Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 12
Riassunto esame Propedeutica e storia della filosofia moderna, prof. Santinelli, libro consigliato Discorso sul metodo, Cartesio Pag. 1 Riassunto esame Propedeutica e storia della filosofia moderna, prof. Santinelli, libro consigliato Discorso sul metodo, Cartesio Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 12.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Propedeutica e storia della filosofia moderna, prof. Santinelli, libro consigliato Discorso sul metodo, Cartesio Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 12.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Propedeutica e storia della filosofia moderna, prof. Santinelli, libro consigliato Discorso sul metodo, Cartesio Pag. 11
1 su 12
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Dopo aver stabilito queste massime e dopo averle messe sillogismo falso che possiede però un’apparenza di

da parte “insieme alle verità di fede” (attenzione: verità; Cartesio usa questo termine in un senso diverso,

Cartesio non vuole avere problemi con la Chiesa e allora quello di ragionamento scorretto). E misi in dubbio tutto

dice che accetta le verità della fede senza minimamente quello che avevo imparato fino ad allora, immaginando

discuterle), debbo mettere in dubbio tutte le mie altre che non fosse più vero di un sogno.

opinioni (filosofiche, scientifiche, ecc.). Mettere in Bene. Ma dubitando di tutto, capii che io fossi

dubbio non per dubitare e compiacermene, ma per comunque qualcosa e colsi questa verità

raggiungere delle certezze. Insomma, il dubbio non deve assolutamente indubitabile: penso, dunque sono.

essere un punto d’arrivo, come per gli antichi scettici, Neanche la più stravagante critica degli scettici avrebbe

ma un punto di partenza per raggiungere un potuto mettere in crisi questa verità, e allora pensai che

fondamento certo. Tutto può essere discusso e essere questa verità fosse il primo principio della filosofia

messo in dubbio. Facendo questo è possibile trovare i che andavo cercando (Cartesio dice che la proposizione 6

fondamenti per una filosofia “più certa di quella “penso, dunque sono” non è confutabile perché

tradizionale” (e qui si riferisce alla filosofia scolastica). comunque io provi a confutarla rimango sempre

nell’ambito del pensiero; in altri termini, per negare

Quarta parte. E’ la parte filosoficamente più questa proposizione devo pensare e per pensare debbo

interessante. “Decisi, di rifiutare come falso tutto ciò esistere). Capii, che potevo pensare anche a

che mi faceva venire il minimo dubbio”. Per es. i sensi, prescindere dal mio stesso corpo e perfino dal mondo;

che almeno qualche volta ci ingannano e ci fanno insomma, potevo continuare a supporre che non esistesse

immaginare delle cose che non esistono. E perfino le né il mio corpo né il mondo esterno. Ma non potevo

dimostrazioni della geometria decisi di non accettarle assolutamente mettere in dubbio che pensavo e che

come dimostrazioni: questo perché su certi semplici quindi esistevo. Che significa questo? Significa che io

argomenti di geometria gli uomini cadono in posso pensarmi come essere pensante e in quanto

“paralogismi” (il paralogismo è, in Aristotele, un

essere pensante posso prescindere dalla realtà un criterio per capire quali sono le proposizioni vere.

materiale e dallo spazio fisico. Ebbene, sono vere tutte quelle proposizioni che possiamo

Questo fa capire la “natura” dell’io o dell’anima: non concepire come chiare e distinte, insomma quelle

sono di natura materiale. L’io è cosa pensante (res proposizioni che assomigliano alla proposizione penso,

cogitans), mentre tutto il resto è cosa estesa estensione dunque sono.

(res extensa). Vuol dire che l’io, per esistere, non ha Il dubbio è segno che noi non siamo perfetti ma, se è

bisogno di dipendere dalla sostanza materiale. L’io, così, da dove ci viene l’idea di perfezione?

allora, o l’anima, è qualcosa che è distinto dal corpo, e Evidentemente, dice Cartesio, questa idea ci deve

questo a sua volta vuol dire che l’io o anima non venire da qualcosa che è più perfetta di noi (qui

cesserebbe di essere anche se il corpo non ci fosse (per Cartesio prep

Cartesio, dunque, l’uomo è un essere composto di due ara il terreno alla sua dimostrazione dell’esistenza di

sostanze, le quali, pur essendo unite, restano distinte e Dio). 7

due cose assolutamente diverse l’una dall’altra. Per Non mi preoccupavo di sapere da dove venissero gli altri

questo si parla a proposito della filosofia cartesiana di miei pensieri sulle cose esterne (il cielo, la terra, la luce,

dualismo: dualismo anima/corpo, pensiero/estensione o il calore, ecc.). Perché? Perché nessuno di questi pensieri

spirito/materia. Un dualismo che, per il fatto di porre mi sembrava superiore a me, ed io potevo credere di

due sostanze assolutamente diverse l’una dall’altra, porrà esserne io stesso l’autore. Ma il pensiero, anzi l’idea di

molti difficili problemi, per es. quello del “rapporto” tra un essere più perfetto di me non potevo averla creata

le due sostanze, per es. del rapporto dell’io con il corpo e io stesso, non dipendeva da me. Come credere che

di Dio – che anche lui è sostanza pensante – con il l’idea di perfezione può venire da un essere

mondo materiale). imperfetto e quindi da me stesso? Ecco allora

La proposizione penso dunque sono non è solo una verità un’altra importantissima evidenza – la seconda dopo il

assolutamente evidente, una proposizione “chiara e penso dunque sono (o cogito, in latino): che l’idea di

distinta”, come ama dire Cartesio, ma ci fornisce anche una natura (o di un Essere) perfetta, più perfetta di

quella che sono io, fosse stata messa in me sono sicuro che oltre a me, e anzi prima di me, c‘è Dio.

direttamente da Dio (due cose: primo, il concetto di idea Insomma, vedo, per così dire, che non sono l’unico

in Cartesio è diverso da quello della tradizione, in esistente. Cartesio avanza la sua seconda prova della

particolare di quella platonica. Per Platone, le idee non dimostrazione dell’esistenza di Dio. Dice Cartesio:

erano nella mente del soggetto che conosce, ma delle a) se fossi l’unico essere esistente mi darei tutte le

essenze universali delle cose che si trovavano addirittura perfezioni che potrei e dunque sarei io stesso

in un altro mondo, nel famoso “iperuranio”. Per Dio;

Cartesio l’idea è più semplicemente un contenuto b) invece so benissimo di essere privo di alcune

mentale, un oggetto del pensiero. Secondo: qui Cartesio perfezioni e, dunque,

sviluppa la prima delle tre dimostrazioni dell’esistenza di c) bisogna per forza che esista almeno un altro che

Dio: se per spiegare l’origine delle idee delle cose meno possieda tutte le perfezioni.

perfette di me non ci sono problemi, perché posso Sempre partendo dal penso, dunque sono, Cartesio trae 8

derivarle da me stesso, le cose vanno diversamente per un’altra “evidenza”, che è questa. Pensando, mi

l’idea di un essere più perfetto di me. Infatti; accorgo di avere molte idee di cose che riguardano cose

1. non è possibile derivarla dal nulla, sensibili e materiali. Chi mi assicura che queste idee e gli

2. non è possibile derivarla da qualcosa di meno oggetti di queste idee non sono false? Potrei sempre

perfetto, dubitare e magari immaginare che le sto sognando.

3. non è possibile derivarla nemmeno da me stesso, Insomma, le cose esterne (al pensiero) potrebbero

perché so di essere imperfetto. Non resta allora che anche non esistere affatto e tuttavia non posso

questa idea sia stata posta in me da un Essere che assolutamente dubitare del fatto che le mie idee

possiede in sé tutte le perfezioni, cioè da Dio stesso). esistono realmente nel mio pensiero. Di più: le

Altra conseguenza importante del cogito è questa: che dimostrazioni dei geometri sono certe ed evidenti; ma

dalla scoperta che l’idea di perfezione mi viene da Dio non c’è nulla che mi potesse assicurare circa l’esistenza

stesso posso dedurre che io non sono solo con il mio io e del loro oggetto (per es. di un triangolo): “vedevo bene

che –scrive Cartesio – supponendo un triangolo esistesse solo nell’intelletto, potremmo pensare ad un

bisognava che i suoi tre angoli fossero uguali a due essere che esista anche nella realtà, che sarebbe perciò

retti, ma nulla vedevo che per questo mi assicurasse ancora più grande).

che al mondo c’era pure qualche triangolo”. Insomma, Molti, dice Cartesio, trovano parecchie difficoltà per la

la certezza della geometria, che dovrebbe occuparsi delle conoscenza di Dio, e questo perché sono abituati a far

cose materiali, sta nell’evidenza delle sue dimostrazioni; uso dell’immaginazione (e non della ragione).

ma niente affatto evidente risulta però l’esistenza di L’immaginazione è per lui, almeno qui, un pensare per

quegli oggetti materiali dei quali si occupa. Posso immagini. Chi pensa solo per immagini ha difficoltà

sapere, anzi so, che cos’è un triangolo, ma non so se quando si trova di fronte a qualcosa che non è

esistono veramente i triangoli. La situazione è molto immaginabile (Cartesio avverte qui che non si deve

diversa da quella che riguarda l’esistenza di Dio. In identificare il pensiero con il pensare per immagini), e

questo caso, infatti, l’esistenza è compresa nell’idea di ciò che non è immaginabile per loro non è 9

perfezione (nel senso che non sarebbe perfetto se non comprensibile. A questo punto Cartesio critica

includesse anche la proprietà dell’esistenza) così come l’impostazione che i “filosofi” delle “scuole”, cioè gli

nell’idea di triangolo è compresa l’idea che la somma scolastici, avevano dato al processo della conoscenza.

dei suoi angoli interni è equivalente a 180°. In Dio, Costoro sostenevano (sulla base di quanto aveva già

dunque, l’esistenza non può essere separata detto san Tommaso) che nulla vi è nell’intelletto che

dall’essere, ossia dall’esistere. prima non sia stato nei sensi, ma è certo, obietta

A questo punto Cartesio propone la sua terza prova Cartesio, che le idee di Dio e di anima non sono nate dai

dell’esistenza di Dio, una prova che è una riformulazione sensi (o dall’esperienza sensibile). Insomma, chi vuole

di quella, celebre, avanzata nel Medioevo da usare l’immaginazione per capire Dio e l’anima è come

sant’Anselmo d’Aosta (Dio è ciò di cui non possiamo chi volesse servirsi degli occhi per ascoltare; e più in

pensare nulla di più grande, ne segue che egli non può generale afferma che la vista può ingannarci come gli

esistere solo nel nostro intelletto. Perché? Perché se altri sensi. In altri termini, per Cartesio non tutta la

conoscenza ci viene dall’esperienza sensibile, e sono vere tutte le cose che noi concepiamo in modo

quest’ultima non ci dà garanzie di verità. Se non chiaro e distinto (quindi anche l’idea di io o il cogito

intervenisse l’intelletto, con i soli sensi non potremmo stesso; attenzione: qui sta il famoso “circolo vizioso” di

conoscere effettivamente. Anche perché ci sono idee che Cartesio, perché da un lato egli dice che il cogito &

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
12 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher madame69 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Propedeutica e storia della filosofia moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Santinelli Cristina.