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Estratto del documento

Questa astrazione è ciò che distingue l'uomo dal bruto.

I modi sono semplici o misti: semplici se le rappresentazioni trattano elementi

simili, misti se sono dissimili. La nostra attività rappresentativa è mossa dalla volontà.

Non si può voler di non volere, e la volontà (forza) si muove per uscire da una situazione di

disagio, per sopravvivere. Le idee collettive che il nostro intelletto ha elaborato senza aver

esperito attraverso sensazione e riflessione, la chiamiamo sostanza. Questa essendo

ignota e inconoscibile, porta la metafisica ad essere esclusa dalle scienze. La terza specie

di combinazioni consiste nelle relazioni: ogni cosa nell'intelletto può essere riferita ad

un'altra. Le relazioni sono dunque infinite.

Ogni sostanza che esiste per operazione di un'altra, si dice effetto di questa

sostanza che ne è la causa. L'identità consiste nell'accordo di un oggetto con se stesso. Si

fonda sull'unità della sostanza. La moralità è l'accordo delle nostre azioni con la legge

morale. Locke distingue tre leggi: divina, civile e morale. Quest'ultima è frutto della

pubblica opinione.

La conoscenza è costituita dall'accordo o il disaccordo delle nostre idee, che

costituiscono i limiti della conoscenza. Attraverso il concetto di causalità, Locke spiega

l'esistenza di Dio e del mondo esteriore. Se esistono sensazioni che noi non produciamo,

esistono corpi all'infuori di noi. Noi siamo qualcosa e non ci siamo prodotti da soli, dunque

esiste una causa eterna che lo ha fatto. In Locke si origina un bivio: da un lato rifiuta la

conoscibilità della sostanza, da un lato deve dar conto alla conoscenza intuitiva che gli

impone di accettare concetti come Dio e anima.

Locke sviluppò il pensiero di Bacon, si oppose alle dottrine sullo stato di Hobbes,

sostenendo la separazione fra Chiesa e Stato.

Berkeley

George Berkeley nacque nel 1685 in Irlanda, e compì gli studi all'Università di

Dublino. Divenne prete della chiesa anglicana e insegnò nella medesima università greco,

ebraico e teologia. Nel 1710 pubblica il suo capolavoro, principi della conoscenza umana.

Visitò Italia, Francia e America del Nord.

Locke aveva lasciato aperto un bivio: tutto ciò che non è riportabile ai sensi non è

conoscenza; tutto ciò che è reale è contenuto a priori nella nostra mente. Queste due

opzioni sono dette sensismo e idealismo.

Berkeley non ammette che il mondo fisico non sia dimostrabile, in quanto le nostre

idee sono certe. Locke aveva distinto qualità primarie e secondarie, ma per Berkeley le

prime sono idee astratte che non hanno alcuna realtà completa. L'unica cosa che abbiamo

sono le rappresentazioni, ed è solo il concreto a rappresentarsi. L'idealismo di Berkeley

mira ad essere un sensismo rigoroso. Si suppone che ciò che percepiamo sia la copia

delle cose reali, mentre Berkeley sostiene che siano le copie ad essere gli originali. I corpi

non riescono a spiegare le rappresentazioni, mentre le rappresentazioni di per sé si spiega

il mondo corporeo. L'essere del mondo è essere rappresentato.

Il filosofo ritiene che dei corpi conosciamo solo le qualità, mentre della sostanza

non possiamo sapere nulla; elimina però la distinzione di qualità primarie e secondarie.

Tutte le qualità corporee sono sensazioni, le sensazioni risiedono nella mente, dunque il

mondo dei corpi esiste nella mente. I corpi sono insiemi di idee semplici. Dev'esserci una

sostanza che produca le idee, che non può essere un corpo e dunque sarà spirito. Se le

produce è dunque volontà, se le percepisce è intelletto. Le idee prodotte dalla nostra

volontà sono imprecise, mentre quelle di Dio sono perfette: questa perfezione consiste

nella legge di natura.

Con Berkeley vengono sanati i paradossi presenti nel pensiero di Locke. Il suo

obiettivo principale era quello di opporsi a materialisti, scettici ed atei.

Hume

David Hume nacque a Edimburgo il 1711. Frequenta il college e, nonostante la

famiglia volesse avviarlo all'avvocatura, lui si dedica allo studio delle materie umanistiche,

filosofia in particolare. Nel 1729 subisce un esaurimento nervoso ed entra in depressione.

Il trattato sulla natura umana del 1737 non viene accolto positivamente dal pubblico. I

saggi di morale e politica riscuotono invece successo. La sua accusa di essere un autore

ateo e immorale gli provoca la perdita di una cattedra all'università di Edimburgo. Nel

1848 pubblica la Ricerca sull'intelletto umano.

L'analisi empirica delle idee

Hume concordava con Locke riguardo l'inconoscibilità dell'idea di sostanza, con

Berkeley riguardo l'inesistenza delle idee astratte. Dei due filosofi però criticherà il

concetto di causalità. La sua ricerca comincia dalla sorgente delle nostre idee, ovvero

dalle percezioni sensibili. Le percezioni si dividono in due specie: impressioni e idee.

L'impressione si verifica nel momento in cui proviamo una passione o un'emozione o i

sensi ci trasmettono le immagini di oggetti esterni. L'idea si ha nel momento in cui

riflettiamo su una passione o su un oggetto che non è presente. Tra impressioni ed idee c'è

solo una differenza di grado, in quanto le prime sono più vivaci delle seconde. Le

impressioni, se sono ripetute spesso, generano in noi la fede. Non è il contenuto

dell'impressione a indurre la sua fede, ma la sua forza e il numero di volte con cui si ripete

(fede nella vita giornaliera, fede religiosa).

Memoria e immaginazione

Le impressioni vengono presentate in un determinato ordine, e la memoria le

conserva in quest'ordine. Ma esiste un ordine diverso dal dato, che è quello

dell'immaginazione: quest'ordine è formato dall'associazione delle idee. L'associazione

è una legge di attrazione psichica che lega le nostre idee. Le nostre idee si possono

collegare o per composizione o per relazione. La relazione è di più modi. La relazione che

si scorge nell'immediato è costituita da: somiglianza e contrasto, grandezza e grado. La

relazione che si scorge successivamente può essere costituita da: identità, contiguità o

causalità. L'identità comporta la permanenza di un essere: per essere reale deve avere

una impressione permanente che gli corrisponda. Ma se l'impressione è uno stato

passeggero l'identità non può essere reale, nonostante noi parliamo del nostro Io come

permanente. L'identità, secondo Hume, proviene da una illusione generata

dall'immaginazione. La contiguità può essere di coesistenza o di successione (es. una

camera è contigua ad un'altra. Il giorno è contiguo alla notte).

Il problema della causalità

La causalità è una connessione necessaria, una contiguità che noi ci aspettiamo.

Da dove nasce quest'aspettativa? Se cerchiamo di dare una spiegazione attraverso la

deduzione logica ci imbatteremo in un vicolo cieco, in quanto l'esistenza dell'effetto non

può ricavarsi dall'analisi logica del concetto della causa. Se cerchiamo di dare una

spiegazione attraverso la percezione empirica accadrà lo stesso. Per percepire l'esistenza

di un fatto è necessaria un'impressione ad esso corrispondente, e nella causalità ci sono

due fatti: l'esistenza della causa e l'esistenza dell'effetto, e una sola impressione non può

generare entrambi.

Chiarire un'idea significa trovare l'impressione su cui si fonda. Impressioni date che

siano origine della causalità non ne troviamo, dunque l'unica opzione possibile è che

l'impressione non sia data ma divenuta. Questa è l'abitudine: mediante la ripetizione si

genera un legame costante, e si aspetta il verificarsi di un secondo fatto dopo l'apparizione

del primo. In sostanza non possiamo dimostrare la causalità né percepirla, ma vi crediamo.

La nostra scienza non è oggettiva in quanto si fonda su un'associazione psichica.

Hume è da considerare come il fondatore della cosiddetta psicologia

dell'associazione. La scoperta di Newton dell'attrazione universale poté suggerire a

Hume la legge dell'associazione, ovvero un'attrazione psichica. Le ricerche di Hume hanno

prodotto uno scetticismo nelle scienze che toccano l'esistenza delle cose.

Malebranche e Spinoza

Il pensiero di Cartesio aveva lasciato aperto un bivio. Gli Occasionalisti (pensatori

secondo cui le azioni degli uomini sono “occasioni” dell'intervento di Dio) e Spinoza

cercarono di rispondere al problema riguardante il dualismo tra Dio e il mondo, mentre

Leibniz tra spirito e corpo.

Prendendo in esame la prima questione, notiamo che è necessario che Dio sia la

causa del mondo perché tra Dio e il mondo non vi sia dualismo. Questa sarà la soluzione

che forniranno gli Occasionalisti, mentre Spinoza affermerà che Dio deve essere la sola

sostanza e le creature dei modi di questa sostanza.

Malebranche

Malebranche affermò che in Dio noi vediamo l'estensione intellegibile e ad essa

accostiamo i nostri sentimenti e in questo modo deriva la conoscenza del mondo. La

sostanza corporea costituisce l'estensione, mentre il resto è un insieme di qualità sensibili

che noi le attribuiamo. Riponendo in Dio l'idea dell'estensione era dunque possibile

conoscere il mondo, risolvendo uno dei problemi del pensiero cartesiano. L'Occasionalismo

sana la questione non attraverso un influsso fisico come voleva Cartesio, ma con un

influsso metafisico.

Spinoza

Baruch de Spinoza nasce nel 1732 ad Amsterdam. Impara l'ebraico e il latino. Legge

le opere di Descartes, Bacon e Hobbes. Nel 1656 viene scomunicato con l'accusa di eresia.

Alcune opere non vennero pubblicate o pubblicate anonime per paura della censura.

Rifiuta la cattedra di filosofia presso l'università di Heidelberg per conservare la propria

libertà di filosofare.

Le caratteristiche della sostanza

Spinoza si formò grazie alle opere di Cartesio. Egli da la stessa definizione di

sostanza del proprio maestro, intesa come rigorosamente autonoma, necessaria e

unitaria. La sostanza si caratterizza dal fatto che deve soltanto a se stessa la propria

esistenza, non avendo bisogno di altro per esistere, e la sua attività si esplica in mille

attributi o qualità essenziali. L'essenza della sostanza è l'esistenza, la sostanza è infinita.

La sostanza è causa di se stessa ed è una realtà autosufficiente sia dal punto di vista

dell'essere, sia dal punto

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
27 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Yvaine92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della filosofia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Rizzo Francesca.