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Quindi

inizialmente in Italia l'agente si occupa solo dei diritti dei titoli stranieri che vengono importati.

L'ALI inizialmente non si occupa degli autori italiani che mantengono un rapporto diretto con i loro

editori.

-la nascita di questa figura va relazionata alle pressioni esercitate dai mercati internazionali

maggiormente strutturati rispetto a quello italiano.

Tutti gli autori anglosassoni di successo che dal secondo dopoguerra sono importati in Italia

richiedono trattative professionali che passano ormai tramite agenzie letterarie.

-In Italia sono forse i lettori e i traduttori a essere i primi veri intermediari editoriali: Vittorini,

Bassani, Sereni, Nardi, Cecchi, Mazzucchetti, Pivano sono intermediari non regolati da agenzie

esterne che tuttavia hanno chiesto mediazioni sulle royaltis dei loro autori e per il proprio lavoro.

Linder nell'editoria di ricerca:

-lui standardizza questa professione

-conosce 5 lingue

-lavora fin da giovanissimo per Bompiani e Mondadori

-conosce i mercati stranieri

-si interessa in particolare alla saggistica e ai testi di ricerca perché ritiene che sia la fascia meglio

strutturata nell'Italia del Dopoguerra

Le University Press nel campo editoriale statunitense:

il campo editoriale statunitense si distingue per essere fortemente industrializzato in anticipo con il

resto dei paesi.

In mezzo a prodotti di entertainement

la produzione sperimentale e di ricerca mantiene comunque una certa vitalità assicurata da circuiti

di produzione e promozione proprio, tra i quali le

University Press hanno un ruolo preminente.

Nel dopoguerra molti saggi importanti entrano nei loro cataloghi perché la loro pubblicazione non è

più sostenibile dalle case editrici commerciali.

Quindi

le University Press allargano il loro margine di interessi

Il funzionamento del campo editoriale in Italia: due logiche di produzione

In Italia anni '50 avevamo situazione come quella descritta per il mercato editoriale francese da

Bourdieu

-da un lato → un'economia antieconomica che persegue l'arte pura, basata da disinteresse e sulla

negazione dell'aspetto commerciale. Ci sono casi particolari in cui tale situazione procura un grande

prestigio alla casa editrice e a lungo termine può assicurare dei profitti economici.

-dall'altro → una strategia commerciale rivolta al profitto a breve termine. Bene artistico come altra

merce.

Quando una casa editrice raggiunge una posizione dominante, produce un rafforzamento della

tendenza a gestire gli acquisti a scapito della ricerca e dell'innovazione: può utilizzare il capitale

simbolico accumulato per legittimare autori più commerciali e vendibili

Linder e l'evoluzione dell'editoria italiana:

-riconoscendo il bisogno di minimizzare gli sprechi, egli sostenne una produzione razionale

che consiste

nello stabilire un piano promozionale e distributivo ad hoc che riduce i margini dell'insuccesso.

-è indispensabile che vi sia la figura dell'agente per evitare rapporti controproducenti tra autore ed

editore.

-Lui da mediatore propone modificazioni, fusioni, tagli e riscritture dei testi che considera

fondamentali.

Linder e Alberto Mondadori:

si conoscono fino dagli anni '40, poi metà anni 50 Mondadori idea una casa editrice saggistica.

Inizia con Linder una collaborazione quotidiana

-1958 nasce Il Saggiatore, collaboravano: Debenedetti, Argan, De Martino

-obiettivo nuova casa: risolvere arretratezze della cultura italiana

-perchè Linder collaborava?

• Perché in quegli anni si occupava quasi solo di saggistica, vista come la parte più strutturata

del mercato

• facendo leva sull'imponente apparato distributivo dell'Arnoldo Mondadori Editore, Alberto

risolve un problema strutturale che Linder considera fondamentale

-Collana importante “La Cultura” che si divide in settori. Si decide aumento tirature e abbattimento

prezzi

-Collana “La biblioteca delle silerchie” con copertine ispirate all'industrial design

-pubblicano Strauss, Jung, Simone de Beauvoir

-Alberto = entusiasta, instintivo

-Linder = riflessivo, misurato

-tra gli anni 50-70 Linder è anche consulente e paciere in una serie di collaborazioni tra l'AME e

Einaudi che permettono alla Mondadori e in parte minore anche al Saggiatore di sfruttare i titoli di

Einaudi

-Alberto vuole che il Saggiatore diventi casa ed. anche universitaria come le University Press, ma

quelle sono società no profit

-1965 collaborazione tra Alberto e case editrici importanti statunitensi come Princeton, Chicago

da queste collaborazioni

la collana Cultura suddivisa in diverse sezioni si arricchisce ti testi specialistici

-1968 Alberto stacca il Saggiatore dalla AME. Il progetto è grandioso, si moltiplicano i

collaboratori. Si intensificano i viaggi oltreoceano. Tanti titoli americani, ma di saggistica, opere

che hanno bisogno di più tempo per dare frutti.

Quindi

1969 iniziano tensioni economiche

-quando Alberto non rispetta i tempi di pagamento degli autori, Linder è implacabile: il ruolo

dell'agente letterario è in primis la tutela dei diritti dei propri assistiti. Prima fa pagare tutti i suoi

clienti, poi forse si rimetterà in collaborazione con Alberto.

-Linder è riconosciuto come il garante degli autori che assiste

3)Il Mulino e la Nuova Frontiera. Una casa editrice bolognese tra politica e cultura, Italia e

America.

Mulino e la sua indipendenza dagli schematismi e dai dogmi della Guerra fredda.

Mulino nasce come rivista.

Primo numero: esce il 25 aprile 1951 come “quindicinale di informazione culturale e universitaria”

Luigi Pedrazzi = uno dei fondatori

Con una 20ina di fascicoli mensili i giovani del Mulino, sono dopo due anni, un fenomeno italiano.

1953 viene attribuito il premio Viareggio alla rivista. Per la prima volta non è dato a un'opera

letteraria o di saggistica.

1954 si da vita alla Casa editrice.

Fanno il primo Convegno amici e collaboratori del Mulino, tra cui vi è anche Montale. La relazione

introduttiva al convegno = il primo volume pubblicato dalla casa ed.

gli altri due volumi della collana “Saggi”: -Geografia delle elezioni italiane 46-54

-Filosofia e sociologia

Vi erano continui scambi con realtà che condividevano stessa visione democratica, come:

-”Il mondo” di Pannunzio condividono firme come Spinelli, Compagna, De Caprariis

1959 diviene direttore Mulino → Matteucci: la ricerca universitaria raggiunge il suo apice

poi arriva

Pedrazzi che vuole molto più una rivista di intervento politico immediato.

La casa editrice

-pubblica testi di scienze sociali ancora ignoti in Italia

-1959 “Collezione di storia americana” che ha lo scopo di inquadrare la nascita della democrazia

negli USA e della storia americana come parte integrante della civiltà occidentale

Si crea una sede bolognese della Kohns Hopkins University a Bologna.

1961 arriva Kennedy, ciò è visto dal gruppo del Mulino come il ritorno a una tradizione iniziata da

Wilson e Roosevelt di dare peso agli intellettuali nella vita politica.

Tra 1961 e 1965 il gruppo Mulino credono nel progetto di centrosinistra in Italia e lo appoggiano

con un'opera di sostegno della politica riformista.

La rivista è anticomunista e critica.

Ci si vuole muovere sulla linea Kennedy

-escono numeri rivista intitolati: “La nuova frontiera in America, Europa e Italia”, sui compiti che

spettano al nuovo team presidenziale.

-si vuole: combattere recessione pur aumentando spese per difesa nazionale

aiuti ai paesi sottosviluppati

programmi sociali

La vittoria democratica negli USA sembra essere occasione storica per passare dalla

radicalizzazione della lotta al dialogo. Nella visione del Mulino la soluzione della Guerra Fredda

infatti non verrà dall'affermazione uniliaterale di una parte, ma con un mutamento di entrambi i

blocchi. Non si deve mettere fuori legge il partito comunista, ma nemmeno concedergli il vantaggio

di presentarsi come centro di raccolta degli ideali di riforma.

Il gruppo del Mulino pensa che gli americani: “benchè fortemente critici sulla politica ufficiale del

loro paese, e verso le forze che vi predominano, non sentono il bisogno di mostrare alcuna tenerezza

per il comunismo, ed è questa sicurezza democratica che li distingue dagli intellettuali di sinistra

europei.

Mai credere che gli occidentali rappresentano la civiltà contro le barbarie, pensando che non

esistono radici comuni. Le radici greco romane sono anche quelle della cultura moscovita.

Cavazza e Spinelli hanno il desiderio di passare dall'azione intellettuale a quella politica, non

vogliono essere confusi con le altre associazioni come La Lega per i diritti dell'uomo.

Vogliono creare una rete tra quelli che voglio combattere per avere istituzioni democratiche e che

spesso vivono nel più totale isolamento.

Francis Randall, contattato da Spinelli negli USA, porta sulle pagine del Mulino una testimonianza

sulla battaglia per i diritti civili dei neri.

Il primo numero 1961 è dedicato a un bilancio critico del primo anno di Kennedy. Si dice che egli

non ha rinnovato la burocrazia, non ha attuato aiuti all'estero efficaci e nessun cambiamento nelle

questioni più difficili.

Per dare nuova linfa alla casa editrice:

-per aumentare entrate puntare sui classici

-sulla rivista continuare con gli interventi di esperti di altissimo livello.

Gli argomenti su cui si concentrano:

-consensi e obiezioni al centrosinistra

-il problema della democrazia: concetto e storia

-il concilio e le attese dei cattolici e dei non cattolici

-la situazione della cultura filosofica in Italia

-il problema delle regioni

-il problema della scuola

-i partiti tra 1958 e 1963

il contributo del Mulino alle relazioni tra l'amministrazione Kennedy e il mondo politico italiano

viene riconosciuto da documenti ufficiali americani che descrivono la rivista come punto di

riferimento essenziale per la comprensione della realtà politica nazionale.

Dopo due anni di governo il Mulino esalta di Kennedy:

-ritiro dei missili da Cuba

-il successo del partito democratico alle elezioni 1962

1963 esce la collana “Classici della democrazia moderna” = è la prima volta nel secondo

dopoguerra che si è tentata la pubblicazione in un serio piano organico di testi politici difficili con

l'intento di portarli a un vasto pubblico.

Il merito di aver scoperto che l'alleanza dei politici con gli intellettuali è il segreto del rinnovamento

della vita politica di oggi è di Stevenson. I frutti di questa scoperta sono stati raccolti da Kennedy.

La tragica scomparsa di Kennedy nel '63 è salutata dal Mulino con “...l'uomo in cui avevamo

creduto fin dall�

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
14 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/08 Archivistica, bibliografia e biblioteconomia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Lipperlì di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del libro e dei sistemi editoriali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Braida Ludovica.