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Estratto del documento

Soltanto nel 1807 si riuscì a imporre il divieto per il traffico degli schiavi e una legge del 1833 abolì la

schiavitù in tutte le colonie britanniche. Si trattò però di una trovata pubblicitaria agli occhi dell’opinione

pubblica britannica significava soprattutto che l’impero si era messo al servizio di grandi obiettivi umanitari. 9

Il Canada

La continuità fra vecchio e nuovo impero vigeva anche nel futuro Canada che aveva dal punto di vista

economico, demografico e strategico poca importanza ma rimaneva tuttavia oggetto di prestigio e fu proprio

in questa terra che si trovarono per primi i modi e le forme per unire governo coloniale autonomo e

interesse superiore dell’impero in continua espansione.

Fu da subito respinto un tentativo d’invasione da parte

degli americani e venne deciso che gli Stati Uniti si

sarebbero espansi verso ovest. Con la Pace di Parigi la

Gran Bretagna aveva incluso il Quebec nel suo impero e

doveva ora capire come amministrare la nuova colonia

secondo il diritto inglese e con la partecipazione di una

maggioranza eletta. Un governatore e un consiglio di circa

20 membri dirigevano la colonia, senza rappresentazione

popolare, furono però riconosciuti i diritti della Chiesa

cattolica forse per riconoscenza verso i territori che non si

erano uniti ai ribelli nella guerra d’indipendenza. Gran

parte dei lealisti si erano spinti verso nord aumentando la

popolazione della colonia che venne divisa in 2 Lower Canada e Upper Canada, avevano uno statuto sul

modello inglese e 2 camere, per la prima volta dei sudditi non britannici potevano essere rappresentati.

Molti franco-canadesi si sentivano però cittadini di 2° mano, i coloni britannici occupavano tutti i posti chiave

nell’amministrazione si correva il rischio di un conflitto identico a quello che aveva determinato la perdita

delle 13 colonie = esigenza di autodeterminazione vs. unità dell’impero. Inoltre le tensioni fra francesi e

inglesi erano sempre più accese nel Lower Canada. Venne nominato governatore generale per il Nord America

il conte Durham con il compito di analizzare la situazione e proporre soluzioni Report on the Affairs in

British North America, una ricca analisi storica delle condizioni canadesi, forniva una risposta alla domanda

centrale della politica coloniale: Come era compatibile nella pratica un’autonomia politica di una colonia

d’insediamento con l’impero coloniale governato a Londra? Secondo Durham la soluzione era la piena

responsabilità dei governi locali di fronte al Parlamento e la divisione tra affari interni e imperiali Londra

doveva rinunciare a intervenire nelle questioni interne alla colonia, mentre gli affari imperiali sarebbero

rimasti sotto il suo controllo. La soluzione radicale prevedeva l’unione fra Upper e Lower Canada per

anglicizzare completamente la colonia, ma l’unione doveva essere fondata sulla libertà.Il governo accolse la

proposta e nel 1840 si unirono le province che diventarono Canada East e West all’interno della provincia

unita canadese. I franco-canadesi furono costretti a tutelare la propria lingua e l'appartenenza alla Chiesa

cattolica per preservare la loro identità e la grande maggioranza dei deputati francesi fecero fronte compatto

senza allearsi con nessun’altro

in Parlamento l’idea di Durham era fallita.

Nella provincia unita canadese la politica interna era sempre più confusa e i continui conflitti opponevano ora

anche riformatori e conservatori si spingeva per la creazione di una federazione. 1864 conferenza a

Quebec, rappresentanti di tutte le colonie discussero l’organizzazione della federazione sotto la Corona

inglese Quebec Resolutions. Le difficoltà vennero dalle province atlantiche che soltanto sotto la pressione

costante del governo londinese e la promessa di nuove concessioni finanziarie riuscirono a convincere. Il vero

potere politico apparteneva al Parlamento della federazione la cui camera bassa veniva eletta direttamente a

maggioranza con un voto ampiamente diffuso, la camera alta rappresentava le regioni. I senatori erano

nominati a vita dal governatore generale mentre i membri della federazione erano le province i cui

parlamenti e governi avevano competenze limitate alle vicende locali, furono tuttavia garantiti diritti

straordinari. La politica estera rimase competenza di Londra e la costituzione canadese era una legge del

Parlamento britannico al quale spettava la sovranità. Venne adottato il nome di Dominion of Canada.

Nel 1869 il dominion prese possesso dell’area che andava dalla parte occidentale dei Grandi Laghi fino alle

Montagne Rocciose e fino al Mare di Beaufort in cambio di un pagamento di 300.000 sterline al governo

10

inglese. Il Rupert’s Land e il Northwest

Territory passarono nel 1870

all’amministrazione federale, l’anno

successivo si unì la Columbia Britannica. Nel

1871 il Canada era il 2° territorio più esteso

ma a ciò non corrispondeva l’importanza

economica della colonia a causa delle grandi

lande desolate semiartiche. In nessun

momento il Canada ebbe per l’impero la

stessa importanza dell’India o delle ex 13

colonie ma la libertà a essa concordata aveva

creato il legame più saldo con la madrepatria.

L’Australia e la Nuova Zelanda Nel frattempo con la seconda ondata di scoperte geografiche

divenne popolare l’idea della Gran Bretagna come grande

impero. La Corona spinse verso nuove scoperte geografiche: la

seconda fase di scoperte nel Pacifiche fu principalmente opera

del capitano James Cook che finanziato dalla Corona scoprì la

Nuova Zelanda e l’Australia nel 1768-71. I suoi viaggi furono

fondamentali per la comprensione del mondo: prima

circolavano solo informazioni sporadiche, mentre grazie a Cook

l’ultima parte del mondo divenne oggetto di costruzioni

geografiche più precise.

I viaggi di Cook, divenne il libro maggiormente letto in

Inghilterra contribuendo a cambiare la coscienza dell’impero, lo

stesso Cook fu considerato un eroe, un gentleman inglese con

una civiltà molto più appetibile rispetto a quella dei mercenari della EIC. I suoi resoconti furono estremamente

popolari, poiché sembrarono ripagare la perdita delle colonie settentrionali dell’America; gli inglesi potevano

far valere il proprio dominio territoriale e l’idea imperiale in queste nuove terre. Ci furono rimandi simbolici

alle prime conquiste fatte in America: allo sbarco in Australia, Cook denominò il territorio Nuovo Galles del

Sud in nome della Corona, considerò gli aborigeni di livello inferiore e constatò l’assenza di una politica che

fece apparire queste terre come terre di nessuno. Cook era convinto che gli aborigeni non avessero

insediamenti permanenti né regole e questa convinzione favorì la presa di possesso di un territorio ritenuto

deserto e disabitato. Lo sguardo impietoso verso le popolazioni considerate incivili fornì agli inglesi

un’immagine riflessa della propria civiltà, incominciò a svilupparsi un’idea di diversità e superiorità (origine

delle idee razziali).

In Gran Bretagna il numero di delitti contro il patrimonio era notevolmente aumentato e la Corona preferiva

condannare i colpevoli ai lavori forzati piuttosto che alla forca l’Australia divenne destinazione per i

prigionieri inglesi allontanati dalla madrepatria e impiegati nei lavori forzati. Gli esordi furono difficili e

l’Inghilterra cominciò a capire che non sarebbe stato facile trasformare un campo di detenzione in un

insediamento funzionale. Le condizioni dei carcerati variavano da luogo a luogo, normalmente avevano

l’opportunità di lavorare per un compenso ancora prima della fine della pena e poi comprarsi un pezzo di

terra, qualcuno riuscì perfino a fare fortuna. A lungo termine ciò che era stato avviato come una soluzione

dettata dalla difficoltà di un sistema penale, si trasformò in una storia di successo, ma per prosperare la

colonia aveva bisogno anche di emigrati volontari. Letter from Sydney: A view of the Art of Colonization,

11

Wakefield si esprimeva a favore di una colonizzazione sistematica, bisognava trapiantare oltremare settori

interi di popolazione, prendendo in considerazione soprattutto il ceto medio. Solamente in questa maniera

sarebbe potuta nascere una nuova Inghilterra nella quale le leggi, le istituzioni, gli usi e i costumi della

madrepatria sarebbero stati vivi. Queste proposte furono applicate solamente in parte.

Oro e lana determinarono la crescita economica dell’Australia la lana da merino trovò velocemente

smercio in Inghilterra grazie ai costi di trasporto vantaggiosi, inoltre la madrepatria non riusciva da sola a

soddisfare il fabbisogno di materia prima. Nel 1851 venne scoperto dell’oro in New South Wales, divenne nei

successivi 15 anni il maggior articolo esportato aumentando anche l’immigrazione nel continente. Le vittime di

questo sviluppo furono le popolazioni aborigene, vennero annientate brutalmente e spinte verso sud.

In queste nuove terre, come nel neo acquisito Quebec, il Regno Unito cercò di creare settler colonies bianche

(aree fuori dall’Europa nelle quali gli immigrati europei riescono a mantenere il controllo politico, anche se in

numero minore rispetto alle popolazioni locali) o colonie della Corona. Nel 1850 il territorio venne diviso in

singole colonie, situate sulle coste, nelle aree portuali e senza collegamenti interni soltanto all’epoca

dell’imperialismo sotto la pressione di Francia e Germania, si rafforzarono le iniziative per un unione

→1901

federativa con una maggiore autonomia dal governo britannico Commonwealth of Australian Act.

La Nuova Zelanda non aderì al Commonwealth, in principio non era

stata una colonia penale ma erano stati cacciatori di foche e balene,

commercianti e missionari a prendere possesso dell’isola. Sulle 2 isole i

coloni trovarono una popolazione sedentaria da più di 1000 anni, con

una sua civiltà e un’organizzazione sociale complessa i maori. La Gran

Bretagna rinunciò a un intervento diretto fino a quando la Francia

dimostrò interesse per il Pacifico che spinse il governo ad assecondare

una presa di possesso regolare inviò il capitano della New Zealand

Company con il compito di appropriarsi della terra a nome della Corona

e poi venderla ai coloni britannici. 1840 firma dell’accordo Waitangi da

parte di 500 capi maori, atto con il quale nacque la colonia britannica

della Nuova Zelanda la cui popolazione riconobbe la sovranità della

Corona a cui era concesso il diritto esclusivo di acquistare la terra dai maori per cederla ai col

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Publisher
A.A. 2021-2022
22 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher isabelvalline di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia d'Europa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Bellabarba Marco.