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FRANCESCO DI GIORGIO MARTINI (1439-1502)

Francesco Di Giorgio si forma da ragazzo come scultore e pittore e in seguito diventa ingegnere ed architetto. Fu da Montefeltro impiegato soprattutto nell'architettura militare dove introdusse nuove tipologie e nuove tecniche di fortificazione. L'ambiente estremamente colto della corte urbinate lo spinse a scrivere Il trattato di architettura civile e militare. Le fortezze da lui progettate sono riconoscibili per la loro immagine compatta e presentano un'attenzione verso il dettaglio architettonico. Dal 1490 è a Milano per dare il suo parere circa il Tiburio del Duomo con Bramante e Leonardo. Cerca la relazione tra architettura e proporzioni.

Opere:

  • San Bernardino, Urbino - (1472)

La chiesa è progettata da una navata composta da un quadrato, un altro quadrato absidato su cui sui lati liberi si innestano tre absidi con 4 colonne angolari. L'alzato con evidente sviluppo verticale è diviso da tre cornici.

Attorno al perimetro. L'aula è illuminata da un doppia serie di finestre a edicola a timpani alternati. La cupola internamente emisferica è portata da arconi terminanti su quattro colonne poste negli angoli su alti piedistalli. È evidente il tentativo di fondere l'immagine della basilica con quella del tempio. La cupola è una semplificazione dei modelli di Brunelleschi ed è una calotta con pennacchio di raccordo.

- Santa Maria delle Grazie al Calcinaio, Cortona (Toscana) - (1484)

Pianta a croce latina e rifiuta ogni chiari rapporti proporzionali anche nell'elevato. L'istanza brunelleschiana di individuare il reticolo spaziale tramite le membrature e l'esempio albertiano, critico nel rapporto con l'antico, vengono da Di Giorgio esasperati. La presenza della cupola a padiglione posta su un altro tamburo traforato da finestre, internamente raccordata tramite pennacchi non sferici, testimonia uno sperimentalismo tecnico e formale.

Chiesa ad aula con corpocentralizzato, archi sobri che corniciano le cappelle, finestre ad edicola, esilissima la cornice d'appoggio e la grande trabeazione al 2 piano. Si inventa una soluzione nuova, le parastre continuano fino ad un'unica soluzione con la parasta sottostante stetoscopica. Se andiamo all'esterno, la funzione che svolge l'interno non è cosi sublime vista da fuori. All'esterno le finestre troppo piccole e questo perché non tiene conto dello spessore murario, in quanto progetta a fil di ferro.

Palazzo Ducale, Urbino Il palazzo ducale è uno degli esempi rappresentativi dell'architettura rinascimentale. Edificato da Federico da Montefeltro, il palazzo conobbe varie fasi in cui diversi architetti si dedicarono alla sua progettazione. Intorno al 1472 Di Giorgio si occupò di terminare la facciata ad L su piazza Rinascimento e creò la famosa rampa elicoidale che permetteva ai carri di raggiungere il palazzo.

Le creazioni di Di Giorgio sono spesso slegate da rigidi sistemi geometrici. Nonostante le differenze il palazzo riuscì nell'intento quasi miracoloso di coniugare con equilibrio le varie parti in un complesso asimmetrico, impostato dalle irregolarità del terreno e degli edifici preesistenti, dove però il rigore delle singole parti bilancia la mancanza di un progetto unitario.

La trasformazione della roccia segue l'edificio precedente con facciata con 2 tortici e un cortile quadrato su colonne. La facciata di tortici con scale a chiocciola ad occhio aperto ha una conformazione statica differente, si sorreggono l'un con l'altro sul ciglio esterno. Con Luca Parcioli, l'aspetto è dedicato alla prospettiva e si decorano le stanze. Nel tratto sul fianco accanto alla cattedrale c'è un parametro che provoca uno sfalsamento delle finestre e delle porte. La soluzione ad angolo elimina il problema, le arcate si completano con.

Colonne quadrangole che ruotano a 90 gradi, un pilastro ad L con due semicolonne attaccate che contengono le colonne quadrangole e scanalate.

FISCHER VON ERLACH (1656 - 1723)

Figlio di uno scultore di Graz. È nella bottega del padre che avviene la sua formazione (lunga esperienza in cantiere). Si trasferisce in Italia nel 1674 e studia tra Roma e Napoli per 10 anni. Entra a contatto con Bernini e Fontana. Successivamente rientra a Vienna che, dopo la vittoria in battaglia contro l'impero ottomano, mira a valorizzare la sua immagine di capitale europea. Qui infatti le mura fortificate sono ormai inutili e lo spazio ricavato dal loro abbattimento consente agli architetti di realizzare delle ville private che arricchiranno l'immagine della città. Nel 1705 diventa il primo architetto della corte di Giuseppe I d'Asburgo. La sua architettura risente degli influssi di Bernini e Borromini. Elabora trattato pubblicato la prima volta nel 1721 e la seconda nel 1726.

È presente una rappresentazione dei suoi progetti e un percorso storico di immagini che partono dai greci-romani fino alle moschee islamiche. Si apre verso l'architettura fuori Europa. Fischer von Erlach, considerato uno dei più grandi architetti austriaci, ha tentato una sintesi di elementi diversi provenienti da periodi differenti del Barocco. È il primo architetto a portare in ambito europeo l'insegnamenti derivanti dall'Italia.

Nota: attivo nella fase denominata "tardo barocco". Periodo storico caratterizzato dalle guerre religiose iniziate nel Cinquecento. L'architettura religiosa diventa strumento dell'opera missionaria dei gesuiti che intendono riportare la religione cattolica nell'Europa centrale e nella Boemia.

Opere:

  • Kollegienkirche (chiesa dell'Università), Salisburgo, 1696 - 1707 Uno dei più significativi esempi del Barocco austriaco e una delle opere più importanti di Fischer.

Pianta

centrale biassiale. Facciata convessa con corpo ellittico di un nartece sottolineato da un ordine gigante che emerge da due campanili gemelli. Trattamento calligrafico della facciata.

L'interno, preceduto da un atrio ellittico, è a pianta centrale e cappelle laterali, ha la cupola ornata da stucchi. Fusione tra elementi del Barocco italiano e quelli Rococò.

- Palazzo Schönborn-Batthyány, Vienna, 1699 - 1706

Il palazzo era la residenza della famiglia Batthyány, la quale aveva fatto parte dell'esercito del principe Eugenio Di Savoia. La facciata è caratterizzata da un portale centrale delimitato da due colonne che sorreggono un balconcino; e dalla finestra centrale del secondo piano, sulla quale è posto uno stemma. Ordine gigante. Uso scenografico dei vasi. Acquistato dalla famiglia Schönborn nel 1740, il palazzo è oggi sede di uffici. Ordine gigante al piano superiore, simile alla chiesa di Pietà.

- Palazzo Trautson, Vienna, 1710 -

1712 Era proprietà della contessa Maria Margareta Trautson. Il conte Johann Leopold Donat Trautson, già membro del Consiglio aulico e Granciambellano, commissionò nel 1710 la costruzione di una grande residenza in questo luogo, in vista della imminente nomina a Principe, che arrivò nel 1712. Oggi sede del Ministero della Giustizia. È uno dei più importanti edifici barocchi di Vienna. L'architetto si ispira al Palazzo Reale di Amsterdam. La Sala Terrena è una stanza pensata per le feste che è riccamente decorata da affreschi. La bianca facciata è caratterizzata da una serie di finestre, ognuna delle quali sormontata da ricche decorazioni dorate; e da un timpano con all'interno un bassorilievo anch'esso dorato. Progetto iniziale da cilindro coperto con cupola.

Chiesa di San Carlo Borromeo, Vienna, 1715 - 1723 La chiesa venne fatta costruire per volere dell'imperatore Carlo VI, a seguito dell'epidemia di peste.

che colpì la città. L'imperatore, infatti, decise che appena la città fosse scampata al flagello, avrebbe fatto costruire una chiesa dedicata a San Carlo Borromeo, protettore dei malati di peste. Nel 1714 venne indetto un concorso per il progetto della chiesa, che venne vinto da Fischer von Erlach. Progetto bizzarro. Facciata che non corrisponde a grandezza interna. Evidenti riferimenti all'architettura Italiana antica e non. Facciata si ispira a Sant'Agnese a Roma. Colonne istoriate (bassorilievi rappresentano vita del santo) al posto dei campanili che sono ispirate alla Colonna Traiana di Roma. Queste mandano un messaggio nascosto e sono infatti un riferimento alle colonne dello Stretto di Gibilterra e all'antenato dell'imperatore Carlo V (dominio sulla Spagna). Questo rappresenta che il vero protettore d'Europa è l'imperatore Carlo. Portico somiglia al Pantheon. Citazioni anche extraeuropee (come

manifesterà successivamente nel suo trattato) ad esempio nei tetti a pagoda di natura asiatica. Tre tematiche che si fondono nella facciata: glorificazione dell'imperatore, difesa della cera fede cattolica (due angeli rappresentano il vecchio e nuovo testamento) e gratitudine per la salvezza dalla peste. La facciata non corrisponde alle dimensioni dell'interno, portico (pantheon), due colonne istiorate, colonne al posto dei campanili. Vuole inserire citazioni di Roma antica e Francia.

FILIPPO JUVARRA (1678 - 1736)

Nasce a Messina da una famiglia di argentieri. Nella bottega di famiglia ebbe un apprendistato. Studia per diventare sacerdote e prende gli ordini nel 1703. Conoscenza dell'architettura passata e di quella contemporanea. Studia i trattati di Vitruvio, Vignola e Pozzo. Frequenti viaggi in Italia (soprattutto a Roma) e in Europa importanti per lo sviluppo del suo stile. Conosce Carlo Fontana. (Dopo avervi studiato) Insegna all'Accademia di San Luca dal

varra si caratterizza per l'uso di linee sinuose e curve, per la ricchezza decorativa e per l'attenzione ai dettagli. Le sue opere più famose includono la Basilica di Superga a Torino, il Palazzo Madama a Torino e il Palazzo Reale di Madrid. Juvarra ha lasciato un'impronta indelebile nell'architettura europea, influenzando molti architetti successivi. La sua abilità nel combinare elementi di diversi stili e la sua capacità di creare spazi monumentali e scenografici lo rendono uno dei più grandi architetti della storia.
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Publisher
A.A. 2019-2020
81 pagine
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SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Scoma di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura II antica e moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Nobile Rosario Marco.