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Per quanto riguarda l’angolazione: un’inquadratura può essere
dall’alto angolata dal basso zenitale
(plongée), (contre-plongée), (perpendicolare dall’alto) e
supina (perpendicolare dal basso). L’inclinazione dipende dal rapporto tra la base del
rettangolo e la linea dell’orizzonte: se la base giace su un piano parallelo all’orizzonte,
normale, obliqua,
l’inclinazione è se la base interseca l’orizzonte è se è perpendicolare
verticale, rovesciata.
all’orizzonte è se è parallela ma il quadro è capovolto è Alcune di
queste sono poco utilizzate ma se si utilizza come camera a mano senza supporto fisso, le
inclinazioni saranno costanti. Con l’inclinazione cambia il rapporto tra la base
dell’inquadratura e la linea di orizzonte, con l’angolazione, invece, cambia la direzione. A
seconda del formato prescelto si ricorre poi a delle tecniche di composizione del quadro già
bilanciamento compositivo,
esistenti con la fotografia, pittura, ecc. come il cioè cercare di
mettere tutti gli elementi presenti nel quadro considerati come elementi grafici, le figure in
questo caso sono considerate come elementi geometrici. Si può, per esempio, posizionare la
figura al centro e sfruttare la profondità di campo per sottolineare che la prospettiva della
bilanciamento decentrato
macchina fotografica è centrale. Con il si bilancia la figura
decentrata con un paesaggio evidentemente rilevante. Altra tecnica di composizione è la
regola dei terzi, in cui si suddivide il quadro in una griglia ottenendo delle linee di forza e dei
punti focali. reaction shot
Esiste un’inquadratura chiamata in cui c’è la reazione del personaggio a
qualcosa che è stato detto, che ha visto e che è accaduto, il personaggio si ferma e pensa.
Questo dà possibilità di pensare anche allo spettatore. Nell’esempio della scena di Suburra: il
fatto che la macchina da presa stringa progressivamente sui personaggi è legata alla
progressione drammaturgica. Abbiamo una serie di immagini in controluce e una serie di
immagini in favore di luce. Poiché i personaggi non si spostano, ne abbiamo sempre uno in
controluce (quello con più chratos, il più potente, il manovratore) e uno in favore di luce. Le
inquadrature diventano sempre più brevi, sempre ragionando sulla progressione
drammaturgica del conflitto di secondo atto. Dopodiché, alla conclusione, l’ultima
inquadratura scavalca il campo.
Si analizza anche il rapporto tra i movimenti di scena e i movimenti della macchina da presa
chiedendosi se la scena è più statica o dinamica. I generi in cui abbiamo scena dinamica e
ripresa dinamica sono azione e criminal, quelli in cui abbiamo scena statica e ripresa
movimenti di macchina
dinamica sono dramma, soup (?). I possono essere liberi o
subordinati
subordinati al personaggio: con i la macchina da presa si sincronizza sul
liberi.
movimento di un personaggio, tutti gli altri movimenti sono I movimenti di macchina
panoramica carrello,
sono sostanzialmente 2: e la terza opzione (travelling) è che si faccia
una combinazione dei 2. Nel movimento di panoramica la macchina da presa è fissata sul
supporto e ruota sul proprio asse in senso orizzontale o verticale. Una panoramica si misura
direzione
anche in base alla (da sinistra a destra, dall’alto verso il basso, ecc.). Con il carrello
binari
la macchina da presa abbandona il supporto e si muove su (si costruisce il binario e la
macchina da presa viene sistemata su un carrello sul quale è seduto anche l’operatore della
carrellata ottica
macchina da presa). La permette di zoomare simulando il movimento di un
carrello in avanti, si differenzia dallo zoom perché con quest’ultimo le proporzioni cambiano.
Nell’analizzare i movimenti di macchina dobbiamo rispondere alle seguenti domande: Che
relazioni rappresentano? (Se abbiamo una scena di dialogo a 2 ho varie opzioni di ripresa,
potrei farlo frontalmente, utilizzare i 180°. Se voglio sottolineare un conflitto riprendo in un
determinato modo, se voglio evidenziare amicizia in un altro, ecc.) Assumono una valenza
simbolica o affettiva? (Un movimento di macchina può rappresentare un andare incontro o
allontanarsi. Un carrello verticale fatto di fronte alla regolarità geometrica dello
schieramento di un esercito ha sicuramente una valenza simbolica)
La maggior parte delle inquadrature cinematografiche sono attribuibili ad un punto di vista
oggettivo, non riferito ad alcun personaggio. Altre invece, al contrario, ci mostrano
soggettive. semi-
l’inquadratura con gli occhi di un personaggio: queste sono dette La
soggettiva, invece, è un’inquadratura in cui la macchina da presa include il personaggio, per
esempio in un carrello a seguire, con una tale prossimità con il personaggio stesso da darci
un’impressione di soggettività. Una scena è costituita da più inquadrature, che vengono
concepite in fase di ripresa per assicurare la continuità spazio-temporale della scena e
vengono successivamente assemblate al montaggio. Per es.: in una scena con due
personaggi che dialogano possiamo avere un totale e una serie di primi piani. Per avere una
continuità spaziale, è fondamentale sul set suddividere lo spazio in due parti, seguendo la
regola dei 180° in cui una linea immaginaria attraversa lo spazio, di solito la linea di sguardo
dei personaggi. La macchina da presa potrà posizionarsi esclusivamente in una delle due
parti. luce,
Altra parte fondamentale del campo visivo è la che può essere storica (appartiene al
mondo della storia) o discorsiva (non appartiene al mondo della storia ma è rivolta a noi
spettatori affinché possiamo fruire di quella scena oppure affinché ci arrivi un determinato
significato e non un altro). Per es. il lavoro sulle ombre del viso è discorsivo. Le
qualità, direzione, sorgente colore.
caratteristiche della luce sono: e La luce può essere
contrastata diffusa.
o Se è contrastata c’è all’interno del quadro luminoso una forte
tensione tra dei neri molto neri e delle zone illuminate. La direzione della luce è
frontalità,
fondamentale anche per la recitazione. Con la direzione di luce si parla di che
lateralità,
elimina le ombre e appiattisce l’immagine, che scolpisce i tratti del volto e
controluce,
accentua i chiaroscuri, che stacca la figura dallo sfondo e ne evidenzia i contorni,
luce dal basso, luce dall’alto,
che distorce i tratti del volto creando effetti drammatici e che
suggerisce la presenza di una fonte luminosa storica. Tendenzialmente, però, lo spazio
dell’inquadratura non è mai illuminato da una sola fonte di luce: come minimo abbiamo una
key light fill light back light
(fonte di luce primaria) e una (luce di riempimento), ma anche
(alle spalle del personaggio). La sorgente può essere storica o discorsiva e reale o artificiale.
messa a fuoco,
La difficoltà dell’inquadratura è tenere a fuoco tutto il tempo. La cioè la
nitidezza dell’immagine, può anch’essa essere storica o discorsiva. Colui che si occupa della
focus puller. shallow deep:
messa a fuoco si chiama La profondità di fuoco può essere o
deep focus equivale a mettere a fuoco ciò che sta dietro, shallow focus mette a fuoco ciò che
è davanti, pan focus mette tutto a fuoco (Non confondere profondità di campo con
profondità di fuoco. Profondità di campo è quando organizzo il movimento di scena in vari
colore
strati e profondità). Il può essere naturale o artificiale, caldo o freddo, dominante o
bilanciato. fonico, musicale
Per quanto riguarda il campo sonoro esistono 3 tipi di suoni: suono e
verbale. storico
Il suono può essere sia (quando lo producono o lo ascoltano anche i
discorsivo
personaggi), sia (quando lo ascoltano solo gli spettatori), sia denso sia rarefatto.
Un suono può essere sincrono o fuori sincrono (Con Ennio Morricone per contratto quando
c’è musica non c’è parola o rumore, la serialità complessa funziona al contrario). Oltre ai 3
trasformazioni differenziali
suoni esistono anche le di un suono nell'altro: uno dei suoni, ad
un certo punto, può trasformarsi in un’altra tipologia di suono (es.: I suoni di spada di legno
sono ritmici ed entrano, per una certa parte a far parte del suono musicale discorsivo) senza
mai che questa trasformazione arrivi a conclusione e a compimento. Il linguaggio verbale
può diventare rumore e viceversa. Esistono anche rumori che significano qualcosa, per es. un
applauso.
Bordone (o di fascia, o nota pedale) è una tecnica sonora/musicale in cui la musica suonata
dallo strumento cresce di volume e si complessifica a livello di suoni per raggiungere il suo
apice al cambio di scena. Il compositore lavora su 2 o più scene, viene usato per economia
espressiva in campo sonoro, la musica contribuisce allo sviluppo.
montaggio
Il è l’operazione che assembla le inquadrature per comporre le scene, stabilisce
la durata della singola inquadratura e il suo rapporto con la precedente e la successiva, da un
punto di vista spaziale gestisce la continuità e la discontinuità degli spazi; da un punto di
vista temporale gestisce la composizione drammaturgica vera e propria per cui si riesce a
dimensionare le unità drammaturgiche minime, cioè le scene e a metterle in una relazione,
gestisce il tempo del film, prima di tutto però seleziona e toglie ciò che non serve.
Montaggio ellittico è l’intervallo di tempo (ellissi) tra un'inquadratura e quella successiva.
Naturalmente questa gestione del tempo è economica e lo strumento è la messa in serie.
Nella transizione tra un’inquadratura e l’altra, per avere la continuità si utilizzano delle
raccordi
tecniche chiamate (strumento che ci consente di ricostruire lo spazio e il tempo):
raccordo di sguardo,
esiste il in cui il personaggio guarda da una parte e nell’inquadratura
raccordo di movimento,
successiva è l’oggetto guardato dal personaggio oppure il in cui il
personaggio esce dall'inquadratura in una direzione e nell'inquadratura B si vede la
raccordo sull’asse
continuità di questo movimento, senza percepire lo stacco. Il è il raccordo
in cui la seconda posizione della macchina da presa sta più vicina o più lontana rispetto al
soggetto ma sullo stesso asse (si fa riferimento alla regola dei 30). Se la macchina da presa
raccordo scalare.
non sarà sullo stesso asse ma su