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Dimostra la sua vena di storico nell’amore verso il libro stampato e l’elogio a Guntemberg.

inizia dicendo che i testi digitali comunicano un ingannevole senso di dominio sul tempo e

sullo spazio. sono pieni di link alla rete e la rete la pensiamo infinita.

Il lavoro dello storico è ricostruire il passato e poi offrirlo come narrazione. sebbene il suo

studio possa essere enorme, mai riuscirà a inculudere nei suoi testi tutto lo scibile.

quindi

il lato positivo dell’e-book

è il fatto di poter contenere molti strati disposti a piramide:

i lettori possono scaricare il testo e dare una scorsa veloce

se lo trovano interessante lo possono stampare

se trovano qualcosa da approfondire con un clic possono passare allo strato sottostante

Possono continuare cosi per tutto il libro.

Ad esempio lo storico che fa lavoro in archivio, non potrà inglobare nel suo testo tutto cio

che ha trovato, ad esempio invece di una lettera intera ne porterà uno stralcio.

in cio’

risiede l’aspetto positivo dell’ebook

Parte seconda: Il presente

5)Libri elettronici e libri tradizionali

Che siamo destinati a un mondo privo di libri ce lo si sente ripetere dal 1945 quando fu

ideato il primo prototipo di e book, un ingombrante mostro chiamato Memex.

Comunque perfino Bill Gates dice di preferire la carta stampata allo schermo.

L’argomento piu forte a favore del libro elettronico riguarda la letteratura scientif ica specia-

listica dove la pubblicazione di monografie tradizionali presenta costi proibitivi.

a volte

il monografismo puo’ diventare una malattia mortale per certe discipline, come la critica let-

teraria, dove vezzi da iniziati e astrusità di linguaggio hanno alienato i lettori comuni.

Entro le pubblicazioni delle monografie si colloca la problematica della carriera accademi-

ca dei giovani studiosi. qualunque ricercatore universitario conosce l’imperativo categori-

co: pubblicare o perire. niente monografie niente posto di ruolo.

difficile è trasformare una monografia in un libro, e quando ci si riesce, ancora piu difficile

è farla pubblicare.

il risultato = carriera bloccata.

quindi

L’editoria elettronica puo’ rappresentare una soluzione?

Probabilmente si sebbene i costi di avviamento siano elevati

6)Gutenberg-E

1999 Darnton presidente della American Historical Association persuade la Andrew Mellon

Foundation a finanziare tale programma.

obiettivo: premiare le migliori tesi di dottorato nei settori piu a rischio. Settore storico. Giu-

ria di storici di acclamata fama.

Alcuni settori di ricerca scelti -->

America latina coloniale, Africa, Asia meridionale.

Europa prima del 1800

Storia diplomatica e militare

Il premio in denaro serviva per trasformare le tesi in libri elettronici che avrebbero dovuto

incorporare ogni genere di elementi: film, foto, registrazioni audio, intere collezioni di docu -

menti.

Il fine dell’iniziativa: legittimare una nuova forma di comunicazione scientif ica e dare nuova

linfa al medium della monografia.

La Mellon chiese subito quale fosse il Business plan. Darnton capisce l’importanza dei vin-

coli economici della cultura.

La Columbia University Press programmo la vendita del pacchetto di ebook alle bibliote -

che attraverso una moderata tariffa di sottoscrizione.

La risposta delle biblioteche fu favorevole, ma gli autori ebbero difficoltà a rispettare i tem-

pi di scadenza.

I ritardi danneggiarono le vendite

Dopo 7 anni si erano prodotti una collana di 35 libri e cominciato a coprire i costi, ma la

Columbia era in crisi finanziaria e non prosegui il progetto quando i fondi della Mellon fini-

rono.

i Libri sono stati assorbiti nel programma Humanities ebook dell’American Council of Lear-

ned Societies e sono ancora online.

In generale è stato un bell’esempio, ma Gutenberg-e non ha aperto una via di fuga dai

problemi di sostenibilità che funestano la vita accademica.

7)L’open Access

Harvard 2008: mozione a favore del libero accesso promossa dalla faculty of Arts and

Sciences per promuovere la libera comunicazione del sapere.

creazione dell’Office for scholarly communication con il compito di fare del suo deposito

uno strumento di libero accesso ai risultati delle ricerche in tutte le discipline.

Problema riviste:

-costi spropositati

-biblioteche per comprare riviste hanno ridotto acquisti di monografie

-le case editrici non pubblicano piu facilmente le monografie

-ostacoli per un’intera generazione di studiosi

Per far funzionare il sistema:

-opportunità data agli autori di recedere dal contratto quando vogliono

-creazione di un protocollo legale apposito per dare forza agli autori nella negoziazione

con gli editori commerciali.

Parte terza: Il passato

8)Inno alla carta

Inno alla carta levato da Nicholson Baker in “Double Fold”. Momento in cui si stava proce -

dendo alla copiatura dei testi nei microfilm.(2000)

Baker rivolge accuse ai bibliotecari che hanno proceduto alla distruzione della carta stam-

pata. mettiamo che i giornali svanissero dalle biblioteche, la storia svanirebbe dalla memo -

ria collettiva?

I microfilm sono sostituiti incompleti, difettosi, spesso illeggibili.

Le cause sono i bibliotecari, ma non quelli di provincia, quelli che detengono il potere

come Patricia Battin direttrice del sistema bibliotecario della Columbia. tra i suoi complici

anche la Biblioteca del Congresso.

Quei personaggi, dice Baker, riescono nell’impresa vandalistica perchè si aggirano con

un’aria convenzionale e perbene.

le tesi di Baker si articola nelle seguenti proposizioni:

1-la carta resiste benissimo, anche quella piu scadente dei giornalacci

2-il microfilm non è un surrogato adeguato alla carta. nei microfilm i processi chimici di-

struttivi sono piu gravi. le pellicole sono piene di graffi e bolle, si crepano e si restringono.-

leggere su un microfilm è uno strazio

3-i bibliotecari hanno fame di spazio perchè lo spazio è denaro e il denaro scarseggia. non

ci sono soldi per ampliamenti quindi miniaturizzare sembra ottimo.

4-assillo dello spazio ha portato a demonizzare la carta

5-conservazione ha signif icato distruzione. es: Biblioteca del congresso per microfilmare le

opere dopo il 1870, hanno adottato il sistema della squinternatura per far stare il volume

aperto mentre veniva fotografato. spesso quelle opere venivano buttate o svendute e

aziende se ne approfittando comprandole a poco e rivendendole

6-la distruzione non era necessaria

7-la distruzione è stata brutale

8-la distruzione è stata molto costosa. a volte comprare microfilm piu caro che comprare li-

bro originale. soluzione meno costosa poteva essere creare magazzini appositi con aria

condizionata

9-i bibliotecari, preoccupati per lo spazio hanno inventato una crisi inesistente allo scopo di

recuperare spazio.

Preso dallo slancio di accusatore, Baker a volte rende la cosa piu confusa. ad esempio il

problema di spazio per i bibliotecari è un problema serio.

e

oggi le biblioteche non squarciano piu i libri per fotografarli.

Cio’ che è accaduto ha portato la perdita di molti testi, ma almeno è servito come lezione

per oggi.

Quando Baker scrisse il libro, la Brithis Library si stava liberando della sua collezione di

quotidiani americani tra 1800 e 1900 e quando lo seppe Baker cerco di fermarla.

L’opera di Baker è nata da un articolo fatto per il New Yorker si è poi ampliata divendo una

denuncia pubblica alla gestione delle biblioteche, toccando punte romanzesche, ma celan-

do in se anche tristi realtà.

la sua è un’opera letteraria del genere della Lamentazione non di certo un’opera storica.

egli punta il dito, ma non penetra in profondità nella questione.

Dalle sue parole si puo’ prendere spunto per capire di cosa ci sarebbe bisogno:

1- Le biblioteche che ricevono denaro pubblico, dovrebbero avere l’obbligo di pubblicare

mensilmente sul loro sito l’elenco dei libri scartati

2- La biblioteca del congresso dovrebbe affittare un vasto magazzino per depositare il ma-

teriale che riceve dalle case editrici e che non puo o non vuole costodire in sede

3- Diverse biblioteche in tutto il paese dovrebbero preservare i quotidiani che escono at-

tualmente

4- cessare del tutto i progetti di micorfilmatura dei giornali e dei materiali cartacei fragili.

9)L’importanza di essere bibliografici

Non sapere da dove viene un testo che stiamo studiando non è un fenomeno solo dell’era

di internet.

Sir Walter Greg, la suprema autorità in materia, defini’ la bibliografia “la scienza della tra-

smissione materiale dei documenti letterari”.

Materiale è esatto perchè tutti studiavano i libri in quanto oggetti materiali.

1890 Greg e McKerrow mettevano a punto concetti e techinche di quella che sarà la nuo-

va bibliografia.

con opere come

-McKerrow --> Un’introduzione alla bibliografia per gli studenti di lettere

-Bowers --> Principi della descrizione bibliografica 1949

la bibliografia si affermava come disciplina coerente.

Massimo boom anni ’50, grande impulso nel settore degli studi shakespiriani.

poi

bibliografia viene messa in disparte da tendenza di ricarca piu recenti: il new criticism o il

decostruzionismo.

Ruolo importante entro la storia della bibliografia:

Donald McKenzie

il quale portö un cambiamento entro quelli che erano studi approvati e comprovati di suoi

predecessori.

egli studiando i volumi della Cambridge UniversitY press tra il 1696 e 1712

arrivö a comprendere che --> le forme da stampa non venivano passate dai compositori ai

torcolieri secondo un ordine regolare. il compositore terminata la composizione di una for-

ma la faceva portare al primo torchio libero. succedeva cosi che in certi momenti tutti i tor-

colieri stessero tirando copie di uno stesso libro.

Fino ad allora i bibliografi --> credevano che ciascun libro si muovesse lungo la catena

produttiva in base a uno schema coerente e lineare, il quale avrebbe permesso agli studio-

si di risalire a tutto ciö che non era stato inserito dall’autore, ma dipendeva da un paratico-

lare addetto ai lavori.

se perö

l’officina funzionava in base al principio di produzione concomitante non si poteva piu col -

legare con certezza uno specif ico passo a uno specif ico compositore.

1969 “Printers of the Mind” di McKenzie, le deduzioni dei bibliografi potevano essere tutte

inventate. tale libro fu un vero terremoto.

a tale opera

i bibliografi ortodossi risposero che:

-la biblio di Cambridge era piccola e non puo essere esempio delle grandi officine.

lui porto l’esempio di una grande tipografia londinese.

x la questione del in folio di Shakespeare non è che fosse sbagliata l’idea di ascri

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Publisher
A.A. 2013-2014
12 pagine
15 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/08 Archivistica, bibliografia e biblioteconomia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Lipperlì di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del libro e dei sistemi editoriali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Braida Ludovica.