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SECOLI XII-XV
Dopo la fine del mondo antico, il passaggio dall'alto al basso medioevo si ha con la trasformazione della società, della cultura e delle istituzioni. Si hanno una serie di innovazioni, anche perché il ciclo delle consuetudini si era esaurito e si esigevano metodi diversi per i rapporti giuridici. Tale necessità porta i giuristi professionali ad assumere ruolo fondamentale in quest'epoca, e la nuova scienza del diritto è la matrice del diritto comune. Si hanno diritto canonico e diritto civile. Il diritto civile assume come base giuridica la compilazione di Giustiniano e quindi il diritto romano. 7. I GLOSSATORI E LA NUOVA SCIENZA DEL DIRITTO Origini della nuova cultura giuridica Si hanno precoci trasformazioni della documentazione scritta nei negozi e negli atti giudiziari. Vi sono infatti carte di compravendita, di permuta, di donazione, di dote in cui compaiono formule prima ignote. I giudici e i notai ricominciano a citare i testi di Giustiniano.Si coglie un aspetto della nuova cultura: le citazioni non costituiscono mero sfoggio di dottrina, ma al contrario sono strumenti atti ad ottenere negozi meglio garantiti e sentenze favorevoli a chi li utilizza. Si doveva saper controbattere all'avversario e quindi tutti utilizzano i testi Giustinianei. La compilazione diviene incontestabile diritto positivo a causa dell'esigenza di un tessuto normativo più adeguato rispetto alle consuetudini. L'impiego della compilazione richiede il supporto di giuristi professionali formati su questi testi. Alcuni giuristi operanti a Bologna creano la più antica università europea, che viene detta "dei Glossatori". I maestri bolognesi: da Irnerio ad Accursio. La scuola di Bologna ha origini avvolte nell'oscurità, ma sappiamo che verso la fine dell'XI secolo un personaggio di nome Pepo aveva dato inizio ad un insegnamento di diritto. Il fondatore però fu un altro giurista, operante tra.Il 1112 ed il 1125: Irnerio. Si sa poco di lui, ma è certo che operò come giudice, che fu maestro delle arti liberali e che venne scomunicato per aver sostenuto la nomina di un antipapa. Svolse molta attività di interpretazione della compilazione giustinianea. Il Digesto, il Codice, le Istituzioni e le Novelle vennero studiati nel testo originale e analizzati con straordinaria capacità critica. Vengono da lui fatte 3 operazioni principali: corredare il codice con annotazioni dette glosse, le quali chiarivano in breve proposizioni il significato del testo, metterle in relazioni con altri passi paralleli e discutere talvolta le applicabilità previste. In queste tre operazioni era già contenuto il nucleo vitale del metodo creato dalla scuola dei Glossatori. Proprio a loro che l'imperatore Federico I chiese, nel 1158, la conferma dei suoi diritti di giurisdizione sulle città.
ottenendone risposta positiva. Bulgaro fu colui cher lasciò la traccia più duratura, scrivendo un brevetrqttato di procedura e disputando in classe una serie di questioni legali. A lui si contrappose il giurista Martino Gosia, uomo spirituale, incline a a dar peso maggiore all'equità rispetto al rigore della legge, anchese egualmente esperto nel dominio dei testi. Bulgaro ebbe numerosi allievi, tra i quali spiccano Rogerio, Guglielmo da Cabriano e Giovanni Bassiano. Quest'ultimo valorizzò quelle che egli chiama le consuetudini dei moderni, con riferimento all'autonomia dei comuni cittadini e alle consuetudini locali. Suoicontemporanei furono Pillo da Medicna, compositore del Libellus disputatorius, che mirava a formare ifuturi giuristi in modo nuovo, condensando in pochi principi il succo della normativa romanistica, ma nonebbe molta fortuna, ed il Piacentino, autore della Somma al Codice e di molti altri scritti, professore celebre alivello europeo.
La nuova scienza aveva attecchito in Francia meridionale, dove vengono alla luce diverse opere di diritto come la Summa Institutionum e la Summa Codicis, ispirate direttamente al metodo dei glossatori, ma dotate di caratteristiche proprie. C'è tutta una serie di scritti che testimoniano varie influenze, sia dalla pratica coeva che dal diritto canonico. A Bologna affluivano studenti da Italia e Europa e in seguito, a partire dai primi decenni del duecento, nascono altre università. Insegnante famoso è Azzone, allievo di Giovanni Bassiano, autore di opere che presto divennero classiche. La sua summa codicis sintetizzava l'intero Corpus Iuris. Per cinque secoli la sua opera venne costantemente letta e consultata. Con il tempo i manoscritti dei glossatori si riempivano di vari strati di glosse e l'esigenza di predisporre apparati più leggibili divenne indispensabile. A questo si dedicò Accursio, componendo un apparato di glosse.
All'interacompilazione di Giustiniano. Incorporò nella sua opera le interpretazioni di quattro generazioni di glossatori. Con la designazione di Glossa Ordinaria, diventa l'apparato per antonomasia.
Il metodo didattico. La compilazione di Giustiniano, nelle sue 4 parti ripartite in 5 volumi nei manoscritti medievali (Codex, Digestum vetus, Infortiatum, Digestum novum, Volumen), è per i maestri bolognesi legge vigente. Ogni sua parte è valida ed applicabile, e verrà d'ora in poi chiamato Corpus Iuris Civilis.
Compito dell'interprete è quello di chiarirne la portata mediante gli strumenti concettuali che sono propri del giurista. Così come per la Chiesa la Scrittura era vera in ogni sua parte, così per i glossatori la Compilazione fu ritenuta valida nella sua integralità. Nasce così l'esigenza di chiarire il testo, ed i maestri bolognesi accolgono a pieno cuore questo compito: essi chiariscono a se
Stessi il testo e subito “spiegano” il frutto del loro lavoro di chiarimento agli studenti. Nascono così d’un tempo l’attività di indagine scientifica, l’attività didattica e l’attività letteraria dei glossatori. Il metodo didattico si articola in diverse fasi: il maestro leggeva il frammento, si procedeva poi ad una prima chiarificazione del significato tramite• esempio concreto (casus) e seguiva infine l’esegesi, la spiegazione delle singole parole e proposizioni. A questo punto si rapportava il frammento con i passi paralleli contenuti in altre parti della• Compilazione che risultavano a prima vista discordanti con il passo preso in esame. Si risolvevano gli eventuali contrasti tra le fonti (solutio contrariorum), tramite un enunciato avente la forma della distinzione (distinctio), così da convalidare entrambe le norme. Il frammento poteva includere proposizioni di portata generale che potevano essere
seguente modo:- Utilizzare come argomentazioni di diritto in una causa (notabilia, argumenta ad causas, generalia).
- Sottolineare il valore normativo delle argomentazioni o formulare enunciazioni generali che sintetizzano più fonti parallele.
- Proporre coppie di principi in opposizione (brocarda), riconducibili a fonti espressamente richiamate.
- Utilizzare il frammento in esame come spunto per proporre questioni ipotetiche o concrete (quaestiones de facto).
- Illustrare le alternative e dare una solutio alle questioni proposte.
- Simulare dibattiti.
esegesi tradizionali della Glossa. I casi di interpretazione estensiva erano assai frequenti nella Glossa, come le interpretazioni restrittive. Le distinzioni Un profilo importante dell'attività dei Glossatori si lega alla conciliazione tra testi contrastanti. Per la Glossa, data l'accettazione incondizionata della compilazione, le contraddizioni non erano ammesse, con la sola rilevante eccezione delle riforme introdotte dalle Novelle che vengono interpretate come abrogative delle precedenti. Di fronte a un contrasto, i Glossatori dimostravano che questo fosse solo apparentemente, citando la distinzione: ciascuna delle norme era valida perché utilizzabile in fattispecie differenti. Cadeva la contraddizione. Questo meccanismo permette di collocare in un ordine razionale fonti disperse, assegnando a ciascuna di esse un ruolo, un significato specifico. Partendo dalla lettera, il glossatore giunge in realtà al di là della lettera del testo, sia.
nell'interpretazione che nella sistemazione e risoluzione di questioni controverse. E ciò mediante il procedimento di utilizzare l'intero testo del Corpus Iuris per l'analisi di ogni suo frammento. Ogni passo della