Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
AMMINISTRAZIONE FIDUCIARIA
il concetto di che prevedeva che i paesi
sviluppati conducessero i paesi in via di sviluppo alla stabilizzazione politica
(cosa che accadràà̀ in molte ex colonie africane)
EGITTO E ISRAELE
25
Il medio oriente era in fase di decolonizzazione e piano piano cerca di svincolarsi
dal controllo delle potenze europee. COLPO
Questo lo vediamo anche in Egitto dove, nel ‘52, avviene un colpo di stato (
DI STATO DEI LIBERI UFFICIALI ) contro la monarchia.
Il re viene visto come un portatore di corruzione e come un legame che lega
l’Egitto all’occidente (e in particolare alla Gran Bretagna).
Questo colpo di stato, sul piano della politica estera, ha un effetto devastante
perchè rimette in gioco equilibri che si erano consolidati negli anni e sui quali
la Gran Bretagna si era accaparrata un ruolo.
NASSER
Da li a poco in Egitto emergerà , un leader che aveva una visione molto
ampia su quello che avrebbe dovuto essere il ruolo dall’Egitto.
Il fattore di rivincita contro Israele era fondamentale (nel ‘48 la coalizione dei
paesi arabi che si era mossa contro Israele per ributtare i sionisti a mare aveva
subito una durissima sconfitta che aveva alimentato un forte spirito di rivincita).
Nasser non si rivolge solo all’Egitto ma a tutto il mondo arabo, un’entità molto
vasta e unita dallo spirito di decolonizzazione e dalla necessità di affrancarsi
dal controllo occidentale. L’Egitto assume un ruolo di leadership e si fa
portatore del processo di decolonizzazione del mondo arabo.
PANARABISMO
L’idea di Nasser viene chiamata anche ed è un’idea che va a
toccare un punto vitale del mondo arabo ma si deve inevitabilmente inserire
all’interno del bipolarismo in cui l’Egitto ha un ruolo fondamentale.
L’occidente non doveva in alcun modo perdere la propria possibilità di
approvvigionamento petrolifero perchè altrimenti la ricrescita occidentale si
sarebbe paralizzata.
L’Unione sovietica diventa un’interlocutore attento ai nuovi sviluppi perchè
quello che sta succedendo in Egitto offre loro la grande opportunità di potersi
inserire in un’area in cui fino a quel momento i russi erano tenuti fuori.
Tuttavia il punto di vista occidentale non era omogeneo.
Nel momento in cui la politica di decolonizzazione di Nasser si va a scontrare
con gli interessi occidentali si pone il problema di quale debba essere il ruolo
della politica americana in quell’area.
Gli americani a loro volta erano stati colonizzati e si sentivano di sostenere la
battaglia di decolonizzazione laddove non avesse comportato l’insorgenza di
movimenti filo-comunisti.
Il caso egiziano è un caso emblematico perché Nasser non ha nulla a che fare
con Mosca (non ha nulla di assimilabile ai partiti comunisti o filo-comunisti che si
sono sviluppati in altri paesi). L’amministrazione Truman aveva tenuto un
atteggiamento amichevole nei confronti di Israele. Viceversa
l’amministrazione Eisenhower tiene conto dei rischi che un’eccessiva vicinanza
con Israele avrebbe comportato (inimicarsi il mondo arabo e rischiare che
quest’ultimo si rivolga all’unione sovietica) e di conseguenza tagliano un pò i
26
rapporti.
Tuttavia non si distaccano da Israele a tal punto di fornire a Nasser le armi
che quest’ultimo aveva richiesto.
Il fulcro dell’amministrazione Eisenhower in medio oriente è aiutare tutti
quei regimi che necessitano di aiuto contro l’eventualità di possibili
elementi di destabilizzazione (armare quei regimi che si vogliono tutelare dal
pericolo comunista). FINANZIAMENTI
Tuttavia Nasser oltre a chiedere dei (come quello per costruire la
ARMI
diga di Assuan) chiede anche delle ma non da la garanzia che
quest’ultime non venissero usate contro Israele (il mondo arabo di cui Nasser si
fa portavoce non riconosce la legittimità di Israele e ritiene che la Palestina debba
ritornare all’Iran).
A questo punto Nasser si rivolge ai cecoslovacchi e acquista da loro le armi (e
quindi indirettamente dall’unione sovietica).
Nasser è mosso dalla volontà di non schierarsi ne da un lato e ne dall’altro
MOVIMENTO DEI NON ALLINEATI
( , paesi che cercano di tenersi fuori da una logica
bipolare).
Inoltre il fatto di non schierarsi per l’Egitto era particolarmente conveniente perchè
gli consente di ottenere aiuti da chiunque in quel momento sia in grado di
fornirglieli. NAZIONALIZZAZIONE DEL CANALE DI
Il passaggio successivo di Nasser è la
SUEZ , l’emblema della colonizzazione britannica che consente agli inglesi di
CRISI DI SUEZ
mantenere una presenza militare lungo il canale ( ).
Questa azione è un grave colpo per la Gran Bretagna la quale dichiara che il
canale non funzionerà più (arroganza occidentale).
Si crea così una coalizione tra Inghilterra, Francia e Israele fondata sul comune
interesse a far fuori Nasser a livello politico.
Gli inglesi hanno subito un grave danno a livello commerciale a seguito della
nazionalizzazione del canale.
I francesi considerano l’Algeria territorio francese e Nasser sta armando e
incentivando gli algerini alla rivolta.
Gli israeliani stanno subendo gli effetti della diffusione del panarabismo di
Nasser (affrancarsi dal colonialismo di cui anche Israele fa parte).
SEVRES
Gli emissari dei 3 governi si incontreranno a dove si raggiungerà un
accordo segreto in cui Israele sarà l’elemento centrale.
Le truppe israeliane penetreranno nel Sinai (egiziano) per poi arrivare alle
sponde del canale di canale di Suez e giustificare l’intervento delle forze
anglo-francesi come forze di interposizione.
Di fatto la crisi di Suez è un tentativo anglo-francese di rispondere
militarmente ad un atto di sovranità nazionale.
Non avrebbero potuto intervenire direttamente contro l’Egitto e quindi utilizzano la
scusa di farlo per pacificare l’area e garantire i traffici sul canale.
Gli israeliani assecondano il progetto anglo-francese perchè sapevano che il
prossimo passo di Nasser sarebbe stato quello di attaccare Israele (il segnale di
27
questo imminente attacco era il fatto che Nasser aveva bloccato lo stretto di Tiran
che chiude il golfo di Aqaba così da chiudere una delle vie di accesso a Israele) e di
conseguenza si alleano con inglesi e francesi per portare a termine un’azione
preventiva volta ad evitare un attacco a sorpresa egiziano.
In tutto questo gli americani avevano già dato chiari segnali sul fatto che non
avrebbero tollerato azioni di forza di quel tipo perché avrebbe finito per
mettere a repentaglio i rapporti dell’occidente con il mondo arabo e aprire
la strada all’unione sovietica.
Nel ‘56 gli Stati Uniti non appoggiano l’azione anglo-francese, gli israeliani
arrivano più rapidamente del previsto sulle sponde del canale e le truppe
anglo-francesi intervengono invadendo un territorio sovrano (azione
ingiustificabile anche all’interno delle nazioni unite).
Gli anglo-francesi si trovano isolati sia sul piano politico che sul piano
economico (dopo una settimana gli inglesi non hanno più carburante e gli
americani non hanno intenzioni di sopperire alla mancanza di forniture con il
loro petrolio).
Krusciov alza la voce e minaccia l’uso di armi atomiche qualora inglesi e
francesi non sgomberassero il canale.
Questa sua azione lo fa diventare il difensore dell’Egitto e della causa araba.
La speranza del mondo arabo è quella di recuperare la Palestina (Israele non è
legittimato ad esistere).
La fine della crisi di Suez ha consentito ad Israele di accrescere il proprio
territorio e riaprire la stretto di Tiran (chiuso da Nasser nell’ottica di un futuro
attacco ad Israele).
Con l’amministrazione Kennedy c’è un maggiore avvicinamento tra Stati Uniti
e Israele (Eisenhower privilegiava l’equidistanza tra Israele e il mondo arabo).
l’EVACUAZIONE DELLE FORZE DI INTERPOSIZIONE
Nel ‘67 Nasser chiede
DELLE NAZIONI UNITE schierate lungo il confine del Sinai (richiesta che viene
accolta e Israele si trova ad avere un fianco scoperto) e contemporaneamente
RICHIUDE NUOVAMENTE LO STRETTO DI TIRAN .
Il fatto che lo stretto di Tiran fosse la via di accesso per Israele al mar rosso
era garantita da una commissione internazionale la quale non sembra in grado
di opporsi a questa decisione di Nasser.
Entrambe queste 2 azioni sono chiari segnali di pericolo per Israele il quale, nel
‘67, si decide a sferrare un attacco preventivo nei confronti dall’Egitto.
GUERRA DEI 6 GIORNI
Scoppia così la terza guerra arabo israeliana altresì detta .
Le operazioni di Israele cominciano con un massiccio bombardamento delle
forze di aviazione egiziane così da impedire all’Egitto di contrastare
efficacemente l’azione israeliana. Nonostante il successivo intervento di Siria
e Giordania, Israele, ottiene un brillante risultato militare.
Con questa guerra Israele riesce ad ottenere la striscia di Gaza, Gerusalemme e
le alture del Golam (territorio siriano particolarmente importante perchè era teatro
28
della guerra dell’acqua e soprattutto perchè era il luogo da cui la Siria attaccava
Israele).
L’acquisizione di questi territori viene giustificata con il fatto che garantivano
la sicurezza (questi territori possono essere oggetti del negoziato che
consentiranno di arrivare al negoziato di un accordo di pace).
RISOLUZIONE 242 DELLE NAZIONI UNITE
Tuttavia la imporrà la restituzione dei
territori occupati.
Tuttavia c’è un’ambiguità linguistica che fa si che non sia chiaro se Israele deve
restituire tutti i territori occupati o solamente alcuni perchè nel frattempo ha
occupato anche un’ampia parte del Sinai.
Quello che è certo è che la vittoria del ‘67 ha aperto la strada ad un grande
cambiamento riguardante il contrasto tra Israele e l’Egitto perchè adesso
riguarda Israele e i Palestinesi (non si parla più genericamente di mondo arabo
ma si parla di palestinesi che riescono a darsi un’organizzazione e una struttura
militare).
Nel ‘67, nonostante la vittoria militare israeliana e il futuro vantaggio
negoziale che ne sarebbe sarebbe potuto derivare, la posizione del mondo arabo
è estremamente rigida.
CONFERENZA DI KHARTOUM
Nella i paesi arabi dichiarano:
1. La loro indisponibilità a riconoscere la legittimità dello stato di Israele.
2. La loro indisponibilità a riconoscere politicamente lo stato di Israele.
3. La loro volontà di non arrivare al tavolo negoziale ma sconfiggere SUDAT
definitivamente Israele. Nel