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Le ricadute: il commercio
Il commercio e le sue modalità di svolgimento furono assai modificate; le relazioni commerciali tra i paesi in conflitto furono interrotte immediatamente e i tedeschi interferivano nei commerci dei paesi occupati. Tutto questo avvantaggiò i paesi neutrali. Bisogna sottolineare però che negli USA si registrò una crescita commerciale e produttiva.
Le ricadute: il mercato del lavoro
Anche il mercato del lavoro in tempi di guerra mutò profondamente: la manodopera femminile raggiunse livelli di occupazione come non mai; molti lavoratori, forzati o meno, decisero di andare a prestare il proprio lavoro in un altro paese.
Le ricadute: innovazione tecnologica
La guerra ebbe anche alcune ricadute in termini di innovazione tecnologica, che acquisiranno importanza economica in seguito: una su tutte è l'energia nucleare; nel campo dell'aviazione vediamo la nascita di radar, motori a reazione, pilota automatico e un deciso...
miglioramento delle prestazioni dei velivoli. Nel campo bellico fanno il loro ingresso i razzi con l'ausilio della navigazione spaziale.
LA GUERRA FREDDA
Dal conflitto emerge un nuovo ordine mondiale basato sull'egemonia di USA e URSS. L'Europa viene divisa in due sfere di influenza, una capitalista influenzata dagli USA, e una comunista influenzata dall'URSS. I contrasti tra i 2 blocchi portano alla divisione della GER e della Corea e inizia una nuova corsa agli armamenti.
LA CONFERENZA DI BRETTON WOODS
Nel luglio del 1944 venne convocata in una cittadina americana di nome Bretton Woods una riunione dei paesi facenti parte delle Nazioni Unite. Le ragioni di tale riunione riguardavano la creazione di strumenti per risolvere i problemi monetari e di bilancia dei pagamenti così da evitare nuove grandi depressioni; nasce così il nuovo sistema internazionale dei pagamenti. Questo porterà ad avere: Tassi di cambio fissi tra le varie monete mediante gli
equilibri delle bilance commerciali
Il Dollaro Americano come unica valuta convertibile in oro; questo sistema si chiama Gold Exchange Standard.
Nuovi meccanismi di cooperazione monetaria
La conferenza di Bretton Woods deliberò il FMI, Fondo Monetario Internazionale, e la costituzione della Banca Mondiale, ambedue entrati in vigore nel 1947.
FMI: il fondo monetario aveva principalmente due compiti:
- Il primo era quello di supervisionare il Gold Exchange Standard e anche se tale compito fu svolto in maniera impeccabile, il sistema fu abbandonato nel 1973.
- L'altro compito consisteva nel sostenere attraverso prestiti, i paesi con squilibri nelle bilance commerciali, così da evitare attacchi speculativi sui cambi e da concedere maggiore tempo per i necessari aggiustamenti strutturali. Tale compito però veniva svolto in modo limitato dato che le risorse a sua disposizione erano scarse. L'attività del FMI si concentrava quindi a ispezionare il paese
anni ’30. Proprio in merito a questo: Nel 1948 nasce il GATT: è un accordo internazionale, firmato il 30° ottobre 1947 a Ginevra, in Svizzera, da 23 paesi, per stabilire le basi per un sistema multilaterale di relazioni commerciali con lo scopo di favorire la liberalizzazione del commercio mondiale. Si posero come obiettivi la riduzione dei dazi, l’eliminazione dei contingentamenti da parte dello stato di limiti quantitativi alle (Imposizione importazioni o alle esportazioni di determinate merci), proibizione di dumping (indicare la pratica di alienare un bene su un mercato estero a un prezzo minore rispetto a quelli messi in atto sul mercato di origine), cartelli e discriminazioni.
LA RICOSTRUZIONE Il coinvolgimento degli Americani nella Seconda GM fu così intenso che fu subito loro chiaro che era impossibile tornare al vecchio isolazionismo. Anzi, gli Americani si trovarono nella necessità di varare a partire dal novembre del 1943 anche un piano di aiuti per
la popolazione civile che portò in Europa circa 4 miliardi di dollari di aiuti alimentari fino al 1947. Ma il problema principale era quello di disegnare una ricostruzione dell'Europa che desse maggiori garanzie di continuità rispetto a quella che era stata concepita dopo la prima guerra mondiale con la pace di Versailles. Un altro problema incombente era l'espansionismo sovietico che faceva leva sui partiti comunisti esistenti in vari Paesi europei, cercando di inglobare sotto la propria sfera di influenza il maggior numero possibile di paesi. Nel corso del 1947 gli USA si resero conto che bisognasse intervenire in Europa con un nuovo piano di aiuti. Il 5 giugno dello stesso anno George Marshall annunciò che gli Stati Uniti erano decisi a finanziare un piano pluriennale di sostegno alla ricostruzione di tutti i paesi europei che avessero voluto aderire. Il piano prese il nome di Piano Marshall (European Recovery Program). Il suo obiettivo era quello di copriremediante aiuti americani i disavanzi delle bilance dei pagamenti dei paesi europei, in modo da permettere loro di riavviare il processo produttivo senza tensioni inflazionistiche o colpi di mano. Il modello di crescita che gli americani proponevano agli europei era il loro, basato sull'aumento della produttività e l'organizzazione scientifica del lavoro, che sarebbe stato in grado di aumentare il reddito nazionale e di rendere quindi meno gravi i conflitti distributivi. Tra il 1947 e il 1952 gli USA inviarono in Europa aiuti per oltre 14 miliardi di dollari cui vanno aggiunti 6 miliardi di prestiti. Per coordinare gli aiuti nacque un'organizzazione multilaterale, l'OECE (organizzazione europea per la cooperazione economica). Per facilitare i pagamenti multilaterali e gli scambi tra i paesi coinvolti nel piano in seguito verrà fondata anche l'UEP (unione europea pagamenti). IL PIANO MARSHALL: IL MECCANISMO DI FUNZIONAMENTO I americani progettarono un meccanismo didistribuzione degli stessi, che è rimasto unico nel suo genere. Il suo svolgimento era il seguente: le imprese europee potevano avanzare delle proposte motivate di acquisto al proprio governo. Queste proposte venivano vagliate sia dal governo in questione che dall'OECE in modo da coordinare al meglio. L'insieme delle proposte ritenute valide venivano inviate alla commissione del Piano relativa agli acquisti; in genere gli acquisti venivano effettuati dai produttori americani così da rilanciare anche l'economia Americana. Il venditore veniva pagato direttamente dal governo americano per conto del Piano Marshall, mentre il compratore paga al suo governo in moneta locale così da evitare l'uscita di divise (monete) estere. Il denaro pagato dagli imprenditori confluisce in un apposito fondo; questo fondo è utilizzato per finanziare la ricostruzione o per creare infrastrutture. Gli USA hanno voce in capitolo sul suo utilizzo, in modo tale daVerificare come questi soldi vengano investiti. Per quanto riguarda i paesi aderenti troviamo due paesi come Portogallo e Turchia, che hanno partecipato in maniera periferica alla guerra, ma che sono stati inseriti dagli USA per ragioni geopolitiche, ma assorbirono una quantità di risorse del tutto marginale. Fra i paesi maggiormente beneficiari vi furono certamente GBR e FRA, che da sole assorbirono poco meno della metà degli aiuti, seguite alla pari da ITA, GER e OLA, che era stata gravemente distrutta. In percentuali abbiamo:
- 33% materie prime, 29% alimenti e fertilizzanti, 17% macchinari e mezzi di trasporto, 16% petrolio e carbone.
- 45,2% GBR + FRA, 31.6% GER + ITA + OLA.
La golden age del capitalismo
Il periodo post bellico, che va dal 1950 al 1973, viene chiamato con la dizione "golden age del capitalismo", ovvero l'età dell'oro. Questo periodo è caratterizzato da una forte crescita economica e da una totale assenza di recessioni, con un'inflazione moderata.
Tutte queste combinazioni rappresentano un periodo di crescita che per intensità e durata non era mai stato sperimentato prima. Agli inizi degli anni '50 la distanza tra gli USA e l'Europa occidentale insieme al GPN è molto elevata. Proprio in questo periodo però l'EU e il GPN crescono a ritmi superiori rispetto a quelli americani e le distanze accumulate in precedenza si attenuano. Il resto del mondo, quindi Africa, Asia (-GPN) e America Latina, pur registrando una crescita economica non riescono a tenere il passo e perdono terreno. I processi americani inerenti al lavoro si diffondono in tutti i paesi con una cultura capitalista, aumentando così anche il movimento dei capitali tra i paesi; è proprio in questo periodo che alcune produzioni industriali caratterizzate da una tecnologia relativamente semplice iniziano a spostarsi in Paesi in via di sviluppo dato il basso costo della manodopera. Lo stato non si limita ad offrire beni e/o servizi dietro tributi,Il welfare state è un modello di Stato, che prevede l'attuazione di un complesso di politiche pubbliche da parte dello Stato stesso che interviene in un'economia di mercato per garantire l'assistenza e il benessere dei cittadini, modificando in modo deliberato e regolamentato la distribuzione dei redditi generata dalle forze del mercato stesso. Il welfare comprende pertanto il complesso di politiche pubbliche dirette a migliorare le condizioni di vita dei cittadini. Gli obiettivi perseguiti dal welfare sono fondamentalmente tre: assicurare un tenore di vita minimo a tutti i cittadini; dare sicurezza agli individui e alle famiglie in presenza di eventi naturali ed economici sfavorevoli di vario genere; consentire a tutti i cittadini di usufruire di alcuni servizi fondamentali.