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L'ape offriva anche traduzioni di testi stranieri
– il libraio di Amsterdam Balkema per continuare a fornire ai suoi clienti i testi specie quelli
stranieri, cominciò a pubblicare in proprio. Si unì a uno scrittore e a uno stampatore e
crearono il marchio “La pecora nera”.
Pubblicavano saggi di viaggio, novelle, poemi.
Edizioni di pregio e autori di fama internazionale come Mallarmè, Kafka.
Venivano stampate solo copie destinate a un elenco di sottoscrittori -50/55-
– l'abilità degli stampatori fu usata anche per fabbricare carte d'identità, tessere di
razionamento e timbri per passaporti falsi.
– Stols fu l'editore più schivo, attivo durante gli anni dell'occupazione. Pubblicò con marchi
fittizi sia olandesi che stranieri. Utilizzava date di stampa falsi. Inventò pseudonimi per i
suoi vari stampatori
Quando i tedeschi avanzarono portando stragi, editori e stampatori continuarono a offrire ai propri
sostenitori segreti parole di speranza. Usavano carta da pacchi marrone, pagine strappate dai libri
mastri di casa ecc..
gli eidtori e librai che persero la vita occuparono negli olandesi un posto speciale: 1945
Amesterdam istituisce premi annuali in memoria di Werkman e Duwaer.
7)Lettura e scrittura negli Yizker-bikher durante la Shoah
Nell'Europa dei nazisti gli ebrei leggevano, scrivevano, componevano
Centinaia di associazioni preparararono yizker bikher = libri di ricordi per commemorare le
rispettive città natali.
Centinaia di volumi poco noti entro la letteratura della shoah
i principali lettori e scrittori erano landslayt= persone di una stessa città dell'europa orientale:
sopravvissuti allo sterminio che compilarono a più mani un libro sul luogo di nascita o provenienza
prima, durante o dopo la shoah.
I libri contengono:
-saggi storici
-elenchi
-memorie
-biografie
-cronologie
-poemi
-lettere
-foto
-disegni
-articoli di giornale
questi libri possono fornire anche indicazioni sulle abitudini di lettura e scrittura durante shoah.
Tra i documenti scritti durante la shoah primeggiano i diari:
-Anna Frank
-testi meno noti
-altri che compaiono solo negli yizker bikher → sia testi completi oppure solo parti oppure se il
diario è andato perso si fa riferimento a lui
Altri documenti importanti compilati durante shoah: gli archivi
es: ebrei di Nowy Dwor rifugiati a Varsavia, furono intervistati dagli archivisti del ghetto i quali
conservarono nell'archibio i primi resoconti dell'attacco
Altri documenti presenti o a cui ci si riferisce: quelli dello Judenrat (consiglio ebraico incaricato di
dare atto alle direttive naziste)
Altri documenti: le lettere
-il sistema postale consentiva alle persone che vivevano nei ghetti di inviare informazioni,
avvertimenti, pacchi, auguri e richieste.
-importanza della posta nel trasmettere informazioni vitali
Canti e poesie:
utili per divulgare pubblicamente informazioni nei ghetti e nei campi di concentramento. La
letteratura serviva però anche come conforto personale
e
gli yizker biker riportano vari commenti a proposito della lettura di romanzi o poemi.
Opere scritte durante la shoah:
-molta era la creatività dei poeti chiusi nei ghetti
Stampa clandestina:
-es si pubblicavano riviste con una falsa copertina
utile per diffondere notizie sulla restistenza
utile per segreti servizi religiosi e studi accademici
Durante la shoah, gli archivisti dei ghetti, sollecitati dal compito affidato loro dallo YIVO di
documentare la vita degli ebrei nell'Europa orientale, raccolsero una ricca messe di materiale per
registrare cosa stava accadendo. Almeno questo sarebbe rimasto anche se le persone non c'erano
più.
Chi scriveva dei fatti (dai diari ai sonetti agli archivi) lo faceva per:
-documentare le atrocità pepetrate dai nazisti nell'Europa occupata
-testimoniare la distruzione dell'ebraismo nell'Europa orientale
negli yzker biker sono presenti anche documenti del dopoguerra = significa che da parte degli stessi
sopravvissuti è ancora in corso il lavoro di interpretazione e mette in luce la modificazione in atto
nelle modalità di lettura e di scrittura degli avvenimenti che riguardano la Shoah
8)Libri polacchi in esilio attraverso due continenti, nel corso di due guerre
durante seconda guerra mondiale,un gruppo selezionato di manoscritti polacchi di valore
inestimabile fu trasportato con esito felice fuori dalla Polonia.
Con la fine della guerra, la vicenda dei libri in esilio si intrecciò con gli eventi della guerra fredda
offrendo prove del potere dei libri in quanto simboli culturali e politici di una nazione.
-1 settembre 1939 invasione della Polonia
-un mese prima il bibliotecario del seminario di Peplin partì per mettere in salvo i beni più preziosi.
-bibioteca: 30 mila volumi, manoscritti trecenteschi e incunaboli
-ciò che più si doveva preservare: 1 piccolo salterio manoscritto di inizio 1500, l'unica bibbia di
Gutemberg presente in Polonia ed era una delle 9 con legature 1400.
-anni '20 cifre esorbitanti per acquistare bibbie di Gutemberg
-il bibliotecario e la comunità polacca si oppose a qualunque cifra per vendere Bibbia
-solo negli anni 60 il bibliotecario potè rivedere i volumi che aveva protetto
Biblioteca di Varsavia = istituzione del 1928 = orgoglio nuova nazione polacca. Perché i beni
contenuti nell'antecedente di tale bibliotea era stata trasferita a san Pietroburgo nel 1795 e invano i
polacchi ne chiesero la restituzione nel congresso di Vienna del 1815.
Importante fu il recupero di manoscritti contenti le più antiche cronache latine della storia polacca.
Acquisto significativo fu una raccolta di musica di Chopin = simbolo ed eroe forte della nazione. Il
suo ultimo lavoro fu “fantasia polacca”
I volumi di Peplin e quelli più importanti della biblioteca di Varsavia = nel 1939 nel caveau della
banca.
I volumi attraversarono la Romania e poi giunsero a Parigi dove vennero depositati alla biblioteca
polonaise.
Presto si sarebbero congiunti con:
136 arazzi fiamminghi del 1500 provenienti dal Castello di Wawel di Cracovia.
1940 ingresso nazisti in Francia: le opere d'arte si misero di nuovo in viaggio sotto la custodia di
estreicher, addetto culturale polacco.
Egli incontrò il capitano di una piccola barca polacca.
Le opere potevano salpare per l'Inghilterra.
A Londra oltre che alle opere erano giunti anche i sovrani polacchi. Tuttavia anche i musei inglesi
stavano evacuando i loro beni.
I polacchi decisero di mandare tutto in Canada. Riuscirono ad attraversare l'Atlantico senza subire
ispezioni doganali.
Il tranquillo rifiugio in Candana (experimental Farm di Ottawa) strideva in confronto al destino
delle biblioteche e dei musei da cui provenivano.
Iniziata la guerra:
i tedeschi si presentano alla biblioteca di Peplin per confiscare la Bibbia di Gutenberg. Furiosi
bruciarono libri e archivi in fornaci di uno zuccherificio.
Il castello di Wawel divenne sede del governo d'occupazione e residenza ufficiale del governatore.
Intanto anche li rimasero furiosi per non aver trovato gli arazzi.
Finita la guerra:
si pregustava il ritorno dei beni in Polonia, ma nessuno si poteva aspettare che questi si sarebbero
trovati in un intrigo internazionale.
Venuto meno il controllo tedesco in Polonia, crebbe rapida l'influenza sovietica che il governo in
esilio non era in grado di contrastare.
Un gruppo comunista -comitato di Lublino- si autoproclamò governo provvisorio con l'appoggio
sovietico.
Per paura che il nuovo governo potesse cedere alle pressioni sovietiche di riportare le opere d'arte
dalla Polonia a Leningrado e Mosca
Si decise,
sotto l'appoggio dell'ex governo di far restare i tesori in Canada e di smistarli.
La nuova legazione polacca giunta in canada non trova i tesori.
Quando finalmente la polizia canadese comunicò all'incaricato d'affari polacco di aver trovato i
tesori, questo invece di avviare procedure legali con il Canada, la intimò di consegnare il deposito.
La suora del covento del Quebec dove erano tenuti gli arazzi, in preda al panico si mise in contatto
con il primo ministro del Quebec: Duplessis = fervente anticomunista che usò l'episodio per vincere
le elezioni politiche. Gli arazzi vennero così trasferiti in segreto al museo del Quebec e si affermò
che la chiesa era la legittima proprietaria dei tesori e quindi egli li ha fatti trasferire per evitare che
cadessero in mano comunista.
I polacchi si trovaro di fronte a un vero affronto alla loro sovranità nazionale. (ma comunque i
Polacchi fecero lo stesso non volendo restituire manoscritti tra cui “Il flauto magico” di Mozart alla
biblioteca di stato prussiana di Berlino)
Dopo il 1953, morte di Stalin, nel 1956 grazie al pianista Malcuzynski interessato soprattutto a far
tornare in patria le opere di Chopin, si sollecitarono le azioni diplomatiche.
1959 la Bibbia torna a Varsavia tra una festante folla che l'attendeva.
Nel corso delle loro peregrinazioni la Bibbia, i codici avevano simboleggiato l'identità, le speranze
e i timori di un gran numero di persone. Alcune di loro avevano in custodia quei preziosi oggetti,
mentre altri cercavano invano di impadronirsene: partigiani polacchi, invasori nazisti, comunisti
polacchi, anticomunisti esiliati e nazionalisti del Quebec.
-Parte terza: leggere durante la shoah: documenti-
9)La biblioteca del ghetto di Vilna
(racconto di Dina Abramoviz del ghetto)
Kurk = direttore di quella che fu la biblioteca di Grosser a Varsavia = importante centro yddish di
attività culturali laiche e socialiste. Kurk arrivò a Vilna da Varsavia con una marea di profughi ebrei.
Si prodigò affinchè venisse riconosciuta la biblioteca Mefitse sita nell'attuale ghetto come
istituzione interna i cui impiegati sarebbero stati pagati dall'amministrazione del ghetto.
Biblioteca nel ghetto = luogo insolito
Dopo periodo caotico di intense deportazioni, nel 1942 attività biblioteca più intensa che mai.
Vi erano diverse categorie di lettori:
-quelli della mattina = signore i cui mariti andavano a lavorare fuori dal ghetto. Chiedevano puntate
di romanzi sentimentali russi by casa editrice Riga.
-quelli del primo pomeriggio = ragazzi che tornavano da scuola. Leggevano molte traduzioni yddish
di Jules Verne. Racconti e romanzi per ragazzi molto mutilati e usurati
-quelli del pomeriggio = quelli che lavoravano fuori dal ghetto. Chiedevano opere della letteratura
mondiale, tra cui anche Ignazio Silone Pane e vino.
Durante quel periodo la biblio fu ampliata: in alcune bacheche vennero collocati rotoli della Torah.
Ne giungevano molti dai paesi distrutti.
Visite della bibliotecaria lituana Simaite teneva in collegamento con il mo