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ENTITA’ DELLE COSE, FONDAMENTO , POTENZA CREATRICE DEL

PADRE

EGUAGLIANZA DELL’ESSERE , LEGAME PADRE E FIGLIO ,SEDE

VIRTU’ DEGLIESEMPLARI, FIGLIO

La virtù è stata filosofizzata in senso matematico , simile ad Agostino.

CONNESSIONE DELL’ENTIA’ E DELL’EGUAGLIANZA , SPIRITO SANTO

Visione agostiniana :

a) padre

b) figlio , archetipi

c) carità , unisce amore . è connessione

Questa virtù è presente anche nella mens umana come immagine della trinità divina

concetto filosofico e teologico

Infatti la nostra mente è del pari unità che unisce e che precede ogni pluralità

concepibile dalla mente , e dopo quell’unità , che unisce ogni pluralità , che è

immagine della pluralità delle cose , come la mente nostra è immagine della mente

divina ; e la pluralità esplica la virtù dell’unità della mente , virtù che è immagine

dell’entità , dell’eguaglianza e della connessione

Il Filosofo domanda se mediante il numero si può dimostrare il motivo per cui il divino

Dionigi sostiene che l’essenza delle cose sono incorruttibili.

Dionigi l’areopagita :

a) divino per l’elevatezza delle sue dottrine

b) convertito da Paola ad Atena , è un dato storico falso

risposta dell’idiota :

le essenze delle cose sono incorruttibili dando per scontato in precedenza che il

numero è costituito da una moltitudine di unità e che l’alterità segue

contingentemente alla moltiplicazione e vedi che la composizione del numero è fatta

di unità e di alterità , dell’identico e del diverso, del pari e del dispari , del divisibile e

del non divisibile e che l’essenza di tutte le cose è sorta per essere numero della

mente divina , allora vedi in qualche modo l’unità , da cui viene il numero , e che è

entità , e come le cose siano diverse fra loro per l’alterità , che non appartiene

all’essenza del numero , ma segue contingentemente alla molteplicità dell’unità.  la

natura semplice del numero ontologico esprime la semplicità e quindi incorruttibilità

delle essenza , non affette dall’alterità.

Concetto di alterità :

Dunque la stessa alterità non è oggetto appartenente all’essenza di alcuna cosa. , ma

ha riferimento con la morte , perché è divisione , da cui viene la corruzione .

Conclusione : fra la mente divina e le cose non c’è come mediatore il numero , il quale

abbia un suo essere attuale ( cosa indivisibile ) , ma che il numero delle cose son le

cose stesse  l’essenza numerica.

Posizioni differenti :

a) Galileo , attraverso la matematica conosco il mondo . descrizione del linguaggio

matematico . l’essenza non importa

b) Cartesio , si ispira a Galileo e fonda anche la metafisica

c) Bacone , importanza della matematica

Capitolo 7

La mente produce da sé le forme delle cose mediante assimilazione , e coglie la

possibilità assoluta o materia.

Il filosofo domanda se la nostra mente sia armonia ( richiama le teorie sia di Paltone

nel Fedone sia quelle di Aristotele nel De Anima ) o numero ( teoria di Plotino ) sé

movente o composizione dell’identico e del diverso o di una essenza divisibile e

indivisibile oche sia entelechia

Osservazioni su questa tossografia ( elenco di posizioni su un tema preciso)

1) La teoria secondo la quale la mente umana è armonia risale a :

a) Aristotele nel De Anima

b) Platone nel Fedone

2) La teoria della mente come numero risale a Plotino esponente del

neoplatonismo

3) Entelechia , secondo la visione sempre aristotelica è lo stato di perfetta

attuazione raggiunta da una sostanza , questo concetto è diverso dal Dunamis

che è invece potenza e possibilità.

a) Principio vitle in biologia

b) Realtà che ha in se stessa la meta finale

c) Stato di perfetta attuazione raggiunto da una sostanza

Aristotele pensa che questo fine si attua nel momento in cui si esercitano le

 virtù etiche ( fortezza giustizia prudenza e temperanza) e poi quando si

esercitano le virtù dianoetiche , che hanno a che fare con la conoscenza

4) L’essenza divisibile ed indivisibile è ripresa dalla teoria platonica espressa nel

Timeo

L’idiota risponde che tutti coloro che hanno espresso il loro parere sulla mente umana

non potevano che pensarla in quei termini , poiché trovavano nella mente la capacità

di giudicare ogni armonia , e che la mente fabbricava da sé le nozioni e così si

muoveva , quasi numero vivo che procede di per sé a fare distinzioni , e che in ciò

procedeva collettivamente e distribuitivamente , o secondo il modo della possibilità

assoluta , o della necessità del complesso ossi determinata o della possibilità

determinata o secondo l’attitudine al moto perenne

Osservazioni : in questo breve excursus Cusano riassume in breve le cinque maniere

della conoscenza esposte in ordine diverso durante il capitolo .

Conoscenza sensibile Accessibile a tutti Avviene attraverso i sensi

Conoscenza razionale delle Conoscenza razionale della Avviene attraverso la

forme della materia forma della materia ragione e

l’immaginazione pag. 59

Conoscenza delle forme in L’astrazione come Uso della mente

se stesse , astratte dalla momento della conoscenza

materia ossia la capacità di cogliere

le forme

Conoscenza di tutte le cose La materia prima è Uso della mente

in potenza della materia possibilità di ricevere tutte

prima le forme , cogliere dunque

la prima determinazione

Intuizione della verità In Dio vi è assoluta Uso della mente

assoluta semplicità , ossia la Intelletto

comunità di tutte le materie

Sensi

 Ragione che giudica

 Armonia , coincidenza degli opposti

Il filosofo chiede spiegazioni su come l’anima sia numero sé movente

Spiegazione :

a) Tutti convengono sul fatto che la mente è un certo qual numero divino vivo ,

ottimamente proporzionato ed adatto allo splendore dell’armonia divina , e che

complica ogni armonia sensibile , razionale e intellettuale .. cosicché ogni

numero , proporzione ed armonia , che procedono dalla nostra mente , sono

così lontani da ess quanto essa lo è dalla mente divina. Infatti la mente umana ,

sebbene sia numero divino , è un tal numero che è unità semplice , che trae

dalla propria forza il proprio numero  mente umana vicina e lontana dalla

mente divina. Il filosofo riprende il concetto che molti dei pensatori avevano

ritenuto la nostra mente congiunta alla natura divina e vicinissima alla mente

divina .

b) Ribadisce il concetto iniziale che fra la mente divina e la nostra c’è la differenza

che c’è tra il fare e il vedere ed introduce L’ASTRAZIONE UNIVERSALE

La mente divina quando concepisce crea  forza entificativa ( creatrice )

 La mente umana quando concepisce assimila le nozioni , ossia crea visioni

 intellettuali ( astrazioni stesse, momento della conoscenza di cogliere le forme )

 forza assimilativa

Interviene nel dialogo l’oratore che chiede all’idiota come avviene che la mente trae

da sé le forme delle cose mediante assimilazione

1 L’ASSIMILAZIONE DELLA MENTE HA A CHE FARE CON IL RAPPORTO SENSORIALE

a) Nella vista essa si assimila alle cose visibili

b) Nell’udito alle udibili

c) Nel gusto alle gustabili

d) Nell’odorato alle odorabili

e) Nel tatto alle tangibili

f) Nel senso alle sensibili

g) Nell’immaginazione alle immaginabili  l’immaginazione come capacità

sensoriale . l’immagine in assenza del dato sensibile si comporta come il senso

che non discerne i sensibili ; infatti si conforma ai sensibili assenti in maniera

confusa , senza poter discerne stato da stato

h) Nela ragione alle razionali  COGLIERE L FORMA UNIVERSALE , IL CONCETTO ,

nella ragione si discerne stato da stato

ILLUSTRAZIONE DEL PROCESSO CONOSCITIVO

La nostra mente viene trasportata in tutti questi luoghi , ossia i 5 sensi , dallo SPIRITO

DELLE ARTERIE .

Spirito delle arterie concezione Platonica espressa nel Timeo

 Spirito ripreso anche da Cartesio

E viene ECCITATA dall’ostacolo delle specie moltiplicate provenienti dagli oggetti e

presentate allo spirito

Specie moltiplicate ossia le immagini sensoriali

E si assimila alle cose per mezzo delle specie , per poter pronunciare un giudizio

sull’oggetto mediante tali assimilazioni

Attraverso le immagini sensoriali , moneto in cui la mente è stata eccitata ,

 viene espresso un giudizio

Lo SPIRITO SOTTILE delle arterie , animato dalla mente , in virtù di essa si conforma a

similitudine della specie che offre ostacolo al suo moto

Animato ossia in movimento

 Similitudine , incontro non diretto , avviene per passaggi intermedi

OSSERVAZIONI : Veicolo della mente

Rende possibile il contatto tra corporeo ed

Spirito- Sostanza inorganica

spiritus Sostanza corporea , ma sottilissima

Mette in contatto la mente con le immagini

sensibili

Come alla cera malleabile , ad opera dell’uomo che possiede l’uso della mente e

l’arte , si configura sulla cosa presentata dall’artefice .

Analogia , non è una dimostrazione

Per cui se si potesse concepire una cera informata dalla mente , questa all’interno

configurerebbe la cera secondo ogni figura presentata , come si sforza di fare la

mente dell’artefice che agisce dall’esterno (..) in tale modo la mente del nostro

corpo , a seconda della varia malleabilità degli spiriti delle arterie negli organi ,

produce configurazioni varie , sottili o grossolane , ed uno spirito non è

configurabile a ciò cui è configurabile un altro

I sensi sono diversi tra loro e dunque hanno una raffinatezza diversa a ciò

 corrisponde una diversa azione sugli spiriti

Gli spiriti cercano di adattarsi

2 IMMAGINAZIONE

C’è un altro spirito , configurabile secondo tute le specie sensibili , che è

nell’organo dell’immaginazione , ma in una maniera grossolana ed indistinta

Teoria aristotelica

 Livello superiore ai sensi

 Coordina le varie esperienze sensoriali

3 RAGIONE

Ed altro spirito è nell’organo della ragione , configurabile secondo tutte le cose

sensibili in maniera distinta e chiara . tutte queste configurazioni sono assimilazioni

delle cose sensibili , perché avvengono per mezzo di spiriti corporei . quando la

mente compie queste assimilazio

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A.A. 2012-2013
36 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher petra128 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della filosofia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Piaia Gregorio.