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ALTO MEDIOEVO
LE POPOLAZIONI BARBARICHE
Astrazione mentale degli umanisti; non esiste una data precisa d’inizio, di
solito la si fa corrispondere con l’ingresso nei confini dell’impero romano
d’occidente delle popolazioni barbariche e il conseguente crollo dell’impero.
Le civiltà barbariche, molto bellicose, erano un flagello per l’impero: si trattava
di incursioni frequenti per soddisfare l’esigenza di una sopravvivenza
adeguata; non avevano, quindi, un disegno politico.
L’impero, stanco di queste incursioni, decide di stipulare un patto con le
popolazioni barbariche: i barbari avrebbero rinunciato a queste incursioni e in
cambio l’impero si sarebbe impegnato a versare periodicamente un tributo.
L’impero romano era molto vasto e la popolazione sentiva debolmente
l’appartenenza alla nazione; per questo motivo l’esercito era molto ridotto e
demotivato. Per porre rimedio a ciò si assoldarono alcune popolazioni
barbare per entrare a far parte dell’esercito romano (milites federati); si
trattava di veri e propri mercenari. 5
L’impero, tuttavia, sottovalutando la pericolosità di questi popoli, spesso non
mantenne i patti o non pagò i mercenari.
I barbari, comprendendo di essere sfruttati, decidono di prendersi ciò che era
stato loro promesso; non si accontentano più di fare incursioni sporadiche,
ma decidono di conquistare le terre dell’impero. In questo modo i barbari da
nomadi diventano sedentari.
400-500: affermazione stabile delle popolazioni barbare; l’impero crolla sotto i
colpi di queste popolazioni. In Italia arrivano gli ostrogoti; i visigoti si
stanziano nel sud della Francia e in Spagna (saranno scacciati dai franchi,
che occuperanno l’intera Francia); i burgundi tra Ginevra e Lione (anche loro
poi scacciati dai franchi); i vandali in Spagna, poi in Africa; gli angli e i sassoni
in Gran Bretagna; i longobardi in Italia.
Il periodo delle invasioni barbariche può essere diviso in due tempi:
• I regni romano-barbarici (I generazione): regni costituiti, ad esempio, dai
visigoti o dai burgundi, dove l’intento non è quello di uno scontro, ma il
tentativo di un incontro, di una fusione; queste popolazioni cercano di
assimilare la civiltà e il diritto dei romani.
• I regni barbarici (II generazione): regni costituiti, ad esempio, dai
longobardi; danno vita ad un regno e ad un diritto in cui si esprime il livello
di civiltà e cultura del mondo barbarico.
La cellula sociale e militare di queste popolazioni era la famiglia (fara): forte
unione parentale. A capo c’era il Dux (comandante militare), che comandava
le truppe e l’esercito, e, in tempo di pace, era guida politica.
Successivamente cercheranno un’evoluzione per trasformarsi in regni con
strutture gerarchiche, stabilità territoriale e una forma di diritto.
LONGOBARDI
568:dalla pannonia (Romania), partono i longobardi, decisi a darsi un regno;
comandati da Alboino, arrivano a Civitale del Friuli, impiegandoci circa un
anno; conquistano la Lombardia e parte del Veneto; decidono di conquistare
il resto dell’Italia, ma non riescono a portare interamente a termine il progetto;
tuttavia creano un regno che attraversa l’Italia intera.
Il loro scopo era quello di strappare l’Italia di mano all’impero e creare un
regno barbarico.
Ciò pose fine all’unità politica e amministrativa dell’Italia che, solo nel 1860,
riuscì a riunificarsi.
Prima di riuscire a darsi un’organizzazione, i longobardi vissero in uno stato
di semianarchia.
Nessuna esperienza è più lontana dal diritto romano quanto quella del diritto
longobardo. 6
Il diritto longobardo è consuetudinario, in buona parte trasmesso oralmente.
Il loro diritto non trova la propria fonte nella legge, ma si afferma per prassi
costante; si tratta di consuetudini alle quali si attribuisce carattere
obbligatorio. Fino al 643 viene tramandato oralmente, affidato alla memoria
dei saggi.
643: il diciassettesimo re dei longobardi, Rotari, decide di mettere per iscritto
il diritto longobardo.
Perché? I longobardi erano numericamente e culturalmente inferiori rispetto
alle popolazioni conquistate; si trovavano davanti ad un colosso: il contatto
con la civiltà romana avrebbe fatto sparire il senso di identità del popolo
longobardo, il diritto longobardo sarebbe stato sostituito da quello romano.
Rotari vuole, dunque, richiamare il suo popolo ad un senso di appartenenza
ad una stirpe.
In questo periodo Rotari sta per partire alla conquista della Liguria e decide di
spronare il popolo facendo in modo che si sentisse compatto.
La legislazione a cui Rotari dà vita è la fissazione per iscritto delle
consuetudini longobarde: il diritto è per buona parte ancora consuetudinario.
Editto di Rotari:niente a che fare con gli editti romani; legge del re,
costituzione regia.
Rotari mostra di avere anche una raffinata tecnica legislativa. Dopo un secolo
dall’insediamento nel territorio, scrive delle norme tratte dal diritto romano e
dalle altre legislazioni barbariche (lex romana visigotorum, leggi dei bavari,
dei franchi…); coglie il meglio dalle altre legislazioni e colma le lacune
presenti nel diritto longobardo.
L’editto è scritto in latino; perché? Si tratta di una sfida culturale: anche lui
vuole dare al suo popolo un diritto grande tanto quello romano; usa, per fare
ciò, il linguaggio giuridico per eccellenza; lingua più adatta per dare veste
formale al diritto; inoltre affida la redazione a uomini di cultura, gli
ecclesiastici, che parlavano latino.
A chi era rivolto l’editto di Rotari? Chi erano i destinatari di questa norma?
L’editto di Rotari è obbligatorio solo per i longobardi. Le altre popolazioni
stanziate sul territorio italiano continuano a seguire il proprio diritto. I
longobardi applicano il principio di personalità del diritto, opposto al nostro
principio di territorialità.
Solo i longobardi, tra i popoli barbarici, applicheranno in maniera rigorosa il
principio di personalità (che fiorirà nel periodo del Sacro Romano Impero).
Non c’è volontà di confronto e di fusione tra le nazionalità; l’editto separa e
divide. I longobardi saranno costretti a d abbandonarlo parzialmente, quando
i longobardi inizieranno ad avere rapporti con le popolazioni occupate.
L’editto è formato da 388 capitoletti (articoli); è occupato per buona parte dal
diritto penale (norme attraverso le quali lo stato individua i comportamenti da
considerare illeciti e che meritano una sanzione); l’editto di Rotari si apre con
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i reati politici, a dimostrare che ogni atto contro il re avrebbe ricevuto la
massima sanzione.
Distinzione tra persona fisica e persona giuridica, tra capacità di agire e
capacità giuridica.
Il concetto di persona giuridica, intesa come persona destinataria di diritti e
doveri, era inconcepibile.
Per quanto riguarda la persona fisica, i longobardi non sapevano riconoscere
diritti (tutela al nascituro) prima della nascita. Nel caso di aborto procurato ad
una donna contro la sua volontà, si risarciva alla donna il suo prezzo più
qualcosa in più per l’essere che portava in grembo, visto come propagine
della donna, senza, quindi, diritti propri.
Capacità di agire: fino a Rotari non vi è un momento esatto in cui la si
acquista; si considerava il momento in cui il soggetto era abile alle armi,
quindi pronto per l’attività bellica. Rotari supera questa idea e fissa la
capacità di agire ai 12 anni; Liutprando la porta a 18 anni. Gli uomini
posseggono capacità di agire solo se soggetti fisicamente validi, utili, cioè,
all’attività bellica. Le donne non hanno capacità di agire; hanno, però capacità
giuridica, quindi possono essere destinatarie di patrimoni. L’uccisione di una
donna costa a chi la pratica il massimo della pena pecuniaria, perché si priva
di vita quel soggetto che deve garantire futuri guerrieri, si impedisce la
procreazione.
La donna
La donna longobarda era soggetta al potere maschile per tutta la vita. Il
potere a cui è soggetta prende il nome di mundio, e sopperisce alla sua
incapacità di agire. Si tratta di un potere a contenuto patrimoniale, infatti lo si
poteva vendere ed acquistare.
Fino a Rotari il padre della donna poteva decidere se e a chi darla in sposa
(anche prima dei 12 anni). Rotari e Liutprando cercheranno di limitare questo
potere.
Il matrimonio consisteva in un contratto di compravendita tra il padre della
donna e il futuro marito, con il quale si stabilivano gli apporti matrimoniali
delle parti. Dopo che gli accordi erano andati a buon fine si formalizzava il
matrimonio con una atto di traditio.
La sposa veniva assoggettata ad un potere di carattere disciplinare del
marito; la donna che uccideva o complottava di uccidere il marito veniva
condannata a morte. Ciò, infatti, era quasi equiparato ad un reato politico: la
base del mondo longobardo era la famiglia e la donna che commetteva
adulterio attentava all’integrità della stirpe, corrompendo il nucleo familiare e
quindi la struttura dello stato stesso.
La donna non poteva mai svincolarsi dal mundio; chi esercitava questo
potere su di lei era chiamato mundo aldo (aldo: uomo libero). Nella famiglia
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d’origine mundo aldo è il padre; questo mundio passa poi al fratello maschio
maggiore.
Quando la donna si sposava, avendo il mundio carattere solo patrimoniale,
questo non passava automaticamente nelle mani del marito; egli poteva
decidere di comprarlo. Se il marito non acquistava il mundio e la donna
avesse voluto compere un atto giuridico, essa si sarebbe dovuta rivolgere al
padre. Se il marito acquistava il mundio e la sposa restava vedova, il mundio
passava al figlio, anche se minorenne; se la dona non aveva nessun parente
maschio il mundio era del re.
Arrivati in Italia i longobardi incontrano le donne romane, che potevano
addirittura diventare sui iuris. Le donne longobarde si accorgono di ciò e
inizia un processo di fusione del popolo longobardo con quello romano e il
suo diritto.
Per tenere vivo lo spirito longobardo Rotari emana una legge contenente
un’affermazione categorica: ”Non esiste una donna selpmunda (non soggetta
al mundio)”.
Il padre consegnava alla figlia il faderfio (corrispondente alla dote romana),
con un atto di liberalità e di generosità; all’inizio si trattava di cose mobili, poi
acquisirà importanza e potrà comprendere anche immobili; era una sorta di
successione anticipata: la donna esauriva le proprie pretese economiche nei
confro