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CONSERVAZIONE E TRASFORMAZIONE DI ANTICHI RITI NELLA CONVERSIONE

DEGLI ANGLOSASSONI (testo 12)

Dà delle indicazioni pastorali, ossia bisogna curarsi delle anime. Si ha poi una

risemantizzazione dello spazio sacro: gli vengono date altre funzioni, quindi si ha un

innesto che cambia le cose nella tradizione. La filosofia pastora di papa Gregorio è che

le cose si devono fare piano, anche se poi ad un certo momento qualcuno ha fatto

osservare che la cristianizzazione dev’essere continua, se no sarebbe superficiale.

12

ETNOGRAFIA E CRISTIANIZZAZIONE DELLE CAMPAGNE di Rabano Mauro (testo

16)

Si è in Germania, 2 secoli dopo, con Rabano Mauro della scuola palatina (tra ‘800 e

‘900).

Ecco la chiesa cattolica a confronto con le culture tradizionali (tutto un sistema di

credenze in cui ci sono mille tradizioni di cui c’è qualche reliquia nei comportamenti

ES. i fuochi di san Giovanni di Cuneo). Questo monachesimo ha del celtico-irlandese e

un po’ di monachesimo molto colto e serio: è una miscela pastorale e monastica in cui

di carica il monachesimo benedettino di una funzione pastorale; il risultato è che il

monachesimo benedettino svolge ruoli storici.

Come Carlo Magno insegna ai suoi a convertire i Sassoni

Si è vero l’ultimo quarto dell’8° secolo con un capitolare carolingio (una legge di Carlo

Magno).

”Chiunque entrerà con una borsa in chiesa e vi perpetrerà rapine o furti o incendierà la

chiesa sarà messo a morte. Chiunque per disprezzo del cristianesimo non rispetterà il

Santo Digiuno Quaresimale o mangerà carne sia messo a morte; consideri tuttavia il

sacerdote se i consumo di carne non sia in quel caso dovuto a necessità. Chiunque

ammazzerà un prete, un vescovo, un diacono sarà messo a morte. Chiunque,

ingannato dal diavolo, crederà, secondo il costume dei pagani, che un uomo è

stregone o che una donna è strega e che mangiano carne umana e per questo li avrà

fatti bruciare o li avrà fatti mangiare o mangiato la loro carne sarà condannato a

morte. Chiunque darà alle fiamme il corpo di un defunto secondo il rito pagano e ne

ridurrà le ossa in cenere sarà punito a morte [rito funerario: secondo il cristianesimo

impedisce la resurrezione]. Ogni sassone non battezzato che cercherà di rimanere

pagano nascondendosi fra i compatrioti e rifiuterà di farsi amministrare il battesimo

sarà condannato. Chiunque avrà sacrificato l’uomo al diavolo e l’avrà offerto come

vittima sarà condannato. Chiunque porterà i pagani contro i cristiani o li asseconderà

nella lotta contro i cristiani sarà messo a morte. Chiunque appoggerà con l’inganno

delle azioni contro il re e la popolazione cristiana sarà punito con la morte. Chiunque

avrà contratto un matrimonio proibito o illecito, se sarà nobile pagherà 60 soldi, se

libero 30, se semilibero 15. Chiunque avrà rivolto preghiere alle fonti, agli alberi o ai

boschi e avrà portato qualcosa secondo l’uso dei pagani per mangiarlo per l’onore

degli dei…”. Osservazioni sulla Regola

Quand’è che il mondo benedettino acquista il posto che oggi ha nella storia? Lo

acquista dopo la morte di Carlo Magno, con Ludovico il Pio: si fa un’assemblea ad

Aquisgrana. Il re è d’accordo con un abate (Benedetto di Aniano) e si inventano un

gioco delle parti. Il gioco qual è? Benedetto convoca gli abati che sanno che dietro c’è

anche l’imperatore per decidere delle cose che riguardano la vita monastica; quindi si

fa quest’assemblea di monaci perché i carolingi (Carlo Magno e i suoi successori)

avevano come obiettivo in fatto di cultura di religione di conformare (la visione

carolingia del mondo è una visione ordinata). In quest’assemblea passano tutti gli

abati presenti e accettano di seguire certe norme monastiche: si ha il verbale

dell’assemblea e le norme che sono prese da San Benedetto. Questo è il momento in

cui la regola benedettina si diffonde in tutta Europa. Per cui quando 2 secoli e mezzo

dopo si parlerà di riforma monastica quello che sarà da riformare sarà il modo di

vivere la regola benedettina: tutti seguiranno la regola. Quindi ha

un’omogeneizzazione della regola benedettina da cui nasceranno le forme di

rinnovamento ES. nell’909 nasce l’abazia di Cluny: ogni abate, anche se la regola è

benedettina, è indipendente dalla sua abazia; si segue però la regola e questo è un

elemento di conformismo. Cluny non cambia molto: nasce all’inizio del 10° secolo per

desiderio di un nobile che vuole che a scegliere l’abate sia il pontefice. Cluny rientra

13

nella disponibilità nella curia del papato. Am cos’ha di diverso Cluny rispetto alla vita

monastica? Non si lavora più, ma si hanno grandi proprietà che consente a Cluny di

mantenersi e di mantenere le sue dipendenze con i priori. Per quanto riguarda la vita

monastica Cluny è un centro di cose nuove con attenzione al culto e al canto

gregoriano, con delle chiese NON povere. Quindi è un monachesimo molto serio, non

corrotto e molto diverso da quello precedente. 14 Ottobre 2013

La missione/funzione dei monaci è:

• Contemplativa.

• Convertire secondo un compito pastorale.

Quando in età carolingia si darà importanza alla presenza ecclesiastica nelle

campagne, la funzione sarà schiettamente pastorale, quindi nascono monaci (NON

chierici), ma stanno in una canonica (casa in cui vivono i preti che hanno in

affidamento la comunità) x organizzare meglio la vita pastorale.

Dov’era diffuso il monachesimo? C’erano delle comunità che seguivano

autonomamente la regola benedettina; poi c’è un allargamento sotto le ‘bandiere

papali’ in Inghilterra con papa Gregorio Magno tra 6° e 7° secolo). E quando si era

diffuso? In piena età carolingia con Carlo Magno ad Aquisgrana, ma chi comanda è

Ludovico il Pio.

I testi sacri trascritti in questi monasteri sono di secoli in cui c’erano le scuole

parrocchiali, monastiche ed episcopali. I testi che trascrivevano a volta erano scorretti

perché non capivano bene le parole a causa della scrittura abbreviata. Carlo Magno fa

un capitolare in cui dice che prima di tutto bisogna copiare correttamente i testi sacri

xk se ci sono degli errori non si può pregare e conoscere il dio correttamente; quindi si

ebbe la Bibbia corretta, il prete che spiegava i testi e la stessa regola per i monaci.

Ad un certo momento (età carolingia) ci fu il sistema delle chiese private, ossia i

latifondisti avevano delle chiese e dei monasteri nelle loro proprietà private. Questa

giurisprudenza della chiesa privata giunge ad un punto tale che anche il patrimonio di

San Pietro (il Papato) era patrimonio della Chiesa di Roma gestito dal Papa; quindi

anche la Chiesa di Roma aveva le proprie chiese private. L’unica cosa che il

latifondista poteva fare era ordinare i preti (cosa religiosa) xk i preti vengono ordinati

dal vescovo; poteva scegliersi il prete, amministrare la cosa, nominare l’abate. Questo

mondo medievale è confusionario: nella chiesa privata non può che esservi un prete,

quindi rimane la distinzione tra pubblico e privato nella Chiesa. Da qui (posizioni

elementari) matureranno delle contraddizioni che porteranno alla riforma della Chiesa

dell’11° secolo. Queste monasteri erano fatti anche perché i monaci potessero pregare

per il fondatore e per la sua famiglia: c’è sempre l’idea di salvezza. L’idea di questa

società/aristocrazia perdura anche più tardi.

Questo mondo culturale da un lato i carolingi hanno cercato di irrigidirlo (ordine,

disciplina e scuola), ma la crescita culturale fa venire fuori delle sintonie con delle

istituzioni locali.

Passaggi chiave del rapporto politica – episcopato

Quali sono i regni romano-barbarici? Con la conversione dei Goti al cristianesimo

avvien un fatto importante: da un lato il vescovo Ulfila è mandato a convertire l’impero

di Bisanzio in un momento in cui a Bisanzio prevaleva il credo ariano (fatto di

assimilazione xk queste popolazioni diventano cristiani), dall’altro lato questa

conversione e questa convinzione dell’arianesimo diventa un fatto di identità (quando

si trovano a convivere coni cattolici, ci si distingue tra cattolici e ariani). La città in cui

si vede meglio la forma di convivenza è Ravenna: qui si ha una città importante dove

convivono ariani, ostrogoti (Teodorico: re degli ostrogoti; il suo regno si regge sugli

ostrogoti con la libertà di religione e sul mondo romano con l’aristocrazia senatoria) e

cattolici; quindi si trova la chiesa degli ariani, il battistero degli ariani, la chiesa dei

14

cattolici, ecc. senza grandi problemi inizialmente. Quindi questi regni vivono su questo

parallelismo (equilibrio fra 2 forze).

Quando questa convivenza si rompe? Teodorico manda il Papa a Costantinopoli a

contrattare e lì comincia il malinteso; si finisce per rovinare la tranquillità che c’era tra

le popolazione. Giustiniano prende l’occasione e fa la guerra greco-gotica; qui i goti

cercano di salvarsi con delle riforme sociali, ma ormai la guerra è persa; tengono

questa linea i Visigoti con un potere politico visigoto e ariano, ma in cui il re Teodorico

è pur sempre tutor delle chiese cattoliche, anche se l’assimilazione è in tempi lunghi

con anche la conversione dei re.

Dove i germani/barbari si mettono a perseguitare i cristiani? Perseguitare i cristiani

non è solo un fatto di religione, ma si va in rotta di collisione con il ceto egemone della

civiltà romana.

Chi è che non ha questi problemi? I franchi perché re Clodoveo si converte al

cattolicesimo (non si sa bene quando); era re di certe tribù franche stanziate al nord

della Gallia (verso il Belgio) che erano ancora politeiste. Conquista la Gallia lasciando

la sua impalcatura amministrativa; conquistando ha bisogno di qualcuno che lo faccia

andare avanti: romani, gallo-romani, latifondisti, ceto senatorio.

L’”HOSPITALITAS” DA SISTEMA DI ACQUARTIERAMENTO TEMPORANEO DELLE

MILIZIE ROMANE A SISTEMA DI INSEDIAMENTO DEI GERMANI NEI TERRITORI

DELL’IMPERO (testo 13)

Nei Visigoti la divisione in parti è avvenuta: in base al federato/legge i Goti avevano

diritto ad 1/3, ma ne prendono 2/3 perché hanno le armi. Quindi il principio

dell’hospitalitas rimane salvo, ma presso qualche popolazione è inversa: i 2/3 ai Goti e

1/3 al romano.

Poi arriva Clodoveo, ma era sposato con una principessa che già

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A.A. 2013-2014
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/01 Storia medievale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elevero11 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Comba Rinaldo.