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USA.
La lunga serialità come espressione del national drama
La ritualità dell'appuntamento quotidiano o plurisettimanale crea un rapporto fiduciario solidissimo con il
pubblico; la collocazione di palinsesto costruisce un'audience specifica sia per gusto che per modalità di
fruizione; i contenuti vicini alla sfera emotiva sentimentale, favoriscono il coinvolgimento nelle storie
narrate più che l'identificazione con singoli personaggi. L'andamento quotidiano delle storie e il
protagonismo policentrico che le caratterizza creano una familiarità di fruizione che si traduce in una
modalità del tutto originale, che è stata ricondotta al piacere del pettegolezzo e alla vicinanza benevola con i
personaggi e le loro storie.
La lunga serialità è lo spazio narrativo televisivo che meglio riesce ad esprimere e a sviluppare le
caratteristiche del national drama, cioè di quelle figure dell'immaginario collettivo prodotte da una cultura
che riflette sulla propria quotidianità e costruisce su di esse, un racconto familiare e prossimo, la cui chiave
di lettura è costituita dall'aspetto relazionale e privato.
L'assenza di un prodotto italiano di lunga serialità fino alla metà degli anni 90 ha impedito la riflessione su
questo particolare formato televisivo. È significativo che l'importanza strategica di un posto al sole sia stata
evidenziata positivamente non tanto dalla stampa italiana, che anzi ha spesso apertamente ignorato o
denigrato l'esperimento di rai tre almeno fino al suo secondo anno di programmazione, quanto piuttosto da
autorevoli fonti anglosassoni. È interessante notare le modalità con cui differenti culture adeguano il lessico
a formati e contenuti mediali indigenizzati. Ad esempio l'espressione francese che indica la lunga serialità è
feuilleton televise, gli inglesi ricorrono all'espressione serial drama. I vari tentativi italiani di trasformare
soap opera non sono però bene adeguati, come teleromanzo o sceneggiato.
In sostanza parlare di soap opera riferendosi a prodotti statunitensi, anglosassoni, francesi o altro significa
indicare oggetti profondamente diversi l'uno dall'altro, che declinano in maniera peculiare alcune coordinate
comuni adattandole al linguaggio e alle aspettative del proprio pubblico, oltre che alla struttura dei diversi
sistemi televisivi.
Il termine soap opera è nato negli USA, negli anni 30, per descrivere un prodotto creato allo scopo di
pubblicizzare prodotti per la pulizia della casa. Oltre alla sua chiara derivazione commerciale, la particolare
modalità di narrazione continua, giorno dopo giorno, è la caratteristica più immediatamente evidente del
genere. Le caratteristiche che definiscono la soap sono la sua dolente e implacabile continuità, il suo
tormentoso prolungamento nel tempo e il suo ripresentarsi giorno dopo giorno. I creatori della soap sono
esperti nel trovare delle azioni senza scopo che servono solo a trattenere l'attenzione dello spettatore fino a
quando la puntata non abbia raggiunto la durata prescritta. La cronica amnesia dei personaggi soddisfa i
capricci degli attori e degli sceneggiatori perché permette senza motivo continui dirottamenti della trama.
(Conrad)
Questo giudizio è radicato nell'atteggiamento snobistico che la soap ha a lungo subito da parte di certa critica
e che ne ha ostacolato una più attenta comprensione. Secondo Allen, la ragione di questa posizione si spiega
con l'incapacità di leggere la soap sul doppio livello sintagmatico e paradigmatico. Allen affronta la
questione del piacere della fruizione della soap riconducendola nell'ambito della linguistica e della semiotica:
se l'assiduità nel seguire una narrazione inconclusa provoca piacere nello spettatore, la ragione non sta tanto
nel seguire la concatenazione di eventi che portano ad uno scioglimento finale: la soap infatti sotto questo
aspetto non risponde alle logiche della narrativa tradizionale. Piuttosto, la sua ricchezza si trova sul piano
paradigmatico cioè nella capacità di mettere in essere molteplici relazioni possibili fra i personaggi,
nell'utilizzo della ripetizione, della ridondanza e della variazione, meccanismi chiave della serialità. La
dimensione temporale gioca un ruolo determinante nella costruzione del mondo parallelo dei personaggi
della soap: essi possiedono sia una storia che una memoria. Qui si avranno due tipi di spettatore: quello
occasionale, che non può cogliere la complessità paradigmatica della soap perché percepisce solamente lo
svolgersi lentissimo dell'azione complessiva sull'asse sintagmatico, e lo spettatore assiduo che, sa cogliere
l'articolazione molto densa delle relazioni paradigmatiche fra i personaggi e tutte le conseguenze
sull'andamento narrativo.
La definizione non è data una volta per tutte ma deve essere contestualizzata sia all'interno della cultura di
provenienza, sia in relazione a modelli diversi che ne condividono alcuni aspetti fondativi.
La soap opera è una narrazione televisiva o radiofonica in forma seriale, che possiede un set fisso di
personaggi e di location. Viene trasmessa almeno tre volte a settimana per 52 settimane all'anno. La
narrazione crea l'illusione che la vita continui nel mondo finzionale anche a televisore spento. La narrazione
procede in forma lineare attraverso alti e bassi emotivi e di azione. È basata sul realismo finzionale ed
esplora l'ambito domestico.( Hobson)
Soap opera è utilizzato in riferimento a un genere di programmi, tipicamente televisivi, che manifestano la
maggior parte o la totalità delle seguenti caratteristiche: sono trasmessi con regolarità e frequentemente; sono
indirizzati principalmente ad un pubblico femminile e di conseguenza occupano gli orari pomeridiani o
preserali; impiegano un ampio cast e costante costruendo cosi un audience fedele; hanno costi di produzione
bassi e sono considerati una forma di intrattenimento di basso prestigio. Si occupano delle attività quotidiane,
delle minuzie della vita; tentano di simulare lo scorrere del tempo reale e degli eventi con molteplici linee
narrative che si intrecciano e la cui risoluzione tende a sovrapporsi anziché a coincidere con i limiti di
ciascuna puntata; fanno ricorso al cliffhanger per assicurare la continuità della visione (Sonia Livingstone).
La telenovela
La telenovela sudamericana mette in evidenza lo stretto legame tra una formula di lunga serialità televisiva e
precise coordinate socioculturali. Infatti costruisce il perfetto esempio di indigenizzazione del formato della
lunga serialità televisiva.
Le differenze più grandi con la soap sono: la telenovela ha una durata predeterminata(+ o – 200 puntate); la
coralità dei personaggi è sostituita dalla centralità di un unico personaggio femminile, solitamente una
giovane donna sfortunata e povera.
La differenza fondamentale è però la durata, perché la soap è l'unico prodotto che non ha né inizio né fine ma
semplicemente continua nella sua narrazione. Cò che permette di considerare la telenovela come facente
parte della famiglia delle soap è la rispondenza della narrazione seriale televisiva alle coordinate culturali del
paese d'origine e l'inclusione in una precisa categoria produttiva, quella della lunga serialità.
Gli elementi comuni della lunga serialità
Nel caso del serial drama britannico le influenze si rintracciano sul versante produttivo e tematico: UPS, il
primo prodotto italiano di lunga serialità, nasce da un format anglosassone e non USA. Gli aspetti comuni
alla lunga serialità in tutti i contesti locali in cui essa si presenta sono comunque individuabili su almeno tre
livelli: il formato, cioè gli elementi distintivi e peculiari di struttura come lunghezza delle puntate,
• collocazione di palinsesto ecc
i codici visivi, cioè le regole della grammatica dello sguardo e le marche stilistiche tipiche
• della lunga serialità: il taglio particolare dell'inquadratura, le tecniche di regia ecc
l'articolazione narrativa, cioè tutto ciò che riguarda temi e contenuti: la dimensione
• temporale, le modalità di intrecci delle trame, la funzione dei personaggi ecc
Serie o serial?
Serie e serial possono essere considerati come le principali declinazioni dei due cardini su cui si
regge il meccanismo della serialità televisiva, vale a dire l'alternanza di variazione e ripetizione. In
entrambi i casi, la scansione del ritmo narrativo è costruita mediante la riproposizione di elementi
fissi che appaiono di volta in volta diversi grazie all'inserimento di modifiche e varianti, che
modulano in maniera apparentemente differente l'andamento narrativo.
La ripetizione risponde al bisogno, finalizzato all'apprendimento, che muove il desiderio infantile di
riascoltare innumerevoli volte la medesima storia, all'interno della quale si apprezzano le possibili
variazioni dovute alla diversa articolazione dei contenuti, che identificano ogni singola narrazione
del medesimo avvenimento.
Per quanto riguarda la fiction televisiva, la distinzione tra serie e serial è determinata non tanto da
una modificazione degli elementi costitutivi della narrazione, quanto piuttosto da una diversa
articolazione temporale e formale degli stessi.
Il serial è caratterizzato dalla scansione narrativa in puntate aperte, cioè prive di una conclusione
definitiva, che terminano su un cosiddetto cliffhanger, un momento di suspance che ha la funzione
di suscitare nello spettatore la curiosità di seguire la puntata successiva. Questo formato presenta
solitamente una molteplicità di personaggi le cui vicende si intrecciano a diversi livelli di
complessità a seconda della durata complessiva del programma. All'estremo opposto si collocano
sia la telenovela sudamericana, la cui durata si estende su più di 200 puntate a cadenza quotidiana,
sia la soap opera, di durata potenzialmente infinita.
Nella serie la struttura narrativa è articolata in episodi conclusi e autonomi l'uno dall'altro, aventi in
comune il personaggio principale che costituisce il centro narrativo sia dei singoli episodi, sia della
serie nella sua tonalità. Il protagonista viene solitamente rappresentato accentuandone un particolare
tratto della personalità, spesso in maniera stereotipata come ad esempio l'ispettore derrik o
Colombo.
Quindi per quanto riguarda il formato la soap opera si può considerare serial continuo in cui le linee
narrative si interrompono e riprendono da una puntata all'altra; la narrazione è potenzialmente
infinita; il cliffhanger è il dispositivo narrativo che chiude ogni puntata; i personaggi sono
ricorrenti.
I serial sono testi i