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Delle fonti della metafisica, paragrafo 1
● Fonti della metafisica: La metafisica che cosa riguarda? Cosa la distingue da ogni
altra scienza?
➜ Ontologia, scienza più generale di tutte in quanto riguarda la caratteristica
fondamentale di ogni essere
➜ Teologia, scienza dell’ente più importante degli enti
● Non è chiaro l’oggetto della metafisica
➜ Ma per forza di cose, la metafisica deve essere altro rispetto alla fisica,
qualcosa oltre la fisica (che pone le sue fonti nell’esperienza)
➜ Pertanto, le fonti metafisiche, oltre la fisica, non possono essere esperibili,
empiriche
● Psicologia empirica
➜ La psicologia classica, in quanto scienza dell’anima, era una scienza
razionale, una delle branche della metafisica speciale
➜ Al contrario, la psicologia empirica, non metafisica in quanto non razionale
pura, comincia a svilupparsi quasi contemporaneamente a Kant, e si occupa
di questioni di natura estremamente pratica e quotidiana
● La metafisica non si differenza in nulla, nella sua purezza razionale, dalla
matematica
➜ Ha bisogno di una sua universalità e di una sua necessità
Delle fonti della metafisica, paragrafo 2
● Poi Kant procede alla distinzione dei giudizi sintetici e analitici
➜ I giudizi analitici sono strettamente esplicativi, sono affermazioni a priori
dell’esperienza e non aggiungono alcun tipo di contenuto al soggetto
Principio di non contraddizione
■
➜ I giudizi sintetici sono invece estensivi, sono affermazioni arricchite nel loro
contenuto dall’esperienza empirica, e dunque predicano qualcosa in più
rispetto a quanto implicito nel soggetto
Principio di non contraddizione insieme all’esperienza e all’intuizione
■
● Kant, inoltre, prevede un giudizio che sia sintetico a priori
➜ Dunque, una verità autoevidente (che non ha bisogno dell’esperienza
sensibile) ma che dice qualcosa di nuovo del suo predicato
Ragione pura insieme all’intelletto puro; concetto unito ad intuizione
■ non sensibile
● Tutti i giudizi ricavati dall’esperienza sono necessariamente sintetici
➜ Tra questi, ci sono i giudizi matematici: le argomentazioni matematiche sono
logiche, e pertanto i matematici si erano persuasi che anche i giudizi
matematici fossero a priori parte dell’intelletto umano
➜ Kant nega quest’ultima ipotesi: la matematica è un accrescimento della
conoscenza umana, per cui bisogna oltrepassare i concetti e ricorrere
all’intuizione
■ es. somma di 7 e 5 che non contiene il concetto di 12
● Kant cerca di salvare il concetto di matematica, che Hume aveva indicato come
autoevidente e a priori
➜ I giudizi matematici sono sì sintetici, ma sintetici a priori
● Anche i giudizi della metafisica sono tutti sintetici a priori
➜ Si tratta di concetti evidentemente sintetici, che mirano ad accrescere una
conoscenza, ma che non possono essere esperiti
● La metafisica procede per proposizioni sintetiche a priori
➜ Tipo di giudizio che è in realtà il vero e proprio obiettivo della metafisica
28.03
Tipi di giudizio
● Analitico
➜ Universale e necessario; caratteristicamente autoevidente
➜ A priori, su base razionale, dunque non dipende dall’esperienza e dunque
non è smentibile
➜ Il predicato del soggetto non aggiunge contenuto rispetto alla definizione
stessa del soggetto
■ Si tratta principalmente di giudizi logici
● Sintetico
➜ A posteriori, sostenuto dall’esperienza sensibile
➜ Il predicato aggiunge contenuto al soggetto
■ Si tratta dunque di giudizi empirici
Il mistero delle scienze sembra stare, secondo Kant, nella possibilità di fondare giudizi che
siano insieme sintetici e a priori, che accrescano la conoscenza sulla base sia
dell’esperienza che dell’attività razionale
● Sintetico a priori
➜ Carattere di universalità e di necessità, ma non di autoevidenza
➜ Il predicato aggiunge contenuto al soggetto
➜ Fondato sia sull’attività razionale che sui dati sensibili dell’esperienza
■ Si tratta di giudizi matematici e delle scienze naturali
■ Kant si chiede se la metafisica possa rispondere con lo stesso tipo di
giudizio
■ L’ontologia è per eccellenza scienza sintetica e a priori
I Prolegomeni costituiscono un’opera in ordine analitico - e non più sintetico come nella
Critica della ragion pura.
Dunque Kant, in una prima parte dell’opera, presenta in quattro domande in relazione alla
principale questione trascendentale
● Prolegomeni ai giudizi sintetici a priori
➜ Prolegomeni ad una matematica pura
➜ Prolegomeni ad una scienza pura della natura
➜ Prolegomeni ad una metafisica in generale
➜ Prolegomeni ad una metafisica come scienza
Definizione di trascendente
● Ciò che non è immediatamente raggiungibile, al di là dell’esperienza sensoriale e
fenomenica dell’uomo (= noumeno)
Definizione di trascendentale
● Condizioni di possibilità della conoscenza umana, strutture a priori della conoscenza
➜ La filosofia trascendentale è perciò qualcosa che funge da presupposto per la
metafisica
● Tuttavia, l’espressione filosofia trascendentale all’epoca di Kant era usata come
sinonimo della metafisica in senso proprio
➜ Kant usa l'espressione per indicare le questioni fondamentali e che devono
venire necessariamente prima della metafisica
➜ Si tratta di questioni sulla possibilità della metafisica, prima delle questioni
metafisiche in senso lato
Prolegomeni, Sulla principale quistione trascendentale
Prima parte: Com’è possibile la matematica pura?
● Kant indica la matematica come una scienza già verificata, di cui i fondamenti sono
evidenti
➜ Lo statuto di scienza della matematica è autoevidente
● Si tratta di una scienza analitica, a priori
➜ Ma è anche sintetica in quanto c’è un accrescimento di conoscenza
● Come è possibile alla ragione umana realizzare una conoscenza scientifica tale e in
maniera del tutto a priori?
➜ La conoscenza matematica nasce nell’intuizione
➜ Dunque i giudizi della matematica sono intuitivi, ma si appoggiano anche
nella sensibilità
● A differenza dei giudizi matematici, i giudizi filosofici sono discorsivi
➜ La conoscenza razionale è discorsiva, e funziona tramite concetti che hanno
una pretesa di universalità
➜ L’intuizione è una conoscenza immediata, mentre il discorso passa attraverso
concetti; si tratta di modalità opposte nell’idea di Kant
● Intuizione non è strettamente sinonimo di sensibilità
➜ Ma per Kant è sicuro che ogni intuizione può essere solo di tipo sensibile;
l’essere umano non può avere intuizione intellettuale
● Proprio perché la matematica si fonda su intuizioni, la stessa esibisce i concetti in
concreto
➜ Il concetto del numero 12 viene esibito sensibilmente, in maniera concreta;
questo processo Kant lo indica come una vera costruzione di concetti
● Idea materiale e schema sono concetti legati ad una costruzione plastica (analogia
con l’architettura)
➜ Plasticamente, raffigurativamente, l’uomo si fa una miniatura del concetto
matematico intuito
● La matematica funziona perché può raffigurare intuitivamente i propri concetti
➜ L’intuizione su cui si fonda la matematica deve essere un’intuizione pura,
universale (e non singola, di un momento specifico)
● Se possiamo scoprire qual è l'intuizione pura - e la possibilità di essa, si spiega
facilmente come siano possibili proposizioni sintetiche a priori nella matematica e,
dunque, questa stessa scienza
➜ L’intuizione empirica amplia, tramite nuovi predicati esperiti, il concetto
dell’oggetto dell’intuizione
➜ Giacché come l’intuizione empirica ci rende possibile di ampliare
sinteticamente nell’esperienza, per mezzo di nuovi predicati presentatici dalla
stessa intuizione, il nostro concetto che ci facciamo di un oggetto
dell’intuizione, così farà anche l’intuizione pura
➜ Nell’intuizione pura il giudizio sintetico sarà certo, a priori e apodittico, mentre
nell’intuizione sensibile il giudizio sarà a posteriori
● I concetti matematici sono elementi puri, che non derivano dall’esperienza ma che
comunque sono intuitivi
➜ L’intuizione matematica necessariamente accresce la conoscenza ma
contemporaneamente ha anche carattere di apoditticità, di inconfutabilità
➜ L’intuizione a priori è legata indissolubilmente al concetto prima di ogni
esperienza
● L’intuizione a priori è un ponte tra l’esperienza sensibile e il concetto
➜ Sono qualcosa di a priori - come i concetti, ma intuitivo e dunque
sostanzialmente sensibile
● A questo punto, secondo Kant, la questione sembra farsi ancora più complessa
● Come sono possibili i giudizi sintetici a priori, in particolare quelli della matematica
➜ Sono possibili perché la matematica funziona per costruzione di concetti;
esibisce, cioè, in concreto i suoi oggetti, a partire da un’intuizione concreta e
pura N.B. Esibizione (darstellung) in Kant assume il significato di esporre,
rappresentare, tirare fuori qualcosa e metterlo in mostra, anche in
senso artistico. Kant fa spesso il paragone con una rappresentazione
di tipo conoscitivo, figurativo (vorstellung).
● A questo punto il problema che si pone Kant è un’altro
➜ Come è possibile intuire qualcosa a priori, in maniera pura? Come è possibile
conoscere un oggetto senza che se ne sia fatta esperienza?
● Intuizione e rappresentazione sembrano dipendere dalla presenza dell’oggetto e
l’esperienza dello stesso
➜ In questo caso si tratta di vorstellung; l’immagine di una conoscenza dipende
dall’esperienza di questo
➜ Sembra impossibile, razionalmente, intuire qualcosa di cui non si è fatta
esperienza
● I concetti sono a priori, esclusivamente razionali
➜ E dunque bisogna avere necessariamente conoscenza senza esperienza
➜ Ma persino di quelli, per essere applicabili hanno bisogno di riferimento ad un
oggetto
● In che modo l’intuizione di un oggetto può precedere l’oggetto stesso?
➜ Se già è paradossale dire sintesi a priori, sembra ancora più contraddittoria
l’idea di un’intuizione a priori, senza contaminazione sensibile
● A questo punto Kant deve fare una premessa
➜ Con quello che Kant chiama sano intelletto, è normalmente accettato che si
dà conoscenza di un oggetto ne