriva il

nome di Merovingi. Clodoveo stabilì stretti rapporti con la chiesa di Roma e si fece battezzare vescovo di

Reims. Dopo la sua morte il regno fu spartito fra i suoi eredi.

! : diedero vita in Britannia occidentale a regni designati con riferimenti geografici

A n g l o s a s s i o n i

(Kent, Wessex, Essex, Sussex) costringendo le popolazioni britanniche a ritirarsi nei territori occidentali

(Wales). L’invasione della Britannia determinò una sua nuova paganizzazione.

! : giunti in Italia per volontà bizantina cercarono di dar vita ad un regno autonomo sotto la

O s t r o g o t i

guida di Teodorico che era in una posizione ambivalente: da un lato re barbarico vincitore su Odoacre;

dall’altro aveva il titolo di conferitogli dai bizantini e di ovvero di comandate delle

patricius militum praesentalis,

truppe poste sotto l’autorità imperiale. Questa ambiguità si rifletteva su tutto il regno ostrogoto: molti

collaboratori di Teodorico erano di origine romana (Cassiodoro, Boezio) e anche gli edifici fatti costruire a

Ravenna riflettono l’incontro tra due culture. L’equilibrio Romani-Ostrogoti entrò in crisi dopo la morte di

! 4

Teodorico a causa della lotta per la successione che diede il pretesto all’imperatore Giustiziano (impero

d’Oriente) di inviare le truppe in Italia. Iniziò così il conflitto trentennale che si concluderà con la sconfitta

degli Ostrogoti.

! : il loro regno andava dalla Gallia meridionale a quasi tutta la Spagna. Diedero vita ad una

V i s i g o t i

società multietnica in cui l’eredità politico-amministrativo romana era molto forte. Nel 466 il re Eurico

emanò il famoso codice che porta il suo nome seguito dalla promulgata da Alarico II

Lex Romana Visigothorum

che raccoglieva norme legislative ispirate alla tradizione guridica romana. Solo dal punto di vista religioso

rimasero a lungo separati dai romani mantenendo sino al VI secolo il credo ariano; il loro regno durò fino al

711 quando venne abbattuto dalle invasioni islamiche.

! : Occupata l’Africa settentrionale avviarono uno scontro con la popolazione locale

Va n d a l i

perseguitando i cristiani non ariani fino al 533 quando i Bizantini li attaccarono e vinsero per mano del

generale di Giustiniano Belisario.

!

4. VI-IX • L’IMPERO ROMANO D’ORIENTE.

4.1. Giustiniano e la «renovatio E

imperii».

regnò quasi quarant’anni, dal 527 al 565. Il suo obiettivo fu quello di riunificare l’impero

Giustiniano

riconquistando i territori della parte occidentale. Le imprese militari condotte da Narsete e Belisario ebbero

successo.

La (Giustiziano vs Totila) durò vent’anni e segno il vero crollo della civiltà antica

guerra greco-gotica

nella penisola italica. Teodorico aveva infatti affidato il potere amministrativo all’aristocrazia senatoria

romana e quello giuridico e militare ai Goti, mantenendo un riconoscimento formale dell’autorità di

Costantinopoli; alla sua morte la convivenza tra Goti e Romani si incrinò definitivamente.

Inizialmente i Goti e la classe senatoria romana fecero fronte comune, ma quando nel 540 fu conquistata

Ravenna, i Romani si piegarono di fronte ai Bizantini. Per questo (re ostrogoto), nel suo programma

Totila

di riconquista della penisola, non cercò più la collaborazione con la classe senatoria, ma tentò piuttosto di

attaccarla ledendola economicamente (concesse la libertà personale ai coloni e impose loro di versare i tributi

direttamente al re e non ai senatori e di combattere per lui). Totila riuscì a riconquistare gran parte della

penisola, ma alla fine i Bizantini prevalsero: nel 553 il Mediterraneo è nuovamente soggetto all’autorità

imperiale. Fu tuttavia un risultato effimero: nel 568 i Longobardi riescono ad occupare la penisola italiana.

!

4.2. Codificazione del diritto romano. E

Si verificò una semplificazione del sistema e iniziarono a circolare compilazioni che riassumevano la

tradizionale giurisprudenza romana. Nella parte orientale l’attività in questo senso era notevole, Giustiniano

soffocò le tendenze innovative spingendo verso il recupero «archeologico» del diritto romano classico. Affidò

ad un gruppo di giuristi il compito di raccogliere il patrimonio politico dell’età repubblicana e nacque il

Corpus iuris civilis composto da: che raccoglieva le dei predecessori di Giustiniano;

(527) Codex leges Digesta

raccolta degli frammenti della giurisprudenza romana; trattazione scolastica del diritto

iura, Institutiones

romano; le nuove disposizioni emanate da Giustiniano. Il problema stava però nel fatto

Novellae constitutiones

che il diritto romano veniva così a perdere il suo carattere giurisprudenziale.

!

4.3. Riforma amministrativa.

Pragmatica Sanctio,

Nel con il decreto Giustiniano estende il Corpus iuris alle terre conquistate

554,

‘su richiesta di Virgilio’ (vescovo di Roma fatto imprigionare a Costantinopoli), come recita l’intitolazione:

era una finzione volta a legittimare il dominio bizantino in Italia. Dal punto di vista politico e amministrativo

non ci furono sostanziali innovazioni perché fu riproposto il modello amministrativo tardo imperiale (le

prefetture del pretorio erano divise in diocesi -funzione fiscale-, a loro volta divise province –unità territoriali

primarie dell’amministrazione fiscale e giudiziaria), tuttavia l’applicazione pratica del decreto fu fallimentare:

si prevedeva di restaurare un ordine amministrativo i cui quadri sociali di riferimento erano da tempo

scomparsi, era impossibile ripristinare l’insegnamento pubblico perché erano ormai radicate le scuole

episcopali e monasteriali e la complessa giustizia processuale venne sostituita dall’istituto dell’arbitrato

(redimere una controversia affidandosi al parere di una persona autorevole, di solito il vescovo): si perse il

riferimento univoco ad un diritto comune

!

! ! 5

4.4. L’impero dopo Giustiniano.

Il nuovo imperatore (610) mobilitò un grande esercito e riuscì ad attaccare l’impero persiano. In

Eraclio

seguito cerco di livellare i dissidi cristologici proponendo una nuova dottrina, il «monotelismo» che intendeva

superare i contrasti riguardo la doppia natura di Cristo centrando l’attenzione sulla unica volontà del figlio

di Dio.

!

4.5. Territori bizantini in Italia. E

Nel giunsero in Italia i che non riuscirono mai ad ottenere un controllo completo della

568 Longobardi

penisola: Istria, attuale Romagna, Umbria, Lazio, Napoli e Calabria rimasero sotto il dominio bizantino.

Questo territorio fu riorganizzato dall’imperatore alla fine del IV sec. e fu affidato

Maurizio

dall’e che racchiudeva in sé tutte le funzioni amministrative e giuridiche. Nelle aree bizantine si

s a r c a

mantennero caratteristiche della civiltà romana con grandi proprietà fondiarie basate soprattutto sui

possedimenti ecclesiastici. Il dominio dell’esarca rimase però teorico: il suo vero potere si esercitava sull’area

dell’attuale Romagna che venne detta Esarcato; nelle altre zone di ducati si resero presto indipendenti (il

ducato romano entrò presto in frizione con l’Esarcato). Nel 751 la sede dell’Esarcato, Ravenna cadde in

mano Longobarda e poi Carolingia (la cedettero alla chiesa romana). La Sicilia venne invece conquistata

dagli Arabi durante il secolo IX. Nel XI sec. i Normanni pongono fine al dominio bizantino.

!

5. VI-VIII • I LONGOBARDI E LE DUE ITALIE. (I FASE DI DOMINAZIONE; PARS

DESTRUENS, PARS CONSTRUENS; 640; USO POLITICO DELLA STORIA; PAOLO DIACONO;

LIUTPRENDO, ASTOLFO, DESIDERIO).

5.1. Origine dei Longobardi.

Nel sotto la giuda di re irruppero attraverso le Alpi Giulie come racconta Paolo

568, A l b o i n o

Diacono, autore nel VIII sec. della (uso politico della storia).

Storia dei Longobardi

Come tutte le popolazioni «barbariche» non erano caratterizzati da entità etnica ma culturale, erano una

un gruppo di individui la cui consapevolezza di formare una comunità era basata sul fatto di credere in

gens,

un’ascendenza comune. Nel I sec. d.C. erano stanziati alle foci dell’Elba, e attorno al V migrarono verso la

Pannonia entrando in contatto con i bizantini alleandosi con loro contro gli Ostrogoti; quindi al momento

della migrazione del 568 avevano già avuto rapporti.

!

5.2. Organizzazione sociale dei Longobardi prima della migrazione.

Erano un popolo in armi, un popolo-esercito, guidati da un’aristocrazia di cavaliere e da un re legittimato

con l’attività della guerra. Egli era un capo militare e simbolo della sue regalità era la lancia. Il titolo regio

era elettivo: il re si era scelto dall’assemblea degli uomini liberi, ovvero dagli differenziati totalmente

armanni,

dagli schiavi e anche dagli classe intermedia libera in ambito economico.

aldi,

La cellula organizzativa più importante era la un raggruppamento familiare con funzione di unità

fara,

militare. Intermediari t

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A.A. 2013-2014
31 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/01 Storia medievale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher codal di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Muzzarelli Maria Giuseppina.