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LE PUNIZIONI BASATE SULLA VERGOGNA: DIGNITA’ E COLLERA

NARCISISTICA

I teorici COMUNITARISTI affermano che i cittadini di oggi hanno perso ogni inibizione con la

conseguenza di provocare il disordine e il decadimento sociale. Secondo loro il modo migliore per

promuovere l’ordine sociale e dare appoggio ai valori importanti legati alla famiglia e alla vita

sociale è STIGMATIZZARE LE PERSONE CHE SI COMPORTANO IN MODO DEVIANTE: chi fa

abuso di alcol e di droghe, le madri single, le persone che vivono dei sussidi sociali e così via.

Kahan sostiene che l’obiettivo fondamentale della punizione è espressivo: punendo determinati

generi di trasgressori LA SOCIETA’ DA’ ESPRESSIONE AI PROPRI VALORI FONDAMENTALI.

Quindi umiliare qualcuno in pubblico costituisce una chiara presa di posizione da parte della

società. La persona non può nascondersi, il suo reato è esposto allo sguardo degli altri. Mentre la

CARCERAZIONE, per quanto umiliante, è un misura troppo ANONIMA. Lui raccomanda

l’esposizione pubblica alla vergogna soprattutto come ALTERNATIVA ALLE SANZIONI

ALTERNATIVE, come per esempio le multe: impartire una multa non conferma una dichiarazione

esplicita da parte della società circa una determinata condotta, inoltre non riflettiamo molto mentre

paghiamo una multa, non ci sentiamo particolarmente in colpa. Inoltre, l’alternativa al carcere

costituita dai SERVIZI SOCIALI è ancora peggiore: ricompensa una persona che si è resa

responsabile di una condotta vergognosa, invece di essere umiliata la persona riceve qualcosa di

buono da fare, un servizio che lo faccia sentire bene e lo faccia passare come una buona persona.

Al contrario il LIBERALE si opporrà alle molte sanzioni basate sulla vergogna per la ragione che si

tratta di punizione per reati che in realtà non dovrebbero essere tali, perché coinvolgono una

condotta che RIGUARDA SE STESSI, ossia una condotta che non arreca danno a terzi non

consenzienti. Molte leggi che affrontano il consumo di droghe e le condotte sessuali, per esempio,

appartengono a questa categoria. Bisogna considerare, però, anche tutti quei reati realmente

nocivi e che meritano di essere puniti (guida in stato di ebbrezza, furto, condotte sessuali lesive).

Innanzitutto la Nussbaum sostiene che la vergogna attiene ad una CARATTERISTICA della

persona, mentre la colpa è inerente ad un ATTO. Il nostro sistema giudiziario è basato sull’idea

dell’ATTO COLPEVOLE. Per poter giungere alla decisione di una sanzione, il trasgressore deve

essere stato accusato per un atto criminale e la sanzione deve essere una pena per aver

commesso quell’atto.

Nella letteratura più recente sono state avanzate cinque tesi contro le sanzioni basate

sull’esposizione del reo alla vergogna: le spiegherò di seguito.

1. La prima tesi afferma che le sanzioni basate sulla vergogna umiliano e quindi costituiscono

un’OFFESA ALLA DIGNITA’ UMANA. La tesi si concentra su ciò che la sanzione stessa

esprime: l’intento di DEGRADARE E UMILIARE. Quindi è incompatibile con l’impegno

politico di garantire le condizioni sociali della dignità a tutti i cittadini anche se la persona

sottoposta a questo genere di sanzioni non prova umiliazione. Le punizioni volte

all’umiliazione sono un modo per BOLLARE UNA PERSONA, spesso per tutta la vita,

attribuendole un’IDENTITA’ DEGRADATA. Le punizioni basate sulla vergogna dicono “Sei

una PERSONA deficitaria, un soggetto ANORMALE!”; mentre dovrebbero dire “Hai

commesso un AZIONE sbagliata!”, e quindi basarsi sul senso di colpa piuttosto che sulla

vergogna.

I tatuaggi, i marchi a fuoco, i segni apposti negli abiti MARCHIANO UNA PERSONA

attribuendole un’IDENTITA’ DEVIANTE e il loro ruolo è quello di annunciare al mondo

un’identità negata. Quando la gente ride di qualcuno messo alla gogna, non è invitata a

concentrarsi su un’azione particolare: è invitata a farsi beffa dell’identità negata della

persona. Tutto questo è INCOMPATIBILE CON UN RISPETTO ADEGUATO DELLE PARI

DIGNITA’ DI TUTTI I CITTADINI.

La Nussbaum è figlia di una MADRE ALCOLIZZATA e ha provato a prendere in

considerazione l’eventualità che sua madre fosse costretta a guidare con una targa

nell’auto in cui fosse dichiarato che guidava in stato di ebbrezza. Invece di regolare i conti

con lo Stato frequentando uno scuola guida, subendo una sospensione della patente o

tramite altre sanzioni, avrebbe portato un segno evidente che avrebbe macchiato la sua

identità in modo PERMANENTE, anche dopo la rimozione di quella targa sarebbe stata

bollata per sempre come una “madre ubriaca”. Inoltre, in questo modo, anche suo padre lei

e sua sorella sarebbero stati macchianti come persona in possesso di un’identità di

LIVELLO INFERIORE. Lei sa che una punizione simile le avrebbe SPEZZATO L’ANIMA.

Sarebbe crudele, e privo di rispetto della dignità umana, quello Stato che esponesse

qualcuno ad un simile biasimo pubblico, invece di offrire un TRATTAMENTO PER IL

PROBLEMA alla base dell’infrazione, oltre alla PROTEZIONE DELLA PRIVACY E DELLA

DIGNITA’ UMANA.

C’è qualcosa di indegno nell’idea che una società liberare esprima le sue idee di

uguaglianza mediante il proprio sistema giuridico. Il fatto che lo Stato si renda complice di

pratiche di umiliazione fa una grande differenza. La gente continuerà sempre a

STIGMATIZZARE altre persone e i criminali sono necessariamente destinati a far parte

degli individui stigmatizzati. Ma la partecipazione dello Stato all’umiliazione costituisce un

fatto profondamente sovversivo nei confronti delle idee di eguaglianza e dignità su cui si

basa una società liberale.

Sulla base delle descrizione della N. le persone che impartiscono vergogna e umiliazione

agli altri molto spesso non esprimono MOTIVAZIONI VIRTUOSE o altri ideali, ma un

MOTO DI RIPULSA VERSO LA PROPRIA UMANA DEBOLEZZA e un COLLERA diretta

contro i limiti stessi della vita umana. La vergogna primitiva risulta soddisfatta soltanto

tramite l’umiliazione: quindi non è facilmente eliminabile dalle sanzioni volte ad esporre il

trasgressore alla vergogna, fino a quando la VERGOGNA PRIMITIVA RIMANE SULLA

SCENA.

2. La seconda tesi è quella avanzata da James Whitman. Egli sostiene che queste sanzioni

implicano comunemente una sorta di GIUSTIZIA SOMMARIA, una specie di GIUSTIZIA DI

PIAZZA, e per questa ragione sono problematiche. Nel praticare queste sanzioni lo Stato

non si limita ad impartire una punizione, ma invita il PUBBLICO A PUNIRE il trasgressore.

Questo non costituisce soltanto un metodo INAFFIDABILE ai fini della punizione, ma una

pratica di per sé problematica perché incita la folla a TIRANNEGGIARE CHIUNQUE

ABBIA LA DISAVVENTURA DI NON PIACERLE. La giustizia di piazza non è la giustizia

imparziale, meditata e neutrale che viene apprezzata in una società liberale e democratica.

Valutare le RADICI IRRAZIONALI del desiderio di esporre alla vergogna altre persone ci

consente di vedere ancora più chiaramente perché un sistema giuridico NON dovrebbe

essere costruito su queste motivazioni.

3. La terza tesi è quella avanzata da Eric Posner, secondo cui le sanzioni basate sulla

vergogna sono semplicemente INAFFIDABILI. La storia dimostra che molto spesso queste

sanzioni finiscono per colpire le persone sbagliate. Inoltre l’esposizione alla vergogna è

inaffidabile perché NON è AMMINISTRATA DA ORGANI NEUTRALI del governo, ma dalla

folla. Quando il governo permette che sia la folla a punire, ci si potrà attendere che saranno

prese di mira le persone considerate MOLESTE e RIPUGNANTI, anche se non hanno fatto

nulla di grave.

4. La quarta tesi concerne l’affermazione secondo cui le sanzioni basate sulla vergogna

avrebbero un forte POTENZIALE DETERRENTE. Lo psicologo James Gilligan sostiene

che i fatti indicano il prodursi di un risultato molto diverso: le persone fatte oggetto di

umiliazione si allontanano sempre di più e diventano ancora più TURBATE. Specialmente

per gli alcolizzati e i molestatori di bambini la vergogna costituisce già di per sé gran parte

del loro problema. Esporre queste persone all’umiliazione può spesso DISTRUGGERE LE

DIFESE fin troppo fragili del loro Io. Il risultato potrebbe essere un COLLASSO

COMPLETO. In mancanza di ciò, è probabile che intervenga un profondo SENSO DI

ALIENAZIONE DALLA SOCIETA’ e dalle sue norme, che può benissimo condurre a

VIOLENZE MAGGIORI, nel caso in cui il trasgressore sia incline alla violenza. Inoltre

bisogna considerare che la persona esposta alla vergogna può non avere a propria

disposizione nella comunità altra fonte di rispetto se non quella di criminali e altre persone

stigmatizzate, quindi la vergogna può RAFFORZARE LA TENDENZA A IDENTIFICARSI

CON I GRUPPI ANTISOCIALI.

5. Infine abbiamo una tesi avanzata da Steven Schulhofer. L’idea centrale è che le sanzioni

basate sulla vergogna conducono al tentativo di METTERE SOTTO CONTROLLO

SOCIALE UN NUMERO MAGGIORE DI PERSONA. Questa tesi indica che la pratica della

vergogna non funziona come una riforma progressista, ma come uno strumento per

incrementare L’OMOGENEITA’ SOCIALE E IL CONTROLLO da parte della società.

LA VERGOGNA E IL “PANICO MORALE”: IL SESSO GAY E L’OSTILITA’

La vergogna nei confronti di se stessi può trasformarsi molto rapidamente nella stigmatizzazione di

un gruppo deviante. Esiste una vasta letteratura in sociologia sul fenomeno del cosiddetto

PANICO MORALE, cioè sulle situazioni in cui alcuni gruppi devianti diventano il BERSAGLIO DEI

TRATTAMENTI AGGRESSIVI da parte della polizia e di altre autorità, perché si crede che

costituiscano un pericolo grave per la società. Ma il pericolo è in gran parte frutto di una

COSTRUZIONE, così come sono costruite le caratteristiche pericolose del gruppo preso di mira.

Per molti americani i gay e le lesbiche costituiscono una fonte rivoltante di contaminazione, una

minaccia alla sicurezza dei corpi americani maschili. L’ostilità nei loro confronti prende la forma di

DISGUSTO soprattutto per quanto riguarda la reazione maschile nei confronti dei gay. La

sessualità lesbica viene accolta provocando una gamma diversa di emozioni e, normalmente, le

donne non reagiscono con disgusto alla sessualità degli uomini gay. Nella società americana molte

persone considerano i gay come una MINACCIA a tutto quello che hanno di caro, essi vengono

abitualmente raffigurati come NEMICI DELLA FAMIGLIA e come un PERICOLO PER I BAMBINI.

Il sesso rappresenta una ZONA DI GRANDE VULNERABILITA’ per l’essere umano. E’ dunque

u

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Publisher
A.A. 2013-2014
40 pagine
6 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/02 Storia della pedagogia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher EllyGiova92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'educazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Giallongo Angela.